Foto Skyrace Autogestita Giaveno-Aquila
Dal racconto dell'OgreDoctor
I dati grezzi:
quota di partenza (m): 485 (Giaveno)
quota vetta (m): 2077 (Cima M.te Aquila)
dislivello complessivo (m): 1573
tipo itinerario: misto (strada (24 km - 700 d+, sentiero 8 km - 870 d+)
località partenza: Rotonda all'ingresso di Giaveno (ampio parcheggio)
punti appoggio: Ristorante Alpe Colombino
L'obbiettivo "100 km del Passatore" si avvicina e anche solo per la coscienza sporca, il trio OgreDoctor, OrcoCicillo e OrcoBee provano ad allenarsi. Il meteo diciamolo non aiuta. La mattinata si apre con una pioggerella fastidiosa accompagnata da caldo umido. Le gambe sono ancora un po' impastate dalla gara di domenica scorsa.
La discesa, corsa a gran ritmo, non lascia scampo e, puntuale come un orologio svizzero, l'indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS acronimo inglese per Delayed Onset Muscle Soreness) si presenta fra le 24 e le 48 ore dopo uno sforzo fisico importante, anche nei soggetti allenati, e si estingue in circa 96 ore. La sua insorgenza viene collegata spesso al lavoro eccentrico dei muscoli, tipico della corsa in discesa, che causa danni alla membrana cellulare delle cellule muscolari con conseguente risposta infiammatoria. Il dolore non ha nulla a che vedere con la produzione di lattato che si accumula nei muscoli, mito negli ambienti sportivi, che se pur presente, ritorna a livelli normali dopo circa 30-60 minuti.
Dopo questo preambolo, torniamo al nostro allenamento. Facendoci una certa violenza psicologica decidiamo di fare la solita "mattana" stile Orchi e condiamo il nostro allenamento con un po' di strada e un po' di trail. Le tabelle, proprio non ci piacciono, tolgono il gusto dell'improvvisazione e rendono il gioco quasi un lavoro. E allora....partoriamo: Giaveno - M.te Aquila, una skyrace che non necessità di balisaggio, né di organizzazione. La conosciamo a memoria: traccia, punti di appoggio, etc...
Si parte da Giaveno, per la precisione dalla rotonda prima del rettilineo, che porta alla piazza principale, dove troviamo un ampio parcheggio per lasciare la macchina. Ci attendono 12 km di salita, prima leggera poi sempre più tosta, dopo La Maddalena, fino ad arrivare all'Alpe Colombino. La ricordavo dura in bicicletta, ma, anche di corsa, non scherza per nulla. Le ultime rampe si incidono a fuoco nei polpacci.
Giusto il tempo per un caffè all'Alpe e si riparte. Passo svelto, ma non esasperato. Dopo l'intermedio il tempo si fa incerto e ci ricorda che comunque siamo in montagna. Minaccia pioggia, ma per fortuna non scarica e arriviamo tranquillamente in cima. Foto di rito e si riparte, questa volta a manetta e in 29' siamo di nuovo al punto di partenza per una birretta.
Sarà stato l'alcool, ma i 12 km di discesa su asfalto per tornare alla macchina, li tiriamo come dei forsennati, nonostante i 1570 metri di dislivello sulle gambe e i 20 km già percorsi.
L'allenamento è stato intenso, il ritmo quasi da gara, il percorso molto bello e vario, mai noioso. Una bella mattinata insomma!
Le gambe ci sono, il fiato anche, ma 100 km vanno presi con le "pinze" e molto, molto rispetto!.
Bravi!!
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