sabato 17 agosto 2019
Bici Pian del Lupo & Valle Soana(To) 17 Agosto 2019
Foto Pian del Lupo & Valle Soana
Video Pian del Lupo & Valle Soana
Dalle note dell'OrcoPinoR
Bucata la salita al Pian del Lupo a Maggio 2019, causa lavori di asfaltatura pre-Giro D'Italia, ci riprovo nel solleone agostano.
Per chiudere la mattinata, con OrcoZoppo, ci regaleremo anche l'ascesa al paesino di Piamprato dopo avere attraversato tutta la Valle Soana, in pieno Parco del Gran Paradiso.
I numeri
- Partenza da Cuorgnè 400 Slm, ore 8.00
- Borgiallo
- Santuario S.Elisabetta 1200 Slm
- Pian del lupo 1400 Slm
- Frassinetto 1000 Slm
- Pont Canavese 400 Slm
- Ronco Canavese, Valprato Soana
- Piamprato Soana 1550 slm
Per 80km 2000D+
Giornata meteo poco soleggiata, variabile con foschie e nubi sparse. Temperatura perfetta per pedalare.
Partiti da Cuorgnè, seguiamo decisi il tracciato del Giro D'Italia di quest'anno. Le prime rampe che portano a Borgiallo ci dicono che la salita al Pian del Lupo sarà ardua. Manto stradale come un biliardo, di meglio non potevano fare. Al fresco dei boschi di caducifoglie si grimpa che è un piacere.
Una sosta al santuario di S.Elisabetta a quota 1200 slm; per le foto, un dolcino ed un riposino che non guasta mai.
Passato il Santuario, le pendenze si fanno interessanti. La vista panoramica sulla pianura dicono sia splendida, ma oggi, con le nebbie, abbiamo visto poco.
Arriviamo al Pian del Lupo dopo 15km e 1000D+, dopo aver affrontato delle pendenze serie, a quota 1400 slm. La vegetazione arboricola è assente. Il pianoro si trova a metà delle pendici del monte Quinzeina 2344 slm. Si vedono gli armenti pascolare, i pastori fischiare ed i cani da guardiania abbaiare forte. Una tipica scena agropastorale Piemontese.
Splendida la discesa verso Frassinetto 1000 slm ed a seguire Pont Canavese.
Da Pont risaliamo con tutta calma la lunga Valle Soana. Si inizia con qualche strappetto e poi dei lunghi falsopiani che ci portano all'ingresso del parco del Gran Paraidiso prima del paese di Ronco Canavese dove si sta svolgendo un bel mercato. Ci fermiamo per curiosare e mettere il becco presso una bancarella che vende miele dai prezzi abbordabili, 13euro 1kg di miele autoctono di acacia. Ma dove metterlo e come portarlo?. L'affabile venditore ci offre comunque un assaggio della Bombetta, una sorta di intruglio composto da pappa reale, propoli e polline, che a suo parere, miracoloso per i ciclisti. Dopo l'assaggio e la ripartenza le gambe erano di legno, come sempre😂😂.
Lasciato Ronco ci dirigiamo verso Valprato Soana. Al bivio tra Campiglia e Piamprato decisi, senza ombra di dubbio si svolta a destra verso Piamprato frazione di Valprato Soana..
Ahi che dolore alle gambe, cari amici, le pendenze qui non perdonano. In 6 km si sale di 450D+ con una media quasi del 10% e strappi interessanti.
L'arrivo al pianoro di Piamprato è appagante e salvifico, un luogo quasi incontaminato in un angolo poco frequentato del Piemonte e nel cuore Parco del Gran Paradiso.
martedì 13 agosto 2019
Bici Bdc Colle e Laghi del Nivolet(To-Ao) 13 Agosto 2019
Video Colle e Laghi del Nivolet 2019
Edizione 2012
Dalle candeline dell'OrcoPinoR
Sette anni che mancavo dal Colle del Nivolet. Da quel lontano 2012, che con l'OrcoPinoP, si era affrontata l'ascesa al Nivolet da Locana.
Quest'anno, per me, era il quarto tentativo.
Il primo a Maggio con OrcoPolare, fallito per troppa neve.
Il secondo a Luglio fallito per mancanza di tempo.
Il terzo fallito, i primi di Agosto, perchè dopo la salita al Lago del Teleccio ed il caldo eccessivo, ero bollito.
Tento oggi, giorno del mio Genetliaco, a dir la verità con qualche timore e perplessità visto che sono un po' superstizioso. Metti che mi succeda qualche cosa. Ecco i media internazionali a scrivere "poverino proprio il giorno del suo compleanno"😂😂.
I numeri
- Partenza da Cuorgnè alle ore 8.00.
- Pont Canavese, Locana, Noasca, Ceresole Reale.
- Lago Serrù, Lago Agnello.
- Colle del Nivolet 2641 slm.
- Laghi del Nivolet, Rifugio Savoia.
per 120km e 2400D+
Dopo il nubifragio con DownBurst di qualche giorno fa e disastri nel Chierese, le temperature si sono abbassate di almeno 10°. Fin troppo.
Già dalle prime pedalate, dopo la partenza da Cuorgnè, un vento gelido spazza la valle dell'Orco, presagio del freddo che prenderemo in quota.
I paesi della Valle, scorrono in fretta: Sparone, Locana, Noasca. I primi assaggi delle pendenze a venire eccole a Noasca. Le "rampe dei 4 tornanti" e la nuova strada fuori dal tunnel che precede Ceresole Reale.
Passata Ceresole Reale, dalla frazione Chapili, un vento gelido c'investe. In salita e con il vento contrario più che uno spasso è una vera sfida a chi cede per primo. Sono confortato da decine di ciclisti che scendono e salgono dalla montagna. Come dice un vecchio detto "mal comune mezzo gaudio".
I turisti appiedati sono bardati da autunno inoltrato, mentre noi ciclisti in maglietta leggera estiva. A dire il vero il freddo si sente poco.Le pendenze ci danno il loro bel da fare.
Vento e freddo ci accompagnano fino al Lago del Serrù, Poi un po' di tregua sotto l'ultimo scoglio del Colle del Nivolet.
Arrivato in cima mi metto in coda per scattare la mia foto ricordo. Accidenti mai visti tanti amanti delle due ruote qui in cima. L'eco del giro D'Italia di quest'anno, la nuova strada fuori dal tunnel ed il manto stradale ben tenuto, forse, hanno creato un'economia diversa da quella degli sport sulla neve. Sarebbe bene continuare su questo passo visto che di neve, questo pianeta, riesce a produrne ormai poca. Il motivo siamo noi, Homo Sapiens, che con quasi 8 miliardi d'individui, stiamo diventando una specie ormai endemica. La Grande Madre sa come difendersi.
venerdì 9 agosto 2019
Bici Bdc Repubblica di S.Marino 9 Agosto 2019
Dal racconto dell'OrcoZoppo
Non potevo lasciare le Marche senza conquistare la meta di San Marino, una delle tappe del Giro d'Italia 2019.
San Marino è una suggestiva località storica situata in cima all’aspro monte Titano. E' nota per la vecchia città medievale difesa dalle tre torri di avvistamento. Il suggerimento, per la cicloturistica, arriva del mio capitano OrcoPinoR, ineccepibile come sempre nel tracciare percorsi in BDC.
Seguo il suo consiglio di partire dalla zona balneare in cui soggiorno, Gabicce Mare, per raggiungere poi la meta da me tanto ambita.
I due giorni precedenti alla mia avventura decido di visitare la splendida San Marino, come turista, per rendermi conto di ciò che avrei dovuto affrontare.
Il giorno fissato parto dal mio hotel alle ore 8.00 circa. Proseguo sulla rinomata SS Adriatica, famosa perchè collega le conosciute località balneari di Rimini e Riccione (una volta mi recavo in questi luoghi per altre attività ‘ludiche’ adesso mi accontento di andarci in bici!!!).
Giunto a Riccione svolto decisamente a sinistra in direzione San Marino. La strada è un continuo sali e scendi, ma pedalabile.
Incontro un altro bivio che mi segnala gli ultimi 17, impegnativi, chilometri di salita (pendenza abbordabile).
Anche la conquista di questa meta mi provoca forti emozioni e mi lusinga essere il primo Cacciatore di Colli ad avere conquistato questo traguardo. Pausa caffè (prezzo salato 2,50 euro!!!) qualche foto in vetta e giù di ritorno per la stessa strada dell’andata.
Gita meravigliosa, ma bisogna munirsi di tanta acqua dal momento che non esistono fontane lungo il percorso.
Una volta tornato a Gabicce, davanti ad ma birra fresca, consulto il mio contachilometri che mi da un totale di 95 Km con 1200 D+. Adesso posso tornare a casa felice e sempre più motivato per affrontare le nostre vere salite montane. Come dico sempre ‘con cuore e testa si arriva ovunque’.
lunedì 5 agosto 2019
Bici Bdc Diga Lago del Teleccio e Ceresole Reale (To) 5 Agosto 2019
Foto Bici Bdc Lago del Teleccio 2019
Video Bici Bdc Lago del Teleccio 2019
Dalle note dell'OrcoPinoR
Era l'Agosto del 2007, e mi trovavo a fare da accompagnatore all'OrcoCamola in una gara di corsa in montagna intorno al Lago del Teleccio.
Salendo in macchina, al lago, due magnifici ciclisti salivano l'erta strada che porta alla diga. E poi, per ben tre volte; 2011-2013-2015, ancora le ascese alla diga, con gli scassatissimi pulmini messi a disposizione dall'organizzazione RUSM per la partenza della Royal Ultra SkyMarathon.
Da queste ricerche di voluttà, tenute nel cassetto per 12 anni, è nata l'epica sfida, in bici, tra me ed il Teleccio. L'enfasi, vi assicuro cari amici lettori, è d'obbligo. Provare per credere.
Ma veniamo ai freddi numeri:
- Partenza da Cuorgnè(To) 400slm
- Bivio di Locana fraz.Rosone 700Slm per il Vallone del Piantonetto
- Arrivo Lago del Teleccio 1930 Slm
- Discesa a Locana
- Risalita a Ceresole Reale 1500 Slm
N.B. Fontane ovunque
Per 100km 2200D+
Partenza da Cuorgnè)To) per scaldare la gambina. Venti circa i chilometri da percorrere e 300D+ prima di inforcare il bivio per il Vallone del Piantonetto (valle laterale della Valle Orco), meta frequentata da escursionisti e alpinisti per il magnifico anfiteatro al termine del Vallone. Punto di appoggio per tutti il Rifugio Pontese.
Il meteo oggi non lascia presagire nulla di buono. Cumuli per la seconda parte della giornata, indi per cui non si vedrà nessun panorama spettacolare sul Becco della Tribolazione né sul Gran S.Pietro.
Andrà bene se non prendo acqua.
La salita inizia a Rosone frazione di Locana. Al bivio, due lavoratori dell'Iren, che gestiscono la diga (due bravi, diavoli tentatori, al soldo di quel satanasso del Teleccio👿), mi chiedono se voglio un passaggio sul loro Pick-Up. Declino l'offerta ringraziandoli, oggi ho da fare. Devo bisticciare con il mefistofelico Teleccio😁.
Subito ripide le rampe come a dire "Dove credi di andare pisquano". La prendo con calma, 12km al 10% di media con 1250D+ farebbero tremare le gambe anche al colombiano Egan Bernal che qui nel canavese ha trascorso 2anni, ed è fresco vincitore del Tour de France 2019.
Si sfiata, per modo di dire, alle prime borgate per poi riprendere con pendenze cattive. Il caldo certo non aiuta, ma le fontane non mancano e l'acqua, qui al Parco del Gran Paradiso, ha un sapore speciale.
A -5km dall'arrivo s'intravede la maestosa diga costruita negli anni 30'.
Salendo, ho sempre un occhio di riguardo alle grezze griglie utilizzate come scolo delle acque. Occorre ricordarsene sopratutto in discesa. Sono delle vere trappole per i ciclisti e sono pericolosissime. Dopotutto i ripetuti cartelli dell'Iren lo segnalano con:
PERCORRETE LA STRADA A VOSTRO RISCHIO
Le pericolosissime griglie dello scolo dell'acqua
Gli ultimi 500 metri e 4 tornanti i più complessi, se si vuole arrivare in cima alla Diga. Tratti in cemento sbrecciato, lastroni di pietre non giuntate. Occhio alla discesa.
Arrivo in cima bello cotto, e un pensiero alla difficile discesa che mi attende. Un panino di pane con le patate, prosciutto e pecorino "Cotonese" siciliano rendono tutto più facile. Nel frattempo ha iniziato a piovigginare, l'ultimo strale del Teleccio.
Mi attende, dopo la discesa in valle Orco, la risalita a Ceresole reale per una mega birra alla Pizzeria Fonti Minerali.
domenica 4 agosto 2019
Trail EDF Mont Cenis Tour 2019 Val Cenis-Termignon(Francia) 4 Agosto 2019
Classifica Trail EDF Mont Cenis Tour 2019
Sito Trail EDF Mont Cenis Tour
Dal racconto dell'OrcoTurbo
C'è da dire che i francesi se le studiano proprio tutte. Ben 8 distanze tra cui scegliere all’ Edf Cenis Tour!
Trail Giallo- 10Km
Trail Verde- 25Km
Trail Verde – in Relè
Trail Blu – 37Km
Trail Rosso – 55Km
Trail Nero – 77Km
The Trail Kids
Escursione – 10km
Scelgo il Trail Verde da 25 km
che intanto ha già i suoi 1800 mt di dislivello e tra l’altro è tutto praticamente in quota, quindi avrò il mio bel da fare!
Partenza appena oltralpe a Termignon, piccolo paese dopo Lanslebourg.
Ai nastri di partenza alle 8 del mattino ci sono sia gli atleti della 25 che quelli della 37, e. tra una cosa e l’altra mi sa che siamo in 500!
Alla fine non è neanche andata così male come tempo di gara, quindi non resta che terminare la giornata con una baguette e un po’ di buon salame :-)
44° Semi Marathon Névache - Briançon (Francia) 4 Agosto 2019
Classifica Semi Marathon Névache 2019
Sito Semi Marathon Névache -
Edizione 2016
Dalle note dell'OrcoDavide
Tra i bellissimi paesaggi delle Alte Alpi due orchi si sono divertiti, tra salite e discese, ad affrontare la 44esima mezza maratona di Nevache Briancon.
Bellissimo il tifo della folla ai lati del percorso che incitava tutti i partecipanti della gara.
Grande prestazione dell'OrcoMegaFlex arrivato ventesimo assoluto, considerando i primi sei inavvicinabili concorrenti…ed ora pensiamo soltanto ad un tuffo in piscina.
Sito Semi Marathon Névache -
Edizione 2016
Dalle note dell'OrcoDavide
Tra i bellissimi paesaggi delle Alte Alpi due orchi si sono divertiti, tra salite e discese, ad affrontare la 44esima mezza maratona di Nevache Briancon.
Bellissimo il tifo della folla ai lati del percorso che incitava tutti i partecipanti della gara.
Grande prestazione dell'OrcoMegaFlex arrivato ventesimo assoluto, considerando i primi sei inavvicinabili concorrenti…ed ora pensiamo soltanto ad un tuffo in piscina.
sabato 3 agosto 2019
SkyRace UYN Vertical Courmayeur Mont Blanc(Ao) 3 Agosto 2019
Classifica SkyRace UYN Vertical Courmayeur 2019
Sito SkyRace UYN Vertical Courmayeur
Edizione 2017
Edizione 2016
Dal racconto dell'OrcoCamola
Questo vertical era nel mio mirino già da qualche anno, da quando ne sentii parlare la prima volta dal fortissimo OrgreExtreme (Marco Casalegno) che participò alla seconda edizione nel 2016.
Come raccontava Marco la ‘UYN Vertical Courmayeur Mont Blanc’ è un vertical, skyrace, con una certa connotazione alpinistica. Questo aspetto era quello che mi attirava maggiormente, ma soprattutto trovavo straordinario poter percorrere in gara una cresta rocciosa in un contesto come quello del Monte Bianco.
In pratica il tracciato segue il vecchio sentiero per il Rifugio Torino ormai raramente percorso dagli alpinisti. Questi, compreso me, utilizzano come i turisti la nuova funivia del Monte Bianco, completamente rifatta nel 2015 e battezzata ‘Skyway’.
Con me, l’amico Germano che, visti luogo e caratteristiche della gara, non esita a procurarsi una paio di scarpe da corsa, il certificato medico agonistico e a progettare una bella scalata per il giorno successivo (weekend tranquillo ...).
Nei comunicati pre-gara l’organizzazione annuncia con un certo orgoglio la partecipazione di Kilian Jornet e Emile Forsberg, i due però non si presentano alla partenza per ragioni di orario; di conseguenza l’organizzazione manifesta il suo disappunto con un comunicato.
Noi alla partenza ci presentiamo puntuali con tutto il materiale richiesto: casco, bastoncini, ramponcini, zainetto e nel sangue una dose non indifferente di birra sorbita il giorno prima (materiale non obbligatorio). La giornata è strepitosa e quando partiamo il sole già infiamma le creste e i ghiacciai del Monte Bianco.
Ci attendono 11 km ed uno sviluppo altimetrico di 2200 m (!).
Dopo circa 3 km di asfalto e sterrato inizia la salita vera e propria. La pendenza è feroce e i punti dove rifiatare sono veramente pochi. Dopo 900 m di dislivello raggiungiamo il Rifugio Pavillon (primo tronco della funivia) dove sono posti il primo cancello orario e il primo ristoro.
Mi sento bene, la tentazione è quella di forzare l’andatura ma i 1300 m che ho di fronte mi ricordano che non sono neanche a metà percorso.
Qui indossiamo obbligatoriamente il casco e poco sopra al Pilone Alto (Capanna del Mulo), come da regolamento, lasciamo i bastoncini. La pendenza non molla mai: anzi!
Il Pilone Alto, di nome e di fatto (102 m.) è impressionante e da quanto vedo è l’unico punto di sostegno dei cavi della funivia tra il Pavillon a Punta Helbronner.
Da qui inizia la parte più ‘alpinistica’ ed anche la quota comincia a farsi sentire. Il sentiero è un susseguirsi di passaggi attrezzati, corde e piccoli salti rocciosi da affrontare con molta attenzione. Fortunatamente quest’anno il percorso è sgombro da neve e ghiaccio. L’istinto è di superare ma il fisico risponde a stento, se provo a forzare l’andatura mi viene la nausea. Mi concentro sul respiro e non guardo in alto perché il Rifugio Torino sembra non arrivare mai. L’uscita presso il Colle del Gigante è accompagnata da folate di aria fredda ma anche da un’emozione indescrivibile: attorno a me le più celebri cime d’Europa, tempio dell’alpinismo mondiale.
Un ultimo sforzo e raggiungo Punta Helbronner. Salgo la scala a pioli che adduce al primo terrazzo. L’arrivo è posto sulla terrazza circolare in cima alla struttura.
Continuo sulle scale interne dove a noi corridori, è riservato uno stretto corridoio, il resto dello spazio è gremito dai turisti che ci applaudono.
Ultima rampa e sono nel blu cobalto del cielo del Monte Bianco.
La gente sorride e applaude… ed io piango come un bambino.
A breve arriva Germano anche lui visibilmente commosso.
Come alla fine di una maratona, la fatica, la felicità, in questo caso il luogo mi spogliano da tutte le ‘difese’.
Forse tutta questa fatica serve proprio a questo, a svuotarsi, a liberare il cuore e la mente da pensieri e atteggiamenti.
Un sentito grazie agli organizzatori, per il coraggio e la generosità dei servizi forniti: la sicurezza, il ricco pacco gara e non da ultimo, il buonissimo pranzo genuino ed abbondante come piace a noi montanari.
W gli Orchi, W la Montagna.
Sito SkyRace UYN Vertical Courmayeur
Edizione 2017
Edizione 2016
Dal racconto dell'OrcoCamola
Questo vertical era nel mio mirino già da qualche anno, da quando ne sentii parlare la prima volta dal fortissimo OrgreExtreme (Marco Casalegno) che participò alla seconda edizione nel 2016.
Come raccontava Marco la ‘UYN Vertical Courmayeur Mont Blanc’ è un vertical, skyrace, con una certa connotazione alpinistica. Questo aspetto era quello che mi attirava maggiormente, ma soprattutto trovavo straordinario poter percorrere in gara una cresta rocciosa in un contesto come quello del Monte Bianco.
In pratica il tracciato segue il vecchio sentiero per il Rifugio Torino ormai raramente percorso dagli alpinisti. Questi, compreso me, utilizzano come i turisti la nuova funivia del Monte Bianco, completamente rifatta nel 2015 e battezzata ‘Skyway’.
Con me, l’amico Germano che, visti luogo e caratteristiche della gara, non esita a procurarsi una paio di scarpe da corsa, il certificato medico agonistico e a progettare una bella scalata per il giorno successivo (weekend tranquillo ...).
Nei comunicati pre-gara l’organizzazione annuncia con un certo orgoglio la partecipazione di Kilian Jornet e Emile Forsberg, i due però non si presentano alla partenza per ragioni di orario; di conseguenza l’organizzazione manifesta il suo disappunto con un comunicato.
Noi alla partenza ci presentiamo puntuali con tutto il materiale richiesto: casco, bastoncini, ramponcini, zainetto e nel sangue una dose non indifferente di birra sorbita il giorno prima (materiale non obbligatorio). La giornata è strepitosa e quando partiamo il sole già infiamma le creste e i ghiacciai del Monte Bianco.
Ci attendono 11 km ed uno sviluppo altimetrico di 2200 m (!).
Dopo circa 3 km di asfalto e sterrato inizia la salita vera e propria. La pendenza è feroce e i punti dove rifiatare sono veramente pochi. Dopo 900 m di dislivello raggiungiamo il Rifugio Pavillon (primo tronco della funivia) dove sono posti il primo cancello orario e il primo ristoro.
Mi sento bene, la tentazione è quella di forzare l’andatura ma i 1300 m che ho di fronte mi ricordano che non sono neanche a metà percorso.
Qui indossiamo obbligatoriamente il casco e poco sopra al Pilone Alto (Capanna del Mulo), come da regolamento, lasciamo i bastoncini. La pendenza non molla mai: anzi!
Il Pilone Alto, di nome e di fatto (102 m.) è impressionante e da quanto vedo è l’unico punto di sostegno dei cavi della funivia tra il Pavillon a Punta Helbronner.
Da qui inizia la parte più ‘alpinistica’ ed anche la quota comincia a farsi sentire. Il sentiero è un susseguirsi di passaggi attrezzati, corde e piccoli salti rocciosi da affrontare con molta attenzione. Fortunatamente quest’anno il percorso è sgombro da neve e ghiaccio. L’istinto è di superare ma il fisico risponde a stento, se provo a forzare l’andatura mi viene la nausea. Mi concentro sul respiro e non guardo in alto perché il Rifugio Torino sembra non arrivare mai. L’uscita presso il Colle del Gigante è accompagnata da folate di aria fredda ma anche da un’emozione indescrivibile: attorno a me le più celebri cime d’Europa, tempio dell’alpinismo mondiale.
Un ultimo sforzo e raggiungo Punta Helbronner. Salgo la scala a pioli che adduce al primo terrazzo. L’arrivo è posto sulla terrazza circolare in cima alla struttura.
Continuo sulle scale interne dove a noi corridori, è riservato uno stretto corridoio, il resto dello spazio è gremito dai turisti che ci applaudono.
Ultima rampa e sono nel blu cobalto del cielo del Monte Bianco.
La gente sorride e applaude… ed io piango come un bambino.
A breve arriva Germano anche lui visibilmente commosso.
Come alla fine di una maratona, la fatica, la felicità, in questo caso il luogo mi spogliano da tutte le ‘difese’.
Forse tutta questa fatica serve proprio a questo, a svuotarsi, a liberare il cuore e la mente da pensieri e atteggiamenti.
Un sentito grazie agli organizzatori, per il coraggio e la generosità dei servizi forniti: la sicurezza, il ricco pacco gara e non da ultimo, il buonissimo pranzo genuino ed abbondante come piace a noi montanari.
W gli Orchi, W la Montagna.
giovedì 1 agosto 2019
Run Athletics 10km European Masters Games Torino 1 Agosto 2019
Foto 10km EMG 2019
Video 10km EMG 2019
Classifica 10km EMG 2019
Sito European Masters Games
Dalle note dell'OrcoZoppo
Ultima gara degli European Masters Games per me.
10 km di corsa tra un caldo pazzesco e la forma nella corsa inesistente.
Sono riuscito comunque a portala a termine.
Un percorso spettacolare tra i giardini reali della Reggia della Venaria ed un tratto all'interno del Parco della Mandria.
Esperienza unica per questo evento che difficilmente scorderò...
Ma in bici si fa meno fatica...
Non avevo mai partecipato ad una manifestazione di questo genere, con atleti provenienti da quasi tutto il mondo. Tra indiani, portoghesi, inglesi, rumeni.Guardandomi in torno, però, i più numerosi mi sembravano i RUSSI.
Organizzazione impeccabile sul percorso, Rifornimento idrico al 5km e spugnaggio con docce vaporizzate al 7,5km, Sarei andato avanti e indietro sotto a quelle benedette docce vaporizzate.
L'’unica pecca, a mio parere, è che avrebbero potuto farci partire alle 9,00 anzichè alle 10.00, così da evitarci la bollita per l'eccessivo cado.Per il resto tutto stupendamente perfetto.
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