Foto Gran Trail Courmayeur 2016 Race 60km
Foto Gran Trail Courmayeur 2016 Start 60-90km
Foto Gran Trail Courmayeur 2016 Race 30km
Classifica GTC 90km
Classifica GTC 60km
Classifica GTC 30km
Sito Gran Trail Courmayeur
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Preparazione al GTC.
Tre le distanze di questa quarta edizione del Gran Trail Courmayeur 90km 60km 30km.
Quest'anno è la gara clou del calendario del Trofeo Orco dell'anno.
Mi iscrivo, già a Febbraio, alla 90km e provo ad abbozzare una preparazione all'ultraTrail un mese prima della gara.
Difatti fino a Maggio le gambe e la testa erano dedicate alla Nove Colli in Bdc.
Dal 9 Giugno 2016, tre allenamenti trail importanti. Salita da Susa al Rif. LaRiposa 1700D+. Salita da Novalesa al Rif.Stellina1800D+. e la gara del Trofeo Chaberton 2000D+.
I numeri in BDC però confortano. Da Gennaio 2016 ho percorso 4.000km e 57.000D+. Ma non sono convinto sulla mia iscrizione alla 90km. Confido che insieme all'OrcoPolare ci si possa aiutare a vicenda, sopratutto al passaggio dei 60km di Courmayeur. La chiusura del prima anello.
Venerdi 8 Luglio 2016.
Arriviamo alle 15.30 in una Courmayeur bollente con +30°. Nuvoloni neri si intravedono dal colle Checrouit. Le previsioni dicono che per domani è prevista una giornata senza nuvole con temperature elevate.
Al centro sportivo della fraz. Dolonne, alle 17.00, inizia la distribuzione dei pettorali. OrcoPolare per problemi familiari non è della partita e cosi in zona Cesarini chiedo se è possibile cambiare distanza dalla 90km alla 60km. Il "Niet" dell'organizzazione non mi smuove dalla decisione comunque di fare 60km.
Sabato 9 Luglio 2016 il giorno della gara.
La notte naturalmente insonne, la mia gestione pre-gara ha ancora ampi margini di miglioramento. Quello che non riesco a digerire è lo zaino pesante all'inverosimile.
Ci hanno chiesto di portare due pile frontali con relative batterie di ricambio e ramponcini (che non useremo mai). Con la giacca in goretex, cibo&acqua, cellulare e altro il mio zaino raggiunge i 4kg.
Partenza della 60km e 90km alle ore 6.00. In albergo sono il solo a partecipare alla gara. La struttura mi offre un thè caldo ed un caffè. Ma sono arrivato attrezzato e con una bella fetta di torta e 50gr di prosciutto crudo faccio una bella colazione.
Alla partenza con me anche OrcoFabry e OrcoRiccardo, iscritti alla 60km. Piccolo intoppo, dimentico il cellulare il albergo. E te pareva che non dimenticassi qualche ammennicolo tra tutte le cose presenti nello zainone alpino.
Puntuali alle 6.00 si parte.
Una leggera discesa di 5km, di corsa, ci porta al comune di Pre-St.Didier, da dove inizia il salitone verso il vallone di Youlaz. Sentieri nuovi mai percorsi prima.
Alcuni traversi sono stati tracciati di fresco, credo alla prima edizione per mettere in comunicazioni i valloni.
Il primo ristoro all'ingresso del Vallone di Youlaz al 13km. Da qui inizia la parte più panoramica e priva di punti di appoggio della gara.
Al Colle D'Arp al 17° km, una persona dell'organizzazione. Nevai tagliati e lavorati con le pale, dove occorre fare molta attenzione per non rischiare. Dopo il Monte Fortin 2750slm, al 24km il ristoro. Siamo tutti a secco di liquidi nelle borracce ed il ristoro arriva appena in tempo. I panorami però sono talmente belli che fanno passare qualsiasi stanchezza e sete. Il Monte Bianco, L'aiguille Noire, le Grand Jorasses ... pazzesco.
Proseguiamo tra ampi nevai, per via delle nevicate tardive, fino al Colle di Chavanne incredibilmente innevato a Sud e libero dalla neve dalla parte Nord della Val Veny.
Poi sempre su copiosi nevai arriviamo al Colle della Seigne che marca il confine tra Italia e Francia. Una ventina di trekker giapponesi con tanto di cappellone e guanti usa e getta, fanno una bella fila indiana, direzione Courmayeur.
Il colle delle Piramide Calcare ci viene risparmiato e ci fiondiamo quindi veloci al terzo ristoro del Rif.Elisabetta.
I ristori scarsi di cibo, consiglio a chi desidera partecipare alla competizione di portarsi barrette e gel da casa. Impossibile coprire il fabbisogno energetico con biscotti del mulino bianco, tortine confezionate e Coca. Buono il brodo caldo (senza pastina per fortuna) offerto, ma peccato che era impossibile ingurgitarlo per via del caldo. Va un po' meglio al Rifugio Elisabetta dove è presente anche il prosciutto cotto e ancora meglio alla quarto ristoro di Maison Veille dove trovo anche la mocetta.
Ma prima di arrivare al ristoro di Maison Veille, al 50km, occorre correre il pianoro del Lac Combal. Il sole alto e la temperatura elevata concedono poco.
La chicca del percorso è però il Tour del Monte Chetif. Un lungo giro che da Pre-de-Pascal ci porta tra sentieri impervi ed un sole cocente a circumnavigare questo rognoso cuneo di roccia che sovrasta Courmayeur. Impieghiamo per girargli intorno circa 1h30min.
Arrivo al 60km alle 17.45, felice per la giornata trascorsa in Valdigne. Di proseguire per la 90km non mi passa neanche per l'anticamera del cervello. Le gambe stanno bene, nessun indollenzimento muscolare, solo una piccola piaghetta sul piede sinistro.
Ritrovo al ristoro di Courmayeur OrcoVale, OrcoJoak, OrcoSherpaMazinga e OrcoTerra che terminata la loro 30km mi offrono seduta stante un bel bicchiere di birra fresca.
Un toccasana dopo i 6 litri di sali ingurgitati da stamane fino a poc'anzi. Grazie Orchi.
dal racconto dell'OrcoVale
Una giornata tersa e soleggiata mi accompagna per tutta la durata di
questa splendida gara e percorro uno dei trail più belli fatti finora.
Siamo una manciata di orchi presenti alla 30 Km, mentre altri audaci sono già partiti sia per la 60km che per la 90km. La partenza è puntuale alle 11,00 e al microfono il consiglio è avere un congruo rifornimento d’acqua considerata la temperatura degna di metà agosto, ma, grazie alle fontane sparse lungo il percorso, l’acqua fresca non manca. Dopo poche centinaia di metri comincia la prima salita per raggiungere il Rif. Bertone, dove un gran numero di turisti
inglesi, francesi e giapponesi stanno proseguendo la loro escursione e
i loro incoraggiamenti non mancano.
Finiti questi primi 5 km inizia il cosiddetto “balcone” che l’OrcoSherpaMazinga, habituè del percorso, mi illustra amabilmente, un sentiero pianeggiante visibilmente appagante con alcuni saliscendi che consiglio a tutti di fare almeno una volta nella vita. Si corre con il Monte Bianco a sinistra, e il vero rimpianto è non poter proseguire senza guardare a terra, e, ovviamente, non potendo rinunciare al panorama mozzafiato, mi spalmo per terra inciampando su una pietra nascosta dai cespugli.
Tutto bene, mi rialzo e continuo la gara. Arrivo al Rif.Bonatti felice del mio stato di forma e proseguo la salita fino al Col Sapin, dove il paesaggio diventa meno fiorito ma ugualmente affascinante.
Finalmente la discesa comincia e, attraversando alcuni ruscelli, ci si rinfresca i piedi già
un po’ cotti, gli ultimi chilometri non sono ben segnalati e perdo tempo a capirne la direzione, ma tant’è, arrivo felice e soddisfatta per aver fatto del mio meglio e sicura che il prossimo anno una gara
così bella mi troverà nuovamente presente.
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