Cicloviaggio 2021 tra Friuli e Istria
Settembre è arrivato, è di nuovo tempo di cicloviaggi!
Dove si va quest’anno? idee e spunti non mancano ma poi vanno sempre tarati con il tempo a disposizione. Abbiamo una settimana e decidiamo, con l’affiatato team cicloviaggiatori che comprende, oltre al sottoscritto l’OrcoCamola, l’Orca730 e l’OrcoGreg di imboccare la via dell’est dell’Italia e sconfinare in Istria, terra di confine, per piccola parte in territorio sloveno e poi croato.
Partiamo da Udine, raggiunta con cambi di treni regionali a Milano, Verona e poi Venezia Mestre sabato 4 settembre. Per fortuna tutte le coincidenze sono rispettate e nel tardo pomeriggio arriviamo al b&b prenotato nella bella cittadina friulana che visitiamo in serata.
Domenica 5 settembre Udine - Trieste 98 Km 350 d+
E’ arrivato il giorno della prima tappa! Usciamo di buon ora dal nostro b&b ed imbocchiamo subito la ciclabile alpe adria (https://www.alpe-adria-radweg.com/) in direzione sud.La ciclabile Alpe Adria collega Grado, località marina del Friuli, a Salisburgo in 450 km.
Il tratto Udine-Grado è forse il meno panoramico, attraversa la pianura friulana vocata alla coltivazione intensiva. La ciclabile è comunque ottimamente segnalata e tocca località notevoli per interesse storico come Palmanova, dove ci fermiamo per un caffè e dove assistiamo all'apertura di una rievocazione storica di età napoleonica. Proseguiamo e puntiamo le ruote verso Aquileia, sulla strada incrociamo ancora Strassoldo, borgo tra i più belli d’Italia.
Aquileia è un importantissimo sito archeologico dell’Italia settentrionale, Patrimonio Unesco dell’Umanità. Fondata dai Romani nel 181 a.C., centro nevralgico dell’Impero, diventa sede del Patriarcato che in epoca medievale governa la città, lasciandoci in eredità questa meravigliosa testimonianza di storia, arte e cultura.
Ci fermiamo per pranzo e per visitare almeno la Basilica ma senz’altro Aquileia meriterebbe una visita più approfondita. Il viaggio in bici è però anche questo, costringe a scelte, non si può visitare tutto. D’altra parte però pedalare ti consente di assaporare anche angoli meno conosciuti e di immergerti completamente nel territorio quindi il compromesso è accettabile. Nel primo pomeriggio lasciamo la pista ciclabile e ci dirigiamo verso Trieste. Passiamo Monfalcone ed entriamo in città per una strada che costeggia il mare, è domenica e la strada è molto trafficata per gli abitanti locali ed i turisti che hanno deciso di concedersi una giornata al mare.
Arriviamo all’altezza del castello di Miramare, qualcuno di noi si lascia tentare da un veloce bagno, io mi infilo tra auto e turisti alla visita esterna del castello, roccaforte di roccia bianca sul mare.
Ultimi km nel traffico triestino, arriviamo all’ostello. Visita rapida della bellissima Trieste e cena.
Lunedì 6 settembre Trieste - Parenzo 91 km 620 d+
Alcuni siti internet suggeriscono, per evitare il traffico cittadino, di prendere traghetto verso Muggia, piccola cittadina Istriana, ultimo avamposto italico prima della Slovenia. Noi abbiamo dormito a pochi metri dall’imbarco e quindi decidiamo di sfruttare il suggerimento e di raggiungere Muggia via mare e da li pedalare.
In poco tempo imbocchiamo la ciclabile Parenzana, costruita sull’antica sede dell’omonima ferrovia costruita all’inizio del 900 per collegare Trieste a Parenzo quando ancora entrambe facevano parte dell’impero Austro-Ungarico. Pochi chilometri e siamo in Slovenia. In questo tratto la ciclabile è bellissima, percorre colline verdi tra vigneti, asfalto perfetto e indicazioni impeccabili. In breve arriviamo alla bellissima Capodistria, avamposto sloveno sul mare. Per chi scrive, ormai non più ventenne, Capodistria riporta alla mente solo un canale televisivo che negli anni 70-80 trasmetteva anche sul territorio italiano.
Per me, bimbo negli anni 70 quindi esisteva Telecapodistria e in particolare i cartoni animati del pomeriggio-sera, ignoravo quindi beatamente l’esistenza dell’omonima cittadina. Capodistria però esiste ed è pure una bella cittadina dall’impianto medievale!
Dopo una breve visita la lasciamo percorrendo dapprima una parte di ciclabile sul lungomare e poi sorpassando vecchi tunnel del tracciato ferroviario.
Arriviamo abbastanza presto in Croazia. Adesso la ciclabile non è più asfaltata, ne percorriamo un pezzo ma le nostre bici non sono adatte ad un fondo sterrato. Decidiamo quindi di abbandonare la pista e dirigerci verso Umago, cittadina costiera istriana.
Nel frattempo è arrivato il pomeriggio e anche oggi il caldo piuttosto intenso, ci concediamo una birra per poi imboccare la strada costiera che ci porterà a Parenzo, Porec in Croato.
Martedì 7 settembre. Parenzo - Rovigno - Pola 81 km 615 d+ Decidiamo di posticipare la partenza dopo aver visitato la bella cattedrale di Parenzo che apre alle 9. Alle 10 però il sole è già alto e picchia duro. Lungo tutta la tappa patiremo un gran caldo che però non ci farà cambiare programma. Da Parenzo arriviamo a Rovigno, altra perla istriana sul mare ove ci fermiamo per pranzo e per visitarla un po’. Al pomeriggio ripartiamo per dirigerci verso Pola. La parte di trasferimento di questa tappa è piuttosto noiosa perché percorre una strada trafficata che corre sull’altipiano non lontano dal mare ma da cui il mare si vede poco. Nella nostra mente il giro prevedeva tappe per bagni in mare ma sia ieri che oggi non ci sono state opportunità. Arriviamo comunque a Pola, accaldati e affaticati e dobbiamo ancora trovare una sistemazione per la notte. Troviamo un albergo alla periferia della città che ha conosciuto sicuramente i suoi fasti alcuni decenni fa ma è comunque pulito e dignitoso.
Decidiamo di fermarci un giorno a Pola per godere del mare e delle spiagge che la circondano e quindi il mercoledì lo dedichiamo al riposo ed in serata alla visita della bella cittadina istriana
Giovedì 9 settembre. Pola - Lovran 79 km 800 d+
Per limitare i disagi del caldo decidiamo di partire presto. Dopo una bella colazione alle 8 siamo pronti. Per fortuna dopo i primi chilometri su una strada parecchio trafficata imbocchiamo una silenziosa ed ombreggiata strada che passa tra vigneti e coltivi. Ne approfittiamo per attaccare la biciradio e ascoltare un po’ di musica e cantarne qualcuna . La strada ci conduce verso la cittadina mineraria di Albona dove facciamo provviste ad un locale supermarket. Poco dopo la traccia scaricata ci fa passare per una bella strada sterrata in mezzo a un bosco che ci conduce alla base di un fiordo dove, in mezzo al nulla, sorge un mega impianto di produzione di energia elettrica a carbone! A questo punto arriva la sorpresa delle 13 e dei 30 gradi. La traccia che ho, ottenuta con l’app Komoot dice di girare a destra e puntare verso la frazione di Plomin, Google Maps consiglierebbe di “prenderla un po’ più larga”. Diamo retta a Komoot e ci troviamo quasi subito un muro del 18% che ci costringe a scendere dalle bici. Per fortuna è un tratto corto. Arriviamo alla bella frazione di Plomin dove. all’ombra mangiamo pranzo.
Da lì in poi la tappa ci regala incredibili scorci. La strada passa alta sulla costa con vista su un mare più blu del blu e la prospiciente isola di Cres. Poi chilometro dopo chilometro scende verso il mare toccando piccole località di villeggiatura. Ci fermiamo in una di queste, a Lovran dove soggiorniamo nel più bell’ostello mai visto. Pulitissime e ultra confortevoli stanze vista mare con bagno interno a 100 metri dal mare!! Ci concediamo finalmente un bel bagno ed un aperitivo fantastici.
Venerdì 10 settembre Lovran - Trieste (Muggia) 76 km 980 d+
Anche oggi partiamo di buon’ora. Il primo tratto è ancora lungo la costa fino ad Opatija
(Abbazia), trafficato con numerosi saliscendi. Passata Abbazia la musica cambia e la strada comincia a salire. Per fortuna in poco tempo ci togliamo dal traffico e percorriamo una bellissima strada immersa in un bosco di querce e faggi. I quasi 1000 metri di salita sono concentrati nella prima parte della tappa ma a parte qualche breve tratto le pendenze non sono mai proibitive. A pochi metri dalla “cima Coppi” OrcoCamola registra la prima e unica foratura del giro, risolta in tempi da box di formula 1. Superato il tratto boschivo e il dislivello la strada conduce verso il confine sloveno in leggera discesa ed attraversa un territorio carsico (l’abbiamo intuito dai cartelli che indicavano siti di speleologia) e pressochè disabitato. La parte slovena è più anonima e piatta salvo l’ultima salita di circa un centinaio di metri ormai affrontata con il sole a 30 gradi.
Superata anche quest’ultima fatica scendiamo e torniamo in territorio italiano. Siamo ormai a pochi km da Trieste ma decidiamo nuovamente di puntare su Muggia per prendere il traghetto che ci condurrà a Trieste centro, non prima di aver salutato un allegra comitiva della locale pro loco che festeggia il proprio presidente, il signor Giovanni, in un locale del porto. Giovanni ci prende in simpatia e ci offre da bere a pochi minuti dall’imbarco. Ciao Giovanni! Lunga vita a te, ti saluteremo Torino!