domenica 29 luglio 2018

Red Bull K3 10km 3000D+ Susa Rocciamelone (To) 28 Luglio 2018

Classifica RedBull K3 2018

Edizione 2015
Edizione 2014

Dalla chat con l'OrcoGiova
                                          

D; Com'è andata ieri alla RedBull  K3.
R: Mmmmmm  Speravo meglio.  2h 56min, sul mio orologio, da Susa a Ca' D'Asti. È una gara durissima. Il pratone finale prima del rifugio a 2850slm ti distrugge le gambe. 

D: Eh si . Terribile, come ti sentivi all'attacco del muro d'erba.
R: Penso di esserci arrivato troppo stanco. Ma ci riprovo stanne certo.

D: Preso pioggia? La giornata non prometteva bene. 
R: Sole pieno ma meno caldo degli altri anni.
.

D: Avete visto il bosco bruciato nell'incendio dell'Ottobre del 2017.
R: Si ,orribile. Fa veramente impressione.Vien pena per gli alberi e rabbia per i piromani.

D: Organizzata bene la gara.
R: Bella e ben organizzata come sempre. A trovare un neo è stato fatto partire il cronometro al passaggio del primo. Io son passato 3 minuti dopo. Ormai lo fanno in tutte le gare.

D:  Ma in punta sono arrivati.
R: Chi è passato al cancello di Ca' D'Asti si, vedi iI nostro OrcoBarbis.

D: Avete mangiato giù a Susa dopo.
R: No son rientrato a casa.

D: Pacco gara ricco si leggeva sul sito.
R: Si. Maglietta rosa. Polsino tergisudore. Bella la sacca della  Red Bull e se arrivavi in cima maglia  di Finisher 😭 


Grazie OrcoGiova e in bocca all'Orco per il prossimo anno


sabato 28 luglio 2018

Bici Bdc Colle dell'Agnello - Valle Varaita(Cn) 28 Luglio 2018


Foto Bdc Colle dell'Agnello 2018
Video Bdc Colle dell'Agnello 2018

Edizione 2015
Edizione 2012

Dalle note dell'OrcoPinoR

Mese buono, quello di Luglio, per scalare il Colle dell'Agnello. Situato nelle Alpi Cozie Cuneesi al confine tra Italia e Francia è una cima ambita dai ciclisti per via della durezza del percorso.
L'OrcoZoppo non l'ha mai pedalato, i suoi ricordi si fermano ad un giro d'Italia. Quel maggio si trovava al colle da tifoso ed aveva rimediato un paio di occhiali da Cipollini. Il "Re Leone", gli aveva fatto il regalo dopo che L'OrcoZoppo si era prodigato con una spinta prima dello scollinamento al colle dell'Agnello.
Oggi l'Orcozoppo si trova da ciclista a tentare la salita al mitico colle da Piasco(Cn), all'ingresso della Valle Varaita.

I numeri de Trip.
- Partenza da Piasco(Cn) fronte negozio CicliMattio ore 7.30
- 112km e 2300D+
- rientro a Piasco alle 14.00


Una giornata magnifica per pedalare, il cielo un po velato, con un sole mai cattivo che ci ha permesso di scalare gli ultimi 10km senza eccessi di calore.
Abbiamo utilizzato le soste dei punti acqua a; CastelDelfino, Castello e Chianale.
In cima al colle dell'Agnello, a quota 2744slm, uno dei valichi stradali più alti d'Europa, ci arriviamo senza particolari affanni. I motociclisti la fanno da padrone mentre sono rari i ciclisti in questa giornata freddina.
Il 23 Giugno 2018 è stata inaugurata una statua sul Colle dell’Agnello, dedicata proprio a Michele Scarponi mancato lo scorso 2017 per un incidente durante un allenamento. L'Aquila di Filottrano, nomignolo affibiato dai suoi paesani,  è nel cuore di tutti gli appassionati di ciclismo e non ne uscirà mai.
La statua lignea in ricordo della sua azione al Colle della 99° edizione del Giro D'Italia del 2016.

La discesa dal Colle è fredda e bagnata. Gli ultimi 20km li pedaliamo sotto un bel caldo acquazzone estivo che inutilmente cerca di raffreddare il fuoco della passione che arde senza, si spera, bruciarci mai.

mercoledì 25 luglio 2018

Bici bdc Granfondo Sestriere Colle delle Finestre (To) 22 Luglio 2018

Classifiche Granfondo Sesriere 2018
Sito Granfondo Sestrietre

Dal racconto dell'OrcoZoppo

E' da circa quindici anni che la Granfondo del Sestriere è organizzata con fortuna altalenante. Lo scorso anno non ha preso il via anche se sotto l'egida  di Rcs Sport. Quest'anno la granfondo ha cambiato nome ed organizzazione diventando Granfondo Sestriere Colle delle Finestre,
affidando l’evento ad una macchina solida quale la:Sestriere Bike Grandi Eventi, la stessa che cura la regia del Tour de l’Assietta, gara top-nazionale in MTB.
Il botto già al primo anno con 1500 iscritti.

Già lo scorso anno l'avevo adocchiata la GF del SESTRIERE ma per problemi logistici dell'organizzazione, come dicevo, l'avevano annullata.
Quest'anno c'è nuovamente in programma perché non farla?

L'appuntamento è per il 22 Luglio 2018 con partenza e arrivo al colle del Sestriere. A metà gara con transito, ahimè, dal colle delle Finestre che sarà scalato da Meana di Susa. Le stesse Finestre che questo Maggio, al giro d'Italia edizione 101°, hanno visto l'impresa di Froome.

 Proprio al colle delle Finestre, dove ha innescato la quinta per la fuga  e poi vincere la tappa della giornata. Vabbè io non sono Lui, comunque so già che sarà un impresa, per me, arrivare alle Finestre senza soffrire tanto. Sarei già contento.
La prima cosa che faccio è andare dal ciclista e farmi aggiungere 4 denti in più sulla corona posteriore. Altrimenti, davvero, chi ci si sale lassù. Quindi col 28 aggiungo anche il 32.
Le gambe poi faranno il resto.
Ed eccomi qui alla partenza del GF.del SESTRIERE  (unico Cacciatore di Colli presente) alle 9:30 partenza dalla piazza del comune di Sestriere con davanti alla griglia tutta la squadra capitanata da Aru della Team-Pro UAE EMIRATES.
Ma lui, il sardo,  non c'è.
I primi 10km sono controllati dalla macchina di inizio gara quindi tutti tranquilli fino a Cesana Torinese dove poi inizia il chilometro zero. Da Cesana in  poi si scatena l'inferno per chi ne ha.
I primi 50 km sono tutti quasi in discesa. A Oulx l'impresa era schivare, per non finire per terra, nel tratto di pavè, il cimitero di borracce cadute per le vibrazioni dalle bici dei ciclisti.
In un amen, si fa per dire, si arriva a Meana di Susa dove si attacca la salita di 18 km 1650D+ del colle delle Finestre.
La mia paura era di bucare nel tratto sterrato, ed invece ho forato sulla salita asfaltata prima del comune di Meana. Non importa, con pazienza cambiamo la camera d'aria. Mi si avvicina un ragazzo che mi dice "tranquillo ci penso io". Per un attimo mi sono sentito un professionista con la sua ammiraglia dietro. Cambiata la gomma gonfiata a dovere e addirittura, l'aiutante, mi ha spinto per un po' per riprendere la pedalata.

Cosa voglio di più. Un ringraziamento di cuore al ragazzo  e riparto alla grande.
I primi 11km sono su un bel manto asfaltato, duri ma fattibili. Recupero e supero un po' di gente e questo mi fa capire che la gamba c'è.
Dopo il colletto di Meana a 1550slm ecco gli ultimi 8 km di sterrato. Dal colletto alla cima del colle delle Finestre inizia la sofferenza sullo sterrato. Con la bici da strada, con pendenze brutali, la fatica raddoppia. Il temporale del giorno prima ha reso lo sterrato una "pauta" (fango in piemontese ndr) .
Immaginate, cari amici, che fatica. Comunque non mollo mai anche se il ritmo è bassissimo.
Arrivo in cima al colle dove c'è il controllo, ed in teoria il ristoro. Mi fermo per avere un po' di sali  e qualcosa da mangiare perché la fame inizia farsi sentire.
Il ristoro non esiste, solo più acqua, e  c'è ancora gente che deve salire. Una pecca, secondo me,  enorme per chi andrà veramente in crisi. Detto ciò, riempio le borracce e mi butto giù per gli ultimi 12 km di discesa. Ma attenzione perché ora le strade sono aperte al traffico automobilistico e quindi si possono trovare macchine che salgono.
Finita la discesa si arriva a Balboutet. Seguono gli ultimi 16,5km di salita per arrivare al traguardo del colle del Sestriere.
Le forze iniziano a mancare, il colle delle finestre ha lasciato il segno. Le gambe iniziano ad essere dure e i crampi bussano. Chiedo ai miei muscoli  l'ultimo sforzo, "portatemi all'arrivo".
Compito eseguito con tanta fatica ma sono FINISHER.
Ora si recupera un po' di forze perché le gambe ne hanno bisogno.
Per un po' d i mesi basta ansie da prestazione, basta ansia da cancelli insomma basta ansie da GRAN FONDO. Solo gite per divertirsi.
Comunque col cuore e la testa la fatica la superi, ma oggi i miei soci mi sono mancati.

mercoledì 18 luglio 2018

Sky Race de Montgenèvre (Francia) 15 Luglio 2018

Classifiche Sky Race de Montgenèvre 2018
Sito Sky Race de Montgenèvre

Edizione 2015

Dal racconto dell'OrcoSmigol

15 luglio 2018 , un week al Monginevro all’insegna del trail con un campionato nazionale francese con 7 gare su distanze differenti e piu’ di 2000 partecipanti quasi tutti francesi e pochi italiani.
L’evento è curato da Courir en Brianconnais e i percorsi sono balisati con la collaborazione di Sergio Gallicet (www.sge20.com) che mi propone la partecipazione.
Dopo il consulto col mio coach, in linea con i miei attuali allenamenti e dopo aver smaltito la LUT ( è un  po’ come la peperonata si ripropone per alcuni giorni!!!!) vengo iscritto alla SPRINT 14 km 900 D+.
Al sabato il meteo non è clemente e i temporali si susseguono ma le previsioni fanno ben sperare per la domenica ; comunque sia per una “corta” non sarà un problema.
Il colle del Monginevro alla domenica mattina mi accoglie con cielo plumbeo , freddo e nebbia in quota e menomale che in auto ho sempre dell’abbigliamento per tutte le stagioni ( dal costume da bagno al piumino!).
Il pacco gara prevede uno zaino monospalla e una t-shirt commemorativa che come da prassi scelgo la taglia da donna .
Lo start puntuale alle 9.45 e inizia a gocciolare, sono in seconda fila e cerco di tenere a vista i primI; è l’occasione buona per asfaltare qualche francese ancora alticcio dai festeggiamenti del giorno prima (presa della Bastiglia) ed eccitato dalla finale di calcio che si disputerà nel pomeriggio.
Il percorso , dopo un km di asfalto , inizia a salire sul sentiero verso il colle dello Chaberton per poi virare verso il Vallon des baisses .
Avvolto nella nebbia riesco a correre, corricchiare anche in salita e guadagno qualche posizione; infilo i guanti sapientemente riposti e facili da prendere ma resisto e non indosso l’antivento.
Il basso ragionamento è stato : ho freddo e corro più forte!
Di bere con quel freddo non se ne parla e nemmeno di sudare e si arriva al Col de la Lauze 2530 metri e siamo già al giro di boa arrivando alla Tete de la Forneous 2690 metri .
Peccato per la nebbia e il cielo nuvoloso che riducono il panorama mozzafiato; una sorpresa trovare Patrizia Roussel come di consueto armata di macchina fotografica e via di sorrisone .
Il ritorno si corre attraverso les Crertes du Chalvet, dunque in cresta prima in salita poi in piano; sempre a vista, ma in lontananza, i primi eD un grande senso di libertà su quelle creste. la testa è completamente sgombera, leggera . Sono in forma, le gambe girano e giù dritto in discesa fino a trovare una single track e poi gli ultimi km di “autostrada”  .
Ho corso la discesa sorpassando “quelli della lunga” e urlando “ a gauche, a gauche!” ;
qualche storta, qualche inciampo sulle radici; un pezzo col fango e con della terra che mi riempe le scarpe ma ormai ci siamo e si sente lo speaker.
Pero’ è divertente correre gli Sprint e riconosco davanti a me un runner che era in griglia , altro basso ragionamento: “ allora è della corta “ e via all’inseguimento e le gambe girano proprio bene e mi permettono un sorpasso; sono in paese e all’ultima curva Gallicet mi batte un cinque e via gli ultimi metri, passo sotto al gonfiabile in 1h36’36”.
Anche il terzo tempo è degno di nota con un vero e proprio self service e bicchiere di birra , le classifiche non sono subito rese pubbliche e scoprirò in seguito di essere secondo di categoria Master e 23esimo assoluto.
Niente male per un diesel!
Siamo orchi oltre le gambe c’è di piu’ !

martedì 17 luglio 2018

SkyRace Becca di Nona (Ao) 15 Luglio 2018

Foto Aosta - Becca di Nona 2018
Classifica Aosta - Becca di Nona 2018
Sito Aosta - Becca di Nona

Edizione 2010
Edizione 2012
Edizione 2016

Dal racconto dell'OrcoCamola

Quando da Aosta guardi la Becca di Nona ti assale un certo turbamento.

"Caspita ... devo salire lassù?"

Ebbene sì, il nome della gara parla chiaro: Aosta (Piazza Chanoux) Becca di Nona (3142 slm). In mezzo 13 km con 2500 metri D+. In contemporanea si corre anche "l'Aosta - Comboè" che termina nell'omonima conca sulla distanza di 9 km e 1500 m D+.
Otto sono gli Orchi che decidono di cimentarsi con questo 'vertical'; mille i partecipanti!
Alle 7 ci incontriamo al ritiro pettorale, tutti un po' storditi dalla levataccia e concentrati sulla complicata logistica della gara. In base al tempo dichiarato parto nella griglia n.3.
Ore 8.30: si parte! Un km in piano e a Charvensod comincia subito la salita.
La tentazione di superare è tanta ma come ho immaginato la pendenza non molla mai, devo gestire al meglio la fatica.   
I primi km li soffro un po', in particolare patisco gli sterrati ripidi impossibili da correre. Per fortuna il caldo non è eccessivo, si forma qualche coda nei passaggi obbligati ma niente di che.
Bellissimo invece è il tifo delle persone. Nei pressi delle borgate diversi gruppi folcloristici accolgono i corridori con musica e danze.   
Arrivo alla conca di Comboè insieme a OrcoDavide. Qui si chiude la prima gara (2110 slm) e finisce la fatica di OrcoZoppo.
Prima del traguardo una ripida strettoia in salita forza il passaggio degli atleti tra due ali di folla. Il tifo è pazzesco. I Campanacci e le grida di incoraggiamento mi fanno dimenticare la fatica accumulata.
Mangio qualcosa e senza fermarmi continuo per affrontare la parte di salita più montagnosa che porta in vetta. La conca di Comboè è stupenda ma non faccio in tempo a distrarmi che subito la salita riprende inesorabile. La vegetazione scompare e il sentiero passa su tratti di pietraia e dossi morenici lavorati dalle valanghe.
Attraversiamo qualche macchia di neve ed una decisa impennata ci porta ai 2912 m del Col Carrel, dove è ubicato il bivacco Federigo Zullo.
Sto bene anche se la vista della cresta che porta in vetta mi scoraggia un po'; pensavo fosse più vicina.
Il tifo che arriva dall'alto annuncia però che la fatica sta per finire.
Guardo l'orologio ... e con i neuroni in carenza di ossigeno dico al tipo che ho davanti: "Dai che la chiudiamo in tre ore!". Lui si gira,  mi guarda ... abbassa la testa e parte in quarta.
Lo seguo pentito di aver parlato. Il gioco funziona e l'arrivo in vetta è condito da una bella emozione.
Ridiscendo a Comboè con Davide e Luca e ritrovo subito Paolo e Gaetano. La festa è al culmine. Giovani e meno giovani suonano e cantano brani della tradizione ... tutto è molto spontaneo ... bello.
Nonostante l’uso della funivia di Pila il rientro ad Aosta è lungo e faticoso. Pacco gara e pranzo sono allestiti a Charvensod dove incontriamo Adrian e Rezart. Ultime foto e via.
Che giornata!
Gara, montagna e compagni di avventura da '10 e lode'
L'hashtag della gara è #iofacciolabecca ... direi che un #WgliOrchi oggi calza a pennello.

domenica 8 luglio 2018

Bici bdc GranFondo Fausto Coppi (Cuneo) 8 Luglio 2018


Foto GF Fausto Coppi 2018
Video GF Fausto Coppi 2018
Video Tracciato GF Fausto Coppi 2018
Classifiche GF Fausto Coppi 2018

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Preludio
Già con l'OgreDoctor nel Gennaio 2017 si parlava di partecipare a questa ormai storica Granfondo del Nord Ovest D'Italia.
Il 12  Luglio 2017 con OrcoNevruz andiamo a visionare la salita della Fauniera  (come i Pro) e ne rimaniamo entusiasti. In particolar modo di tutta la Valle Grana, del santuario di CastelMagno e degli ultimi km che portano al Pian dei Morti ed al Colle Fauniera.
Deciso, nel 2018 ci saremo anche noi alla 31° edizione della GF Fausto Coppi.

Voleremo come Aironi.

Il Percorso
A vederlo sulla carta sembra abbordabile. Due salitine, il mostro (Fauniera) ed un ultino colletto prima dell'arrivo tutto in falso piano negativo. Che vuoi che sia.
Ma mettici, il caldo di Luglio, i primi 43km di piattume ai 35km/h di media, le pendenze sempre sopra 8%,  e la bollita del ciclista è servita

Il viaggio che ti regala questa GranFondo delle Alpi Cozie è superbo.

 In un sol giorno si attraversano le valli:Varaita, Mala, Maira, Grana, Stura, Gesso.

Una cavalcata pazzesca. Ma per godersela occorre arrivarci ben preparati.
Personalmente ci arrivo, segnato, dopo una Sportful Dolomiti Race del 17 Giugno 2018

Sabato 7 Luglio 2018 Vigilia della GF Fausto Coppi
Prenotiamo già a Novembre 2017 presso il B&B Eremes a 2km da Piazza Galimberti dove è sita la location della GF. Di nuova costruzione questo B&B. Esoso il prezzo, 105Euro a testa in una camera tripla(per carità pulita spaziosa ma senza aria condizionata). Con l'aggiunta di 7euro per il garage e 20Euro per usufruire della doccia post gara. Pagamento in contanti senza POS. Giudicate voi.
Arriviamo in una bollente Cuneo alle 15.00 di Sabato. Passeggiata di 2km fino in piazza Galimberti per il ritiro pettorale e cena alla pizzeria Capri in piazza del Seminario. Il menù, quasi del ciclista, prevede: Pasta aglio e olio, pollo alla piastra, patatine fritte e birra a volontà. Avevo premesso quasi del ciclista.


Domenica 8 Luglio 2018 GF Fausto Coppi 31° edizione
Serata passata a guardare alla TV i quarti di finale del Mondiale di Calcio in Russia (Russia-Croazia). Poi il sonno non arriva e si dormicchia alla bell'e meglio.
Colazione superba preparata dai gestore del B&B. Complimenti.
Trasferimento in bici in piazza Galimberti. Tutti indossiamo, obbligatoriamente, la maglia della manifestazione che era presente nel pacco gara. Il mondo dei GranFondisti è diviso su questa scelta obbligata. Alle 7.00 la partenza puntuale della GF. Nessun Gap, forse tre minuti prima che si passasse sotto il pallone della partenza.
Appena usciti da Cuneo ecco subito il, tristemente noto  ponte Nuovo, dove le due distanze si dividono. A sinistra si procede per la medioFondo a destra per la GranFondo.
Da Cuneo a Brossasco si mena senza pietà. Arriviamo alla salita della ValMala con una media di 35km/h. Abbiamo già speso incenti energie. La salita di ValMala fa male.
Veloce e con buon asfalto(strada bitumata per l'evento, prima era una carrereccia) la discesa verso il colletto di Rossana e da cercarsi un trenino per poter portarsi a Dronero senza danni cosi da grimpare la simpatica salita della Piatta di Soprana. Splendido il Castello di  Montemale abbarbicato sul medievale cucuzzolo.
Tecnica la discesa verso la Valle Grana. Sono le 10.40 a.m. penso di essere a buon punto. Ma finisco in pasto al mostro, la salita della Fauniera. Il caldo ci cuoce tutti, le pendenze spesso a due cifre.
Ma questa è la vallata più ricca paesaggisticamente. Conosciuta poichè qui si produce il famoso formaggio Castelmagno.
Condivido la scelta di chi ha fatto la MedioFondo. In effetti le salite di ValMala e Madonna del Colletto non ripagano con paesaggi eccelsi.
Gli Ultimi 6km con l'arrivo alla Fauniera, i più belli di questa GF. Ma attenzione alla discesa dal Colle Fauniera. Un nastro d'asfalto  largo due metri circa senza protezioni e con curve ceche.
E quando è spazzato dal vento o con la pioggia pregate la Madonna del Ghisallo protettrice dei Ciclisti.
Anche oggi due interventi dell'elisoccorso per ciclisti andati, sanguinanti, rovinosamente per terra. Il limite dei 2600 iscritti fa onore all'organizzazione che permette di affrontare queste, tecniche, discese in sicurezza.

La salita della Madonna del Colletto da fare con le unghie e con i denti. Per gli ultimi 20km. da Valdieri a Cuneo, meglio cercarsi un gruppetto per procedere spediti all'arrivo posto sempre in Piazza Galimberti a Cuneo.
La medaglia di Finischer in plastica, unica nel suo genere, ci stupisce; mentre le bottiglie ghiacciate dell'Enervit, di acqua arricchita di NonSoBeneCosa, ci placano una sete dromedarica.




giovedì 5 luglio 2018

Trekking Tour delle Alpi Marittime 29/6/-3/7 2018


Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Continua il percorso sulla Grande Traversata delle Alpi, almeno intesa con spirito molto libero alla ricerca di itinerari ed emozioni un pò diversi dai cliche tradizionali.
Dopo il  tour dello scorso anno  da Limone fino a Mentone sul libero percorso della Cromagnon e del  GR 54 nella Valle delle Meraviglie e nel  parco del Mercantour , quest’anno  finalmente si riprende a risalire  verso il Nord, sfruttando i segni inconfondibili della Via Alpina e della GTA.
Due grandi Vie, due viaggi  transfrontalieri che inevitabilmente si incrociano e  si  complementano su tutta la dorsale Alpina, tracciando un itinerario di grande respiro
Tralasciando  tutta la parte  delle Alpi liguri ed il Marguareis, fin troppo conosciuti, il cuore ci porta  nelle Marittime, alla ricerca degli itinerari  parzialmente  battuti  nella nostra giovinezza alpinistica e nelle scorribande invernali con le varie sci alpinistiche.
Le Alpi Marittime presentano la più grande concentrazioni di itinerari alpinistici ed escursionistici di  tutte le Alpi occidentali con la presenza di pochi grandi valloni che dalla pianura cuneese  si inoltrano  in direzione Est-Ovest  verso il confine Francese  e   di una serie impressionante di vallate trasversale che nascondono dei mondi perduti, incastonati all’ombra delle  grandi  vette.
Diverse sono le porte di accesso  al cuore delle Marittime, ma oltrepassato  questi ultimi bastioni della civiltà ,  si apre tutto  il mondo Alpino, fatto di vallate selvagge,  colli ripidissimi,  guglie incredibili,  laghi  tutt’ora  gelati  ed  incastonati in grandi nevai dove l’inverno regna ancora sovrano. Qui l’escursionismo  locale si limita alla percorrenza degli itinerari classici dal fondo valle ai numerosi rifugi alpini  che costellano tutta la zona; al contrario la percorrenza delle GTA è praticamente riservata all’escursionista  Nord Europeo o francese. Difficilmente potremo trovare  gruppi Italiani viaggiare su questi sentieri. Infatti il custode del lontano rifugio Zanotti, vedendoci arrivare   nel suo piccolo paradiso incantato ci si è rivolto  in tutte le lingue, prima di capire che potevamo  meglio comprenderci nel dialetto genovese!
E poi i turisti tedeschi sono organizzatissimi con zaini mostruosi e la cartografia della Fraternali acquistata nelle loro librerie locali.

In cinque giorni, i soliti tre , Io, mio fratello Roberto ed Ugo, praticamente attraversiamo  tutta la frastagliata dorsale alpina  che dal  più meridionale vallone di Entraque  ci permette di arrivare nella alta valle  Stura quasi al colle della Maddalena. Entraque con il suo profondo taglio che si stacca dalla Valle Gesso  fino al gruppo del  Gelas,  è infatti  la  prima valle dopo  le Alpi Liguri e determina l’inizio del  grande parco delle Alpi Marittime
Il primo giorno  presenta una logistica decisamente complessa in quanto occorre lasciare una macchina  nella alta valle Stura  a Ponte Bernardo e con la seconda  raggiungere dopo  circa 70 km di strade di fondo valle la Valle  Gesso di Entraque e la remota località di  San Giacomo di Entraque a quota 1213 metri, ultimo avamposto   civile in un ambiente quasi dolomitico, da dove parte  il nostro Tour  sulle tracce della Via Alpina e delle GTA. Due ore di  rilassante camminata su una strada  sterrata ci permettono di raggiungere il primo rifugio, Ellena Soria  a quota 1840 metri; sopra di noi tutto il Massiccio del Gelas che rappresenta la seconda cima delle Marittime, ancora in condizioni quasi invernali; risulta ormai chiaro che troveremo ancora grandi  nevai  in tutte  i canaloni, in particolar modo sui versanti  nord  e motivo per cui decidiamo di portare con noi piccozza e  ramponi. Decisione  prudenziale e decisamente saggia anche se poi non li useremo, ma  ogni giorno attraverseremo  colli ad una altezza compresa tra i 2500 e 2600 metri di quota con vaste zone  profondamente innevate. Dal Rifugio Soria  risaliamo  il colle di Finestrelle  per poi scendere  su  neve dura fino al grande bacino artificiale del Chiotas dove sul fondo riposa il vecchio rifugio Genova. La discesa si presenta decisamente complessa  per la ricerca del percorso, ma la diga  ci da la giusta direzione e finalmente la strada di fondo valle ci permette di arrivare velocemente al nuovo rifugio Genova, posto su un grande dosso montonato  in fondo alla valle  e su un lago ghiacciato.
Il secondo giorno occorre ripercorrere a ritroso il giro del lago fino alla diga del Chiotas, scendere  su strada e risalire  il coronamento della stessa a quota 1980 metri; inizia ora la   risalita del vallone  del colle del Chiapous al cospetto del massiccio dell’Argentera  fino al colle  del Chiapous e la lunga discesa al sottostante rifugio Morelli e  via via a Terme di Valdieri; siamo sotto il canalone di Lourousa, mille metri di scivolo impressionante  con pendenze media di 45 ° ,  che oggi si presenta in  tristi condizioni data  la riduzione del manto nevoso e soprattutto l’impatto  di grandi frane che ne  impediscono la percorribilità.
Finalmente Terme di Valdieri dopo circa 7 ore e  la presenza di un brulicante mondo di turisti mordi e fuggi accampati ovunque nei prati  per il classico pic nic di inizio Luglio. Ma   la giornata è ancora lunga in quanto occorre percorrere tutto la valle di Valasco con la sua bella casa di caccia e risalire finalmente al rif Questa, raggiunto dopo un totale di 10 ore.  Un  rifugio di antichi tempi passati  rimasto praticamente  come un presidio storico dell’alpinismo del 900, struttura obsoleta e decisamente scomoda, affollatissimo ma nonostante tutto funzionale.
Da qui il giorno dopo una bellissima tappa di trasferimento a quote sempre elevate ci permette di raggiungere ,  attraverso  lunghe  dorsali disseminate di laghetti alpini ancora gelati, il  vallone di Valscura e la Bassa del Druos a quota 2439.  Ovunque si notano i resti di grandi baraccamenti militari, bunker fortificati a difesa dei colli, addirittura una grande caserma ormai pascolo dei camosci e degli stambecchi che provvedono a leccare  gli intonaci interni. A questo punto siamo in territorio francese  e scendendo fin quasi ad Isola 2000, attraverso una zona disseminata di impianti sciistici, attraverso un panoramico sentiero balcone, finalmente si raggiunge il Colle della Lombarda a quota 2351 metri. Strada asfaltata  meta di ciclisti e motociclisti di tutte le età e soprattutto sede di  un paninaro italo Francese con una provvidenziale  salsiccia piccante e birra.
La meta della nostra tappa  viene presto individuata in lontananza su un grande poggio  sede del grande santuario di Sant’Anna di Vinadio. Ancora due ore di veloce camminata sulla panoramica  dorsale  di confine zigzagando tra i  cippi di confine che risultano essere stati traslati  di decine di metri dalla cresta di confine a favore naturalmente  del territorio francese. Rapida discesa fino ai laghi di Sant’Anna ed al suo enorme santuario, affollatissimo. Gitanti e turisti ovunque, oggi è Domenica. La nostra struttura ricettiva è finalmente un albergo con lenzuola e bagno in camera, spartano ma efficiente, gestito dalle comunità religiose.
Il quarto giorno tappa di trasferimento, abbandoniamo il sentiero della GTA e    attraverso il passo di Tesina ed una bellissima e selvaggia valle  ricchissima di acque e pinete, raggiungiamo  la valle laterale di bagni di Vinadio , Callieri e l’ultimo avamposto, San Bernolfo e il rifugio del Dahu; ma è anche mezzogiorno e oggi si mangia pasta fatta in casa con sugo di capriolo e birra artigianale, tutto molto buono e molto costoso! Ancora una lunga risalita  del Passo di Laroussa e finalmente discesa al Rifugio Migliorero, posto a 2100 metri su una incredibile balza rocciosa a presidio della testata della valle.  Anche il quinto e ultimo giorno si presenta come  una lunga  tappa di  trasferimento attraverso numerosi valloni e colli fortificati, toccando il rifugio Zanotti, Talarico e finalmente  lungo il fondo valle con una bellissima strada  alpina fino a raggiungere Ponte Bernardo e la nostra auto.