Sci al Colle Sommeiller 1963-1984
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Archiviata la quinta edizione del Trail di Oulx, il meteo imperterrito ci continua a regalare giornate estive.
Ma le proiezioni a lungo termine ci comunicano che questa è l'ultima settimana concessa per escursioni in MTB superiori a 3000 slm.
Vi starete chiedendo a quale altezza qui nel Nord-Ovest d'Italia è possibile salire in MTB ?..eccovi accontentati, trattasi del Colle del Sommeiller a quota 3000 slm, al confine tra Italia e la FRANCIA, percorribile con mezzi a motore fino al parcheggio che ne segna il confine.
In ordine d'importanza il Colle del Sommeiller è la quarta strada più alta d'Europa e la seconda in Italia dopo il Rifugio Pirovano antistante il passo dello Stelvio.
Ero già stato al Colle Sommeiller nel 2005 in una personale e veloce escursione della mattinata con partenza a piedi dal Rifugio Scarfiotti. Mi avevano fortemente emozionato i ciclisti che a tutta birra scendevano dalla strada che portava al Colle ... pensavo
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Archiviata la quinta edizione del Trail di Oulx, il meteo imperterrito ci continua a regalare giornate estive.
Ma le proiezioni a lungo termine ci comunicano che questa è l'ultima settimana concessa per escursioni in MTB superiori a 3000 slm.
Vi starete chiedendo a quale altezza qui nel Nord-Ovest d'Italia è possibile salire in MTB ?..eccovi accontentati, trattasi del Colle del Sommeiller a quota 3000 slm, al confine tra Italia e la FRANCIA, percorribile con mezzi a motore fino al parcheggio che ne segna il confine.
In ordine d'importanza il Colle del Sommeiller è la quarta strada più alta d'Europa e la seconda in Italia dopo il Rifugio Pirovano antistante il passo dello Stelvio.
Ero già stato al Colle Sommeiller nel 2005 in una personale e veloce escursione della mattinata con partenza a piedi dal Rifugio Scarfiotti. Mi avevano fortemente emozionato i ciclisti che a tutta birra scendevano dalla strada che portava al Colle ... pensavo
-chissà se ne sarei in grado-
Il nome al colle Sommeiller è stato dato in onore dell'ingegnere Germain Sommelier che diresse i lavori del Tunnel del Frejus mentre la strada asfaltata che porta su al Colle è stata costruita nel lontano 1962 un po' per la mania di asfaltare qualsiasi cosa ma anche per portare gli sciatori all'innevato ghiacciaio del Sommelier utilizzato anche in piena estate... fino al 1980. Il ghiacciaio è ad oggi, completamente esaurito.
Dal 1980 la strada, visto che gli sciatori non potevano utilizzare il ghiacciaio, non è stata più utilizzata ed è stata abbandonata, rimane attualmente:
- L'asfaltatura fino alla frazione Rochemolles a 6km da Bardonecchia.
- La strada sterrata ma maltenuta fino alla Diga di Rochemolles per buoni ciclisti.
- La strada bianca senza nessuna manutenzione dal Rifugio Scarfiotti al colle, con un fondo per ottimi ciclisti.
Bhè eccomi alcune settimane prima tentare di convincere l'OrcoPinoPic ad essere presente a questa gita di fine estate, ma non si fa pregare più di tanto anche se è a corto di chilometri, ecco i numeri del trip:
- Partenza da Bardonecchia 1300 slm
- Arrivo colle Sommeiller 3000 slm
- dislivello complessivo 1700D+
- distanza 27 km circa
Il giorno scelto per la nostra personale impresa Martedi 24 Settembre 2013, la partenza quella più lunga e dura da Bardonecchia (To).
Ci spostiamo da Alpignano a Bardonecchia in macchina, poichè fatti conti, il costo del treno supera il costo dello spostamento in macchina e considerando inoltre, che essendo un giorno lavorativo il capotreno potrebbe a sua discrezione, il mattino alle 7.35, non farci salire. Tutto dipende da quanto affollato sia il treno.
Parcheggiamo la macchina in Piazza Statuto a Bardonecchia, antistante la stazione ferroviaria, temperatura esterna nove gradi, confidiamo nelle prime rampe che portano a Rochemolles per scaldare i muscoli, per cui vista la soleggiata giornata ci vestiamo in modo minimale.
Passiamo davanti all'ingresso ferroviario del Tunnel del Frejus, costruzione del 1871, visto da fuori mi ricorda tanto le miniere di MORIA.
Ardite le prime rampe che portano alla Fraz.Rochemolles a 1600 slm, da vedere la distruzione potente delle valanghe che si è abbattuta sull'abitato, in parte oggi recuperato con graziose costruzioni.
Da Rochemolles inizia la strada sterrata che porta alla piccola diga omonima, i tornanti sterrati incominciano a farci capire il tipo di fondo con cui avremo a che fare.
Irrilevante oggi, il traffico motorizzato ma sempre fastidioso per via della polvere.
Fino alla diga ci segue un gruppetto di turisti tedeschi con istruttori e camioncino di assistenza, con le loro MTB full-suspendend vanno al Rifugio Scarfiotti per poi ri-scendere su single-Trek.
La giornata dal clima estivo ci consiglia di avere almeno 1 litro e mezzo di liquidi, e alla diga di Rochemolles ricordatevi che c'e' l'ultima fontana disponibile ... su al colle il nulla più assoluto, il rifugio Ambin e' stato demolito nel 2004.
Dopo la di diga di Rochemolles termina la vegetazione di conifere, ci svestiamo per il caldo, ed in circa 1 km eccoci nella piana pascolo-prativa del Rifugio Scarfiotti.
La piana che ospita il rifugio Scarfiotti, 2150 slm, è un bell'angolo di paradiso ben frequentato dai turisti in estate, fa sfoggio di se anche un piccolo e verde laghetto alpino, a due passi dal rifugio e delle baite degli allevatori.
La sbarra per salire al colle con i mezzi motorizzati nei fine settimana e' chiusa per fortuna, ma oggi essendo martedì ci sorbiremo qualche folle che a tutti i costi vuole portare il proprio mezzo a quota 3000 slm ... ma non e' per tutti. La strada è veramente disastrata per cui occorre avere un bel manico per guidare il mezzo fuoristrada sia esso una moto o una macchina.
Dallo Scarfiotti, iniziano quindi le prime rampe con ben 9 tornanti su fondo più o meno accidentato, ma si pedala bene con una media di 6 km/h.
Siamo al Pian dei Morti, un po di tregua per i muscoli. Il fondo man mano che si sale è sempre più disastrato, ancora un tornante ed eccoci al Pian dei Frati 2600 slm, in lontananza si intravedono i tornanti, ancora 15, che portano al colle mentre :
Sfrutto uno dei tornanti per fermarmi e prendere un po' di zuccheri, ho ancora un'ora da pedalare prima di arrivare al colle, ma nutro dei dubbi sulla possibilità di riuscire a stare in sella, il fondo si va via via sempre più deteriorando.
Ed i fatti mi danno ragione, la forza degli elementi ha portato sulla carrereccia grossi massi, mentre i diluvi e la neve hanno accumulato detriti, ma incredulo riesco a pedalare senza eccessive difficoltà, non speravo, a far tutto sono le ruote da 29 della mia Carve Specialized.
C'e' da rimanere basiti, galleggio con questa bici a circa 5-6 Km/h e solo quando si presentano grossi massi la pedalata deve aumentare di frequenza, sono esterrefatto.
Anche le curve dei tornanti, strette, piene di massi portati dalla pioggia, scavate dai mezzi fuoristrada, sono un gioco da ragazzi... i tornanti scorrono uno dopo l'altro.
Quota 2800, non si sentono neppure i fischi delle marmotte, nessuna vegetazione, sono solo al cospetto della Rognosa d'Etiache che mi sovrasta con i suoi 3.382 slm.
Ed eccolo al fine il parcheggio del Colle del Sommeiller, una staccionata in legno segna il confine tra L'Italia e la Francia, ma mi spingo oltre la staccionata per andare al lago del Sommellier, scattare qualche foto di rito ed andare a vedere lo stato del ghiacciaio.
Veloce inforco la bici per tornare giù e dopo 3 tornanti sento la voce dell'ORcoPinoPic che mi raggiunge ... s'e' fermato in uno speciale anfratto al Pian di Patarè a prendere il sole come un grosso lucertolone .
Lo raggiungo e insieme consumiamo il nostro pranzo a base di panini, riscaldati da un sole feroce tra macchie di neve e montagne a 360 gradi.
La discesa, per me da prendere a velocità ridotta, invano l'OrcoPinoPic mi consiglia di sgonfiare un po' le gomme da 3atm a 2.5atm . ma non ne ho voglia e cosi procediamo.
L'orcoPinoPic in discesa, con la sua StumpJumper Epic da 26, dà il meglio di se anche affrontando delle accorciatoie in Single-Trek ripide e difficili.
In circa un'oretta scendiamo a Bardonecchia, ci sono 22 gradi, per il meritato caffè in Via Medail.
Dal 1980 la strada, visto che gli sciatori non potevano utilizzare il ghiacciaio, non è stata più utilizzata ed è stata abbandonata, rimane attualmente:
- L'asfaltatura fino alla frazione Rochemolles a 6km da Bardonecchia.
- La strada sterrata ma maltenuta fino alla Diga di Rochemolles per buoni ciclisti.
- La strada bianca senza nessuna manutenzione dal Rifugio Scarfiotti al colle, con un fondo per ottimi ciclisti.
Bhè eccomi alcune settimane prima tentare di convincere l'OrcoPinoPic ad essere presente a questa gita di fine estate, ma non si fa pregare più di tanto anche se è a corto di chilometri, ecco i numeri del trip:
- Partenza da Bardonecchia 1300 slm
- Arrivo colle Sommeiller 3000 slm
- dislivello complessivo 1700D+
- distanza 27 km circa
Il giorno scelto per la nostra personale impresa Martedi 24 Settembre 2013, la partenza quella più lunga e dura da Bardonecchia (To).
Ci spostiamo da Alpignano a Bardonecchia in macchina, poichè fatti conti, il costo del treno supera il costo dello spostamento in macchina e considerando inoltre, che essendo un giorno lavorativo il capotreno potrebbe a sua discrezione, il mattino alle 7.35, non farci salire. Tutto dipende da quanto affollato sia il treno.
Parcheggiamo la macchina in Piazza Statuto a Bardonecchia, antistante la stazione ferroviaria, temperatura esterna nove gradi, confidiamo nelle prime rampe che portano a Rochemolles per scaldare i muscoli, per cui vista la soleggiata giornata ci vestiamo in modo minimale.
Passiamo davanti all'ingresso ferroviario del Tunnel del Frejus, costruzione del 1871, visto da fuori mi ricorda tanto le miniere di MORIA.
Ardite le prime rampe che portano alla Fraz.Rochemolles a 1600 slm, da vedere la distruzione potente delle valanghe che si è abbattuta sull'abitato, in parte oggi recuperato con graziose costruzioni.
Da Rochemolles inizia la strada sterrata che porta alla piccola diga omonima, i tornanti sterrati incominciano a farci capire il tipo di fondo con cui avremo a che fare.
Irrilevante oggi, il traffico motorizzato ma sempre fastidioso per via della polvere.
Fino alla diga ci segue un gruppetto di turisti tedeschi con istruttori e camioncino di assistenza, con le loro MTB full-suspendend vanno al Rifugio Scarfiotti per poi ri-scendere su single-Trek.
La giornata dal clima estivo ci consiglia di avere almeno 1 litro e mezzo di liquidi, e alla diga di Rochemolles ricordatevi che c'e' l'ultima fontana disponibile ... su al colle il nulla più assoluto, il rifugio Ambin e' stato demolito nel 2004.
Dopo la di diga di Rochemolles termina la vegetazione di conifere, ci svestiamo per il caldo, ed in circa 1 km eccoci nella piana pascolo-prativa del Rifugio Scarfiotti.
La piana che ospita il rifugio Scarfiotti, 2150 slm, è un bell'angolo di paradiso ben frequentato dai turisti in estate, fa sfoggio di se anche un piccolo e verde laghetto alpino, a due passi dal rifugio e delle baite degli allevatori.
La sbarra per salire al colle con i mezzi motorizzati nei fine settimana e' chiusa per fortuna, ma oggi essendo martedì ci sorbiremo qualche folle che a tutti i costi vuole portare il proprio mezzo a quota 3000 slm ... ma non e' per tutti. La strada è veramente disastrata per cui occorre avere un bel manico per guidare il mezzo fuoristrada sia esso una moto o una macchina.
Dallo Scarfiotti, iniziano quindi le prime rampe con ben 9 tornanti su fondo più o meno accidentato, ma si pedala bene con una media di 6 km/h.
Siamo al Pian dei Morti, un po di tregua per i muscoli. Il fondo man mano che si sale è sempre più disastrato, ancora un tornante ed eccoci al Pian dei Frati 2600 slm, in lontananza si intravedono i tornanti, ancora 15, che portano al colle mentre :
Intorno a me
contemplo un deserto di pietra,
una valle lunare,
una luce intensa
e nessuna anima viva,
solo il penetrante e
cadenzato fischio delle marmotte.
che avverte la comunità
dell'arrivo di un Orco.
Sfrutto uno dei tornanti per fermarmi e prendere un po' di zuccheri, ho ancora un'ora da pedalare prima di arrivare al colle, ma nutro dei dubbi sulla possibilità di riuscire a stare in sella, il fondo si va via via sempre più deteriorando.
Ed i fatti mi danno ragione, la forza degli elementi ha portato sulla carrereccia grossi massi, mentre i diluvi e la neve hanno accumulato detriti, ma incredulo riesco a pedalare senza eccessive difficoltà, non speravo, a far tutto sono le ruote da 29 della mia Carve Specialized.
C'e' da rimanere basiti, galleggio con questa bici a circa 5-6 Km/h e solo quando si presentano grossi massi la pedalata deve aumentare di frequenza, sono esterrefatto.
Anche le curve dei tornanti, strette, piene di massi portati dalla pioggia, scavate dai mezzi fuoristrada, sono un gioco da ragazzi... i tornanti scorrono uno dopo l'altro.
Quota 2800, non si sentono neppure i fischi delle marmotte, nessuna vegetazione, sono solo al cospetto della Rognosa d'Etiache che mi sovrasta con i suoi 3.382 slm.
Ed eccolo al fine il parcheggio del Colle del Sommeiller, una staccionata in legno segna il confine tra L'Italia e la Francia, ma mi spingo oltre la staccionata per andare al lago del Sommellier, scattare qualche foto di rito ed andare a vedere lo stato del ghiacciaio.
Veloce inforco la bici per tornare giù e dopo 3 tornanti sento la voce dell'ORcoPinoPic che mi raggiunge ... s'e' fermato in uno speciale anfratto al Pian di Patarè a prendere il sole come un grosso lucertolone .
Lo raggiungo e insieme consumiamo il nostro pranzo a base di panini, riscaldati da un sole feroce tra macchie di neve e montagne a 360 gradi.
La discesa, per me da prendere a velocità ridotta, invano l'OrcoPinoPic mi consiglia di sgonfiare un po' le gomme da 3atm a 2.5atm . ma non ne ho voglia e cosi procediamo.
L'orcoPinoPic in discesa, con la sua StumpJumper Epic da 26, dà il meglio di se anche affrontando delle accorciatoie in Single-Trek ripide e difficili.
In circa un'oretta scendiamo a Bardonecchia, ci sono 22 gradi, per il meritato caffè in Via Medail.
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