mercoledì 19 giugno 2013

Cima la Rosta Valle di Ribordone (To) 16 Giugno 2013


Dal racconto dell'OrcoDavid
Dopo la pregita nel vicino vallone di servino, ottimamente relazionata  dall'OrcoPinoR decido che è più saggio cambiare meta all'annuale escursione che da qualche anno mi trovo ad organizzare all'interno del gruppo escursionismo del CAI di Orbassano.
La scelta non è facile perchè il meteo da temperature in netta salita che consiglierebbero un innalzamento di quota, ma su, non molto in alto domina ancora su molti versanti la bianca regina delle montagne.
Decido allora di portare il gruppo nella vicina valle di Ribordone, piccola valle laterale all'inizio della valle Orco, sulla modesta ma panoramica Cima di Rosta (2173 m).
A sorpresa, mi trovo il giovedì sera con 21 iscritti, contro una media di 12-15 partecipanti massimo.
Riesco a coinvolgere anche OrcoGabri, così da rinfoltire la presenza Orca nella centenaria storia del sodalizio Alpino...
La partenza è come al solito molto mattiniera, io ed un piccolo gruppo di ribelli più goderecci imponiamo una sosta colazione a Rivarolo, ma alle 7.15 si  fatica a trovare un bar aperto. L'unico trovato viene assaltato da una quindicina di fameliche cavallette.
Ripresa la macchina in poco siamo oltre Pont, su una strada che passa in Ribordone city center e poi sale nel vallone fino al punto di partenza della nostra camminata che è il piazzale dove c'è il Santuario di Prascondù (1320 m. circa). Prima di arrivare al Santuario però ci intratteniamo un buon quarto d'ora dietro una simpatica mandria di mucche che stanno transumando verso l'alpeggio.
Il Santuario è un luogo di culto molto popolare nel Canavese, intitolato alla Madonna di Loreto.
La sua costruzione  è dovuta la fatto che, secondo la tradizione, il 27 agosto 1619 Giovannino Berrardi, un giovane di Ribordone che l'anno precedente aveva perso la parola, apparve la Madonna. Questa disse al giovane che per riacquistare la parola egli avrebbe dovuto compiere un pellegrinaggio a Loreto ottemperando ad un voto fatto in precedenza dal padre. Il pellegrinaggio venne completato e sulla strada del ritorno a Ribordone il ragazzo riacquistò effettivamente l'uso della voce nei pressi di un pilone votivo. I ribordonesi venuti a conoscenza del miracolo iniziarono la costruzione di una cappella presso il luogo dell'apparizione. Questo primo edificio di culto du distrutto da una valanga ed in seguito ricostruito in una posizione più sicura e nel 1659 venne solennemente consacrato. Seguirono poi numerosi ampliamenti e ristrutturazioni che portarono all'odierno complesso di edifici.
La principale ricorrenza che si celebra al santuario è quella dedicata al fatto miracoloso alla base della sua costruzione, che si celebra il 27 agosto. (fonte: wikipedia).

Lasciata l'auto partiamo percorrendo il sentiero 565 che, in maniera assai dolce, passando attraverso un paio di alpeggi ci porterà al colle di Crest. (2040 m). Anche qui, grazie ad una stagione un po' indietro, possiamo godere di una fioritura varia ed abbondante in un verde ancora molto vivo.
E' tutta un'altra storia rispetto alla gita di mercoledì, il sentiero è sempre evidente e ben segnato, di vipere per fortuna neanche l'ombra!
In compenso il caldo che avevano promesso è arrivato ed è già bello appiccicoso e umidiccio, tanto da far salire per queste valli di scarsa elevazione e vicine alle pianure, nuvolaglia innocua ma che impedisce di godere delle belle viste che altrimenti sarebbero a portata anche di questa  modesta elevazione. Anche perchè nel frattempo siamo arrivati quasi tutti in cima; dal colle esiste una simpatica variante che permette di raggiungere la cima per via di semplice cresta, ovviamente la prendiamo per aggiungere un minimo di verve all'escursione! (attenzione però perchè si presenta come un tappeto di simpatica erba olina, un vero scivolo naturale, soprattutto in autunno). Dopo la forto di rito, il ritorno al colle avviene per sentiero.
Al colle scatta una bella pausa panino e pennica, per poi riprendere il sentiero di discesa e soffermarci alla visità del Santuario che adesso è aperto, ristrutturato da poco, grazie all'impegno dei valligiani.
Escursione tranquilla (850 m. di dislivello circa) adatta all'inizio stagione o in autunno, anche inoltrato, da cui si può godere (nebbia permettendo) di un ampio panorama che comprende la conca della val Soana e le cime del Parco Nazionale del Gran paradiso.
Con una piccola variante, dal colle di Crest si può inoltre “collezionare” anche la vicina Punta del vallone (2430m.)
W la Montagna e W gli Orchi

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