Foto Tour delle Grigne 2015
Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Con Ugo e mio fratello Roberto nei tre giorni di “ponte” abbiamo percorso tutto il giro delle Grigne, compiendo un grandioso giro ad anello in senso orario a partire dal Pian dei Resinelli, quota circa 1200 mt. Ma per comprendere meglio la natura di queste particolarissime montagne lombarde è meglio ritornare indietro con la nostra macchina del tempo a circa 220 milioni di anni orsono quando nei fondali marini dell'Oceano della "Tetide" occidentale, cominciarono ad essere prodotte e a depositarsi notevoli masse di Calcari ad opera di organismi.
Rapido balzo temporale dei nostri astronauti a ritroso a circa 45 milioni di anni fa quando una collisione tra placche continentali, provoca, dopo la chiusura della Tetide, l'inizio dell'orogenesi Alpina, ovvero il sollevamento delle Alpi.
Questo sollevamento ha interessato anche gli antichi fondali marini che, per questo, oggi troviamo anche ad alte quote, ovvero fossili marini.
Nelle piattaforme carbonatiche (mare tropicale e poco profondo) si formarono i calcari massicci (Calcare di Esino) che compongono gran parte della Grignetta, gli Scudi del Grignone, la zona del Sasso Cavallo sempre sul Grignone.
Questi fondali erano in continuo sprofondamento (subsidenza) ma i sedimenti che continuavano a depositarsi, mantenevano la profondità più o meno costante.
Nei bacini marini più chiusi e profondi (qualche centinaio di metri) si formarono i grandi calcari stratificati.
Osservando da ovest, si nota come Grignone e Grignetta siano disposte a scaglie ed il Grignone tenda a scorrere sopra la Grignetta. In questo sistema di scaglie e sovrascorrimenti è compreso anche il Monte Coltignone sul quale invece scorre la Grignetta.
Schema della struttura e delle scaglie delle Grigne e della
posizione dei sovrascorrimenti
Schema della struttura delle scaglie delle Grigne e della posizione dei sovrascorrimenti: An, Calcare di Angolo; B, Formazione del Burìchenstein;
Es, Calcare di Esino; G, Formazione di Gorno; GB, Formazione di San Giovanni Bianco; P, Calcare di Prezzo; VS, Arenaria di Val di Sabbia (
Si notano due grandi faglie di scorrimento, in particolare tra la Grignetta eed il Grignone, zone che sono interessate dal passaggio durante il nostro tour
A questo punto della storia geologica, forti dello schema esemplificativo sopra riportato , redatto da due geologi olandesi verso il 1930, ci possiamo permettere di addentrarci in questo maestoso meandro di pinnacoli, guglie, camini, potenti diaclasi e orrendi canaloni che costituiscono il grande sistema di smaltimento dei rifiuti minerali in seguito all’azione disgregatrice delle forze naturali.
Il primo giorno, probabilmente il più alpinistico, lasciato lo storico rifugio Porta del Cai Milanese al Pian dei Resinelli, percorriamo tutto il sentiero della Direttissima, che con un percorso ottimamente attrezzato con scalette e corde ci permette di percorrere tutto il versante Sud della Grignetta. In questo grandioso percorso si possono vedere tutti i grandi torrioni e pinnacoli, meta di storiche scalate dell’alpinismo locale, dai Magnaghi al Fungo e così via, fino a pervenire dopo due ore circa al colle Valsecchi, grandioso crocevia di tutte le creste più importanti: da una parte la salita per il sentiero Cecilia alla Grignetta, dall’altra la cresta Segantini che adduce anch’essa alla vetta della Grigna meridionale, dall’altra la cresta per il sottostante Rifugio Rosalba. Noi oggi traversiamo verso il colle Nord, o Bocchetta Giardino, che a dispetto del nome si rivela un selvaggio colle da raggiungere con un faticoso sentiero a zig zag su morena e alquanto faticoso. Veloce discesa sul versante Nord fino al Buco di Grigna ed all’omonimo colle di separazione tra Grignetta e Grignone e punto di passaggio per la traversata Alta. A questo punto ci attende tutta la traversata verso il rifugio Elisa che si rivela un meraviglioso balcone su una valle selvaggia e soprattutto la continuazione della traversata verso il prossimo rifugio Bietti.
Sono passati un po di anni dalla edizione dello Scaccabarozzi e non ricordavo cosa ci avrebbe atteso, ovvero un canalone da percorrere sul suo fondo con una estenuate successione di corde e scalette, facili ma certamente faticose. Il soprastante colletto è visto come una liberazione ed in breve si raggiunge il posto tappa, il rifugio Bietti. C’è ancora molto tempo per chiaccherare con il rifugista il quale ci consiglia per una prossima escursione un grandioso giro di tutte le creste del grignone con partenza da Mandello Lario, sosta al rifugio sul Grignone e per secondo giorno, traversata alta grignone - grignetta e discesa al rosalba con percorrenza in discesa della creste fino a Mandello. Guarda caso vedi il link www.gruppocorvi.org oppure Rondò delle creste delle guide alpine locali con dislivello in giornata da 2000 metri!
Qui sotto il percorso per i prossimi appassionati! link Percorso Grigne
Il secondo giorno tappa di riposo dal Bietti in traversata fino al rifugio Bogani passando per la bocchetta di Prada, il suo buco famoso e soprattutto la chiesetta che ne fanno un luogo veramente ameno. In circa 3 ore tra una chiacchera e l’altra su raggiunge il rifugio Bogani, da dove parte la traccia sul versante nord per la cima del grignone. Troppo veloce, abbiamo molto tempo e quindi si ritorna indietro sulla traversata per prendere la cresta di Piancaformia praticamente dall’inizio e risalire velocemente contro gli spalti terminali del grignone. Ma non abbiamo fatto i conti con tutti gli abbondanti nevai. Comunque non demordiamo e percorriamo gli ultimi duecento metri su un bello scivolo di neve che adduce esattamente contro la chiesetta del rifugio Brioschi in vetta al grignone.
Il terzo giorno ci attende la traversata alta delle Grigne che cominciamo spavaldamente senza però fare i conti con nebbia fitta e pioggia sempre più intensa. In tali condizioni diventa veramente difficile trovare le tracce di sentiero e con la roccia decisamente scivolosa. Saggiamente decidiamo di fare dietro front e ridiscendere sul versante sud fino al Rifugio Piaderal e poi per traversata bassa ritorno ai Resinelli, tempo max circa 3 ore.
Peccato che la nebbia si diffonda ovunque e sbagliando strada impieghiamo circa 2 ore al Piaderal e almeno altre 3 ore ai Resinelli. Quella che doveva essere una facile gita si è rivelata un lungo percorso per giunta faticoso! Cose che capitano. Finalmente riusciamo a sbagliare strada anche ai resinelli perché sembra facile trovare il Porta….e la macchina.
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