sabato 30 luglio 2016

Monte Rosa Walser Trail Gressoney-La-Trinité (Ao) 30 Luglio 2016


Classifica Monte Rosa Walser Trail 2016
Sito Monte Rosa Walser Trail

Dal racconto dell'OrcoMami

Ovvero "Il  canto del cigno e la nuova libertà"

Monterosa  Walser Trail , Gressoney 30-31 luglio 2016
Piero, Gianni, Albino ed io  ci siamo lanciati  in questa  avventura sperando di dare una rifinitura  all’allenamento per il TOR, invece …..

Ma veniamo  ai numeri.
114  KM
9500D+
35  ore di tempo  massimo
L’Ambiente : Monte  Rosa

Quattro  dati per intendere che poteva  essere un gran bell'allenamento finale, ma già al  momento dell' iscrizione  avevamo avuto i primi dubbi perché il dislivello pareva essere troppo in relazione  ai km totali. Dubbi che poi si son rilevati corretti.
L’idea  era di impostare una gara  in conserva. Stare nel tempo massimo e non farsi del male più di tanto.
Sto usando queste  parafrasi  per dirvi  la vera  e dura verita’ :  169   I  PARTENTI …MA  ARRIVATI AL TRAGUARDO  SOLO  72 !!
Mai visto una cosa  simile!
Come  mai? L’arcano si svelerà nelle prime ore di gara.
Partiti da Gressoney  La Trinitè al buio delle 5 con la  frontale accesa sotto un cielo stellato  degno della notte di San Lorenzo. Si inizia a salire ad un ritmo medio per i primi 500 mt  disl.
Poi il gruppo si sgrana; inizia una piccola discesina su sterrato che aiuta  a sciogliere i muscoli della prima salita.

Imbocchiamo ora il vallone  di Salza e la pendenza si fa subito irta e bisogna per forza mantenere una  andatura consona al chilometraggio totale che ci aspetta.
Invece  veniamo superati da vari gruppetti che tengono ritmi decisamente da… mezza  maratona,  e che  baldanzosi  si inerpicano su  per il  sentiero.
Andiamo innanzi, raggiungiamo dopo oltre 1000D+, il passo  SALZA  a  2882 mt di  quota.
Improvviso e violento come un fulmine, il primo sole del giorno ci inonda del suo calore benefìco; ora scendiamo fino a costeggiare il lago del Gabiet ed  al ristoro di  Rong si riprende subito a salire. Il sentiero  ripidissimo ed a tornanti  si innalza verso il colle di Valdobbiola  e poi continua in falsopiano alla volta del colle di Valdobbia .
La pendenza è davvero terribile e son di nuovo piu di 1000D+!
Ci  scambiamo occhiate ma nessuno  di noi riesce  ad  avere un  passo più svelto. Guardo il  mio Garmin e vedo che  in 1km (il 27°) si sale  di 312D+!
E’ DURISSIMA…ma eccoci al punto dolente, vediamo  ancora  alcuni concorrenti  che passano leggiadri...  e più che altro notiamo che  intorno a noi c’è il vuoto di concorrenti !
Niente  da fare il ritmo cede progressivamente e ben presto comprendiamo che non riusciremo a passare il cancello delle  prime  10 ore entro le 15, come  richiesto.
La cosa ci stupisce non poco perché comnque avanziamo  ai 3,5 km /ora  che in un trail con  1000D+ ogni 10 km, dovrebbe essere più  che onorevole!
Invece no !

Tutto  questo per dirci, cari  amici che c’è un tempo per ogni cosa nella vita, ed anche nello sport.
 Ebbene  si, abbiamo proprio vissuto intimamente quella amara e al tempo stesso dolce sensazione di quando pur sentendoti bene e rendendo come sempre fisicamente, intorno a te “ gli  altri”  hanno una marcia in più.
Ti rendi conto  che  stai  cambiando.
Ti rendi conto che il tuo fisico sta cambiando.
Ti rendi conto che il trail sta cambiando con i suoi ritmi  che son ora per te più difficili  da tenere.
Ti rendi conto di quanto sei comunque fortunato ad essere li’ alla tua età ma… ma ... ma... ma...
Ti rendi conto, e per fortuna lo condividi con i tuoi coetani sessantenni, che si deve fare una riflessione.
Ti rendi conto che il famoso “CANTO DEL CIGNO” …  forse  esiste.
Anzi esiste.
Insomma   capisci che la saggezza dell’età  sta proprio nel saper cogliere i segnali del tuo corpo e della  testa.
La saggezza sta forse nel capire che è meglio modellare, mitigare adattare le tue pretese alla tua  realtà storica, alla tua età.

Arriviamo  ai cancelli  fuori tempo  massimo, ci fermano.
Non siamo tristi: abbiamo in  realtà avuto una grande opportunità per la nostra passione sportiva: quella di fermarci un attimo e di riflettere. 72 atleti arrivati al traguardo su 169 partenti . Erano eccessivamente stretti  i tempi  dei cancelli? Era una gara eccessiva con troppo dislivello in rapporto ai km? Erano tutti troppo forti?..Eravamo noi che..
Non importa  la  risposta. Quello che importa è che abbiamo avuto una grande occasione per riflettere su noi stessi. Riflettere su come  e dove  andiamo, con le scarpette  ai piedi.
Il trail  oggi è indubbiamente cresciuto sia come  numero di gare proposte agli appassionati, sia come chilometraggi di lunghezza e sia come velocità minime  richieste.
Nella  mente  si affollano i ricordi della CRO-MAGNON 2008 quando le forze fisiche erano maggiori  e forse lo spirito di avventura aleggiava con tonalità più forti  di oggi.
Tutto si evolve a questo mondo ed anche il trail non si sottrae a questa legge.
Prendiamone atto e gustiamoci questa bella sensazione di  “maturità”: sta ad ognuno di noi fare tesoro di queste esperienze per meglio vivere nel futuro lo sport.
Sicuramente  con  il Monterosa Walser TRAIL, il vero TRAIL  pare averci dato l’occasione di cantare il ” CANTO DEL CIGNO “.
L’ENDURANCE  invece  ha ancora  qualcosa  da dirci : il TOR  DES GEANTS è lì che ci aspetta con la sua follia  di numeri , con il suo ritmo a km/h/disl  più consono, con i suoi limiti estremi, con i suoi spazi immensi, con il suo coacervo di sensazioni.
Andiamo incontro a quest’altra opportunità sereni con i nostri numeri: quelli  dei km e dislivelli percorsi in allenamento e…quelli dell’età.
Staremo a vedere !!

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