Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Adesso, dopo un peregrinazione tra i trekking estivi della Valtellina e dell’Adamello, decidiamo con mio fratello Roberto ed Ugo di riprendere il viaggio sui sentieri del TOR. Allora si era partiti dalla basse valle del Lys, ora lo riprendiamo da Cuney, altipiano fascinoso pieno di storia e religione.
Siamo su una conca erbosa a quota 2650 metri che raggiungiamo in circa 2,50 ore di cammino dalle frazioni alte della Valle di St Bertlemy. La costruzione del santuario Oratorio risale all’anno 1760 circa e dopo numerosi ristrutturazione fino al 1860 assume la veste odierna di una chiesa di ragguardevoli dimensioni, quindi meta religiosa di continui pellegrinaggi. Testimonianza ne sono i numerosi ex voto che arricchiscono con tristi storie tutto il presbiterio: notevole anche l’altare maggiore e la sua pala. Il rifugio trova sede in una struttura adiacente e si presenta in condizioni certamente degradate, ma viene comunque gestito molto amorosamente dai custodi giovani e preparati e nonostante la recente apertura si presenta affollato da una numerosa comitiva di escursionisti francesi. Già circa 12 gitanti accompagnati da una guida sul percorso e da una guida con servizio di mula al seguito per trasporto dei bagagli da un rifugio all’altro.


Terzo giorno, ci aspetta anche oggi una tappa doppia ma con la sgradevole sorpresa della pioggia, che ci accompagnerà saltuariamente tutto il giorno. Da Rey al Rif Champilllon sarebbero circa 2,45 ore ma ne impiegheremo almeno 4 in seguito agli errori di percorso dovuti ad una segnaletica scandalosa, eppure siamo sull’alta Via 1 e sul Tor. Scopriremo lentamente quante poche persone frequentino questo tratto dell’alta Via. Comunque dopo aver erroneamente percorso una lunga strada asfaltata raggiungiamo il Rif Champillon a 2375 m e a seguire il famoso colle Champillon con vista mozzafiato sulla valle di Saint Rhemy. Appena 1200 metri più sotto l’abitato di Etrouble ma un tortuosissimo sentiero ci fa peregrinare per tutte le vallette laterali, gli alpeggi fino alle frazioni di Prailles e Eternod, dove non contenti occorre risalire di almeno 200 metri fino a raggiungere la strada poderale alta e finalmente a scendere lungamente fino a Saint Rhemy. Di qui altra discesa e risalita a Couchepace a quota 1600 metri, Hotel des Alp con una camera lussuosa e cena faraonica.
Quarto giorno, meta il rif Bonatti in alta valle Ferret, ma raggiunto il rifugio Frassati a circa 2500 metri dopo un lungo percorso a mezza costa in una giornata eccezionalmente tersa, apprendiamo che non è possibile transitare attraverso il colle di Malatrà a 2925 m. senza attrezzatura alpinistica.
Si ripiega non senza rimpianto ma con molto buon senso su Saint Rhemy en Bosse dove la corriera ci riporterà ad Aosta e alla vettura.
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