Novembre 2022.
Domenica di pioggia.
Per caso vengo a sapere che ci si può iscrivere alla 150-Smiles, evento “gravel” organizzato da Ciclocentrico del settembre successivo ad un prezzo promozionale, ancora per pochi giorni. Un breve giro di messaggi ed in poche ore ci troviamo iscritti in otto orchi. A questo punto emergono un po’ di domande. Si, ma esattamente,che cosa è questa 150 Smiles? Ok, un evento ciclistico autogestito ma poi nel concreto? Qualche click sulle foto delle edizioni precedenti, sul percorso e sulle principali disposizioni del regolamento per farmi una vaga idea ma poi chiudo e dico che ho quasi un anno per approfondire. Si vedrà.
Troppo in fretta arriva settembre 2023 e la partecipazione all' evento è ormai imminente. Degli 8 iscritti a novembre manca il nostro grande amico Paolo che se ne è andato via troppo in fretta, pedalando troppo forte, lasciandoci un vuoto enorme, troppo presto. Mancano tanto la sua risata fragorosa, la sua indole positiva e allegra, il suo spirito di accoglienza e condivisione. Alla partenza, il 16 settembre, siamo quindi in sette. Oltre a chi scrive ci sono Andrea (OrcoCamola), Marcello (OrcoCiccillo), Antonio (Ogredoctor), Gabriella (Orco730), Giuseppe (OrcoGreg) e Gaetano (OrcoMegaflex) che ha sostituito in extremis l' impossibilitato Christian. Affronteremo un percorso di 220 km circa (150 miles, appunto) che ci porterà dall'inizio della Valsusa fino alle prime colline del Roero e poi tornare passando per il centro di Torino e l’hinterland nord. Dopo i preparativi, alle 8 siamo pronti per partire. Al gruppo Orchi si unisce il simpatico Davide, vicentino, supercicloviaggiatore con cui si crea da subito una sintonia di vedute…e bevute.
La partenza è sotto la pioggia, che si somma a quella dei giorni prima e contribuisce a rendere fangosi gli sterrati iniziali fino a Rivalta. Fango a parte la pioggia non crea troppi problemi, non fa ancora troppo freddo e va bene così. Dopo il passaggio davanti alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, scorrono veloci le ciclabili e gli sterrati della pianura. Il primo check point è a Carignano, dopo infinite varianti campagnole.
Ne approfittiamo per mangiare qualcosa e assaggiare la birra di un produttore locale che ha messo uno stand proprio lì. Il cielo è sempre grigio ma per il momento altra acqua è scongiurata. Ripartiamo in direzione Villastellone e poi, sempre molto gradualmente verso le prime colline del Roero, toccando le belle Ceresole d’Alba, Monteu Roero e infine Montà. In questo tratto il paesaggio è più vario alternando boschi e i primi vigneti, salite brevi ma toste e discese rese viscide dal fango. Poco prima di Montà, giro di boa della 150 Smiles, ricomincia a piovere. Ci fermiamo al check point in piazza e la pioggerella si trasforma in pioggia vera e abbondante. Non abbiamo molte alternative, ci copriamo, inforchiamo le bici e affrontiamo gli ultimi 10 km verso Pralormo, la nostra meta di oggi. Arriviamo fradici all’hotel ma una bella doccia ci rimette al mondo. Poi è solo più questione di cosa mangiare e soprattutto bere…stasera non si deve guidare, quindi ci stanno sia aperitivo che birra media!
Ma prima di andare a dormire mi aspetta una bella sorpresa, in vista del mio compleanno, fissato dalla sorte nella giornata di domani, i compari di viaggio mi fanno trovare una torta con tanto di candeline. Non me l’aspettavo, lo giuro. Grazie a tutti, è stato un bel modo di festeggiare gli anni che, maledetti, scorrono via velocissimi.
Domenica 17 settembre. Partiamo di buon mattino, la giornata è grigia ma il meteo promette niente pioggia. La compagine è gasatissima, tutti con la sgargiante maglia degli Orchi che, quando siamo in gruppo, crea l’effetto formazione a testuggine delle legioni romane. Ma noi veniamo in pace, vogliamo solo staccare la testa per un paio di giorni da routine e pensieri; questa 150 Smiles ci sta dando questa bella opportunità e la stiamo cogliendo a pieno. Imbocchiamo le solite strade di campagna, silenziose e fangose verso Poirino, poi di nuovo un po’ di collina nel territorio chierese, il passaggio per il castello di Moncalieri subito siamo in città. Il Po aiuta i ciclisti nell’attraversamento della parte più urbanizzata ma è domenica mattina ed incrociamo continuamente ciclisti, corridori, camminatori, pattinatori, gente a passeggio col cane, e varia umanità. In breve passiamo il centro e facciamo tappa al rinnovato motovelodromo intitolato al grande Fausto Coppi. Mangiamo qualcosa, beviamo la prima birretta di giornata e via, verso i parchi della zona nord. La folla si dirada, aggiriamo le varie confluenze dei due fiumi che incrociano il Po, alterniamo la periferia un po’ desolata e sporca con zone industriali e parchi urbani fino ad arrivare a Venaria, ultimo check point e foto di rito davanti alla Reggia. Passiamo nel parco della Mandria e poi via via Druento, Pianezza, Caselette senza quasi toccare asfalto.
Dopo Caselette arriviamo a Rosta, siamo all’inizio della Valsusa, comincia a vedersi la Sacra di San Michele, sotto di lei c’è la nostra meta finale. Imbocchiamo la bellissima nuova ciclovia francigena passando l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, Avigliana e Sant’Ambrogio. Purtroppo un maledetto imprevisto non ci permette di arrivare al bicigrill di Chiusa di San Michele tutti insieme, ma a distanza di meno di un'ora siamo radunati attorno a un tavolo per un'ultima birra e sotto gli striscioni per una foto finale che sicuramente rimarrà impressa nella mente di tutti noi per molto tempo!
Abbiamo vissuto in due giorni un condensato di viaggio a “km zero” fatto di km (miglia) pedalati, fango, ciclabili, strade secondarie, natura, storia, arte, silenzi, odori, sudore, pioggia, e anche, perchè no, rifiuti, periferie anonime e noiosi tratti nel nulla della campagna.
Abbiamo condiviso fatica, imprevisti, problemi meccanici, dolori articolari vari, ma anche e soprattutto chiacchierate, scherzi, risate (Smiles…), progetti futuri… e bevute.
E quindi alla fine che cosa è questo 150 S-miles? che cos’è questo “gravel”?
La vera risposta è: e chi se ne importa di capire che cosa è ? la bicicletta ci ha fatto vivere tutto questo e tanto ci è bastato, alle etichette ci pensi qualcun’altro.
W gli Orchi!