dal racconto dell'Orco730
“Chi l’avrebbe mai detto!” è ciò che ripeto con soddisfazione tutte le volte che, di corsa o in bici, raggiungo una meta per me significativa.
Questa domenica è stata la volta di Oropa, classico pellegrinaggi o annuale (naturalmente in auto!) con i miei genitori quando ero bambina .
L’occasione si è presentata accettando l’invito di mio fratello che ha organizzato la gita insieme ad un gruppetto di colleghi e amici.
L’appuntamento è all’autogrill di Rondissone e poi proseguiamo insieme fino al casello di Carisio. Abbandonata l’autostrada, raggiungiamo un parcheggio sterrato alle porte di Cossato.
Mentre approntiamo le biciclette, ‘studio’ la combriccola; i discorsi mi sembrano rassicuranti “noi andiamo sempre tranquilli, non facciamo le gare….”,tanto da non mettere assolutamente in dubbio il mio allenamento.
I primi km di avvicinamento alla salita scorrono veloci, poi le pendenze diventano importanti, fino a raggiungere il 12%, e mi rendo conto di aver sottovalutato i miei nuovi compagni di pedali.
I primi 3 salgono che è una meraviglia, pare non facciano alcuno sforzo, mentre io cerco di rimanere agganciata alla donna che poco prima si è definita “lenta”.
L’unico su cui posso contare per non sfigurare in ultima posizione è mio fratello, che è poco allenato (scusa Guglielmo!!!!!!).
Saliamo sulla Panoramica Zegna toccando i piccoli centri abitati di Crosa, Strona, Valle Mosso e Trivero. Il tempo è clemente, la giornata è bella ma per fortuna non è afosa; ai 1517 mt di Bielmonte però il sole scompare dietro le nuvole e per affrontare la discesa occorre infilare la giacchetta.
Poche centinaia di metri più in basso , a Bocchetta di Sessera, riconosco l’inizio del sentiero percorso durante il trail del Monte Casto negli anni passati, quanti ricordi!
Perdiamo quota in pochi minuti, fino agli 880 mt di Rosazza. Il tempo di consumare una barretta e si riparte per affrontare nuovamente una salita tosta, 600 mt di dislivello in meno di 9 km, che conduce al Colle della Calma, dove occorre attraversare una galleria lunga circa 150 mt, buia, piovosa e dissestata.
Col supporto delle luci di una moto che ci precede e quelle sistemate su alcune biciclette, affrontiamo le avversità della galleria a velocità veramente ridotta.
La strada prosegue in discesa e finalmente riesco a godermi lo spettacolo delle ‘macchie’ di fiori gialli che interrompono la verdissima e fitta vegetazione.
All’improvviso si presenta in basso l’imponenza del Santuario di Oropa. La sosta per le foto è obbligatoria; poi ancora poche curve e ci troviamo nel piazzale del Santuario per scattare altre foto e per goderci il sole di nuovo presente.
Imbocchiamo la discesa verso Biella e, cercando di evitare le strade più trafficate, attraversiamo Pralungo e Vigliano Biellese . Ora ho le gambe calde e aumentare la velocità in pianura mi diverte da matti. Non ci posso credere, sono davanti a tutti e sto tirando il gruppo, chi l’avrebbe mai detto!
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