Sito SuperFunivia del Monte Bianco
Dalla relazione dell'OrcoSherpaMazinga
Direi che è una bellissima cosa proprio da veri Orchi partecipare al sopralluogo della nuova superfunivia del Monte Bianco. In effetti con un po’ di costanza, tanta passione e soprattutto immensa curiosità, riesco finalmente a farmi invitare alle operazioni tecniche di collaudo delle strutture edili ed impiantistiche.
Oggi però sono solo un ospite al cospetto di tutte le direzioni Lavori, Committenti, Societa delle funivie, Imprese etc. che hanno lavorato alla Costruzione di questo megaprogetto da 105 milioni di Euro.
Il lavoro è partito nel 2011 e propone una tempistica di circa 5 anni che appunto scade a maggio del 2015.
Infatti l’avvio ufficiale della Funivia è previsto per i fine maggio, primi di Giugno.
La prima fase dei lavori ha previsto la costruzione di una grande teleferica di servizio per il trasporto delle attrezzature in quota con sbarco al Pavillon (2173 mt) e alla punta Helbronner ( 3462mt), teleferica attrezzata con un grande pianale metallico per carichi ingombranti fino a 10 ton., inclusi mezzi d’opera, escavatori, muletti etc.. mentre Il personale ha sempre viaggiato sulla vecchia funivia.
Vecchia stazione del Pavillon, sulla dx il rifugio tutt’ora esistente.
Il progetto ha previsto pertanto il mantenimento della vecchia funivia fintanto che non fossero ultimati i lavori di costruzione della nuova. Ed è stato scelto come luogo di partenza il grande piazzale esistente vicino all’imbocco del Tunnel, praticamente contiguo ad Entreves ed alla Funivia della Val Veny.
Scelta praticamente obbligata per poter disporre di una facilità di accesso dalla strada statale del Monte Bianco e di grandi spiazzi di parcheggio che il piccolo villaggio di la Palud nella vicina Val ferret non poteva assolutamente permettere.
Infatti insieme alla avveniristica stazione di partenza è stato costruito un grande parcheggio interrato da circa 350 posti auto.
In alto sulla punta Helbronner a quota 3462 è stato smantellato il terzo segmento della vecchia funivia che collegava il rifugio Torino (nuovo) alla Punta Helbronner, sul confine Italo francese e punto di arrivo della piccola cabinovia a tre moduli che effettua la trasvolata della Mer de glaces fino ai 3800 mt della Aguille du Midi. Per tutti questi anni quindi il collegamento sulla cresta è stato affidato alla famosa e faticosa scalinata di circa 200 scalini scavati in un lungo tunnel con arrivo in punta.
Punto saliente di questa costruzione è il profondo pozzo scavato nelle viscere della punta Helbronner, con il duplice scopo di creare un vano ascensore di collegamento verticale tra la Helbronner ed il Torino e contemporaneamente garantire l’ancoraggio delle grandi strutture metalliche della stazione di arrivo.
Lavoro immane che solo la grande tecnologia delle imprese italiane ha saputo realizzare in un contesto climatico- ambientale estremamente difficile, e grazie soprattutto alle incredibili maestranze impiegate in questi anni che hanno saputo coniugare professionalità, dedizione e coraggio, da meritarsi veramente l’appellativo di eroi.
La nuova astronave atterrata sulla Punta Helbronner
La stazione intermedia del Pavillon a quota 2173 mt è stata costruita in aderenza alla vecchia funivia con coperture tridimensionali in ferro alluminio del tipo nave spaziale, superfici curve su tutte le dimensioni, che racchiude al suo interno l’ arrivo della prima funivia, partenza del secondo tronco, ristoranti, bar, zone comuni, terrazze, solarium, cinema, bar etc, insomma presenta tutte le caratteristiche di un centro commerciale avveniristico in alta quota. E attualmente è visibilissimo il contrasto tra il vecchio rifugio, tutt’ora agibile, la stazione di arrivo della vecchia funivia ed il grande Dome della nuova funivia.
E’ poi questo in ultima analisi l’obiettivo principale della mega funivia, trasportare in quota il più grande numero possibili di turisti, creare un ambiente confortevole con microclima artificiale, e permettere a tutti la visita dall’interno del massiccio del Mont Blanc, il meraviglioso Espace conosciuto in tutto il mondo, con vista sul Dente del Gigante, cresta di Rochefort, e via via verso il gruppo vero e proprio con la cima del Monte Bianco di Courmayeur a 4748, il grande ghiacciaio della Brenva e la inconfondibile Aguille de Peterey, simbolo della Val Veny.
Da Giugno, data di ultimazione dei lavori funiviari, si procederà allo smantellamento della vecchia funivia, almeno per quanto riguarda la parte meccanica, funi, piloni rinvii, argani etc. Probabilmente verrà ristrutturata la parte edile della funivia al Pavillon e anche il Rifugio Torino nuovo. Il vecchio rifugio Torino, sede storica dell’alpinismo mondiale al Monte Bianco verrà probabilmente lasciato a se stesso.
L’impianto funiviario vero e proprio prevede la costruzione di due tronchi con sistema a doppia fune portante, cavo traente e sistema a doppia cabina va e vieni.
Nel primo tratto sono stati realizzati tre sostegni intermedi, di cui i primi due sulle grandi pendici valangose del mont Frety, motivo per il quale è stato praticamente rivisto il complesso sistema di paravalanghe.
Nel secondo tratto sono stati realizzati due sostegni intermedi che permettono un grande altezza rispetto alla configurazione orografica sottostante. Le cabine sono interamente rotanti sull’asse centrale verticale e permettono una rotazione completa nel tempo di percorrenza della tratta , tanto da permettere una vista a 360° a tutti i passeggeri. Cabine davvero avveniristiche da 80 persone con una portata oraria di circa 800 persone/ora.
Ma la parte più entusiasmante è senz’altro lo sbarco della grande cabina alla stazione terminale di Helbronner dove ti sembra di entrare davvero nell’astronave madre in sosta nello spazio….. E una volta sbarcato nello spazio, vi attende la salita alla piattaforma aerea posta 14 metri più in alto con una vista incredibile su tutta la Valle’ Blanche.
Dimenticavo di dire che se per caso la nostra astronave dovesse accidentalmente guastarsi, sono state previste due cabine di soccorso con motore diesel per il recupero aereo delle persone viaggianti, quindi nessuna paura.
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