domenica 8 settembre 2013

Punta Gastaldi Gruppo del Monviso (Cn) 5 Settembre 2013

Foto Punta Gastaldi gruppo del Monviso
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoGreg
Numeri:
partenza: Castello 1604 m
arrivo: Punta Gastaldi 3214 m
dislivello: 1610 m
difficoltà: PD-

Quando il mio amico Andrea mi propone di fare la Punta Gastaldi, nel gruppo del Monviso, accetto subito avendola fatta non meno di 15 anni prima e conservando di quella gita un ricordo particolare.
Particolare perché il mio compagno di gita di allora era mio cognato Ermanno, forte alpinista con cui avevo fatto tante ascensioni, venuto a mancare un paio di anni dopo per un incidente sul lavoro e poi perché avemmo molte difficoltà a scendere causa nebbia che ci colse appena arrivati in cima e a colpa della quale, per ben tre volte, durante la discesa dovemmo tornare indietro e risalire in vetta non trovando più la via per scendere. Si aggiunga che eravamo vestiti con un abbigliamento leggero, essendo metà agosto, e senza un minimo di attrezzatura per permetterci, al limite, di fare delle doppie e calarci su una via diversa da quella di salita.
Alla fine riuscimmo a tornare al colle e mezz’ora dopo a riscaldarci un po’ al rifugio Vallanta.
Stavolta invece siamo partiti giovedì 5 settembre alle 5.30 da Piobesi Torinese e alle 6.45 eravamo a Castello di Pontechianale con zaini abbastanza carichi di abbigliamento da montagna, due corde da 30 m e ferraglia varia. Risalita dal vallone di Vallanta sino all’omonimo colle, passando vicino al rifugio anch’esso chiamato Vallanta ( che monotoni questi local).
Dal colle si devia a dx verso il passo Giacoletti e su pietroni si segue il segnavia fatto di ometti e segni bianco/rosso. Una deviazione a sx e si è arrivati all’attacco segnalato da un grande cerchio bianco disegnato su una parete di roccia.

Due tiri di corda per affrontare una paretina di 30 m e successivamente per un tratto più esposto, per garantirci la massima sicurezza e per farci tornare alla mente come si fanno il mezzo e il barcaiolo. Tempo buono ma arrivati in vetta le nuvole ci fanno capire che non conviene soffermarci e dopo le foto di rito e uno sguardo a 360° sulle montagne vicine e lontane, sul vallone del Quejras e sulla pianura nostrana, si scende subito. Una doppia sul tratto di paretina prossimo all’attacco, per divertirci un po’ e ritorno sul sentiero di salita, con raccolta di funghi pinnaioli per il sugo della pasta , nel tratto finale del vallone.
Che dire….una bella giornata in montagna, nove ore totali con scarponi e zaini pesanti. Altro che scarpette da trail, questi sono un vero massacro per i piedi non più abituati ad indossarli.


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