Triste giorno per Gli Orchi Trailers ASD.
il 26 Gennaio 2015 è mancato in un incidente stradale, il nostro socio ed amico OrcoAlex Solimine Alessandro.
Ne da notizia la moglie Daniela anche lei iscritta alla nostra associazione.
Commossi lo comunichiamo al mondo sportivo.
Alex per noi sei sempre l'OrcoAlex,
L'Orco che ha la casa vicino al Barbara Lowrie in Alta Val Pellice.
L'Orco che con tanta generosità pur lavorando a Livorno (Rivolese di nascita) sarebbe venuto questa primavera a trovarci.
L'orco che ha invitato tutti per quest'estate 2015 ad una mega grigliata su al Barbara.
R.I.P. OrcoAlex cieli blu.
mercoledì 28 gennaio 2015
domenica 18 gennaio 2015
Cross della Certosa di Collegno (To) 18 Gennaio 2015
Foto1 Cross di Collegno 18 gennaio 2015
Foto2 Cross di Collegno 18 gennaio 2015
Classifica Cross di Collegno 18 gennaio 2015
Sito Atletica Certosa
750 Iscritti al Cross presso la Certosa di Collegno 2015 per tutte le categorie. Un vero successo di partecipazione UISP.
15 gli Orchi che hanno partecipato.
A ruba anche i volantini del WWW.TRAIL2MONTI.IT del prossimo 22 Marzo 2015
Dal post dell'OrcoSakuro
Ore 7:00 sveglia, Temperatura esterna -2. Collegno(to).
Cross lo chiamano, corsa campestre direbbe l'italiano. Freddo. Calzamaglia o pantaloncini?
"Pantaloncini va! Così sembra che vado forte"
Chiodate nuove in mostra. Belle! E tu?
"Io avevo 12 autofilettanti d'avanzo. Ho ficcato quelle su un paio di Nike vecchie piallate". Sguardi increduli intorno.
Via la tuta, riscaldamento. Freddo freddo.
Pronti partenza via. Corri corri corri. Rallenta... Curva, ricurva, fango, pozzanghera, curva, slitta, derapa, curva. Ripeti 3 giri (6km ndr).
"Ecco il primo!"
Caspita! Io ho appena iniziato il terzo giro...
Finita, freddo passato infine.
E le scarpe autoprodotte?
"Bene. Ma le gambe van più forte le vostre".
Via a casa. Aperitivo?
"Eccerto!"
Birretta birretta.
Aperitivo bis? "Eccerto!!"
Prosecco prosecco. Casa pranzo relax.
Viva la domenica!
Foto2 Cross di Collegno 18 gennaio 2015
Classifica Cross di Collegno 18 gennaio 2015
Sito Atletica Certosa
750 Iscritti al Cross presso la Certosa di Collegno 2015 per tutte le categorie. Un vero successo di partecipazione UISP.
15 gli Orchi che hanno partecipato.
A ruba anche i volantini del WWW.TRAIL2MONTI.IT del prossimo 22 Marzo 2015
Dal post dell'OrcoSakuro
Ore 7:00 sveglia, Temperatura esterna -2. Collegno(to).
Cross lo chiamano, corsa campestre direbbe l'italiano. Freddo. Calzamaglia o pantaloncini?
"Pantaloncini va! Così sembra che vado forte"
Chiodate nuove in mostra. Belle! E tu?
"Io avevo 12 autofilettanti d'avanzo. Ho ficcato quelle su un paio di Nike vecchie piallate". Sguardi increduli intorno.
Via la tuta, riscaldamento. Freddo freddo.
Pronti partenza via. Corri corri corri. Rallenta... Curva, ricurva, fango, pozzanghera, curva, slitta, derapa, curva. Ripeti 3 giri (6km ndr).
"Ecco il primo!"
Caspita! Io ho appena iniziato il terzo giro...
Finita, freddo passato infine.
E le scarpe autoprodotte?
"Bene. Ma le gambe van più forte le vostre".
Via a casa. Aperitivo?
"Eccerto!"
Birretta birretta.
Aperitivo bis? "Eccerto!!"
Prosecco prosecco. Casa pranzo relax.
Viva la domenica!
domenica 11 gennaio 2015
Trail Blanc di Serre Chevalier 11 Gennaio 2015
Foto Trail Blanc Serre Chevalier 2015
Classifica Trail Blanc 2015 29km
Classifica Guisanette 2015 10km
Sito Trail Blanc
Edizione 2014
Edizione 2012
Dal racconto dell'OrcoPatty
Sveglia alle ore 4,45… non riesco ad alzarmi! Caffè e colazioncina e poi si parte, ritrovo ore 5,30 davanti al bar della posta, è ancora talmente buio che facciamo fatica a vedere se è già arrivato qualche orco!
La prima bella notizia della giornata è quando vediamo arrivare di corsa OrcoRoccia che salendo in macchina ci dice che sua moglie ci ha fatto una bella crostata… sono già più contenta!
Partiamo verso la Francia, il tragitto è buio e tranquillo, talmente tranquillo che quando arriviamo a Serre Chevalier erano appena le 7.15 non c’era ancora nessuno, pensavamo di aver sbagliato paese, Dopo vari giri avanti ed indietro, intervistato l’unico francese in giro a quell’ora, finalmente giungiamo alla meta! Mah veramente ci eravamo già .. ma non lo avevamo capito!Ritrovati tutti gli orchi siamo andati a ritirare i pettorali, dopo esserci cambiati siamo andati verso la partenza.
Quando ho visto la salita mi sono detta : se è tutta così ci metto tre ore…..!!!
Ci mettiamo in coda e finalmente si parte, saliamo, c’era gente a “carponi” che tentava la salita prontamente immortalata dalla nostra fotografa di fiducia OrcoVentura! Ci ha fotografato tutti nelle pose più strane, mio marito OrcoRoby sembrava stesse facendo l’equilibrista….più che il podista! Ah ah ed io ero anche davanti, un figurone!
Dopo il tratto in salita si scende, molto ghiacciato e poca neve, al fondo la neve scompare, ci ritroviamo in mezzo ai prati e la neve?????? Altro che trail Blanc sembrava una corsa campestre!
Ad un certo punto nonostante le previsioni dessero” sole a palla” inizia a piovere e si alza il vento! Arriviamo al punto di ristoro ed io ero contentissima perché sapevo che stavamo tornando indietro! Io faccio parte degli “orchi lenti”, mi godo il panorama, faccio foto, mangio e poi con calma senza fretta taglio il traguardo!
Una volta arrivati ci siamo ritrovati con gli altri orchi che come noi (per modo di dire... ci hanno messo la metà del tempo!)avevano fatto gli 11 km e devo dire che questa è stata la parte più bella e divertente! Abbiamo pranzato tutti insieme dopo che sono arrivati anche gli altri orchi che avevano fatto il trail lungo, beh i viveri non erano un granchè ma ci siamo rifatti con i dolci “casalinghi” di OrcoRoccia e OrcoVentura Finito il pranzo “caffè ristretto italiano” in un bar li vicino e di nuovo tutti in allegria! Cosa devo dire, ottima giornata passata in compagnia di amici che condividono le tue stesse passioni, “ con tempi migliori” ma pazienza…l’importante è divertirsi tutti insieme e passare qualche ora in spensieratezza! Obiettivo raggiunto! Ragazzi alla prossima.
Dal racconto dell'OgreDoctor
11 gennaio 2015 ore 5.30.
Una folta pattuglia di orchi si da appuntamento in quel di Rivoli per partire alla volta di Villeneuve La Salle. L'intento è di darsi battaglia sulle nevi del comprensorio di Serre Chevalier nel primo evento trail del Trofeo Orco dell'Anno 2015: il Trail Blanc.
La gara prevede due distanze: la Guisanette più breve e il Trail Blanc.
Entrambe saranno accorciate rispetto alla distanza originale data la condizione del manto nevoso: inesistente.
La nostra scarsa conoscenza dell'idioma locale farà sì che ci si accorgerà della variazione del tracciato solamente in gara quando ad un controllo al 22 km, l'addetto annuncia che mancano 2 km all'arrivo.
Alle 8.45, dopo il doveroso minuto di silenzio per la recente tragedia che ha colpito la Francia (eccidio nella redazione Parigina del giornale Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 ndr) e scosso le coscienze di tutti noi, viene dato l'inizio alla gara.
La partenza è di quelle che mettono a dura prova le coronarie e che fanno subito selezione nel gruppone dopo i migliori. Si parte sulla pista da sci del comprensorio di Serre Chevalier che presenta una pendenza severa e, i nostri garretti, se ne rendono subito conto.
Ma sarà l'unica salita degna di questo nome e ahimè anche l'unica neve che calpesteremo per tutta la durata della gara. Il meteo pazzo di questi ultimi giorni ha cancellato l'innevamento pressochè ovunque e le cime che ci circondano si presentano in una livrea tardo primaverile piuttosto che nella loro consueta e immacolata veste invernale.
Una rapida occhiata di commiserazione a quei pochi sciatori che pur di timbrare il cartellino accettano di sciare su un manto nevoso ghiacciato e a tratti incompleto per l'affioramento di tratti di terra mista a pietre. Contenti loro...D'altra parte che dire di noi che corriamo con scape chiodate o catenate su piste e sentieri ghiacciati!
La scelta delle Salomon SpikeCross (all'inzio ero in dubbio se usare le scarpe chiodate o quelle normali con i ramponcini) alla fine è risultata giusta: buona aderenza sulla pista da sci e un grip ottimo sul resto del tracciato, con una discreta sicurezza anche sui tratti ghiacciati.
Questo primo "cross" di 24 km, alla fine, è scivolato via senza problemi. Tutti gli Orchi in gara sono transitati sul traguardo con facce soddisfatte e con il nostro OrcoRoccia primo della sua categoria sulla distanza di 10 km della Guisanette.
Terzo tempo a Cesana per una birretta in compagnia prima di salutarci definitivamente e darci appuntamento alla prossima avventura.
Classifica Trail Blanc 2015 29km
Classifica Guisanette 2015 10km
Sito Trail Blanc
Edizione 2014
Edizione 2012
Dal racconto dell'OrcoPatty
Sveglia alle ore 4,45… non riesco ad alzarmi! Caffè e colazioncina e poi si parte, ritrovo ore 5,30 davanti al bar della posta, è ancora talmente buio che facciamo fatica a vedere se è già arrivato qualche orco!
La prima bella notizia della giornata è quando vediamo arrivare di corsa OrcoRoccia che salendo in macchina ci dice che sua moglie ci ha fatto una bella crostata… sono già più contenta!
Partiamo verso la Francia, il tragitto è buio e tranquillo, talmente tranquillo che quando arriviamo a Serre Chevalier erano appena le 7.15 non c’era ancora nessuno, pensavamo di aver sbagliato paese, Dopo vari giri avanti ed indietro, intervistato l’unico francese in giro a quell’ora, finalmente giungiamo alla meta! Mah veramente ci eravamo già .. ma non lo avevamo capito!Ritrovati tutti gli orchi siamo andati a ritirare i pettorali, dopo esserci cambiati siamo andati verso la partenza.
Quando ho visto la salita mi sono detta : se è tutta così ci metto tre ore…..!!!
Ci mettiamo in coda e finalmente si parte, saliamo, c’era gente a “carponi” che tentava la salita prontamente immortalata dalla nostra fotografa di fiducia OrcoVentura! Ci ha fotografato tutti nelle pose più strane, mio marito OrcoRoby sembrava stesse facendo l’equilibrista….più che il podista! Ah ah ed io ero anche davanti, un figurone!
Dopo il tratto in salita si scende, molto ghiacciato e poca neve, al fondo la neve scompare, ci ritroviamo in mezzo ai prati e la neve?????? Altro che trail Blanc sembrava una corsa campestre!
Ad un certo punto nonostante le previsioni dessero” sole a palla” inizia a piovere e si alza il vento! Arriviamo al punto di ristoro ed io ero contentissima perché sapevo che stavamo tornando indietro! Io faccio parte degli “orchi lenti”, mi godo il panorama, faccio foto, mangio e poi con calma senza fretta taglio il traguardo!
Una volta arrivati ci siamo ritrovati con gli altri orchi che come noi (per modo di dire... ci hanno messo la metà del tempo!)avevano fatto gli 11 km e devo dire che questa è stata la parte più bella e divertente! Abbiamo pranzato tutti insieme dopo che sono arrivati anche gli altri orchi che avevano fatto il trail lungo, beh i viveri non erano un granchè ma ci siamo rifatti con i dolci “casalinghi” di OrcoRoccia e OrcoVentura Finito il pranzo “caffè ristretto italiano” in un bar li vicino e di nuovo tutti in allegria! Cosa devo dire, ottima giornata passata in compagnia di amici che condividono le tue stesse passioni, “ con tempi migliori” ma pazienza…l’importante è divertirsi tutti insieme e passare qualche ora in spensieratezza! Obiettivo raggiunto! Ragazzi alla prossima.
Dal racconto dell'OgreDoctor
11 gennaio 2015 ore 5.30.
Una folta pattuglia di orchi si da appuntamento in quel di Rivoli per partire alla volta di Villeneuve La Salle. L'intento è di darsi battaglia sulle nevi del comprensorio di Serre Chevalier nel primo evento trail del Trofeo Orco dell'Anno 2015: il Trail Blanc.
La gara prevede due distanze: la Guisanette più breve e il Trail Blanc.
Entrambe saranno accorciate rispetto alla distanza originale data la condizione del manto nevoso: inesistente.
La nostra scarsa conoscenza dell'idioma locale farà sì che ci si accorgerà della variazione del tracciato solamente in gara quando ad un controllo al 22 km, l'addetto annuncia che mancano 2 km all'arrivo.
Alle 8.45, dopo il doveroso minuto di silenzio per la recente tragedia che ha colpito la Francia (eccidio nella redazione Parigina del giornale Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 ndr) e scosso le coscienze di tutti noi, viene dato l'inizio alla gara.
La partenza è di quelle che mettono a dura prova le coronarie e che fanno subito selezione nel gruppone dopo i migliori. Si parte sulla pista da sci del comprensorio di Serre Chevalier che presenta una pendenza severa e, i nostri garretti, se ne rendono subito conto.
Ma sarà l'unica salita degna di questo nome e ahimè anche l'unica neve che calpesteremo per tutta la durata della gara. Il meteo pazzo di questi ultimi giorni ha cancellato l'innevamento pressochè ovunque e le cime che ci circondano si presentano in una livrea tardo primaverile piuttosto che nella loro consueta e immacolata veste invernale.
Una rapida occhiata di commiserazione a quei pochi sciatori che pur di timbrare il cartellino accettano di sciare su un manto nevoso ghiacciato e a tratti incompleto per l'affioramento di tratti di terra mista a pietre. Contenti loro...D'altra parte che dire di noi che corriamo con scape chiodate o catenate su piste e sentieri ghiacciati!
La scelta delle Salomon SpikeCross (all'inzio ero in dubbio se usare le scarpe chiodate o quelle normali con i ramponcini) alla fine è risultata giusta: buona aderenza sulla pista da sci e un grip ottimo sul resto del tracciato, con una discreta sicurezza anche sui tratti ghiacciati.
Questo primo "cross" di 24 km, alla fine, è scivolato via senza problemi. Tutti gli Orchi in gara sono transitati sul traguardo con facce soddisfatte e con il nostro OrcoRoccia primo della sua categoria sulla distanza di 10 km della Guisanette.
Terzo tempo a Cesana per una birretta in compagnia prima di salutarci definitivamente e darci appuntamento alla prossima avventura.
mercoledì 7 gennaio 2015
Trail Autogestito del Monte Turu Val Ceronda(To) 6 Gennaio 2015
Foto Trail Autogestito Monte TURU
Dal racconto dell'OrcoBee
Inutile mentire, non sono mai stato appassionato del genere fantasy, con tutte le sue saghe, dinastie, incantesimi, forze contrapposte, scenari tetri e creature improbabili. Complice però una nipote adolescente appassionata, negli ultimi due anni mi sono sorbito due puntate della famosa saga, ed ecco allora che anche una normale uscita di gruppo degli orchi mi sembri un paragrafo dello stesso romanzo.
L’ultimo giorno di una lunga serie di festività dedicate dagli umanoidi alla nascita del loro fratello prediletto e del ritorno progressivo della luce sulla loro terra, vede ben 7 orchi (più il simpatico Wally) impegnati in una perlustrazione in terre di mezzo che più di mezzo non si può.
La destinazione è la Val Ceronda, poco più a nord delle zone della Maratona alpina, gara che parte da Val della Torre. Sono rilievi aspri, rocciosi, arsi dal sole che non conoscono un potere orco univoco e ben definito.
La giornata è a dir poco spettacolare, sole e blu che sembra una cartolina della Grecia (ah, già, manca il mare…).
Si parte dalla piazza della Chiesa dell’ameno paese di Vallo Torinese e si va subito su verso il Passo della Croce con 600 metri circa di dislivello che costituisce un bellissimo terrazzo affacciato sulle valli di Lanzo e le sue cime.
Da questo belvedere ci divertiamo a descrivere una mappa geopolitica del potere Orco. Dritto, lontano a noi svetta il Rocciamelone e l’OrcoRoccia non può fare a meno di commuoversi. Appena sotto il gigante OrcoVentura scorazza in compagnia di quattrozampe pelosi. Appena sotto si vede Santa Cristina, Ceres, Cantoira, terre dove l’OgreExtreme consuma suole e suole di Salomon e dove non conviene tentare di metterne in dubbio il potere.
Più a sud, si vedono il Colle del Lys e si immagina, sotto, il sacro monte Orco (Musinè). Esso è teatro di quotidiane battaglie tra moltissimi Orchi che si svolgono anche in ufficiali tornei di guerra (Trail dei 2 Monti a marzo e Salita al Musinè di ottobre).
Tra i più validi combattenti, anche su cavalli di ferro e gomma, citiamo The President, Orco PinoR, l’OrcoTartaro, OrcoSanto e Orco Megaflex e poi i Druidi OrcoPolare e OrcoNevruz, detentori delle formule delle pozioni magiche legate all’ancestrale “rito del te verde”.
Più a ovest, verso la collina morenica altri sanguinosi combattimenti avvengono tra il gabelliere l’OrcoMagoo, il temibile OgreDoctor, divoratore di chilometri, OrcoCamola, che dalla Città simbolo di Rivolaun sferra attacchi terribili e incisivi, in compagnia spesso di OrcoJoack e OrcoZoppo. OrcoProf, OrcoPippo e OrcoRolf sono altri temibili frequentatori di quei boschi, dove, sulle pendici più occidentali Orcobee ha installato postazioni di animaletti pungenti da cui trae anche energia per ulteriori scorribande.
Ancora più a Ovest, verso il Monte San Giorgio sono OrcoCiccillo, OrcoPasquale e OrcoGreg a dettare legge. Sempre più a Ovest l’OrcoLivio batte la zona del basso Pinerolese, dove promette solennemente di portarci un dì. Rivolgendosi verso la pianura si riconoscono i territori di OrcoGabry730 e poi l’immensa conurbazione dove vivono e prosperano gli OrchiSmigol, OrcoMazinga e OrcoPinoCar. Tracciata questa prima mappa del potere Orco e consumati gli ultimi dolcini della Befana, decidiamo di puntare verso il Turu, poco più sopra e poi di intraprendere un fantastico ravanemento fino al monte Corno e poi da li scendere, sempre discretamente a muzzo per tornare a Vallo. Effettivamente la ValCeronda manca di un vero e proprio Orcopadrone, crediamo senza rammarico, visti i posti… Ma alla fine qualsiasi posto va bene per concludere le festività, così, tra due risate ed un bel capitombolo sull’erba secca. E’ solo l’inizio, migliaia di chilometri di strade e sentieri in terre conosciute e straniere saranno macinate dagli Orchi in questo 2015. A loro, (anche a chi non è citato, e ce ne scusiamo) auguriamo un fantastico anno di soddisfazioni sportive e non.
W Gli Orchi!
Dal racconto dell'OrcoBee
Inutile mentire, non sono mai stato appassionato del genere fantasy, con tutte le sue saghe, dinastie, incantesimi, forze contrapposte, scenari tetri e creature improbabili. Complice però una nipote adolescente appassionata, negli ultimi due anni mi sono sorbito due puntate della famosa saga, ed ecco allora che anche una normale uscita di gruppo degli orchi mi sembri un paragrafo dello stesso romanzo.
L’ultimo giorno di una lunga serie di festività dedicate dagli umanoidi alla nascita del loro fratello prediletto e del ritorno progressivo della luce sulla loro terra, vede ben 7 orchi (più il simpatico Wally) impegnati in una perlustrazione in terre di mezzo che più di mezzo non si può.
La destinazione è la Val Ceronda, poco più a nord delle zone della Maratona alpina, gara che parte da Val della Torre. Sono rilievi aspri, rocciosi, arsi dal sole che non conoscono un potere orco univoco e ben definito.
La giornata è a dir poco spettacolare, sole e blu che sembra una cartolina della Grecia (ah, già, manca il mare…).
Si parte dalla piazza della Chiesa dell’ameno paese di Vallo Torinese e si va subito su verso il Passo della Croce con 600 metri circa di dislivello che costituisce un bellissimo terrazzo affacciato sulle valli di Lanzo e le sue cime.
Da questo belvedere ci divertiamo a descrivere una mappa geopolitica del potere Orco. Dritto, lontano a noi svetta il Rocciamelone e l’OrcoRoccia non può fare a meno di commuoversi. Appena sotto il gigante OrcoVentura scorazza in compagnia di quattrozampe pelosi. Appena sotto si vede Santa Cristina, Ceres, Cantoira, terre dove l’OgreExtreme consuma suole e suole di Salomon e dove non conviene tentare di metterne in dubbio il potere.
Più a sud, si vedono il Colle del Lys e si immagina, sotto, il sacro monte Orco (Musinè). Esso è teatro di quotidiane battaglie tra moltissimi Orchi che si svolgono anche in ufficiali tornei di guerra (Trail dei 2 Monti a marzo e Salita al Musinè di ottobre).
Tra i più validi combattenti, anche su cavalli di ferro e gomma, citiamo The President, Orco PinoR, l’OrcoTartaro, OrcoSanto e Orco Megaflex e poi i Druidi OrcoPolare e OrcoNevruz, detentori delle formule delle pozioni magiche legate all’ancestrale “rito del te verde”.
Più a ovest, verso la collina morenica altri sanguinosi combattimenti avvengono tra il gabelliere l’OrcoMagoo, il temibile OgreDoctor, divoratore di chilometri, OrcoCamola, che dalla Città simbolo di Rivolaun sferra attacchi terribili e incisivi, in compagnia spesso di OrcoJoack e OrcoZoppo. OrcoProf, OrcoPippo e OrcoRolf sono altri temibili frequentatori di quei boschi, dove, sulle pendici più occidentali Orcobee ha installato postazioni di animaletti pungenti da cui trae anche energia per ulteriori scorribande.
Ancora più a Ovest, verso il Monte San Giorgio sono OrcoCiccillo, OrcoPasquale e OrcoGreg a dettare legge. Sempre più a Ovest l’OrcoLivio batte la zona del basso Pinerolese, dove promette solennemente di portarci un dì. Rivolgendosi verso la pianura si riconoscono i territori di OrcoGabry730 e poi l’immensa conurbazione dove vivono e prosperano gli OrchiSmigol, OrcoMazinga e OrcoPinoCar. Tracciata questa prima mappa del potere Orco e consumati gli ultimi dolcini della Befana, decidiamo di puntare verso il Turu, poco più sopra e poi di intraprendere un fantastico ravanemento fino al monte Corno e poi da li scendere, sempre discretamente a muzzo per tornare a Vallo. Effettivamente la ValCeronda manca di un vero e proprio Orcopadrone, crediamo senza rammarico, visti i posti… Ma alla fine qualsiasi posto va bene per concludere le festività, così, tra due risate ed un bel capitombolo sull’erba secca. E’ solo l’inizio, migliaia di chilometri di strade e sentieri in terre conosciute e straniere saranno macinate dagli Orchi in questo 2015. A loro, (anche a chi non è citato, e ce ne scusiamo) auguriamo un fantastico anno di soddisfazioni sportive e non.
W Gli Orchi!
giovedì 1 gennaio 2015
Onestamente cattivi Ovvero I Malvagi Esodati 1 Gennaio 2015
Dalle considerazioni dell'OrkoMekkaniko
Ancora una volta alle prese con un lavoro di restauro che mi riporta agli eroi del passato (chissà, forse attiro un pubblico di nostalgici del modernariato...ma basta che paghino...): solo che questa volta, alla soglia di queste ennesime Feste Natalizie (e di un altro, maledetto compleanno...) non è un eroe, ma un avversario di questi ultimi, che mi ritrovo a dipingere... uno di quegli individui appartenenti alla ben poco invidiabile schiatta dei “brutti e cattivi”.
Brutto lo è indubbiamente, col suo colorito da non morto (oggi, per non sforare dal Politically Correct si direbbe, “diversamente vivo”) e con quel volto da teschio ghignante dagli occhi maligni, corredato di cappuccio scuro e completo d'iconografia evocativa di malefici e sortilegi oscuri: il più famoso necromante del piccolo schermo, terrore della generazione di bambini degli “Eighties”, campeggia solenne sul mio tavolo da lavoro, quasi a intimidire i più tradizionali personaggi fantasy e soldatini storici in scala ridotta, che assieme a lui attendono il loro turno di finire sotto ai pennelli.
Solo che, man mano che lo guardo, con quel look da morte in vacanza, non riesco a pensare a lui come a qualcosa di veramente malvagio, qualcosa che mi terrebbe sveglio la notte e, per dirla tutta, non ci riusciva neanche quando ero bambino, perchè, in fondo in fondo, non era per quello che era stato concepito.
Ben distante dal cupo Uomo Nero o il Babau, ideati per dissuadere i piccoli incoscienti dal tentare imprese pericolose e quindi di non finire tra le di loro temute grinfie, il vecchio Facciad'osso, per chiamarlo con un nomignolo affettuoso, rappresentava invece il Male destinato a sicura sconfitta di fronte al potere del Bene: il tentativo di dominio e il vile sotterfugio, in ogni occasione frustrati dalla giusta rivincita del coraggioso ed indomito eroe di turno.
Un vero sfigato, quindi... ma perseverante nel perseguire loschi fini e ordire piani per la conquista di oggetti magici e del sempre agognato potere: un Cattivo senza speranza di redenzione ma neanche di trionfo, quindi un Male che anche un bambino può affrontare, senza angoscia e con la progressiva consapevolezza che sarà meglio prepararsi ad affrontare quelli che verranno dopo, perchè sempre più pericolosi.
Oggi forse i cartoni animati sono più controllati e meno violenti, i cattivi sono meno cattivi e meno brutti (persino la Strega Malefica della Bella Addormentata, a dispetto del nome e delle vistose corna demoniache è divenuta piacente e dimostra solo di esser una brava ragazza incompresa...), ma il rischio, per I pargoli del nuovo millennio, è quello di cozzare contro un male ancora più subdolo: quello, per esempio, del compagno di banco che li filma col suo cellulare nuovo di zecca mentre subiscono le angherie del bullo di turno.
Quello che, sbrigativamente e colpevolmente, noi adulti, in luogo di “Male”, abbiam imparato a ribattezzare “Dura realtà”...
Altro che Brutti e Cattivi: ora occorre cominciare a temere la cosiddetta normalità...
Mentre guardo Facciad'osso in quegli occhi rossi, minacciosi, scorgo la malinconia, non l'odio (per trovare quello, a colpo sicuro, bisogna affidarsi agli esseri umani, non ai necromanti...) se ripenso a che fine han fatto i grandi Cattivi, spauracchi dell'Umanità nei suoi sonni inquieti e nel suo immaginario oscuro:
-Il Conte Sanguinario, Terrore di Transilvania... ucciso da un medico in preda a deliri mistici.
“Un'altra vittima illustre della malasanità!”- tuonerebbero i titoli di quotidiani sensazionalistici.
-Il Signore dei Sith, Terrore della Galassia Lontana Lontana... sacrificatosi per salvare la vita al suo ritrovato figlio.
“Povero fesso!”- sghignazzerebbero, i signori della guerra africani o i gerarchi nazisti, che di figli (degli altri) ne han mandati a morire a migliaia.
-Il Gran Necromante della Terra di Mezzo, spazzato via dal potere di un anellino d'oro...
“Mezza tacca!”- commenterebbero un bel po' di spregiudicati e rampanti avvocati divorzisti.
-Freddie Krueger, signore degli incubi e dei pericoli nascosti nella dimensione onirica, cancellato dalle menti a colpi di antidepressivi.
Le case farmaceutiche ringraziano.
-Lucifero stesso, ostenta tracotante sicumera, ma custodisce segretamente nel cassetto della sua monumentale scrivania due lettere di Richiamo Ufficiale per scarso impegno sul lavoro, ricevute in data 06/08/1945 (Hiroshima) e 11/09/2001 (World Trade Center), dopo esser stato superato in rendimento dai fragili esseri umani.
Fa finta di niente, ma sa che alla prossima gli scatta il prepensionamento, con la Minima e senza liquidazione... e neanche lui dorme tanto tranquillo.
Penso a quei Cattivi e a cosa direbbero, guardando il mondo di oggi, con tutte le sue contraddizioni e problemi, causati per lo più dai suoi “padroni”: a cosa, con il loro proverbiale smisurato ego (dei Cattivi, non degli umani, per questi ultimi era sottinteso) esigerebbero, affinche sia compiuto il loro volere...
“Voglio una Terra pulita!”- direbbero Re Vega, l'Imperatore Ming, Megatron e qualunque altro tiranno alieno con velleità di conquista del nostro Pianeta, ben consapevoli ch'è inutile compiere tanti sforzi per impadronirsi d'un mondo ch'è già stato depredato e devastato dai suoi stessi abitanti.
“Voglio sicurezza e serenità per i miei figli!”- tuonerebbe Darth Vader, sapendo ch'è inutile sacrificare tutto, compresi noi stessi, per chi verrà dopo di noi... se non saremo in grado di garantir loro un futuro.
“Voglio sangue sano per le mie vittime!”- esigerebbe il re dei Vampiri, constatando quante malattie mortali, e subdoli avvelenamenti (derubricati ingenuamente a “vizi”) la razza umana sia ancora chiamata ad affrontare, nonostante gli innegabili grandi progressi scientifici.
“Voglio il Mondo , ma senza dovermene vergognare!”- chiederebbero a gran voce Fantomas, il Dr. Zero, Lex Luthor, il Dr. Hell, il nostro succitato Facciad'osso e qualsivoglia altro sedicente conquistatore (l'elenco è lungo...) che, nelle nostre storie di fantasia, da tempi immemori abbian tramato per dominare le genti della Terra: perchè, guardandosi intorno, forse comincerebbero a pensare che, dopotutto, ora come ora non ne varrebbe così tanto la pena...
Guardando questa tetra figura davanti a me, icona esorcizzante della Grande Mietitrice, evocativa della caducità della vita (o “Vanitas”, come solevan chiamarla i dotti del passato, raffigurandola proprio con un cranio dalle orbite vuote), ma anche spauracchio tragicomico, complice ammiccamento rivolto ai piccoli che la vita, si spera, ce l'abbian ancora tutta da vivere, mi accorgo che, forse, anche noi adulti dovremmo iniziare ad ascoltare quella voce, nascosta dentro di noi.
La voce di quel Cattivo che ci portiam dentro da sempre, non quella subdola e sussurrante della freddezza e dell'indifferenza, dell'ignavia e della rassegnazione (veri Mali di noi poveri mortali), ma quella tonante e volitiva del tiranno (dopotutto, nell'antica Grecia, il Tiranno non era altro che un governatore con contratto a progetto...), del conquistatore, del Cattivo per antonomasia con cui abbiam imparato a familiarizzare sin dalla più tenera età, proprio nelle storie che all'epoca ci divertivano.
Quella voce che, almeno una volta nella vita, ci ha portato a pensare. “Voglio questo mondo, tutto per me!” (e sfido chiunque a non averlo mai pensato, soprattutto con le immense energie della gioventù).
Chissà che ricordarci, seppur in modo così violento, che questo mondo è anche nostro non ci aiuti almeno un po' a pensare ad un modo per migliorarlo.
Adesso che i santi si son arresi (i pochi rimasti cercano in tutti i modi di non diventare martiri) e gli eroi sono retrocessi a testimonial per le multinazionali, forse è ora di cercare in quello spirito dei Cattivi l'alleato che stavamo cercando, per aiutarci ad affrontare i molto più pericolosi cattivi di questo mondo, quelli veri (e tanto cattivi , o stupidi, da voler questo mondo al punto di distruggerlo: nessun Cattivo degno di questo nome l'avrebbe mai fatto).
Adesso che la cattiveria è stata sdognata già nelle scuole dei più piccoli, troppo spesso mascherata da “competitività”, e perpetrata nella vita di tutti I giorni, col ben più gratificante nome di “grinta”, o, se preferite, “determinazione”, forse è il caso che chi partecipa alle funzioni eucaristiche pensi bene a cosa significhi la frase “Liberaci dal Male”.
Forse anziché buoni proponimenti per l'anno venturo, ora comincerò a pensare di usare un po' del male che ci viene quotidianamente propinato come dose minima obbligatoria da assumere, per trasformarlo in forza uguale e contraria per reagire.
Forse è ora di non essere più i soliti finti buoni, ma finalmente, onestamente cattivi.
Forse anche in questo ci sarà qualcosa da imparare,
e sicuramente, sarà molto più divertente.
Buone Feste (almeno quelle...)
Dai brutti e cattivi
Stefano e Facciad'osso
Ancora una volta alle prese con un lavoro di restauro che mi riporta agli eroi del passato (chissà, forse attiro un pubblico di nostalgici del modernariato...ma basta che paghino...): solo che questa volta, alla soglia di queste ennesime Feste Natalizie (e di un altro, maledetto compleanno...) non è un eroe, ma un avversario di questi ultimi, che mi ritrovo a dipingere... uno di quegli individui appartenenti alla ben poco invidiabile schiatta dei “brutti e cattivi”.
Brutto lo è indubbiamente, col suo colorito da non morto (oggi, per non sforare dal Politically Correct si direbbe, “diversamente vivo”) e con quel volto da teschio ghignante dagli occhi maligni, corredato di cappuccio scuro e completo d'iconografia evocativa di malefici e sortilegi oscuri: il più famoso necromante del piccolo schermo, terrore della generazione di bambini degli “Eighties”, campeggia solenne sul mio tavolo da lavoro, quasi a intimidire i più tradizionali personaggi fantasy e soldatini storici in scala ridotta, che assieme a lui attendono il loro turno di finire sotto ai pennelli.
Solo che, man mano che lo guardo, con quel look da morte in vacanza, non riesco a pensare a lui come a qualcosa di veramente malvagio, qualcosa che mi terrebbe sveglio la notte e, per dirla tutta, non ci riusciva neanche quando ero bambino, perchè, in fondo in fondo, non era per quello che era stato concepito.
Ben distante dal cupo Uomo Nero o il Babau, ideati per dissuadere i piccoli incoscienti dal tentare imprese pericolose e quindi di non finire tra le di loro temute grinfie, il vecchio Facciad'osso, per chiamarlo con un nomignolo affettuoso, rappresentava invece il Male destinato a sicura sconfitta di fronte al potere del Bene: il tentativo di dominio e il vile sotterfugio, in ogni occasione frustrati dalla giusta rivincita del coraggioso ed indomito eroe di turno.
Un vero sfigato, quindi... ma perseverante nel perseguire loschi fini e ordire piani per la conquista di oggetti magici e del sempre agognato potere: un Cattivo senza speranza di redenzione ma neanche di trionfo, quindi un Male che anche un bambino può affrontare, senza angoscia e con la progressiva consapevolezza che sarà meglio prepararsi ad affrontare quelli che verranno dopo, perchè sempre più pericolosi.
Oggi forse i cartoni animati sono più controllati e meno violenti, i cattivi sono meno cattivi e meno brutti (persino la Strega Malefica della Bella Addormentata, a dispetto del nome e delle vistose corna demoniache è divenuta piacente e dimostra solo di esser una brava ragazza incompresa...), ma il rischio, per I pargoli del nuovo millennio, è quello di cozzare contro un male ancora più subdolo: quello, per esempio, del compagno di banco che li filma col suo cellulare nuovo di zecca mentre subiscono le angherie del bullo di turno.
Quello che, sbrigativamente e colpevolmente, noi adulti, in luogo di “Male”, abbiam imparato a ribattezzare “Dura realtà”...
Altro che Brutti e Cattivi: ora occorre cominciare a temere la cosiddetta normalità...
Mentre guardo Facciad'osso in quegli occhi rossi, minacciosi, scorgo la malinconia, non l'odio (per trovare quello, a colpo sicuro, bisogna affidarsi agli esseri umani, non ai necromanti...) se ripenso a che fine han fatto i grandi Cattivi, spauracchi dell'Umanità nei suoi sonni inquieti e nel suo immaginario oscuro:
-Il Conte Sanguinario, Terrore di Transilvania... ucciso da un medico in preda a deliri mistici.
“Un'altra vittima illustre della malasanità!”- tuonerebbero i titoli di quotidiani sensazionalistici.
-Il Signore dei Sith, Terrore della Galassia Lontana Lontana... sacrificatosi per salvare la vita al suo ritrovato figlio.
“Povero fesso!”- sghignazzerebbero, i signori della guerra africani o i gerarchi nazisti, che di figli (degli altri) ne han mandati a morire a migliaia.
-Il Gran Necromante della Terra di Mezzo, spazzato via dal potere di un anellino d'oro...
“Mezza tacca!”- commenterebbero un bel po' di spregiudicati e rampanti avvocati divorzisti.
-Freddie Krueger, signore degli incubi e dei pericoli nascosti nella dimensione onirica, cancellato dalle menti a colpi di antidepressivi.
Le case farmaceutiche ringraziano.
-Lucifero stesso, ostenta tracotante sicumera, ma custodisce segretamente nel cassetto della sua monumentale scrivania due lettere di Richiamo Ufficiale per scarso impegno sul lavoro, ricevute in data 06/08/1945 (Hiroshima) e 11/09/2001 (World Trade Center), dopo esser stato superato in rendimento dai fragili esseri umani.
Fa finta di niente, ma sa che alla prossima gli scatta il prepensionamento, con la Minima e senza liquidazione... e neanche lui dorme tanto tranquillo.
Penso a quei Cattivi e a cosa direbbero, guardando il mondo di oggi, con tutte le sue contraddizioni e problemi, causati per lo più dai suoi “padroni”: a cosa, con il loro proverbiale smisurato ego (dei Cattivi, non degli umani, per questi ultimi era sottinteso) esigerebbero, affinche sia compiuto il loro volere...
“Voglio una Terra pulita!”- direbbero Re Vega, l'Imperatore Ming, Megatron e qualunque altro tiranno alieno con velleità di conquista del nostro Pianeta, ben consapevoli ch'è inutile compiere tanti sforzi per impadronirsi d'un mondo ch'è già stato depredato e devastato dai suoi stessi abitanti.
“Voglio sicurezza e serenità per i miei figli!”- tuonerebbe Darth Vader, sapendo ch'è inutile sacrificare tutto, compresi noi stessi, per chi verrà dopo di noi... se non saremo in grado di garantir loro un futuro.
“Voglio sangue sano per le mie vittime!”- esigerebbe il re dei Vampiri, constatando quante malattie mortali, e subdoli avvelenamenti (derubricati ingenuamente a “vizi”) la razza umana sia ancora chiamata ad affrontare, nonostante gli innegabili grandi progressi scientifici.
“Voglio il Mondo , ma senza dovermene vergognare!”- chiederebbero a gran voce Fantomas, il Dr. Zero, Lex Luthor, il Dr. Hell, il nostro succitato Facciad'osso e qualsivoglia altro sedicente conquistatore (l'elenco è lungo...) che, nelle nostre storie di fantasia, da tempi immemori abbian tramato per dominare le genti della Terra: perchè, guardandosi intorno, forse comincerebbero a pensare che, dopotutto, ora come ora non ne varrebbe così tanto la pena...
Guardando questa tetra figura davanti a me, icona esorcizzante della Grande Mietitrice, evocativa della caducità della vita (o “Vanitas”, come solevan chiamarla i dotti del passato, raffigurandola proprio con un cranio dalle orbite vuote), ma anche spauracchio tragicomico, complice ammiccamento rivolto ai piccoli che la vita, si spera, ce l'abbian ancora tutta da vivere, mi accorgo che, forse, anche noi adulti dovremmo iniziare ad ascoltare quella voce, nascosta dentro di noi.
La voce di quel Cattivo che ci portiam dentro da sempre, non quella subdola e sussurrante della freddezza e dell'indifferenza, dell'ignavia e della rassegnazione (veri Mali di noi poveri mortali), ma quella tonante e volitiva del tiranno (dopotutto, nell'antica Grecia, il Tiranno non era altro che un governatore con contratto a progetto...), del conquistatore, del Cattivo per antonomasia con cui abbiam imparato a familiarizzare sin dalla più tenera età, proprio nelle storie che all'epoca ci divertivano.
Quella voce che, almeno una volta nella vita, ci ha portato a pensare. “Voglio questo mondo, tutto per me!” (e sfido chiunque a non averlo mai pensato, soprattutto con le immense energie della gioventù).
Chissà che ricordarci, seppur in modo così violento, che questo mondo è anche nostro non ci aiuti almeno un po' a pensare ad un modo per migliorarlo.
Adesso che i santi si son arresi (i pochi rimasti cercano in tutti i modi di non diventare martiri) e gli eroi sono retrocessi a testimonial per le multinazionali, forse è ora di cercare in quello spirito dei Cattivi l'alleato che stavamo cercando, per aiutarci ad affrontare i molto più pericolosi cattivi di questo mondo, quelli veri (e tanto cattivi , o stupidi, da voler questo mondo al punto di distruggerlo: nessun Cattivo degno di questo nome l'avrebbe mai fatto).
Adesso che la cattiveria è stata sdognata già nelle scuole dei più piccoli, troppo spesso mascherata da “competitività”, e perpetrata nella vita di tutti I giorni, col ben più gratificante nome di “grinta”, o, se preferite, “determinazione”, forse è il caso che chi partecipa alle funzioni eucaristiche pensi bene a cosa significhi la frase “Liberaci dal Male”.
Forse anziché buoni proponimenti per l'anno venturo, ora comincerò a pensare di usare un po' del male che ci viene quotidianamente propinato come dose minima obbligatoria da assumere, per trasformarlo in forza uguale e contraria per reagire.
Forse è ora di non essere più i soliti finti buoni, ma finalmente, onestamente cattivi.
Forse anche in questo ci sarà qualcosa da imparare,
e sicuramente, sarà molto più divertente.
Buone Feste (almeno quelle...)
Dai brutti e cattivi
Stefano e Facciad'osso
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