giovedì 7 luglio 2016

Hard Trekking Tre cime di Lavaredo Cortina D'Ampezzo (Bl) 2-3-4 Luglio 2016


Dal racconto dell'OrcoRavaning

Organizzata da Paolo Manenti del Cai Almese, questa 3 giorni di trekking - ferrate ci porta in uno degli angoli più belli delle dolomiti. Le tre cime sono ormai meta di turisti e camminatori da tutto il mondo in quanto patrimonio Unesco e nei dintorni altri magnifici itinerari si offrono a camminatori, alpinisti, ferrate ecc.

Come da programma partiamo sabato 2 Luglio alle 4 del mattino alla volta di San Candido, Val Pusteria. Lasceremo l'auto al parcheggio della Valle Campo di Dentro, e da qui percorriamo i 12 Km che ci portano al rifugio Locatelli situato a nord delle tre cime di Lavaredo. Il clima non è dei migliori, e ci costringerà anche ad indossare le mantelline antipioggia. I panorami lungo questa salita sono ovviamente stupendi, come credo ovunque sulle dolomiti.
Ci concediamo un meritato (e ottimo) ristoro e un buon sonno per affrontare l'uscita del giorno successivo. Il meteo sembra essere più favorevole per il lunedì, così si decide di riservare l'ultimo giorno per la salita al Monte Paterno e la domenica al "giro" e alla Torre di Toblin.
Affrontato con somma calma (per fare foto ecc.), il tour delle tre cime ci impegnerà tutta la mattina.
E' strano passare al versante sud e scoprire che c'è la strada che arriva fino ai 2300 metri del rifugio Auronzo. Questo lato non è compreso nell'area del parco ed è quindi molto più "turistico" (costa ben 18 euro poter salire con l'auto!!!).

Nonostante la giornata nebbiosa che ci preclude la vista sulle tre cime arriviamo in breve alla forcella Lavaredo nei pressi dell'omonimo rifugio e da qui rientriamo alla base percorrendo il sentiero "alto" che taglia il monte Paterno e ci riporta al rifugio Locatelli.
Dopo un veloce ristoro recuperiamo l'attrezzatura per la ferrata e in pochi minuti arriviamo alla base della Torre Toblin. Qui un lungo traverso con alcuni tratti già attrezzati ci porta sul lato nord dove inizia la vera e propria ferrata (gradata D). C'è davvero molta verticalità e una lunga serie di scale in ferro ci porterà in cima.
Impressionanti tutte le opere militari della prima guerra mondiale in queste zone, dove il Toblin e il Paterno rispettivamente segnavano l'avamposto Austriaco e Italiano, le stesse vie di salita alle due montagne erano già utilizzate in periodo di guerra per salire ai punti di osservazione sulle cime.
Dopo aver ammirato un fantastico panorama "total white" causa nebbia affrontiamo il sentiero di discesa (anch'esso attrezzato) per tornare alla base dove gironzoleremo ancora un po' per visitare le numerose gallerie militari, bunker e la piccola vetta antistante il Toblin (sasso di Sesto).
E finalmente il meritato riposo / ristoro al rifugio (che offre il menu a scelta fra tre primi, tre secondi e tre dolci!!!), con la speranza di avere finalmente per il giorno successivo il sole...
Una fantastica alba senza nubi si rivela al nostro risveglio. Chi si è alzato molto presto ha avuto la fortuna di scattare foto meravigliose alle tre cime...Finalmente la speranza di una giornata soleggiata!!! Ahimè... non sarà così...
Partiamo alla volta del Paterno e percorriamo una lunga serie di gallerie militari (la più lunga di 300 metri!) che si aprono su cenge incredibili e punti di osservazione.
Dovremo ancora affontare lunghi tratti di ferrata per arrivare alla cima, dove purtroppo troviamo le prime nebbie ad attenderci.

Da qui e fino al termine del lungo sentiero della pace saremmo immersi nel bianco... peccato perchè il percorso si snoda fra altissime cenge e forcelle dove ci sono fantastiche viste sui due lati del Paterno.
Arrivati a Pian di Cengia (altro rifugio), prendiamo la via della Val Fiscalina per il rientro a Valle, dove ci sarà la possibilità di usufruire di una navetta per arrivare all'auto.
Ancora una breve sosta/ristoro al rifugio Comici e poi... ahimè questa fantastica tre giorni volge al termine.
Arriveremo a casa intorno alla mezzanotte, stanchi ma pieni di energia positiva.
Un grande ringraziamento va a Paolo, il capogita, che ha saputo organizzare a meraviglia questa uscita e a tutti i partecipanti.

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