Il Comune di Caselette, ValSusa Running Team, Gli Orchi Trailers Asd organizzano per: Domenica 20 Ottobre 2019 la 34° edizione della Corsa al Musinè
Ritrovo ore 8.00 piazza Cays Caselette(To)
Partenza UP ore 10.00
Partenza Non Competitiva: 10.15
Partenza Classica ore 10.30
Alla sua 34° edizione, una delle storiche gare nel calendario piemontese di corsa in montagna.
Classic 7km 750metri e 750D+ Gara Classica in salita e discesa UISP
UP 3km 500metri 750D+ Gara di sola salita arrivo alla Croce UISP Quest'anno aperta anche alla categoria Allievi 16-17 anni
NON COMPETITIVA 4km famiglie
CORSA PER I BAMBINI Varie distanze e Categorie ore 12.00 Costo Iscrizione gara: 8euro giorno della gara 10euro (pacco gara maglietta ricordo) Pranzo : 7euro
Racconto (rigorosamente in staffetta) dei Fantastici 4 Orchi.
Da runner curioso e un po' anarchico quale sono, nelle mie consultazioni estive mi ero imbattuto nel programma del Morenic trail, ma 119 km sono improponibili e non avendo a portata di mano compagni di avventura non l’avevo neanche preso in considerazione. Poi per caso, parlando con OrcoBee, ho saputo che forse mancava un Orco per partecipare con una staffetta da quattro. Fantastico! Non sono (ancora) un Orco, ma mi piacciono queste formule che uniscono il gusto della competizione in gruppo al piacere di correre.
Il bello, come spesso capita, inizia nella fase di pianificazione. Iniziamo il progetto con OrcoCamola, Orco730 e OrcoGreg, amici ben più esperti di me, che sono un trailer alle prime armi. Non è stato poi tanto difficile scegliere insieme la frazione più adatta a ciascuno di noi, e la logistica a prima vista proibitiva si è di colpo semplificata grazie alla disponibilità messa in campo da OrcoBee, nostro “basista” per l’occasione…
Troviamo anche il nome del team: saremo “I fantastici 4...Orchi”!
Ci siamo, domani si corre! Partono i preparativi, la solita ricerca del materiale che ovviamente non si trova, pantaloncini e maglietta preparati prima di andare a dormire, lo zaino con il necessario e anche il superfluo.
Mi sono aggiudicato la prima frazione (quella più semplice), così il mio tassista d’eccezione passa a prendermi al mattino presto; con lui c'è anche OrcoCiccillo che ha deciso di accompagnarci.
Il meteo è perfetto: cielo azzurro, aria fresca, si sta benissimo e in breve siamo ad Andrate. La vista sulla valle è bellissima, quasi verrebbe voglia di fermarsi a guardare il panorama, invece bisogna prepararsi a partire. Ci sono anche OrcoCambu e OrcoFabry, che correranno in staffetta a due il medesimo percorso (i miei rispetti!).
Caffè, vestizione, qualche patema per il controllo materiale obbligatorio (alla fine ho corso con la lampada frontale in tasca, a’s sa mai…) e…..VIA!
Mi sono posizionato come mio solito nelle retrovie (è più forte di me) e ho iniziato il gioco di riprendere questo, e poi quest’altro... a passo non particolarmente spedito ma regolare.
La frazione è di 25 km leggermente ondulati, lungo i quali scenderò al lago di Bertignasco: si inizia con una bella salita su asfalto, per poi passare su un sentiero agevole, che corre sulla cresta della Serra fino a Magnano e in più di un tratto ricorda i passaggi più gradevoli del TME.
Anche se siamo a bassa quota, complice la giornata tersa, nei tratti liberi dalla vegetazione la vista sulla valle è molto bella, si sta benissimo e procedo bene aumentando un po’ il passo. Riesco anche a scambiare qualche parola con un simpatico ungherese.
Non ho il bicchiere e perdo la borraccia (in prestito, argh!) ma non è un problema, la giornata è favorevole e vuol dire che risparmierò il tempo della fermata ai rifornimenti.
Aumento ancora, la caviglia debole regge e il passo è più o meno quello target, le discese non sono impegnative e continuo la mia “avanzata” (bella forza, non devo mica correre per oltre 100 km io!), forse avvicinandomi ai miei limiti, faccio un paio di buffi capitomboli ma mi rialzo e proseguo spedito.
Al km 22 le gambe iniziano a girare un po’ meno, ma mi faccio forza (manca pochissimo, e penso con ammirazione a chi questa gara la disputa come singolo) e tengo il mio ritmo, dai che il tempo è buono... Ingaggio anche una piccola sfida (perdendo lo sprint) con un altro staffettista che nel frattempo ero riuscito a raggiungere, e finalmente vedo Orco730 pronta al cambio: le passo pettorale e testimone. L’apprendista Orco ha fatto la sua parte, ora tocca ai professionisti!
Non mi resta che scegliere il nome, se ho superato la prova da oggi in poi sarò OrcoDaddy.
Per una serie di motivi che non starò ad elencare, a me è toccata la 2a frazione, 38 km abbondanti e 800 m scarsi di dislivello.
Il percorso è interamente corribile e veloce perché si sviluppa su strade asfaltate, strade bianche e sentieri di campagna e, anche quando attraversa i boschi, non è assolutamente tecnico…proprio il genere di gara che patisco di più!
Ma per i primi 18 km ho avuto l’onore di essere scortata da due amici Orchi fuori gara, OrcoBee e OrcoCiccillo, che hanno saputo distrarmi dalla fatica con chiacchiere e battute spiritose.
Al ristoro del Castello di Masino ci siamo salutati e ho proseguito da sola, con l’obiettivo di non vanificare la prestazione degli altri 3 compagni di staffetta.
I km sono passati pensando in generale alla grande amicizia che mi lega al gruppetto di Orchi e sentita in modo particolare in questa occasione.
A poco più di 1 km dall’arrivo, mi sono goduta il divertente attraversamento della Dora Baltea col gommone, ma appena sbarcata ho dovuto affrontare il dislivello più insidioso di tutto il percorso che mi ha condotto al Castello di Mazzè, luogo del 2° cambio.
Qui mi attendeva trepidante l’OrcoGreg, al quale ho velocemente consegnato il testimone: una semplice pietra che, al pari di una staffetta su pista, ho tenuto in mano per tutta la frazione!
La terza tappa di circa 36 km e 830 m D+ aveva come punto di cambio staffetta la piazzetta antistante il castello di Mazzè, nella parte alta del paese. Castello che nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche e integrazioni, con le ultime risalenti al XIX secolo soprattutto in chiave di architettura neogotica. Oggi è di privata proprietà ed è aperto alle visite del pubblico. Ma torniamo al trail…….
Sono arrivato un paio di ore prima dell’arrivo di Orco730 a cui davo il cambio e, questo mio anticipo, mi ha permesso di parcheggiare l’auto nei pochi posti rimasti a 20 metri dal punto di start della mia tappa. A fianco a me, nello stesso istante, si posizionava per la sosta un SUV e insieme scendevano Enzo Paolo Turchi e sua moglie, la mitica Carmen Russo, oggi splendida 60enne.
Foto, sorrisi e strette di mano con alcuni dello Staff del Morenic Trail e via traballando con i suoi tacchi sul ciottolato verso il castello.
Chi non se la ricorda nelle sexy commedie che ci turbavano il sonno, quando eravamo ragazzi?
Dai pensiamo a correre……
Cominciano ad arrivare i trailers singoli e in staffetta e quasi in contemporanea arrivano OrcoCambu e subito dopo Orco730. Veloce consegna del pettorale e della “pietra Morenica” e via parto io.
Farò un tratto di percorso insieme a OrcoCambu che, sostituito OrcoFabry per problemi fisici da Masino, dovrà gestirsi fino al traguardo di Brosso.
Preso il mio passo costante, la mia tappa risulta tutta corribile, a parte qualche strappetto in salita.
E comunque un continuo saliscendi lungo le colline moreniche della zona di Vialfrè, attraversando boschi di castagni e vigneti di erbaluce. Si fa buio e, a pochi km da Ponte Preti, punto del mio arrivo e terzo e ultimo cambio della staffetta, devo accendere la frontale, rendendo ancora più suggestivo correre nei boschi in solitaria.
L’attraversamento del borgo vecchio di Torre Canavese e l’arrivo a Ponte Preti, con le candele accese sul ponte e con tutti gli amici Orchi che mi aspettano e tifano per me, vale la fatica fatta.
Passo il testimone a Orco Camola e la pietra “filosofale” del Trail, dopo una spasmodica ricerca nello zaino. E lui parte come un fulmine……
Alle 17 vengo scortato da Marcello, Virginia, Herbert a David a Ponte Preti, terzo ed ultimo punto di cambio staffetta.
Alle 18, sono pronto. Ragioniamo sui tempi e ... si ... più o meno Greg dovrebbe arrivare tra 2 ore.
“Siamo partiti per tempo vero Andrea?” (...).
Tra una chiacchiera e l’altra si fa sera e l'umidità del torrente Chiusella comincia a farsi sentire. Come previsto alle 20 arriva Greg e nel cambio mi passa il pettorale ed il 'sasso' che ogni staffettista porta con sé come testimone da passare al compagno. Nella foga del cambio quest'ultimo non si fa trovare e la lotta con lo zainetto di Greg si fa furibonda. Alla fine abbiamo la meglio. Accidenti … pesa!
Parto, e subito mi ritrovo nel fitto buio del bosco. Il dolore al tallone del piede sinistro non mi permette di correre agevolmente. Devo comunque cercare di dare il massimo per onorare i miei soci che oggi hanno affrontato frazioni di 25, 39 e 38 km. E' parecchio tempo che non corro di notte, è una bella sensazione anche se i rumori notturni del bosco mi incutono un certo di timore. Il percorso è perfettamente segnato, mi sento bene ed in 2 ore scarse chiudo la mia frazione di 18 km e 700d+.
Sono l'ultimo frazionista e l'arrivo a Brosso si trasforma in una festa vera e propria dove ritrovo tutti i compagni di questa splendida avventura.
Herbert, Gabriella e Greg, insieme abbiamo formato la staffetta ‘I fantastici 4 Orchi’.
I fortissimi Fabrizio e Luca ovvero 'Gli Orchi-1', primi assoluti nelle staffette con 2 frazionisti.
David, Marcello e Virginia che ci hanno assistito nella complicata logistica, e sostenuti per tutta la lunga giornata correndo dei tratti insieme a noi. La buona riuscita della staffetta è soprattutto merito loro.
Un grazie di cuore a tutti, e se in futuro ci sarà l'occasione di organizzare un’altra OrcoStaffetta io ci sarò.
Totale percorso 68 km (1° gg 33 km, 2° gg 35 km) – Tot. D+ 3700 m
Per la terza volta con mio fratello Roberto ed Ugo torniamo sui sentieri del Monte Antola, punto di riferimento dell’escursionismo ligure -alessandrino.
Infatti l’Antola con i suoi 1600 m di elevazione costituisce il punto terminale della Valle Borbera, ovvero il giro di boa del percorso del celebre trail delle Porte di Pietra che partendo da Cantalupo, risale tutta il grande crinale di Levante fino al rifugio dell’Antola per poi ritornare per il crinale di Levante.
Siamo nel punto geografico di intersezione delle tre provincie, Alessandria, Piacenza e Genova, e il paese di Cantalupo ne costituisce il punto di arrivo e partenza.
La lunghezza del tracciato classico di circa 70 km percorso in stile escursionista consiglia il frazionamento in due giorni con sosta al Rifugio dell’Antola.
Infatti il primo giorno ci aspettano salite per circa 2000 metri su una lunghezza di 33 km che impegnano in un continuo saliscendi fino al Monte Buio ed alla cima Antola, con un tempo totale di circa 10 ore.
Il secondo giorno prevede uno sviluppo simile percorrendo tutta la dorsale dei Monti Carmo , Chiappo, Ebro sempre in un grandioso ambiente aperto verso le catena delle Alpi a Nord e sul Mare a Sud. Anche qui un tempo di percorrenza di 10 ore.
Il rifugio Antola gestito da due simpaticissimi giovani con neonata al seguito riserva una calda accoglienza ed un grandioso piatto di pasta al pesto che fa dimenticare la stanchezza.
Il secondo giorno intersechiamo sul percorso il trail della val Borbera con due diverse gare da 50 e 100 km, di cui la prima prevede un anello , mentre la seconda percorre due volte lo stesso anello , ma in due distinti sensi di marcia.
In conclusione per svariate ore incrociamo gli atleti in un caos colossale di persone che salgono e scendono e che non trovando adeguate segnalazioni in alcuni punti, ci chiedono informazioni sul percorso, di cui ovviamente non sappiamo nulla! Cerchiamo di aiutare gli sventurati con cartine, GPS e spero utili consigli.
Comunque la bellissima giornata ed il grandioso itinerario ci fanno raggiungere finalmente il punto terminale sopra Cantalupo, ovvero il Monte Giarolo da cui finalmente con un terribile tracciato pietroso, rientriamo al paese di partenza.
Per chi desidera percorrere tutto il tracciato delle Porte di Pietra, proponiamo una breve descrizione.
1: CANTALUPO-ROCCAFORTE 7,2 km D+ 650m D- 300m
Si parte dalla stele di Pertuso 376m (ove si lascia auto), da qui inizia il sentiero 260 (EE), brevi tratti esposti ma attrezzati su puddinga, ripidi tornanti, lunga salita sino a cresta principale con corde fisse, sino ad arrivare a Croce Alpini stupendo posto panoramico (830m.). Quindi boschetti, radure sino a selletta Monte Cravasana (815m.), si arriva quindi ad un Quadrivio dove bisogna procedere sempre dritti con direzione Roccaforte in una ampia e comoda poderale.
2: ROCCAFORTE-COSTA SALATA 9,6 km D+ 470m D- 443m
Dal cimitero di Roccaforte su asfalto 2km con brevi tagli prativi, poi piccola scorciatoia sino alla chiesetta di Borassi, ancora 200m di asfalto poi deviazione a SX in salita. L’asfalto diventa carrareccia in salita nel bosco, aumenta pendenza fino a terrazzino erboso, 4,6km da Roccaforte. Single treck in salita a DX che in breve ci porta sulla cima Bric delle Camere (1018m). Discesa a SX su un sentierino sconnesso che con un paio di risalite ci porta a Caprieto (838m). In mezzo al paese a SX, rampetta, poi asfalto e infine il paese di Costa Salata.
3: COSTA SALATA-MONTE BUIO 9 KM D+ 793M D- 181M
Sentierino in salita nel bosco che sale duramente, raggiunto il Bric Cravello il sentiero spiana e diventa carrozzabile; prato e asfalto sotto Cappella di S. Fermo, da qui Inizia la lunga salita al Monte Buio (1402m.)
4: MONTE BUIO-CAPANNE DI CARREGA 10,4 KM D+ 442M D- 477M
Dalla cima del Monte Buio scendiamo per prati, breve mezzacosta, poi ancora lungamente nel bosco sino ad arrivare alla Sella dell’Antola. Da qui a dx si scende brevemente al rifugio, a sx si sale in vetta. Dalla vetta comodo sentiero in discesa verso Casa del Romano, pochi minuti prima dev.ne a sx per Capanne di Carrega.
5: CAPANNE DI CARREGAE COSOLA 8,4KM D+ 604M D- 490M
Si sale ancora decisamente su una carrareccia nel bosco e poi direttamente su prati fino alla croce di vetta del Monte Carmo. Per i prossimi chilometri il paesaggio è prevalentemente erboso, interrotto qua e là da boschi di castagno. Al 46° km la pausa è finita, uscendo da un boschetto la strada improvvisamente si impenna per condurci sulla cima del Monte Legnà. Attraversiamo una staccionata (memorizzatela bene, sarà la nostra compagna per i prossimi 20 km), affrontiamo una breve discesina e ancora una rampetta per raggiungere la prativa cima del Cavalmurone. Siamo in vista di Capanne di Cosola, in poco tempo ci si arriva.
6: CAPANNE DI COSOLA-M.TE GROPÀ 11,6 KM D+ 544M D- 615M
Dopo il primo km di falso piano si prende il sentierino in salita sulla DX. Salutiamo gli alberi, per un po’ solo prati...e in caso di nebbia occhio alle "balise". In pochi chilometri raggiungiamo la cima del Monte Chiappo e successivamente quella del Monte Ebro (1700m.). Iniziamo subito la discesa più ripida del percorso che in 1,5 km precipita prima per prati e poi nel bosco sul rifugio Orsi. Continuiamo a scendere, ma più dolcemente fino a incontrare una deviazione non evidentissima sulla SX, ancora percorso ondulato che alterna boschi a incantevoli praticelli fino alla rampa finale che ci conduce al Monte Gropà.
7: MONTE GROPÀ-CANTALUPO 11,4 KM D+ 153M D- 1193M
Salite finite, si percorre l’ampia dorsale prativa fin sotto le antenne del M.te Giarolo, poi solo discesa. Iniziamo subito a scendere lungo una carrozzabile pietrosa per circa 2km, poi con una brusca svolta a sinistra (ATTENZIONE ai segni) entriamo in una faggeta secolare di incomparabile bellezza. Per circa 1,6km il percorso presenta alcuni saliscendi su terreno morbido. Percorsi 3,6km dalla cima, raggiungiamo i piani di S. Lorenzo. La discesa prosegue ancora per altri 4,6 km alternando tratti scorrevoli ad altri più tecnici. Attraversiamo la strada asfaltata, ultimo strappo (10m) poi la discesa continua nel bosco. Siamo ormai al chilometro finale interamente su asfalto che attraversando il paese di Cantalupo ci conduce alla piazza.
Dalle note dell'OrcoPinoR CicloLanga 4.0 bella impegnativa quest'anno, seguendo la traccia della Granfondo Nocciola appena svoltasi il 31 Agosto 2019.
Tutti gli Orchi "Cacciatori di Colli" impegnati cosi che mi accompagna oggi, un amico di bici di Alpignano, Ignazio.
Parcheggio dell'ammiraglia alla stazione di S.Stefano Belbo, di fronte alla Locanda Gancia, con una vista sublime sulle vigne di moscato già vendemmiate.
Il link a Cesare Pavese, quando ti trovi a S.Stefano Belbo, impossibile non farlo. Il romanzo "La Luna e i falò" è, secondo il mio parere, il libro più interessante.
Il percorso disegnato dagli organizzatori si snoda per l'Alta Langa in un susseguirsi di noccioleti e vigne. Le strade tutto sommato ben asfaltate si alternano da tratti di provinciali a dimenticate strade comunali che dalle basse e piccole vallate conducono e s'inerpicano in cima alle pallide colline argillose. Pallide e ricche visti i frutti che il contadini langaroli ne ricavano, non ultimo il tubero più caro al mondo, sua maestà il tartufo bianco.
Le ripide strade comunali che portano dalla bassa in cima alle colline, gli organizzatori le hanno ribattezzate alcune, "le salite dei campioni" dedicate a Bugno, Coppi, Anquetil, Bartali, Bobet ect...
Riusciamo sul percorso a intercettarne 2, quella dedicata a Ugo Koblet e quella di Gianni Bugno. Corte ma belle toste.
Il percorso, downlodato dal sito della Granfondo, lo scarico sul ciclocomputer ornai diventati sofisticatissimi. Seguire la traccia sarà un gioco da ragazzi, impossibile perdersi. Ma so che la batteria al litio del piccolo Garmin Edge 520 Plus non reggerà per tutti i chilometri che faremo, così mi attrezzo con una batteria di ricambio installata sotto il computer.
I numeri:
- Partenza in macchina da Alpignano ore 7,45
- Partenza in bici sa S.Stefano Belbo ore 9.45
- Cossano Belbo, Cortemilia
- Prunetto, Gorzegno
- Bossolasco, Serravalle d'Alba
- Borgomale, Mango, Camo
- S.Stefano Belbo
- Arrivo in macchina ad Alpignano 18.30
Per 125km e 2300D+
Si pedala bene oggi, con il cielo un po' nuvoloso. Le temperature ancora calde. Il mio socio anche se in la' con gli anni ha una gamba temibile e mi spreme già alle prime salite. Ignazio gli dico "Hai visto la statua dedicata al Trifolao ed il suo cane?, ed il castello di Borgomale visto che bello". "No non li ho notati" mi risponde. Insomma testa bassa e pedalare, o forse sono io che sono troppo cicloturista😜.
I Mangi&Bevi&Crepa si susseguono imperterriti, altro che fermarsi a gustare le prelibatezze langarole. Se si vuole chiudere il percorso bisogna "darsi un andi" come dicono da queste parte.
Per le degustazioni organizzeremo un altro giro più corto, dove avremo il tempo di fermarci e mettere bene le gambe non sulla bici ma sotto un bel tavolo imbandito.