Classifica Monte Rosa Walser Trail 2016
Sito Monte Rosa Walser Trail
Dal racconto dell'OrcoMami
Ovvero "Il canto del cigno e la nuova libertà"
Monterosa Walser Trail , Gressoney 30-31 luglio 2016
Piero, Gianni, Albino ed io ci siamo lanciati in questa avventura sperando di dare una rifinitura all’allenamento per il TOR, invece …..
Ma veniamo ai numeri.
114 KM
9500D+
35 ore di tempo massimo
L’Ambiente : Monte Rosa
Quattro dati per intendere che poteva essere un gran bell'allenamento finale, ma già al momento dell' iscrizione avevamo avuto i primi dubbi perché il dislivello pareva essere troppo in relazione ai km totali. Dubbi che poi si son rilevati corretti.
L’idea era di impostare una gara in conserva. Stare nel tempo massimo e non farsi del male più di tanto.
Sto usando queste parafrasi per dirvi la vera e dura verita’ : 169 I PARTENTI …MA ARRIVATI AL TRAGUARDO SOLO 72 !!
Mai visto una cosa simile!
Come mai? L’arcano si svelerà nelle prime ore di gara.
Partiti da Gressoney La Trinitè al buio delle 5 con la frontale accesa sotto un cielo stellato degno della notte di San Lorenzo. Si inizia a salire ad un ritmo medio per i primi 500 mt disl.
Poi il gruppo si sgrana; inizia una piccola discesina su sterrato che aiuta a sciogliere i muscoli della prima salita.
Imbocchiamo ora il vallone di Salza e la pendenza si fa subito irta e bisogna per forza mantenere una andatura consona al chilometraggio totale che ci aspetta.
Invece veniamo superati da vari gruppetti che tengono ritmi decisamente da… mezza maratona, e che baldanzosi si inerpicano su per il sentiero.
Andiamo innanzi, raggiungiamo dopo oltre 1000D+, il passo SALZA a 2882 mt di quota.
Improvviso e violento come un fulmine, il primo sole del giorno ci inonda del suo calore benefìco; ora scendiamo fino a costeggiare il lago del Gabiet ed al ristoro di Rong si riprende subito a salire. Il sentiero ripidissimo ed a tornanti si innalza verso il colle di Valdobbiola e poi continua in falsopiano alla volta del colle di Valdobbia .
La pendenza è davvero terribile e son di nuovo piu di 1000D+!
Ci scambiamo occhiate ma nessuno di noi riesce ad avere un passo più svelto. Guardo il mio Garmin e vedo che in 1km (il 27°) si sale di 312D+!
E’ DURISSIMA…ma eccoci al punto dolente, vediamo ancora alcuni concorrenti che passano leggiadri... e più che altro notiamo che intorno a noi c’è il vuoto di concorrenti !
Niente da fare il ritmo cede progressivamente e ben presto comprendiamo che non riusciremo a passare il cancello delle prime 10 ore entro le 15, come richiesto.
La cosa ci stupisce non poco perché comnque avanziamo ai 3,5 km /ora che in un trail con 1000D+ ogni 10 km, dovrebbe essere più che onorevole!
Invece no !
Tutto questo per dirci, cari amici che c’è un tempo per ogni cosa nella vita, ed anche nello sport.
Ebbene si, abbiamo proprio vissuto intimamente quella amara e al tempo stesso dolce sensazione di quando pur sentendoti bene e rendendo come sempre fisicamente, intorno a te “ gli altri” hanno una marcia in più.
Ti rendi conto che stai cambiando.
Ti rendi conto che il tuo fisico sta cambiando.
Ti rendi conto che il trail sta cambiando con i suoi ritmi che son ora per te più difficili da tenere.
Ti rendi conto di quanto sei comunque fortunato ad essere li’ alla tua età ma… ma ... ma... ma...
Ti rendi conto, e per fortuna lo condividi con i tuoi coetani sessantenni, che si deve fare una riflessione.
Ti rendi conto che il famoso “CANTO DEL CIGNO” … forse esiste.
Anzi esiste.
Insomma capisci che la saggezza dell’età sta proprio nel saper cogliere i segnali del tuo corpo e della testa.
La saggezza sta forse nel capire che è meglio modellare, mitigare adattare le tue pretese alla tua realtà storica, alla tua età.
Arriviamo ai cancelli fuori tempo massimo, ci fermano.
Non siamo tristi: abbiamo in realtà avuto una grande opportunità per la nostra passione sportiva: quella di fermarci un attimo e di riflettere. 72 atleti arrivati al traguardo su 169 partenti . Erano eccessivamente stretti i tempi dei cancelli? Era una gara eccessiva con troppo dislivello in rapporto ai km? Erano tutti troppo forti?..Eravamo noi che..
Non importa la risposta. Quello che importa è che abbiamo avuto una grande occasione per riflettere su noi stessi. Riflettere su come e dove andiamo, con le scarpette ai piedi.
Il trail oggi è indubbiamente cresciuto sia come numero di gare proposte agli appassionati, sia come chilometraggi di lunghezza e sia come velocità minime richieste.
Nella mente si affollano i ricordi della CRO-MAGNON 2008 quando le forze fisiche erano maggiori e forse lo spirito di avventura aleggiava con tonalità più forti di oggi.
Tutto si evolve a questo mondo ed anche il trail non si sottrae a questa legge.
Prendiamone atto e gustiamoci questa bella sensazione di “maturità”: sta ad ognuno di noi fare tesoro di queste esperienze per meglio vivere nel futuro lo sport.
Sicuramente con il Monterosa Walser TRAIL, il vero TRAIL pare averci dato l’occasione di cantare il ” CANTO DEL CIGNO “.
L’ENDURANCE invece ha ancora qualcosa da dirci : il TOR DES GEANTS è lì che ci aspetta con la sua follia di numeri , con il suo ritmo a km/h/disl più consono, con i suoi limiti estremi, con i suoi spazi immensi, con il suo coacervo di sensazioni.
Andiamo incontro a quest’altra opportunità sereni con i nostri numeri: quelli dei km e dislivelli percorsi in allenamento e…quelli dell’età.
Staremo a vedere !!
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