Foto Tor Des Geants 2012
Classifica Tor des Geants 2012
Sito TOR DES GEANTS
..C'è chi spiega gli impulsi che portano a simili imprese tirando in ballo teorie Freudiane o quanto meno presunte insoddisfazioni, frustrazioni, squilibri.
Ma se tutto ciò può veramente dare risultati come quelli da me ottenuti ebbene, allora io dico ben venga questa "Follia", una virtu' sempre piu' rara in un mondo che sta diventando sempre piu'
"ragionevole" e incline al risparmio di se stessi... (Walter Bonatti)
Dal racconto degli OrcoRaffa con l'OrcoSteu Finisher al Tor des Geants
Provare a raccontare il Tor in poche righe.. impossibile.
Un pensiero per riassumere il nostro Tor: abbiamo vissuto un’esperienza unica.
Mentre accarezzo il braccialetto della gara ancora al polso e chiudo gli occhi
e penso a cosa è stato..il primo pensiero è libertà. Libertà di non ricordarsi
il proprio nome, di imparare a conoscere i mezzi del proprio fisico, di sapere
quanto la determinazione sia forte, di essere riconoscenti col cuore a chi si
prende cura di noi. Di apprezzare i piccoli gesti e le piccole cose della vita.
Per
chi vuole leggere.... Il nostro Tor:
Da
quando siamo riusciti ad iscriverci al Tor des Geants molti mesi fa, senza
volerlo, questo appuntamento ha scandito tutte le giornate della primavera e
dell’estate. Un sottile pensiero, un filo continuo che ci ha portato fino al
giorno della partenza. La settimana prima della gara una frenesia incredibile
animava i miei pensieri. Mi sembrava di essere una liceale che aspettava il
ballo di fine anno!! Ed eccoci a Morgex in campeggio, i preparativi, il ritiro
della sacca. Ma ci starà tutto dentro??? Quante maglie porto? E barrette? Abbiamo fatto e rifatto i conti.. chiudevo
gli occhi e ripassavo mentalmente sentieri, boschi, pezzi di percorso… ma che succede?? Non ho
mai sentito così l’emozione di una partenza… Eccoci al via e tutto passa. Siamo
con il nostro zaino sulle spalle, i bastoncini nelle mani.. Steu vicino.. tutto
sembra facile. Con noi Patriza e Tonino. Mesi di allenamenti insieme, di
chiacchiere e risate.. finalmente ci siamo!!!!
Corriamo
tra ali di folla a Courmayeur,
sorridiamo e mi riprometto che se
arriverò a Courmayeur l’arrivo dovrà essere così.. di corsa!! La prima giornata ci porta fino a Valgrisanche dove arriviamo a sera
inoltrata. Passiamo per la Thuile dove troviamo Daniele e Silver che ci aspettano!!!
Che bello sapere che sono lì per noi.. ci sentiamo felici di aver condiviso con loro parte del
percorso. Negli occhi sorridenti di
Silver leggo la voglia di provare l’emozione del Tor e la consapevolezza che sarà dura, che
arrivare lì è stato davvero solo l’inizio. Ci incoraggiano e ci accompagnano
per un pezzo. Li salutiamo riconoscenti ed arriviamo al Rifugio Deffeys; da lì Passo Alto fino al Bivacco
Promoud. Saliamo poi a Col Crosatie.
Steu, in prossimità del colle, inizia a non stare bene, non riesce ad
alimentarsi a dovere ed il suo passo rallenta. L'ultimo tratto di salita al
Colle per Steu diventa difficile. Un misto di ansia, preoccupazione assale
anche me. Come una magia, in quest’ultimo tratto, sentiamo il suono dolce di un
flauto; la musica entra nel nostro cuore e fa diventare unica quest’ascesa tra
le rocce e così poco alla volta arriviamo in cima. Un signore francese è lì per
noi a suonare..incredibile!!!
Poco
dopo iniziamo ad usare le frontali, arriviamo a Planaval e da qui a
Valgrisanche. Ci cambiamo mangiamo e decidiamo di riposare. Dopo un’ora che
sono sdraiata in un letto (vero però!!) mi tiro su, non riesco a dormire;
troppi rumori, troppa gente e troppa
adrenalina forse. Vado da Steu e lo tiro letteralmente giù dal letto.. dai è l’ora di ripartire!!!!!! Lui (che
proprio mi deve volere un bene infinito!!!) si alza senza dire niente e
ripartiamo!! Che bella la salita fino al Rifugio d'Epee. Silenzio, ancora notte
che ci avvolge, il rumore cadenzato dei nostri bastoncini… penso che sia bellissimo condividere con un
coniuge questi momenti. Non esiste la stanchezza in quel momento. Arriviamo al
rifugio; piccola sosta per rifocillarci e, mentre è ancora buio, ci incamminiamo
verso Col Fenetre.
Un
pensiero ai nostri amici.. a Patrizia e Tonino ed a Mauro che è molto più
avanti di noi.
La
discesa da Col Fenetre è una di quelle che più mi preoccupano. La prima parte
un po’ ripida, a tornanti stretti, terrosa. Anche se un po’ lentamente per
colpa mia, la scendiamo e senza accorgerci arriviamo a Rhemes ND. Steu continua
a dirmi che non gira bene.. che ha nausea.. che mangiare proprio non riesce. Dai!! Saliamo piano.. togliamoci anche questa salita .. dai Steu!.
La salita a Col Entrelor per lui diventa davvero faticosa. Lo conosco, non è da
lui. Ci fermiamo spesso, non ha energie. Io forse non lo aiuto come dovrei.
Queste salite sono quelle che adoro ripide, lunghe… ma perché divento
impaziente?? Penso ancora alla classifica.. non ci credo.. il lumicino dell’agonismo
non si spegne neanche qui che devo fare 330 km..che testa che sono. Poi
guardando Steu si ridimensiona tutto. Noi siamo qui insieme per goderci questa
avventura, per poter aggiungere questo tassello alla nostra vita che si sta
componendo!
Guardo
il cielo, il grigio delle rocce che ci circonda, gli altri compagni di viaggio
e mi sento libera. La discesa da Col Entrelor è facile, riusciamo anche a
corricchiare un po’. Nella discesa ci
troviamo a condividere l’arrivo a Eaux Rousses con Federico (genovese pure
lui!!!) con il quale passeremo tante ore insieme.
Arriviamo
ad Eaux Rousses mi sembra verso l’ora di pranzo, mangiamo e poi ci godiamo
un’abluzione nella fontana del paese. Alla fine non riuscirò più a ricordarmi
in quante fontane ho messo i piedi!! Sono state la mia salvezza soprattutto
dopo che il ginocchio ha iniziato a fare male.
Qui
ci raggiunge Tonino che a Valgrisa ha
dormito un po’. Insieme a Federico ci incamminiamo verso il Loson. Come per
arrivare all’Entrelor, l’ascesa per Steu è dura ma quasi in cima la sua vita
cambia quando riesce a mangiare finalmente in poco tempo 4 pastiglie di
Enervit! Come se si fosse risvegliato da un sonno profondo inizia ad andare ed
io non riesco quasi a stargli dietro!!!! Nell’ultimo tratto di salita condividiamo
il sentiero con il Makoto Yoshimoto, il mitico giapponese con lo zaino gigante;
incredibile la fatica che sta facendo: i
muscoli tesi, lo sguardo fisso a terra poi, in discesa, ci lascerà tutti corricchiando e salutandoci con il suo
meraviglioso sorriso.
Ecco
il Rifugio Sella!! Qui inizia a diluviare.. per fortuna però per poco.. e
finalmente Cogne!! Decidiamo per una
sosta un po’ più lunga.. ci cambiamo,
doccia (mitiche docce rigeneranti!!!) e cena..
Guardandomi
intorno mi accorgo di quante persone sono lì per noi.. per darci da mangiare,
passarci il borsone, medicare i nostri i piedi, regalarci semplicemente la loro
presenza ed il loro sorriso… e vorrei
poterli abbracciare tutti, prendere un microfono e spiegare a tutti quanto loro
in questi strani e magici giorni siano davvero degli angeli custodi.
Il
sonno per me non arriva. Sdraiata sulla branda mi riaffiorano i ricordi delle
guardie in ospedale di tanti anni fa. Penso di essere al lavoro, ma che lavoro
faccio?? Sono in un dormiveglia da cui poi mi svegliano strani dolori
articolari che mi accompagneranno in ogni mio riposo.
Dai
ragazzi si riparte!!!
È
buio, sempre noi 4 partiamo alla volta del Rifugio Sogno. Che sonno prima
dell’alba. Il rifugio in qualche modo arriva; io e Steu ci lasciamo andare a 10
minuti di riposo mentre Tonino e Federico decidono di andare avanti. Mentre
albeggia passiamo Col Fenetre per poi arrivare al Rifugio Dondena e da qui a
Champorcher.
Io di
umore grigio. Il mio ginocchio sinistro dopo mesi di letargo mi chiede il
conto.. no non ora!! Stai buono ancora un
po’!!!! Ghiaccio secco ed un bendaggio
con il tensoplast ti devono bastare per ora! Non essere egoista proprio oggi!
Aspetta ancora qualche giorno poi sarai coccolato per tutto il tempo che vorrai….
In
allenamento questo pezzo era stato per me infinito.. al Tor è stato
relativamente veloce arrivare a Donnaz. Qui solito rituale, doccia, cambio
vestiti e pranzo. Steu ormai sta bene e mangia come un lupo!! Che bello!! Se
solo il ginocchio fosse a posto.. ok
facciamo un patto io vado piano in discesa e tu mi fai finire il Tor… va bene?
Nel
pomeriggio e nel caldo afoso ripartiamo. Siamo noi due; saliamo, scendiamo ed
arriviamo a Pont St Martin. Risaliamo ed arriviamo a Perloz. Ma questo sentiero
così ripido chi l’ha inventato?????? Perloz ci accoglie quasi con un tifo da
stadio.. è commovente la partecipazione della popolazione valdostana! Altro
giro in una fontana e poi si parte per salire al Sassa. La salita ripida non ci
coglie impreparati mentre viene buio.. la conosciamo e le diamo del lei.
Arriviamo al Sassa mentre inizia a piovere. Decidiamo di ripartire subito per
il Coda. Condividiamo questa salita con
Carlo.. peccato aver percorso solo pochi km di gara insieme. L’arrivo al Coda
alle 11 di sera è sotto la pioggia ed un vento fortissimo. Ci accorgiamo che il
meteo è cambiato, fa freddo ed è arrivato tutto insieme.
Salutiamo
calorosamente Cristina, la custode di questo bellissimo rifugio. Ci coccoliamo
con un arrosto e purè che ci rimettono al mondo per poi infilarci in un letto.
Ma perché non riesco a dormire? Cos’è questo dormiveglia che mi attanaglia? Ma
starò riposando? Ad ogni risveglio sono
sempre lucida, so quello che sto facendo, quindi anche questo riposo deve
essere ristoratore.
Qui
ci ricongiungiamo con Antonio e Federico e nella notte si riparte! Arriviamo a
Lago Vargno. Che bello!!! Pasta al sugo!! Devono essere la 4 del mattino!!
Perché ho sempre fame?? Ma che buona questa pasta… senza accorgercene io e Steu
ci addormentiamo sul pavimento ma dopo 10 minuti siamo di nuovo in piedi e via
verso Col Marmontana. Quasi al Colle chiedo a Steu altri 10 minuti di riposo e senza accorgermene sembro
una lucertola spalmata su una roccia; fa però troppo freddo e dopo qualche minuto
ci si risveglia e si riparte. L’alba ci coglie quando siamo a Col Marmontana,
scendiamo a Lago Chiaro e di qui la Salita alla Crena du Ley. Salita corta
ripida tra rocce. Che bello! Qui ci siamo arrivati!! Il cielo è grigio..
qualche goccia ci accompagna. Iniziamo la ripida discesa. Il tratto per arrivare a Colle della Vecchia mi
sembra infinito…
Le
ore del Tor poco a poco si dilatano.. ma quanto è durato? Ore? Giorni?
Mesi?
Steu
si accorge che io non vado più, che il sonno, la fame o forse la noia per la
monotonia di questo pezzo di percorso mi stanno facendo sprofondare e fa una
cosa unica. Mi dice “
basta corriamo!!!!!!”
La corsa ci rigenera, ci dà forza, energia.. ci esalta e senza accorgercene
arriviamo a
Niel!!!!! Anche qui pasta!!!!!! Siamo di nuovo galvanizzati.
Dobbiamo andare! Mi sembra di essere Bianconiglio, guardo l’ora e sentenzio che
siamo in ritardo!! Andiamo andiamo!! Steu, come me trasformatosi in un
roditore, parte deciso, ed io con lui, alla volta del Col Lasoney e poi fino all’alpe
di Ober Loo. La discesa è in in compagnia di un gruppo di amici di Settimo
Vittone che da questa parti hanno un sacco di tifosi. Voglio correre, voglio arrivare. Che bello
avere energia. Salutiamo calorosamente chi è ad assisterci all’Ober Loo (ma li
avrò ringraziati tutti a dovere?????) e via verso Gressoney!!
Gressoney
200 km… sono le 16.. ma di che giorno????? Doccia, pranzo, branda, ripranzo. Le
brande sono in un posto che mi sembra magico: silenzio, luce ovattata. Chiudo
chi occhi e nel mio solito dormiveglia ringrazio che stiamo bene, che non
abbiamo avuto grossi problemi se non quelli che più o meno avevamo messo in
conto. Mi alzo e cammino bene. Incredibile!! Nessun dolore muscolare.. solo
questo benedetto ginocchio mi ricorda che non bisogna esagerare…
Ho
sempre odiato disfare le valigie dopo un viaggio..
Mentre
per l’ennesima volta disfo il borsone giallo e rifaccio lo zaino… penso che sia
la cosa più bella del mondo fare e rifare la borsa.. potrei continuare per
sempre.. mi sembra d’averlo sempre fatto.. potrei andare avanti all’infinito in
questi rituali…
Ci
riuniamo io, Steu, Antonio e Fede… c’è poco tempo da perdere. Stanotte è
previsto molto freddo ma non dovrebbe piovere o nevicare. Siamo ben
equipaggiati, io ho addirittura un
piumino da sci alpinismo. Possiamo partire. Alle 20 siamo pronti ed altra
grande sorpresa… i nostro compagni Orchi.. il mitico presidente, Andrea e Pino ci
stanno aspettando!! E' come ritornare nel mondo vero!! Ma allora non siamo
naufraghi del tempo…siamo al Tor!!! Che regalo che ci hanno fatto! Forse
neanche loro se ne rendono conto del tutto. Che magia il loro sorriso ed il
loro entusiasmo. Gli proviamo a raccontare tutto in pochi minuti. Ora sorrido!!
Sarò sembrata una matta!! Racconto a Pino di come la mia lingua tagliata non mi
faccia mangiare e soprattutto parlare!!
Penso
poi ad Ilaria, ai nostri familiari ed
amici che ci stanno seguendo da giorni.
Dobbiamo
farcela, dobbiamo finire questo Tor. Se la salute ci assiste, dobbiamo arrivare
al traguardo!!! Salutarli è stato come abbandonare una boa luminosa in mezzo al
mare.. ma dobbiamo salire, ci aspetta Col Pinter. Sosta all’Alpenzu per un
buonissimo caffè e poi salita in mezzo al vento ed al freddo ma anche questo
colle lo conquistiamo!!! Nella notte
credo di essere una pronipote di Magellano o di Vasco de Gama... anch'io ho il
compito di conquistare questo viaggio verso l'ignoto...
La
discesa è una nota dolente per me, devo proprio andare piano. Con il bendaggio
però va tutto bene. Freddo, molto freddo. Raggiungiamo il rifugio Crest dove ci
concediamo 2 ore di sonno e poi ripartiamo alla volta di Saint Jacques ma poco
prima dell'ultima discesa veniamo fermati al rifugio Ferraro dalla splendida
responsabile che ci dice “la gara è sospesa, venite dentro. Dovete aspettare
qui che ci diano notizie!”. Gara annullata???? Passano 5 ore o giù di lì, lei
ci accudisce e rifocilla… e poi raggiungiamo Sanit Jacques. Poco dopo però ci autorizzano a riprendere il
nostro vagare. Arriviamo al Rifugio Tournalin. Altro giro di pasta, minestra di
verdura, formaggio... e raggiungiamo Col Nana e Valtournanche. Che bello anche
fin qui siamo arrivati!! Un passo dopo l'altro ed incredibilmente siamo
riusciti a fare 240km!!!! Qui non dormo però mi concedo un massaggio e nel
pomeriggio ripartiamo. Siamo sempre noi 4. Che gioia aver condiviso insieme
questa avventura.. Federico si racconta e noi con lui.. sembra che ci sia
sempre stato. Magia del Tor.
Si
riparte novamente dopo i soliti rituali. Al rifugio Barmasse incrociamo
un'icona dell’alpinismo Christophe Profit. Non lo conosco. Scopro chi è dalle
parole di ammirazione che i volontari sul percorso spendono col cuore per lui.
Un uomo che ha fatto davvero imprese epiche e che ora è lì come noi. Quante
storie diverse si accavallano in questi giorni? Quali pensieri vivono gli altri
partecipanti? Cammino e vedo le orme delle persone che ci hanno preceduto.
Quanti passi, quanta gioia, dolore, esaltazione, agonismo, disperazione in
quelle orme.
Penso
a Patrizia che si è fermata a Valgrisanche... so quanto le sarà costato.
Viene
buio e raggiungere il bivacco Reboulaz sembra volerci un tempo infinito. Non
ricordo assolutamente il percorso. Ma hanno spostato il bivacco??? Ci arriviamo
stanchi, infreddoliti ed affamati. Il bivacco è bellissimo, piccolo ed
accogliente come fantasticamente accoglienti ed affettuosi sono i volontari e
gli organizzatori che lo stanno abitando. Ci rifocilliamo e dormiamo. Per la
prima volta dormo davvero!! Ma è giovedì!!! Sono serena, piena di dolori ma
felice di essere lì in quel mondo che sembra uscito da un altra dimensione..
sono vicino a Steu e mi sento a casa, sogno il nostro camino acceso e mi sento
felice...
Il
risveglio mi riporta alla realtà.. bisogna arrivare al Rifugio Cuney!! Forza e
coraggio. Ripartiamo nella notte fredda, i rigagnoli sono parzialmente
ghiacciati ma sto bene e non sento la temperatura così bassa. Al Rifugio Cuney
decidiamo di riposare un'altra oretta.
E' ancora notte quando poi ripartiamo salutando calorosamente i ragazzi che
gestiscono il rifugio che già ci aveva
ospitato qualche settimana prima.
Arriviamo all'alba al bivacco Clermont, posto magico.. durante la gara
dalle parti di Champoluc avevamo incontrato i ragazzi che hanno gestito la
costruzione di questo bellissimo bivacco edificato in memoria di un loro amico.
Dopo esserci rifocillati con una pasta squisita saliamo a Col Vessonaz. Un mese
prima sono rimasta seduta al colle per un tempo infinito. da qui si vedono tutti
i 4000 della valle con la sola esclusione del Cervino.
Courmayeur
è là... ormai sappiamo già che la nostra gara si fermerà a St. Remy. Che
peccato non fare il Malatrà anche se abbiamo già corso più di 250 km ci spiace
non poter arrivare a Courmayeur ma è la montagna che governa e comanda. Va bene
così. Il Tor per noi rimane tale anche
senza l'ultimo colle.
Arriviamo
a Closè con il sole. Ennesimo bagno in una fontana, pranzo e via. Prossima
tappa Ollomont. Federico rimane a farsi curare un po' i piedi mentre io, Steu e
Tonino ripartiamo. Fa molto caldo e noi abbiamo i calzoni lunghi. I miei due compagni di viaggio decidono che
non ha senso patire così il caldo e via che decidono di andare in boxer... li
invidio un po' a dir la verità!! una fotografa del Tor a vederli ride parecchio
ed alla fine sentenzia “beh anche questo
è Tor!!!”.
La
salita a Col Brison è dura e nella parte
finale piuttosto ripida. All'arrivo al Colle vediamo molto più sotto
Ollomont!!! Ma quanto dobbiamo scendere???? Vabbè forza e coraggio ormai nulla
ci butta più giù di morale!!! Quanto vorrei poter correre ma il ginocchio
continua a farsi sentire; nella parte in piano però proprio non ci riesco a
stare ferma e corricchio. Ingresso trionfale alla base vita!!!! Qui troviamo
Marco Gazzola che ci saluta e che fa il tifo.. che esempio di sportività!
Doccia,
anche se praticamente all'aperto, pranzo che è sembrato di più un vero e
proprio banchetto, qualche coccola ai piedi da parte del personale
infermieristico e pronti via di nuovo!!!
Grazie
infermieri che con il sorriso ci avete medicato!!!
Capiamo
che tra 20 km il Tor è finito. Ci guardiamo negli occhi noi tre, compagni di
viaggio e di emozioni che ci uniranno per sempre e siamo tutti un po' tristi.
Questa avventura che è stata il concentrato di mille emozioni diverse sta per
finire; non siamo contenti ma già malinconici. Ma che ci è successo? Ci godiamo
l'ultima salita come se fosse l'ultimo cucchiaino del nostro gelato preferito
nella vaschetta che sta finendo. Già iniziamo a ricordare tutto ciò che abbiamo
passato e mentre si fa sera raggiungiamo il Rifugio Letey. Decidiamo di goderci
una cena per festeggiare il Tor nel Tor e di darci il tempo per assimilare
tutte le emozioni che ci pervadono. I cancelli orari sono lontani come la
voglia di considerare la classifica. Ci riposiamo due ore e saliamo con
entusiasmo Col Champillon . La discesa è in compagnia di Gabriella di Biella
con cui ci siamo incrociati più volte ed infine l'arrivo a St. Remy. Sono le 3
del mattino siamo stanchi, storditi ma
penso tutti e tre sereni.
Ora è
tempo di goderci il momento e poi sarà il tempo di tornare nel mondo, ognuno
con i propri ruoli di mariti, mogli, padri, figli.. di tornare a ciò che ci
appartiene... e di sognare ancora un po'.
Con
gli occhi che ancora oggi si velano al ricordo di quel tempo infinito che è
stato il Tor.. ogni tanto mi perdo nei pensieri
e nelle emozioni che sono ancora così vividi... e sussurro “ arrivederci
Tor...”.
Un tifoso al Tor des Geants dal racconto dell'OrcoPinoR
Deciso, quest'anno con 2 orchi partecipanti al TOR occorre andare a far il tifo per incitare e caricare Raffa&Steu.
Ma dove andare a fare il tifo?
Il percorso è lungo, di andare alla partenza a Courmayeur o la Thuile neanche a parlarne, i trailers sono troppo freschi e la carica che gli vorremo dare non servirà a nulla.
Consulto la classifica dell'anno precedente, la distanza da Torino e la scelta cade sulla BASE VITA di Gressoney al km 200 !!!!, Mercoledi 13 Set 2012.
E' qui che avranno bisogno di tutto il nostro sostegno e della nostra carica.
Saremo li nel pomeriggio inoltrato sperando che si fermino a riposare e rifocillarsi.
Il programma condiviso con L'OrcoCamola e L'OrcoPinoP prevede.
- partenza da Torino alle 18,00 dopo il lavoro
- ritrovo Auchan C/so G.Cesare
- arrivo a Gressoney per le 19,00
- costo totale tra benzina e autostrada 36euro da dividere in 3.
Sono emozionatissimo, la lunga statale che da Pont St.Martin attraversa tutta la valle di Gressoney ci porta dopo 30km a Gressoney St.Jean.
L'alta Valle di Gressoney e' abitate da
popolazioni Walser cosi come la Valle D'Ayas e le valli piemontesi dell'Ossola e della Val Sesia.
I Walser sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. e sono giunti attorno all'VIII secolo causa il sovrappopolamento dell'alto Vallese svizzero e grazie alla deglaciazione del periodo medioevale 1300 d.c. , che ha permesso l'attraversamento con facilità dei valichi alpini:
- Passo del Teodulo
- Passo del Monte Moro
- Colle del Lys
Salendo la Valle dopo Gaby si iniziano a vedere le case tipiche Walser con questi enormi balconi usati per fa seccare le granaglie ed il fieno, i magazzini rialzati ed a sostenerli i funghi in pietra deterrenti per i roditori.
Ad 1 km dal paese ecco un concorrente del TOR DES GEANTS che al passo si dirige verso il palazzetto dello Sport adibito a Base Vita.
Per strada nessuno, sono le 19.10 e non c'e' anima viva.... ma siamo sicuri che qui passa il TOR?
Parcheggiamo ed in 5 minuti ci travestiamo da Trailers, potremmo dare da bere ai supereroi americani che si cambiano nelle cabine telefoniche.
Temperatura 8 gradi sopra lo zero.
Veloci entriamo nel palazzatto... luci sparate... ecco i tavoli dove stanchissimi trailers si leccano le ferite, mangiano, si fanno coccolare da parenti, amici, e tifosi come noi.
Cerco con avidità la presenza di Raffa&Steu... non li trovo... ecco però
GIULIANO PAVAN.
G I U L I A N O ... come stai !!! sei bravissimo ... forza ... siamo qui per voi... per incitarvi e consolarvi... siete ...
G R A N D I.
Vedo Giuliano provato e affaticato un lungo bendaggio blu, sulla coscia, il viso scavato, la moglie che lo cura con gli occhi ed il cuore...
Gli chiedo se ha visto Raffa e Steu e mi dice che sono nella palestrina attigua adibita a dormitorio.
Mentre cerco di sbirciare all'interno del dormitorio , ecco Tonino l'amico d'infanzia di Steu...
T O N I N O... come stai? ... come va?
Tonino Audo mi dice:
"Gli organizzatori hanno detto che su in cima al colle Pinter dopo l'Alpenzu , farà molto brutto... ed io... ed io ho famiglia e non sò se continuerò...vediamo anche cosa dicono Raffa e Steu".
Cerchiamo di fargli forza, condividendo che già essere arrivati al 200km à un'impresa,
Concordiamo con Tonino che noi si và sul sentiero del TOR DES GEANTS, per un'oretta, al ritorno siamo sicuri di incontrarli.
Partiamo entusiasti del sentiero e fermandoci a tifare e sostenere tutti i concorrenti all'urlo
ALE' TRAIL .... ALE' TOR
In particolare intraprendiamo la salita all'Alpenzu con un francese Cirille ed un canadese Weddie, li incoraggiamo, gli parliamo delle montagne qui intorno, mi offro di portare lo zaino...
E' già sera e le frontali sono accese... decidiamo di fare dietro fornt e di andare incontro a Raffa e Steu.
Nel mentre Steu mi telefona e mi chiede dove sono... mi propone di rientrare alla Base Vita perchè fuori fà freddo, gli rispondo che li stiamo aspettando sulla salita al Pinter 2776 slm.
Scendendo dall'Alpenzu incontriamo diversi partecipanti al Tor;
- con 1
giapponese conto fino a 10 nella sua lingua madre.
- con 2
spagnoli scherziamo sulla santità dei concorrenti a questo durissimo trail.
- con 1
francese dai lineamenti peruviani decantiamo in spagnolo le bellezze del Camino Real, solo alla fine del discorso ci spiega che non parla spagnolo e...lui è di Lione....
Ma eccoli Raffa e Steu con Tonino ed un'altro compagno di sventure... baci ed abbracci si sprecano.
Sono felici di vederci e noi piu' emozionati di loro.
Ci raccontono del ritiro di Patrizia a La Thuile per un problema muscolo articolare.
Steu ci dice che ad inizio gara ha avuto problemi di stomaco e solo da ieri (martedi 11 set 2012) riesce a mandare giu' qualcosa, prima vomitava anche l'acqua.
Raffa ci racconta delle sue crisi di nervi, dei pianti, dell'unica ora che sono riusciti a dormire qui a Gressoney da Domenica 9 Set 2012 (oggi e' mercoledi !!!)
E ancora Raffa ci racconta dell'impossibilità di riposare alle prime BASI VITA, troppa gente e neanche la possibilita' di sdraiarsi, della sua lingua gonfia e piena di tagli...
Intanto eccoci nuovamente alla salita all'ALPENZU e a seguire il PINTER.
STEU ci annuncia che da questo momento non parlerà piu', per risparmiare le forze... capiamo e a questo punto salutiamo gli avventurieri e delicatamente ci togliamo di torno per lasciarli al loro destino.
Ritornando verso il palazzetto, eccomi a tifare piu' forte che mai per tutti i trailers sul percorso... sembro un forsennato talmente urlo la mia voglia di soffrire con questi umani che vogliono sfidare se stessi, che vogliono consumarsi e non risparmiarsi per poter dire alla madre Terra:
"Ecco Grande Madre mi hai dato un corpo nuovo, ne ho fatto buon uso e l'ho consumato tutto. GRAZIE la mia vita è stata intensa e non mi sono risparmiato".
L'OrcoPinoR