lunedì 14 novembre 2016
New York Marathon 6 Novembre 2016
Sito New York Marathon
Edizione 2014 OrcoPolare
Dal racconto dell'OrcoSmigol
Correva il mese di gennaio 2016 quando investii 10$ a fondo perduto per partecipare all'estrazione per la prescrizione alla maratona di New York del 6 novembre 2016.
Il mese successivo la dea bendata è passata direttamente attraverso la mia carta di credito con una iscrizione immediata (347$). Da qui la mia carta di credito inizia la sua corsa con la prenotazione del volo e delle prenotazioni ai soggiorni strategici per l'arrivo, la partenza e l'Expo.
Dopo una stagione primavera/estate passata a preparare ultra trail a settembre si inizia con gli allenamenti sul nero bitume. Centinaia di chilometri con altrettante ripetute, progressivi, progressioni ,
lunghi, lunghissimi.
Arriva finalmente la settimana della vacanza newyorkese con annessa
maratona e si parte con la consueta e maggiorata ansia da prestazione più le varie complicanze organizzative, di transfer, di lingua, di alimentazione sana e di "saving" nel girare la città peraltro già visitata enne volte.
Due gli allenamenti soft in quella settimana ma pieni di emozioni correndo tra la quinta strada e central park gremite oltre dalle solite orde di turisti anche dalle orde di runners.
Sono già in città da un paio di giorni quando apre l'Expo e penso di essere stato fra i primi cento ad entrare e ritirare il bib number.
Mi sono trattenuto con gli acquisti aspettando i saldi del dopo maratona ma qualcosa ho finito per comprare. Un Expo così non si vede tutti i giorni. Il pettorale è parlante e oltre all'ovvio numero 11378 sono indicate: il colore dell'area assegnata a seconda del tempo dichiarato, la wave,il corral, le generalità e l'orario di imbarco del ferry.
La domenica della partenza la sveglia é alle 4.00. L'hotel anticipa il breakfast alle 5.00 così da permettere a tutti di partire con la pancia piena. Nella hall i runners si accalcano per accaparrarsi banane e carboidrati.
Il vero tesoro sono state le marmellatine! Ma viaggiando senza agenzia e quindi in autonomia mi dirigo in cucina e corrompo l'addetta che mi procura pane dei toast e marmellatine. Circondato dal branco italiano fagocitatore, qualcuno si degna di rivolgermi la parola ma sono stufo di sentire tirarsela su personal best, passo, mezze e maratone fatte. Faccio terra bruciata intorno a me menzionando l'UTMB e dichiarando che corro le maratone per allenarmi sulle lunghe distanze...e basta non ne posso più di runners fighetti con scarpe lucide e firmati fino al collo ! Voglio la nuda terra, voglio il fango datemi una discesa, datemi una salita, datemi un trail!
Il branco di signorini ha il pullman che li aspetta mentre io,orco tapascione, da vero newyorkese m'incammino da solo per qualche centinaio di metri per prendere la metro. In 15 minuti sono a Battery Park con altri runners americani con cui facciamo amicizia.
Imbarco immediato e dopo mezz'ora di navigazione con tanto di alba con vista sulla Statua della Libertà arrivo a Staten Island.il trasferimento prosegue in pullman verso il village e da lì una lunga camminata alla mia area.
Incontro Mattew del Colorado con cui ho corso il giorno prima e ci facciamo un bagel tanto per avere carboidrati da bruciare e dialogando amabilmente in inglese mi chiede che passo vorrò tenere, Dopo la mia risposta mi chiede un autografo; ho capito il misunderstanding io parlavo di minuto/ km e lui di minuto/miglia e sarei stato finisher in 2h20' circa!
Scatta la tattica pipì negli ultimi dieci minuti calcolando il tempo di fare la fila ma ormai sono già nel mio corral.
A Mezz'ora dalla partenza ci si sposta in massa ai piedi del Verrazzano. Aspetto all'ultimo minuto per liberarmi della vecchia tuta.
L'Inno americano, le canzoni che pompano negli altoparlanti e lo sparo. Mi rendo conto che sto correndo a New York, c'è il solito vento che sferza e alla mia sinistra gli elicotteri ad altezza uomo che fanno le riprese (mi sembrava la scena del film "Apocalypse now").
Faccio fatica a prendere il passo, si zigzaga, si scatta, si rallenta e si passa da un ritmo 4'15" a più di 5 e spero che le gambe reggano. Prendo il passo e come sempre mi disconnetto da tutto il resto. La mia testa è come se si staccasse e se dall'alto comandasse tutto il resto...controllo il passo, la cadenza, il battito. Sento le urla della folla lontane in sottofondo e le gambe iniziano a girare. Devo trattenermi per paura di andare in crisi.
Passano i chilometri anzi le miglia che sono più confortanti nel senso che ti sembra di aver percorso una distanza maggiore. Superata la mezza sono ancora in Brooklyn con un buon tempo (1h38') e continuo ad essere in forma. Per non spezzare la magia non mi fermo ai ristori nemmeno per bere, ma so che DEVO bere. Lo spettacolo lungo tutto il percorso e le urla della gente non ti lasciano mai e perfino i poliziotti e i vigili del fuoco fanno il tifo e battono il cinque.
Prima di arrivare ai 30km si attraversa il ponte di Queensboro in salita e con l'immancabile vento il passo va calando, in ogni caso raggiungo i 30km in 2h23' ...la magia continua ed arriva la parte più dura ma più bella percorrendo la quinta e Central Park.
Quando entro nel parco sono passate 3h08'. Mancano ancora 3 miglia (e qui avrei preferito fossero km!!!) le gambe ci sono ancora e spingono riprendendo il ritmo dei 4'40". Sale l'emozione che non mi hai mai lasciato, e arrivo in lacrime con passo da bersagliere. Finisher in 3h24'33".
prima di raggiungere l'uscita ci vuole ancora un 'oretta ma il servizio di assistenza è eccezionale: coperta termica con logo tcs ny che conservo gelosamente e poi poncho con interno felpato e ricco recovery bag dove bevo il Gatorade piu' buono del mondo.
Guadagno l'uscita e l'immancabile Orcobetta mi aspetta orgogliosa sulla madison avenue e vai di nuovo con commozione , foto da finisher e ci si incammina verso la metro.
Calo di zuccheri e inizio a tremare, mi tuffo nel recovery bag e bevo il Gatorade peggiore del mondo alla vaniglia ma mi ricordo che in Madison Avenue un blocco più avanti c'è Magnolia Bakery e mi mangio una fetta di cheese cake gigante. Passano i tremori.
Sia in metro che in hotel mi distinguo dagli zombie che non riescono a camminare. Il mattino dopo a colazione rimango discreto ma perdo di vista Orcobetta che annunciava il mio tempo e sventolava il New York Times acquistato alle prime luci con la lista dei finisher. Il sopra citato gruppo di runners italiani non erano piu' cosi svavillanti.
Che emozioni ; è stata davvero una bella esperienza e quando i profani con cui parlo di corsa mi chiederanno :" e la maratona di New York?" FATTA!
Il racconto potrebbe diventare un libro perché la celebrazione dell'evento dura una settimana ed è sentito come una vera festa anche nei giorni successivi e poi quest'anno festa nella festa c'erano le elezioni, luci ,colori , politica, gadget, sport, cibo e Lei NEW YORK.
Siamo orchi e oltre le gambe c'e' di più.
lunedì 7 novembre 2016
7°Ecomaratona di Alba (Cn) 6 Novembre 2016
Foto Ecomaratona di Alba 2016
Classifica Ecomaratona di Alba 2016
Sito Ecomaratona di Alba
Edizione 2013
Dal racconto dell'OrcoVale
Al ritiro pettorali c’è un clima allegro e guardo gli atleti in fila
con curiosità, forse per cercare un po’ di conforto sulla mia dubbiosa
preparazione atletica per una gara impegnativa come la “prima”
maratona.
Alba è una bella cornice per iniziare questa bella avventura, le
torri antiche e il pavè del centro storico fanno di questa bella città
la location ideale per il mio battesimo. L’ansia arriva solo a pochi
minuti dalla partenza, complice il cervello che comincia ad inviare
input positivi tipo “fai del tuo meglio” ,“l’importante è divertirsi”,
“occhio alle storte in discesa” e così via. Alle 9,05 si parte con il
chiacchiericcio tipico degli amici al bar che si prendono in giro e la mia ansia se ne va.
Il pensiero costante è di gestire l’andatura iniziale senza esagerare e mantengo una velocità da crociera da lungo lento non sapendo bene come riuscirò a gestire gli ultimi chilometri. I miei obiettivi alla partenza erano: terminare la gara, non prendermi storte vista la mia predisposizione e non imbattermi nella crisi del 35esimo che mi dicono essere quasi la norma.
La pioggia del giorno prima ha reso le parti sterrate del percorso un po’ scivolose e si balla un po’ ma il panorama è mozzafiato soprattutto perché a metà gara è uscito un sole caldo che ha enfatizzato i colori autunnali delle vigne.
Ad ogni discesa avevo davanti agli occhi un bel dipinto ordinato, una bella collaborazione tra la natura e l’opera perfetta dei viticoltori; forse è proprio per la motivazione visiva che ho scelto di partecipare a questa gara che consiglio a tutti i podisti; un plauso agli organizzatori è obbligatorio, visto il ricco pacco gara, ristori ben posizionati e percorso ben tracciato.
Al 38esimo tocca inerpicarsi per una salita in vigna spezzagambe dove camminare è l’unica possibilità rimasta, ma la felicità di sapere che manca un pugno di chilometri prevale su tutto. Gli ultimi tre chilometri in discesa mi danno la possibilità di sparare le ultime cartucce e cerco di recuperare il ritardo accumulato nelle salite.
Chiudo questa bella gara in 4 ore e 10 minuti e la sensazione è di aver scavalcato una staccionata da cui non si torna indietro…tocca pensare alla prossima maratona ,stay tuned!
Classifica Ecomaratona di Alba 2016
Sito Ecomaratona di Alba
Edizione 2013
Dal racconto dell'OrcoVale
Al ritiro pettorali c’è un clima allegro e guardo gli atleti in fila
con curiosità, forse per cercare un po’ di conforto sulla mia dubbiosa
preparazione atletica per una gara impegnativa come la “prima”
maratona.
Alba è una bella cornice per iniziare questa bella avventura, le
torri antiche e il pavè del centro storico fanno di questa bella città
la location ideale per il mio battesimo. L’ansia arriva solo a pochi
minuti dalla partenza, complice il cervello che comincia ad inviare
input positivi tipo “fai del tuo meglio” ,“l’importante è divertirsi”,
“occhio alle storte in discesa” e così via. Alle 9,05 si parte con il
chiacchiericcio tipico degli amici al bar che si prendono in giro e la mia ansia se ne va.
Il pensiero costante è di gestire l’andatura iniziale senza esagerare e mantengo una velocità da crociera da lungo lento non sapendo bene come riuscirò a gestire gli ultimi chilometri. I miei obiettivi alla partenza erano: terminare la gara, non prendermi storte vista la mia predisposizione e non imbattermi nella crisi del 35esimo che mi dicono essere quasi la norma.
La pioggia del giorno prima ha reso le parti sterrate del percorso un po’ scivolose e si balla un po’ ma il panorama è mozzafiato soprattutto perché a metà gara è uscito un sole caldo che ha enfatizzato i colori autunnali delle vigne.
Ad ogni discesa avevo davanti agli occhi un bel dipinto ordinato, una bella collaborazione tra la natura e l’opera perfetta dei viticoltori; forse è proprio per la motivazione visiva che ho scelto di partecipare a questa gara che consiglio a tutti i podisti; un plauso agli organizzatori è obbligatorio, visto il ricco pacco gara, ristori ben posizionati e percorso ben tracciato.
Al 38esimo tocca inerpicarsi per una salita in vigna spezzagambe dove camminare è l’unica possibilità rimasta, ma la felicità di sapere che manca un pugno di chilometri prevale su tutto. Gli ultimi tre chilometri in discesa mi danno la possibilità di sparare le ultime cartucce e cerco di recuperare il ritardo accumulato nelle salite.
Chiudo questa bella gara in 4 ore e 10 minuti e la sensazione è di aver scavalcato una staccionata da cui non si torna indietro…tocca pensare alla prossima maratona ,stay tuned!
ValSusa Trail Chiusa s.Michele(To) 6 Novembre 2016
Classifica Valsusa Trail 2016
Sito Valsusa Trail
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Dal racconto dell'OrcoRoby
Ore 07,.00 mi accingo a partire da Rivoli per recarmi a Chiusa San Michele. Oggi mi aspetta un bel percorso nella stupenda valle di Susa. Un percorso ad anello con passaggio alla Sacra di San Michele.
La partenza avviene nei pressi del campo sportivo, nel viale alberato, per poi proseguire lungo la pista ciclabile fino a Sant'Ambrogio di Susa.
Dalla chiesa inizia la salita sulla vecchia mulattiera. Si è veramente dura ma mi sono preparato e vedo che posso incrementare. Comincio finalmente a superare quelli che erano partiti come dei razzi. Io purtroppo, per il momento, sono ancora lento sul piano. Il sentiero ci porta nell'abitato di San Pietro, poi su, veloce verso la Sacra dove trovo il mio amico Pelissero, "abituè" di corse serali nella collina morenica di Rivoli. Mi dice che sono già transitati 170 concorrenti. Io sorrido e penso; bhè qualcuno dietro c'è visto che alla partenza siamo oltre 600.
Guardo l' orologio 47minuti per me un ottimo tempo. L'altro anno avevo impiegato 1h5min.
Giro di boa su al sepolcro dei monaci e poi giù in discesa verso borgata Basinatto. La discesa finisce al bivio per la gara corta. Io proseguo per la lunga e riprendo a salire fino a Basinatto. Lì trovo OrcoRoccia che mi dice che sto forzando troppo per le mie possibilità, mi scatta una foto. Sono contento, sto bene. Si ridiscende alla borgata Pian Pume' ( un piano con meleti, molto bello).
Devo dire che sia i volontari sul percorso che i residenti delle borgate sono delle persone squisite, sempre con il sorriso e una parola di conforto per tutti.
Proseguo, ormai il motore è caldo. Si va su verso borgata Bennale, percorro un tratto pianeggiante finalmente. Un sentiero che sbuca su una carrozzabile, in parte sterrata su fino al Folatone.
Comincio a sentire dolore all'alluce valgo e mi fa' pensare di farmi operare al più presto possibile. Il dolore purtroppo mi compromette molto in discesa. Mi guardò intorno e cerco di distrarmi in questa stupenda cornice di colori e boschi, mi dirigo verso Presa Cattero.
Un sentiero manco a dirlo nuovamente in salita e che salita, ci porta nel punto più alto del percorso quota 1107 dove è posto il GPM.
Finalmente si scende verso la borgata Mura per poi ritornare alla borgata Folatone. Sono contento, i dolori sembrano cessati sarà la magia di questi luoghi in cui mi sono tuffato e li sto respirando a pieni polmoni. Quella natura che ormai nelle città si sognano. Giungo sulla strada che porta al colle Braida un tratto da stradisti con ampi spazi pianeggianti. Raggiungo il colle e ritorno in discesa di nuovo verso Pian Pume'. Si ripercorre al contrario il percorso della mulattiera ripida e scivolosa fino al bivio tra percorso lungo e corto. Finalmente corro verso la fine di questa bellissima giornata quando ad un tratto un trailler davanti a me si blocca e per non investirlo salto fuori dal sentiero con mio grande spavento. Riprendo la discesa ma ormai decido di non rischiare più per non andare a compromettere una così bella giornata sportiva.
Impressioni: percorso molto tecnico sia in salita che in discesa tipico di una corsa in montagna con un discreto dislivello totale di 1190 e km 23,750 .Ottimo servizio dei volontari lungo il percorso .
Sito Valsusa Trail
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Dal racconto dell'OrcoRoby
Ore 07,.00 mi accingo a partire da Rivoli per recarmi a Chiusa San Michele. Oggi mi aspetta un bel percorso nella stupenda valle di Susa. Un percorso ad anello con passaggio alla Sacra di San Michele.
La partenza avviene nei pressi del campo sportivo, nel viale alberato, per poi proseguire lungo la pista ciclabile fino a Sant'Ambrogio di Susa.
Dalla chiesa inizia la salita sulla vecchia mulattiera. Si è veramente dura ma mi sono preparato e vedo che posso incrementare. Comincio finalmente a superare quelli che erano partiti come dei razzi. Io purtroppo, per il momento, sono ancora lento sul piano. Il sentiero ci porta nell'abitato di San Pietro, poi su, veloce verso la Sacra dove trovo il mio amico Pelissero, "abituè" di corse serali nella collina morenica di Rivoli. Mi dice che sono già transitati 170 concorrenti. Io sorrido e penso; bhè qualcuno dietro c'è visto che alla partenza siamo oltre 600.
Guardo l' orologio 47minuti per me un ottimo tempo. L'altro anno avevo impiegato 1h5min.
Giro di boa su al sepolcro dei monaci e poi giù in discesa verso borgata Basinatto. La discesa finisce al bivio per la gara corta. Io proseguo per la lunga e riprendo a salire fino a Basinatto. Lì trovo OrcoRoccia che mi dice che sto forzando troppo per le mie possibilità, mi scatta una foto. Sono contento, sto bene. Si ridiscende alla borgata Pian Pume' ( un piano con meleti, molto bello).
Devo dire che sia i volontari sul percorso che i residenti delle borgate sono delle persone squisite, sempre con il sorriso e una parola di conforto per tutti.
Proseguo, ormai il motore è caldo. Si va su verso borgata Bennale, percorro un tratto pianeggiante finalmente. Un sentiero che sbuca su una carrozzabile, in parte sterrata su fino al Folatone.
Comincio a sentire dolore all'alluce valgo e mi fa' pensare di farmi operare al più presto possibile. Il dolore purtroppo mi compromette molto in discesa. Mi guardò intorno e cerco di distrarmi in questa stupenda cornice di colori e boschi, mi dirigo verso Presa Cattero.
Un sentiero manco a dirlo nuovamente in salita e che salita, ci porta nel punto più alto del percorso quota 1107 dove è posto il GPM.
Finalmente si scende verso la borgata Mura per poi ritornare alla borgata Folatone. Sono contento, i dolori sembrano cessati sarà la magia di questi luoghi in cui mi sono tuffato e li sto respirando a pieni polmoni. Quella natura che ormai nelle città si sognano. Giungo sulla strada che porta al colle Braida un tratto da stradisti con ampi spazi pianeggianti. Raggiungo il colle e ritorno in discesa di nuovo verso Pian Pume'. Si ripercorre al contrario il percorso della mulattiera ripida e scivolosa fino al bivio tra percorso lungo e corto. Finalmente corro verso la fine di questa bellissima giornata quando ad un tratto un trailler davanti a me si blocca e per non investirlo salto fuori dal sentiero con mio grande spavento. Riprendo la discesa ma ormai decido di non rischiare più per non andare a compromettere una così bella giornata sportiva.
Impressioni: percorso molto tecnico sia in salita che in discesa tipico di una corsa in montagna con un discreto dislivello totale di 1190 e km 23,750 .Ottimo servizio dei volontari lungo il percorso .
giovedì 3 novembre 2016
Bici Bdc CicloLanga ver 2.0 Cicloturismo nelle Langhe (Cn) 2 Novembre 2016
Foto CicloLanga 2.0 2016
CicloLanga 1.0 2015
"Randonnée: né forte né piano, ma lontano.
La scoperta di un ciclismo diverso
non esasperato dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza,
ma non per questo meno impegnativo e severo.
Dove chi ti sta a fianco non è l'avversario da battere
ma il compagno di viaggio.
Dove non conta in che posizione arrivi, ma l'arrivare.
Dove i ristori te li inventi se non li trovi,
Dove nessuno si arrabbia se non tiri,
e magari ti offre la sua ruota per farti fare meno fatica.
Dove ogni tanto o spesso alzi gli occhi dall'asfalto
e guardi, e vedi, e capisci i luoghi e ne fai conoscenza..." (Cit.)
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Dopo la positiva cicloturistica del 2015 in Langa dagli Orchi battezzata Ciclolanga 1.0, a furor di popolo i cacciatori di colli sono pronti per la CicloLanga 2.0
Il percorso suggerito da OrcoSilver è stato preso in prestito da un tracciato già provato da alcuni cicloamatori e con traccia gpx messa a disposizione sul WEB al link Salite dei Campioni Langa .
Il tracciato si snoda sulle creste della Valle Belbo, in Alta Langa, caratterizzato da colline ricche di vigne, nocciole e piccoli ambienti montani a 900 slm.
Conosciamo poco il territorio cosicchè ci muniamo di tutta la tecnologia possibile messa a disposizione da questo frangente di secolo:
- Un navigatore Garmin Etrex, con scheda cartografica regalata da OgreDoctor
- Applicazione BackCountryNavigator su SmartPhone
- Cartina stampata con planimetria e altimetria
- Edge 500 Garmin per rilevare il vero percorso fatto.
La mia bici ha il cruscotto di una Maserati Ghibli.
Partiamo in tre Orchi. Il sottoscritto, OrcoZoppo e OrcoCamola.
E' la prima volta che l'ammiraglia Orchi sezione Cacciatori di Colli porta tre bici sul tettuccio.
L'ultimo slotBike aggiunto quest'estate. Un regalo per il mio genetliaco.
Ritrovo a Rivoli alle 7.30 e partenza della cicloLanga 2.0 alle 9.30 da Bossolasco dove ci ripromettiamo di arrivare per le 14.00 per un un piatto di carboidrati.
Curato il centro storico di Bossolasco oggi deserto, ma nei fine settimana frequentatissimo dagli amanti del buon cibo e del buon bere.
Iniziamo con una bella discesa a Bonvicino per poi proseguire attraverso la Langa meno abitata e più selvaggia fino a raggiungere Murazzano ed affrontare la prima salita dedicata a Jacques Anquetil (318 m di dislivello al 5% di pendenza media per 6,3 km).
OrcoZoppo al nome di Anquetil, su questa prima salita, come posseduto da una forza superiore, scatta e ci lascia con un palmo di naso.
La sua fagianata dura poco, lo riprendiamo senza troppa difficoltà.
Saltiamo per errore la salita del campionissimo FAUSTO COPPI e raggiungiamo Mombarcaro, nota per essere la "vetta delle Langhe" siamo a 900slm, dove sostiamo per una piccola colazione.
Superata Mombarcaro inizia il regno della "tonda e gentile delle Langhe", la nocciola, fortuna dei FERRERO.
Bel tracciato in cresta con la vista della Valle Belbo, una tregua per i cacciatori di colli.
Tocchiamo i paesi di Niella Belbo, Feisoglio, Cravanzana e Bosia. Oltre Bosia
il tracciato si fa ostico ed impegnativo. Per raggiungere Lequio Berria si presenta la sfida della salita intitolata a Marco Pantani (361 m di dislivello, 5,1% di pendenza media e 7 km circa di lunghezza).
Imposto una cadenza da montagna, ma dietro di me OrcoZoppo tenta di superarmi in contropiede. Rispondo due volte a questi attacchi da giaguaro.
In vetta a Lequio Berra dell'OrcoZoppo neanche l'ombra. OrcoCamola mi comunica che la salita lo ha vinto.
Certo riabituarsi ai rapporti 53/39 montati sulla Cannondale/Saeco/Cippollini del 2002 dell'OrcoZoppo, non è semplice.
A questo punto vista l'ora tarda, sono le 13.00, decidiamo di tagliare il tracciato suggerito e ritorniamo a Bossolasco per un meritato riposo. il crono segna 75km e 1450D+ (la traccia pianificata dichiarava 114km 2000D+). Ci ripromettiamo di chiudere il giro il prossimo anno.
A Bossolasco troviamo aperto un piccolo e simpatico bar-Osteria del paese dove ci vengono offerti:
- Gnocchi locali con sugo di salsiccia
- Ravioli al formaggio locale Raschera e tartufo nero.
Siamo certi che la release 3.0 della CicloLanga sarà presto messa in cantiere.
CicloLanga 1.0 2015
"Randonnée: né forte né piano, ma lontano.
La scoperta di un ciclismo diverso
non esasperato dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza,
ma non per questo meno impegnativo e severo.
Dove chi ti sta a fianco non è l'avversario da battere
ma il compagno di viaggio.
Dove non conta in che posizione arrivi, ma l'arrivare.
Dove i ristori te li inventi se non li trovi,
Dove nessuno si arrabbia se non tiri,
e magari ti offre la sua ruota per farti fare meno fatica.
Dove ogni tanto o spesso alzi gli occhi dall'asfalto
e guardi, e vedi, e capisci i luoghi e ne fai conoscenza..." (Cit.)
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Dopo la positiva cicloturistica del 2015 in Langa dagli Orchi battezzata Ciclolanga 1.0, a furor di popolo i cacciatori di colli sono pronti per la CicloLanga 2.0
Il percorso suggerito da OrcoSilver è stato preso in prestito da un tracciato già provato da alcuni cicloamatori e con traccia gpx messa a disposizione sul WEB al link Salite dei Campioni Langa .
Il tracciato si snoda sulle creste della Valle Belbo, in Alta Langa, caratterizzato da colline ricche di vigne, nocciole e piccoli ambienti montani a 900 slm.
Conosciamo poco il territorio cosicchè ci muniamo di tutta la tecnologia possibile messa a disposizione da questo frangente di secolo:
- Un navigatore Garmin Etrex, con scheda cartografica regalata da OgreDoctor
- Applicazione BackCountryNavigator su SmartPhone
- Cartina stampata con planimetria e altimetria
- Edge 500 Garmin per rilevare il vero percorso fatto.
La mia bici ha il cruscotto di una Maserati Ghibli.
Partiamo in tre Orchi. Il sottoscritto, OrcoZoppo e OrcoCamola.
E' la prima volta che l'ammiraglia Orchi sezione Cacciatori di Colli porta tre bici sul tettuccio.
L'ultimo slotBike aggiunto quest'estate. Un regalo per il mio genetliaco.
Ritrovo a Rivoli alle 7.30 e partenza della cicloLanga 2.0 alle 9.30 da Bossolasco dove ci ripromettiamo di arrivare per le 14.00 per un un piatto di carboidrati.
Curato il centro storico di Bossolasco oggi deserto, ma nei fine settimana frequentatissimo dagli amanti del buon cibo e del buon bere.
Iniziamo con una bella discesa a Bonvicino per poi proseguire attraverso la Langa meno abitata e più selvaggia fino a raggiungere Murazzano ed affrontare la prima salita dedicata a Jacques Anquetil (318 m di dislivello al 5% di pendenza media per 6,3 km).
OrcoZoppo al nome di Anquetil, su questa prima salita, come posseduto da una forza superiore, scatta e ci lascia con un palmo di naso.
La sua fagianata dura poco, lo riprendiamo senza troppa difficoltà.
Saltiamo per errore la salita del campionissimo FAUSTO COPPI e raggiungiamo Mombarcaro, nota per essere la "vetta delle Langhe" siamo a 900slm, dove sostiamo per una piccola colazione.
Superata Mombarcaro inizia il regno della "tonda e gentile delle Langhe", la nocciola, fortuna dei FERRERO.
Bel tracciato in cresta con la vista della Valle Belbo, una tregua per i cacciatori di colli.
Tocchiamo i paesi di Niella Belbo, Feisoglio, Cravanzana e Bosia. Oltre Bosia
il tracciato si fa ostico ed impegnativo. Per raggiungere Lequio Berria si presenta la sfida della salita intitolata a Marco Pantani (361 m di dislivello, 5,1% di pendenza media e 7 km circa di lunghezza).
Imposto una cadenza da montagna, ma dietro di me OrcoZoppo tenta di superarmi in contropiede. Rispondo due volte a questi attacchi da giaguaro.
In vetta a Lequio Berra dell'OrcoZoppo neanche l'ombra. OrcoCamola mi comunica che la salita lo ha vinto.
Certo riabituarsi ai rapporti 53/39 montati sulla Cannondale/Saeco/Cippollini del 2002 dell'OrcoZoppo, non è semplice.
A questo punto vista l'ora tarda, sono le 13.00, decidiamo di tagliare il tracciato suggerito e ritorniamo a Bossolasco per un meritato riposo. il crono segna 75km e 1450D+ (la traccia pianificata dichiarava 114km 2000D+). Ci ripromettiamo di chiudere il giro il prossimo anno.
A Bossolasco troviamo aperto un piccolo e simpatico bar-Osteria del paese dove ci vengono offerti:
- Gnocchi locali con sugo di salsiccia
- Ravioli al formaggio locale Raschera e tartufo nero.
Siamo certi che la release 3.0 della CicloLanga sarà presto messa in cantiere.
martedì 1 novembre 2016
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