Foto Snow Night Trail Bardoneccchia 2016
Video Snow Night Trail 2016
Classifica Snow Night Trail 2016
Sito Snow Night Trail
Edizione 2014
Edizione 2013 Pian del Frais
Dal racconto dell'OrcoVale
Prima gara da orco, prima corsa sulla neve, prima corsa di notte: premessa ideale per caricare mente e cuore.
La partenza è visivamente emozionante: luci che ballano, trailers che saltellano e dal microfono inizia il conto alla rovescia "siete tanti ( 150 ndr), siete belli : 5,4,3,2,1" si parte.
Come ogni partenza che si rispetti l'emozione è palpabile, si respira voglia di trovare il proprio ritmo e la danza delle luci annuncia alla valle stretta che stiamo arrivando.
La salita non si fa attendere e con l'aria pulita che ci accarezza il viso si comincia a far circolare il sangue fino alle estremità.
La pista da sci in breve tempo diventa un sentiero in mezzo alla neve fresca, tracciato dalle ciaspole, stretto come la valle che attraversa, che mette a dura prova l'equilibrio di una trailer senza catene né ramponi...le gambe faticano ad avere una parvenza di ritmo, lo scopo è rimanere in piedi tra un affondo e una scivolata.
Il paesaggio è ovattato ed illuminato da uno spicchio di luna che è abbastanza per vedere l'ombra dei pini sulla neve...e la fotografia nella mente non se ne va più. Si aggiunga la costante visibilità di Orione, la mia costellazione preferita, che ha accompagnato questa bellissima corsa.
Le discese sono brevi, ma abbastanza per riprendere il fiato e lasciar andare le gambe dopo i numerosi affondi; dopo una breve salita ecco le luci colorate che circondano la struttura del Rifugio che non possono far altro che trasmetterti il senso di accoglienza e calore che ogni rifugio dona.
Lungo il percorso ben tracciato dalle balise ( termine che ho imparato stasera) non manca l'incitamento dei volontari che, nonostante i -9 gradi della serata, sono felici di contribuire a realizzare una gara che presentava più difficoltà dei classici trail e un grazie di cuore lo riservo a loro ed agli organizzatori.
L'accoglienza all'arrivo non si fa mancare e, felice dell'impresa compiuta, ringrazio i miei nuovi amici orchi, perché da sola, forse, non avrei mai deciso di fare questa bellissima ed emozionante gara.
Sono le 00,19 del 17 Gennaio e vado a dormire con la mente appagata ed il cuore che sorride.
sabato 16 gennaio 2016
lunedì 4 gennaio 2016
Escursione Gran Bosco di Salbertrand (To) 2 Gennaio 2016
Foto escursione Gran Bosco di Salbertrand(to) 2016
Dalla relazione dell'OrcoMami
Le previsioni annunciavano forti possibilità di nevicata sulle nostre montagne del Nord-Ovest D'Italia. Detto fatto!
Otto tra i più puri e temerari ORCHI, alle nove in punto del 2 gennaio 2016 sono già li’ sul posto pronti a riceverla, calpestarla, batterla, guardarla. LA NEVE!
Salbertrand imbronciata ed ovattata dalla debole precipitazione ci accoglie e noi come una mandria scatenata non aspettiamo altro di inoltrarci nel bosco.
Partiamo da un ponticello con un piccolo strato bianco che copre a stento il sentiero. Saliamo nel Gran Bosco in direzione rifugio Daniele Arlaud.
I tornanti sono regolari, qualche tratto più ripido e si sale con calma lasciandoci inondare da chiacchere di ogni tematica .
La nevicata in realtà è veramente esigua: in molti tratti riesce a malapena a coprire i colori dell’autunno ancora ben presenti nel sottobosco ma comunque ci da' un‘aria di novità .
Finalmente! Sembra strano ma il sentire le mani gelate, doversi riparare dai fiocchi, sentire lo scricchiolare delle scarpette sulla neve farinosa appena caduta sono sensazioni che proprio ci mancavano e li’, su quel sentiero, le assaporiamo come non mai.
A volte anche il percorso più semplice può regalare emozioni.
Quante volte durante una delle nostre uscite sia di allenamento che in gara, ci sara’ successo di “sentire un qualcosa” in un bosco. L’improvviso intenso profumo che annuncia l’arrivo della primavera. In una pietraia, l’odore inconfondibile della pioggia estiva che sta arrivando. Nella nebbia fitta che tutto ovatta, quel senso di disorientamento che a stento lascia intuire il tornante a valle. Nella notte stellata, quando sei solo con la tua frontale ed il tuo cervello capta i più impercettibili dei rumori.
Ebbene anche oggi nel piu’ banale dei sentieri, la montagna ci ha fatto ” sentire” qualcosa: il piacere e la necessità della neve
Non solo la natura ha bisogno di lei per il corretto ciclo estate-autunno-inverno ma anche noi. Non tanto per un utilizzo sportivo quanto per una sorta di equilibrio interno, per un senso di riferimento sicuro del susseguirsi delle stagioni, per un senso cromatico di vedere in due vesti distinte le montagne tra estate ed inverno.
Sta di fatto che tra sensazioni, chiacchere e programmi per i trails 2016, eccoci alle grange Montagne Seu ed al rif. ARLAUD .
Un cambio di indumenti, un thè e poi via sulla bella mulattiera che lentamente si inneva.
Ora corricchiamo un po’ in falsopiano, ora in una ripida discesa nel bosco nell' illusione che il manto aumenti.
Non è una nevicata “seria” ma è la prima!
E come tale ci rende appagati e felici di scorrazzare per quei sentieri conosciuti scrollandoci di dosso, per incanto, 30 anni di età, liberando in noi il fanciullino che corre, scivola e si inzuppa nella neve.
Il giro sta per terminare quando improvvisamente ci imbattiamo in tre escursionisti che salgono nella parte ripida del sentiero. Due richieste di informazioni a noi rivolte e capiamo subito che sono assolutamente allo scuro di dove si trovino e su quale sentiero siano ... ma tant’è.
Ci raccontano di un fantomatico loro amico che li segue a poca distanza e che apostrofano come ” UNO DI QUELLI CHE E’ CAPACE DI CORRERE ANCHE 50 KM..!! PENSATE!...
I nostri sguardi di ORCHI si incrociano, complici ed intensi.
Non battiamo ciglio.
Manteniamo il nostro anonimato, tutti veri gentleman.
Diamo loro le indicazioni sulla meta che cercano di raggiungere e li salutiamo.
Scendiamo gli ultimi tornantini del sentiero, sereni.
Finisce cosi’ la nostra breve scorribanda mattutina di poco più di 1000 mt di disl+ nella prima neve, sempre più felici di avere avuto dalla vita l’opportunità di essere
“ UNO DI QUELLI CAPACE DI CORRERE ANCHE 50 KM..”, ma forse , ancora maggiore è la fortuna di “SENTIRE QUALCOSA” quando passiamo in un bosco che si imbianca.
Dalla relazione dell'OrcoMami
Le previsioni annunciavano forti possibilità di nevicata sulle nostre montagne del Nord-Ovest D'Italia. Detto fatto!
Otto tra i più puri e temerari ORCHI, alle nove in punto del 2 gennaio 2016 sono già li’ sul posto pronti a riceverla, calpestarla, batterla, guardarla. LA NEVE!
Salbertrand imbronciata ed ovattata dalla debole precipitazione ci accoglie e noi come una mandria scatenata non aspettiamo altro di inoltrarci nel bosco.
Partiamo da un ponticello con un piccolo strato bianco che copre a stento il sentiero. Saliamo nel Gran Bosco in direzione rifugio Daniele Arlaud.
I tornanti sono regolari, qualche tratto più ripido e si sale con calma lasciandoci inondare da chiacchere di ogni tematica .
La nevicata in realtà è veramente esigua: in molti tratti riesce a malapena a coprire i colori dell’autunno ancora ben presenti nel sottobosco ma comunque ci da' un‘aria di novità .
Finalmente! Sembra strano ma il sentire le mani gelate, doversi riparare dai fiocchi, sentire lo scricchiolare delle scarpette sulla neve farinosa appena caduta sono sensazioni che proprio ci mancavano e li’, su quel sentiero, le assaporiamo come non mai.
A volte anche il percorso più semplice può regalare emozioni.
Quante volte durante una delle nostre uscite sia di allenamento che in gara, ci sara’ successo di “sentire un qualcosa” in un bosco. L’improvviso intenso profumo che annuncia l’arrivo della primavera. In una pietraia, l’odore inconfondibile della pioggia estiva che sta arrivando. Nella nebbia fitta che tutto ovatta, quel senso di disorientamento che a stento lascia intuire il tornante a valle. Nella notte stellata, quando sei solo con la tua frontale ed il tuo cervello capta i più impercettibili dei rumori.
Ebbene anche oggi nel piu’ banale dei sentieri, la montagna ci ha fatto ” sentire” qualcosa: il piacere e la necessità della neve
Non solo la natura ha bisogno di lei per il corretto ciclo estate-autunno-inverno ma anche noi. Non tanto per un utilizzo sportivo quanto per una sorta di equilibrio interno, per un senso di riferimento sicuro del susseguirsi delle stagioni, per un senso cromatico di vedere in due vesti distinte le montagne tra estate ed inverno.
Sta di fatto che tra sensazioni, chiacchere e programmi per i trails 2016, eccoci alle grange Montagne Seu ed al rif. ARLAUD .
Un cambio di indumenti, un thè e poi via sulla bella mulattiera che lentamente si inneva.
Ora corricchiamo un po’ in falsopiano, ora in una ripida discesa nel bosco nell' illusione che il manto aumenti.
Non è una nevicata “seria” ma è la prima!
E come tale ci rende appagati e felici di scorrazzare per quei sentieri conosciuti scrollandoci di dosso, per incanto, 30 anni di età, liberando in noi il fanciullino che corre, scivola e si inzuppa nella neve.
Il giro sta per terminare quando improvvisamente ci imbattiamo in tre escursionisti che salgono nella parte ripida del sentiero. Due richieste di informazioni a noi rivolte e capiamo subito che sono assolutamente allo scuro di dove si trovino e su quale sentiero siano ... ma tant’è.
Ci raccontano di un fantomatico loro amico che li segue a poca distanza e che apostrofano come ” UNO DI QUELLI CHE E’ CAPACE DI CORRERE ANCHE 50 KM..!! PENSATE!...
I nostri sguardi di ORCHI si incrociano, complici ed intensi.
Non battiamo ciglio.
Manteniamo il nostro anonimato, tutti veri gentleman.
Diamo loro le indicazioni sulla meta che cercano di raggiungere e li salutiamo.
Scendiamo gli ultimi tornantini del sentiero, sereni.
Finisce cosi’ la nostra breve scorribanda mattutina di poco più di 1000 mt di disl+ nella prima neve, sempre più felici di avere avuto dalla vita l’opportunità di essere
“ UNO DI QUELLI CAPACE DI CORRERE ANCHE 50 KM..”, ma forse , ancora maggiore è la fortuna di “SENTIRE QUALCOSA” quando passiamo in un bosco che si imbianca.
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