BUON 2022 da Tutti Gli Orchi
lunedì 27 dicembre 2021
mercoledì 15 dicembre 2021
Running - Un Diecimila Insieme - Rivoli Pista Natta(To)
Sabato 11 dicembre 2021 si è svolta, presso la pista di atletica dell'Istituto Natta di Rivoli, "Un diecimila Insieme"
una Staffetta sulla distanza di 10.000 mt, dove hanno partecipato 9 squadre composte ognuna da 5 frazionisti.
La stessa corsa si è svolta in contemporanea a Genova e Milano con lo scopo di raccogliere fondi per L'AIRC.
Tra le staffette presenti anche quella degli Orchi Trailers composta da Orco730, OrcoBee, OrcoCiccillo, OrcoDaddy e OrcoCamola. Nome in codice per l'occasione: GliOrchInPista
Compito di ogni frazionista percorrere 5 giri di pista per un totale di 2 km.
A causa della recente nevicata la pista si presenta per un 50% ghiacciata e nonostante la bella giornata di sole, la sensazione è quella che possa diventare praticabile solo verso mezzogiorno.
Si discute quindi sul da farsi; qualcuno non è molto convinto, altri propongono di tardare la partenza, altri ancora di rimandare la corsa.
Alla fine, visto le finalità della manifestazione si decide di correre con una soluzione molto semplice: dove c'è ghiaccio si esce dal tartan e si corre sul campo innevato.
Con un po' di fantasia gli organizzatori tracciano un anello di circa 370 metri che possa prima di tutto garantire la sicurezza degli atleti.
Gli specialisti della pista non sono felicissimi ma nessuno rinuncia a correre. A quanto pare le finalità della manifestazione sono più importanti del gesto atletico.
Per quanto riguarda GliOrchInPista nessun problema, anzi, siamo più a nostro agio nella fangazza che sul tartan.
Si parte. La nostra prima frazionista è Orc730. Ovviamente, nonostante si tratti di una manifestazione non competitiva, si va tutti a manetta spinti da un tifo a bordo pista bello potente.
Il percorso è faticoso; ci sono 2 curve a 90 gradi: la prima sulla neve, la seconda nel passaggio tra la neve e il tartan; ogni volta bisogna rallentare per poi rilanciare.
Devo dire che noi Orchi ci difendiamo bene e, nonostante la nostra indole di capre di montagna chiudiamo i 10 km (9250 m) ad una media dei 4 min al km in 6 posizione.
Siamo stupiti di noi stessi e felici di aver partecipato nonostante i dubbi dei giorni precedenti.
Grazie a gli Amici dell'Atletica Rivoli per averci invitato e per aver organizzato l'evento, e grazie ai componenti degli GliOrchInPista per aver partecipato a qualcosa di insolito.
Chiudiamo la mattinata con un meritato aperitivo.
W gli Orchi
W l'Atletica Rivoli
domenica 14 novembre 2021
34° Turin Marathon 14 Novembre 2021
Classifica Turin Marathon 2021
Edizione 2017
Edizione 2016
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Dopo tre lunghi anni, eccola la Maratona di Torino. Si riparte dopo un'edizione annullata per nubifragio (2019) ed una non andata neanche in onda(2020) causa Pandemia da Covid-19.
Che bello ritornare a correre nel salotto buono della città e gustarsi gli ultimi chilometri in pieno centro. Il drittone di via Roma con arrivo in piazza Castello, impagabile.
Sbagliato. Causa, penso, le ATP Finals di Tennis che hanno come location Torino, la partenza ed arrivo della 34° edizione della Maratona di Torino viene relegata al Valentino, lungo il fiume Po.
A favore del nuovo percorso si pone il tracciato che dalla Reggia di Stupinigi si inoltra nel Parco omonimo, con svolta al 21km all' IRCC (Istituto Ricerca Cancro Candiolo) sempre emozionante.
Come dicevo, il tratto del Parco di Stupinigi di circa 10km tra andata e ritorno, fa incrociare i runners più veloci ed i più lenti. Ad alcuni può sembrare un visione demotivante, a me personalmente piace vedere incrociare i campioni che viaggiano ai 3min al chilometro. Degutibus non disputandum est.
Partenza ed arrivo ottima, localizzata sul lato posteriore del Castello del Valentino, spazio per tutto e tutti.
Pacco gara da manifestazione patronale non competitiva, ma presumo che eravamo in molti iscritti del 2019 e che hanno spostato l'iscrizione nel 2020. E poi la devoluzione dei 5euro per pettorale all'IRCC fa perdonare tutto.
Cinque gli Orchi alla Maratona; OrcoRolfy, OrcoSmaug, OrcoKambu, OrcoMegaflex e OrcoPinoR. OrcoCamola alla Mezza Maratona.
Tutti chiudono il loro obiettivo. Da segnalare i tempi di OrcoMegaflex 2h54min 6 di categoria SM50 e 3h39min di OrcoSmaug 4 di categoria SF.
domenica 17 ottobre 2021
1° Trail del Musinè (Caselette) 17 Ottobre 2021
Foto 1° Trail del Musinè 2021
Video Corsa al Musinè 36° ediz 2021
Foto Corsa al Musinè 2021
Edizione 2018
Edizione 2017
Edizione 2016
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Edizione 2009
Quest'anno si aggiunge alle 2 classiche Up & Upa&Down anche il Trail del Musinè alla sua prima edizione con 16km e 900 D+.
Alla sua prima edizione. Un percorso da vero Trail running con 16km e 900D+. I primi 10km da correre a perdifiato con circa 300D+, poi il muro del Musinè arcigno e beffardo. Discesa, la stessa della classica Up&Down, tecnicissima.
martedì 12 ottobre 2021
Bici Mtb Alta via del Sale (Italia-Francia) 9-10 Ottobre 2021
Dal racconto dell'OgreDoctor
L’anno scorso era stata la volta del mitico Selvaggio Blu. Quest’anno optiamo, invece, per l’Alta Via del Sale.
Il sale, un elemento che oggi ci può sembrare addirittura banale, che nell’antichità è stato invece prezioso, al punto di essere considerato per secoli una merce di scambio per eccellenza. Per il sale sono state combattute addirittura sanguinose guerre; alcune zone alpine del basso cuneese, per difendere antichi privilegi legati all’esenzione dal pagamento di questa imposta hanno combattuto una guerra durata decenni e conclusa con migliaia di morti, incendi dei villaggi, deportazione delle famiglie che si erano ribellate al potere.
L’organizzazione del giro fin dall’inizio è stata travagliata. Il percorso che si voleva inizialmente fare, era quello classico dalle alpi al mare, attraverso la via Pigna, con partenza a Limone e arrivo a Ventimiglia. Dopo l’alluvione dello scorso inverno, la geografia di alcuni di questi luoghi è cambiata radicalmente e molte vie di comunicazione appaiono ora come un cumulo di macerie. La valle del Roya, lungo la direttrice che sale al Tunnel del Tenda è un susseguirsi di cantieri per il rifacimento della strada, completamente sbranata dalla furia delle acque. Arrivare a Ventimiglia sarebbe stato possibile, ma assai complicato tornare a riprendere le auto in quel di Limone.
Il meteo era un'altra fonte di dubbio alla vigilia. Probabilmente un giro in mountain-bike che tocca quote al di sopra dei 2000 metri doveva essere fatto in un periodo di calendario più favorevole; ottobre in effetti è sempre un rischio, ma mettere d’accordo tutti non è cosa facile e quindi si è arrivati all’unico weekend disponibile, quello del 9-10 ottobre.
Per dormire, dopo affannosa ricerca, troviamo posto al Rifugio La Terza, un vero gioiellino, che si raggiunge percorrendo la variante del Redentore, direi quasi una tappa obbligata prima di arrivare al Passo Tanarello, visto che si tratta, alla fine, di soli 3 km e circa 150 metri di dislivello.
Ma veniamo al primo giorno. Allo Chalet delle Marmotte da cui inizia l’Alta Via del Sale, ci coglie un po’ di smarrimento e dentro di noi accarezziamo l’idea che forse sarebbe stato meglio stare a casa! Vento gelido, non superiamo i 5 gradi e nebbia che non consente di vedere a 20 metri di distanza e ci priva di un bel pezzo di panorama.
Dopo il passo e la foto di rito entriamo nel bosco delle Navette; un pallido sole filtra fra il fitto bosco e ci scalda le membra intirizzite dal freddo, accumulato nei chilometri percorsi fino a quel momento. Dal passo della Porta arriviamo alla Margaria di Loxe dove inizia un tratto in salita con diversi tornanti, su sterrato perfetto, che conduce al Passo Tanarello. In prossimità dell’ultimo tornante, imbocchiamo una deviazione che porta al Monte Saccarello e alla famosa statua del Redentore (2164 metri). Da queste cime, per quanto modeste si gode un panorama a 360 gradi, verso la Francia (La Brigue), dove scenderemo il giorno seguente e verso la Liguria (Monesi di Tiora, Realdo).
Siamo ormai giunti alla fine delle nostre fatiche. Scendiamo al Rifugio La Terza e smessi i panni da ciclista, fatta una doccia calda, e una breve pennica, ci gustiamo la nostra sontuosa cena (fagottini al sugo, cinghiale con polenta taragna o patate fritte e dolce, il tutto condito con dell’ottima birra).
Non resta che dormire per raccogliere le forze per il giorno dopo, dove ci aspetta un viaggio sicuramenrte più lungo e faticoso per riconquistare il Tenda e la nostra macchina.
Dopo il freddo patito durante la giornata, riposare al caldo sotto un piumone imbottito, non pare nemmeno vero. Marcello, miracolosamente non russa e la chiacchera lentamente lascia il posto al sonno ristoratore.
La giornata si annuncia in tutto il suo splendore. Cielo terso (un sospetto lo avevo avuto alla sera prima alzando gli occhi verso un cielo trapuntato di stelle), nemmeno una nuvola. Rapida capatina per qualche foto e per gustarsi l’alba dalla Cima Vallette della Punta (2093 metri), giusto in tempo per vedere una piccola mandria di caprioli scappare verso valle, intimoriti dalle persone e dagli spari dei cacciatori.
Colazione, sistemazione delle borse sulla bici e si parte. La prima salita è veramente spacca gambe e considerato quanto ci aspetta decidiamo di andare a spinta per riguadagnare il dislivello che si separa dal Redentore.
Finalmente si rimonta in sella, discesa rapida e poi breve risalita al Passo Tanarello, dove inizia la lunghissima discesa che dai 2040 metri del Passo ci porta fino ai 700 metri scarsi di La Brigue, passando per la bella cappella di Notre Dame des Fontaines.
Dopo la Brigue continuiamo a scendere fino ad un bivio sulla destra che ci segnala il Colle di Tenda. Inconsapevolmente sbagliamo il percorso, perché la direzione prevista per Casterino e le Basse di Prefique era dalla parte opposta.
La risalita al colle di Tenda cuba 15 km e 1500 d+. Arrivati al Tunnel deviamo ancora sulla sinistra per la vecchia strada militare che con innumerevoli tornanti si inerpica per la montagna fino a raggiungere il colle e il suo forte che domina la valle del Roya.
Sporgendoci dall’altro lato del colle per capire quanto ci resta ancora da soffrire, intravediamo con stupore lo Chalet delle Marmotte a poche ruote di MTB e realizziamo, non senza meraviglia, di essere ormai giunti alla fine del nostro viaggio.
Ricompattato il gruppo, percorriamo allegramente gli ultimi metri che ci separano dal parcheggio e dalla nostra meritata merenda.
Ad anni da oggi quello che ricorderemo non sarà la metà raggiunta o la prestazione, ma il viaggio fatto per arrivarci, la miriade di stupidaggini dette e le risate che lo hanno accompagnato.
È un orco un po’ spelacchiato quello che vedo allo specchio, ma pur sempre un orco rimane e vende ancora cara la sua Pelle!
lunedì 27 settembre 2021
10° Ultra Trail del Moscato - S.Stefano Belbo(Cn) 26 Settembre 2021
Classifica Ultra Trail del Moscato 2021
Alla decima edizione del Trail del Moscato alfine ce l'ho fatta.
Già, erano dieci anni che Graziella mi invitava a partecipare alla sua manifestazione. Ed io niente, per un motivo o per un altro riuscivo sempre a darle buca. Con Graziella, una delle organizzatrici dell'UTDM, si è partecipato insieme a qualche Trail nei primi mitici anni che ha visto nascere la disciplina oggi tanto in voga. In comune abbiamo anche tanti anni di arti marziali. Insomma un'amicizia sportiva che, anche vedendoci raramente, continua ad esserci, alimentata dalla passione per lo Sport.
La partenza puntuale per la 54km alle 7.30. Siamo in circa 120 trailer, tranquilli e fiduciosi che Giove Pluvio non si scateni. Le previsione però, sono tutt'altro che rassicuranti.
lunedì 20 settembre 2021
Cicloviaggio 2021 tra Friuli e Istria 5-10 Settembre 2021
martedì 7 settembre 2021
Gravel Bike Alpignano<-->Rif.Jervis Val Pellice(To) 7 Settembre 2021
Per 155km 2100D+ circa.
venerdì 27 agosto 2021
Ultra Trail du Mont Blanc UTMB 26-28 Agosto 2021
Edizione 2015 Edizione 2008
Edizione 2014 Edizione 2007
Edizione 2013 Edizione 2006
Edizione 2012 Edizione 2005
Edizione 2011 Edizione 2004
Edizione 2010 Edizione 2003 Edizione 2003 Trek TMB
Dal racconto dell'OrcoRolfy alla CCC 100km 6100D+
La Coumayeur , Champex du Lac , Chamonix (CCC) non ha bisogno di presentazioni. Fin dal 2006 è considerata la sorella minore dell’UTMB anche se tanto minore poi non è con i suoi 101 km e 6000 m d+. Avevo tentato già di iscrivermi a inizio anno, ma non ero stato sorteggiato, neanche Orco Smaug per la OCC (Orsieres,Champex,Chamonix). Amareggiati avremmo aspettato l’anno successivo e ritentato, ma inaspettatamente a giugno ci arriva una mail nella quale l’organizzazione ci domandava se fossimo ancora interessati ad iscriverci in quanto si erano liberati dei pettorali (per via della situazione pandemica generale molti stranieri non avrebbero potuto partecipare e quindi alcuni posti erano stati liberati). Passano i mesi e durante questa lunga estate macino chilometri sia in bici che a piedi, percorro praticamente ogni angolo della Val Sangone e valli limitrofe spesso a orari improponibili causa lavoro e impegni familiari. A fine giugno insieme a Orco Lallo partecipo alla famosa Granfondo Gavia-Mortirolo, a inizio luglio è la volta della prima 100 km al Gran Trail Courmayeur e poi “vacanze” dove praticamente abbiamo scalato insieme a OrcoSmaug tutte le principali vette e vulcani del centro e sud Italia. Dovrei essere quindi pronto per partecipare alla CCC o forse sarò troppo stanco, non lo so ancora; di sicuro ho spinto il mio corpo un po’ oltre in questo 2021 e comincio ad accusare la stanchezza. Il percorso della gara non presenta parti tecniche o complicate , quello che mi preoccupa è il ritmo di gara da mantenere per 100 km considerando il livello di atleti presenti e i sentieri molto corribili e veloci.
Passano i giorni e finalmente mi presento alla partenza venerdì 27 agosto , Orco Smaug ha già corso la sua bellissima gara da 56 km il giorno prima ed ora è lì alla partenza insieme a mia madre e Orco pino R con Germana che tifano per me. Le partenze saranno scaglionate in 5 gruppi da 500 atleti ognuno per non provocare grossi assembramenti : i primi partiranno alle 9:00 i secondi 9:15 e così via fino alle 10. Il mio pettorale 3510 mi farà partire nel secondo gruppo. La tensione sale mentre il dj ci carica con la musica, siamo in diretta tv e il più grande evento del Trail Running a livello mondiale sta per partire. Sono concentrato , studio e ripasso con la mente il percorso che ormai so a memoria. Nessun Orco o faccia amica nei paraggi purtroppo , non bisogna commettere sbagli altrimenti non arriverò a Chamonix, posso contare solo sulle mie gambe e la mia testa, null’altro. Partiamo attraversando il centro di Courmayeur e ci addentriamo nella Val Sapin fino all’omonimo colle dove imbocchiamo il sentiero che ci porta a Tete de la Tronche , dal quale il panorama lascia a tutti a bocca aperta : il Monte Bianco si staglia davanti a noi .
La giornata è stupenda solo un po’ di vento disturba la corsa, ma sono ben coperto con maglia termica e procedo con un’ottima andatura fino al ristoro del rifugio Bertone al 14esimo km. Qui incontro una faccia conosciuta, è il mio ex allenatore di sci , è lì arruolato tra le file dei tanti volontari, ci salutiamo e mi faccio riempire le tasche di barrette e bibite e riparto per il famoso balcone della Val Ferret che ormai conosco a memoria. Arrivo al Check point dell’Arnouvaz dopo una lunga galoppata, riempio la solita acqua nelle borracce, mangio un paio di Tuc e riparto per la seconda fatica di giornata, il Gran col Ferret. Salendo il vento aumenta e raggiunti i 2500 metri del colle mi butto giù senza perdere tempo attraverso l’interminabile discesa che risulterà molto divertente e corribile , riesco a recuperare molte posizioni e arrivo nel piccolo paesino svizzero di La Fouly con le gambe ancora in buono stato, mi concedo un gustoso mix di cioccolato, panino al prosciutto e banana, accompagnato da sali minerali e riempio le borracce ripartendo alla volta di Champex du Lac .
I 14 km che mi separano dal ristoro sono interminabili : un falso piano che mi costringe a correre e mantenere un ritmo alto per non perdere troppe posizioni, fino ad imboccare il sentiero degli Champignon che con un bel tracciato in salita mi porta al laghetto di Champex dove mi accoglie un tifo da stadio: tutti che urlano il mio nome e mi incitano è stupendo !! in questo ristoro mi sforzo di mangiare ma non ne ho molta voglia , devo farlo per forza sennò ciao ciao energie. Riparto attraversando il lungolago e mi addentro nei fitti boschi elvetici fino alla salita La Giete famosa per le sue mucche in localita Bovine appunto, poi giù a capofitto verso Col de la Forclaz e infine Trient . Sono un po’ cotto, ho recuperato tanti in discesa e le energie cominciano a scarseggiare a causa del ritmo sostenuto che ho mantenuto fino a quel momento, almeno per le mie possibilità. Devo prepararmi per la notte e mangiare di più: mi infilo la giacca a vento, la frontale e riparto dopo aver nuovamente riempito borracce e stomaco. La salita di Catogne taglia le gambe e non molla mai, arrivo in cima con un bel cielo stellato e affronto la discesa di Vallorcine con attenzione. Una volta giunto nel paesino francese vengo nuovamente accolto da tanti spettatori che incitano e urlano il nome di tutti i concorrenti lungo il percorso, ma qualcosa in me non va. Mi siedo al ristoro e ho un crollo fisico che metterà a dura prova il mio proseguo della gara.
Pensieri di ritiro prendono sempre più forma nella mia mente : non riesco ad abbassare i battiti e il respiro rimane affannoso , i volontari mi chiedono se stia bene, io alzo il pollice e dico solo che sono stanco e che ho sonno; tutte cazzate, sto un male bestia e sto affrontando la più grande crisi che io abbia mai avuto , ma è proprio in questi momenti che la mente deve andare oltre rimanendo lucida . Cerco di stare tranquillo faccio respiri profondi e sorseggio un po’ di brodo con la pasta e una pappetta di cereali e miele che mi ero preparato il giorno prima. Faccio talmente pena che una ragazza che assisteva un altro concorrente mi chiede se ho bisogno di qualcosa e mi riempie le borracce, io sbiascicando la ringrazio. Non posso mollare ora , manca solo una salita e poi voglio il gilet finisher con quello che ho pagato. Piano piano recitando tutte le preghiere che conosco mi riprendo , sono passati 40 minuti e riparto per il Col de Montets , qualche chilometro in leggera salita dove riesco a riprendere a correre. Arrivato incontro quattro francesi che hanno allestito una discoteca ambulante, mi salutano e mi invitano a ballare con loro , cerco di improvvisare qualche passo in ricordo dei vecchi gloriosi tempi in cui ero un abituè delle discoteche, ma sembro più un cinghiale agitato che ha perso l’uso delle zampe , pochi secondi “gloriosi” che mi distraggono dalla visione delle frontali che come in una processione procedono sui ripidi pendii della montagna proprio davanti a me.
Guardo la salita e incomincio a imprecare contro l’organizzazione , la Tete aux Vent sale per quasì 800 metri di dislivello in 4 km e al 90 esimo km non è proprio una passeggiata della salute. Il sentiero sale deciso con nervosi tornanti tra grosse rocce a gradoni fino a quando intorno a quota 2000 metri spiana e io e altri quattro ragazzi ci ritroviamo avvolti dalla nebbia : non si vede niente, la frontale illumina a fatica non più di 2 metri davanti a me e scendendo verso La Flegere arriva anche la parte più tecnica del tracciato che mi fa rallentare molto, ormai ho l’umore e le gambe cotte a puntino.
Cerco di prestare la massima attenzione, non devo cadere proprio ora manca pochissimo. Alla Flegere ultimo ristoro dove bevo solo un po’ di coca cola e mi precipito giù per le piste e poi il boscoso sentiero che finalmente dopo 7 km mi fa raggiungere Chamonix .
Percorro il lungo fiume e vengo superato da tre runners che hanno lanciato una specie di “volata”, io li seguo a ruota ma non riesco a stargli dietro ormai sono stremato , intravedo Orco Smaug che mi segue filmandomi e complimentandosi con me , le poche persone che sono ancora in giro per il paese mi urlano bravò.. bravò Alessandro …. Allez Allez , non sento più niente. Davanti a me il tendone più famoso del mondo per i trail runners, mi sembra un sogno ce l’ho fatta!!!!
sabato 21 agosto 2021
Duathlon - Alpignano<-->Rocca Sella Caprie Fraz.Celle(To) 20 Agosto 2021
In vena di camminare in montagna senza tralasciare la bici, oggi piccolo Duathlon vicino casa. Meta finale Rocca Sella o Monte Caprasio, una splendida punta in bassa Val Susa nel comune di Caprie Fraz.Celle a quota 1508Slm.
I numeri:
- Partenza in bici Gravel da Alpignano 350 Slm.
- Arrivo in bici a Fraz.Celle Rifugio Rocca Sella 20km 1000 Slm,
- Salita Trail running a Rocca Sella dal sentiero di Tramontana circa 2km 1508 Slm.
- Discesa Trail running dal sentiero normale.
- Ritorno in bici ad Alpignano.
Decido di utilizzare la GravelBike della Kona, pesante ma robusta, tenendo conto che dovrò lasciarla incustodita al Rifugio Rocca Sella per circa un'oretta.
Ai piedi le scarpe Mtb con attacco Spd. Nello zaino le scarpe da Trail leggero della Kalenji, un lucchetto per la bici, due barrette ed una GoPRo.
Mi accompagnerà in bici, fino a Celle, il Gualandi. La salita di Celle sempre tosta e fatta con la Kona da 13Kg ancor di più.
La speranza è quella di trovare il Rifugio Rocca Sella aperto, dove lascerò la bici, cosi da prendere un caffè prima della salita a piedi al Monte Caprasio.
Niente da fare, alle 9.30 è tutto chiuso. Attacco la bici con il lucchetto, nascondo le scarpe da bici nel bosco, infilo quelle da Trail ai piedi e via.
2 Sessione Trail Running A/R al Monte Caprasio 1508 Slm 500D+ 5km
Partenza a piedi dal Rif. Rocca Sella. si inizia con un tratto in asfalto di circa 800 metri che porta a borgata Combe. Segue il sentiero per la via di "Tramontana" bello arcigno, che in circa 1,2km porta in cima al Monte Caprasio.
Discesa dal sentiero normale, più facile ed a tratti anche corribile.
Un mini Duathlon che consiglio, con la possibilità di fare pranzo al Rifugio Rocca Sella.