domenica 20 luglio 2014

101° Tour de France 14a tappa Grenoble - Col du Lautaret - col D'Izoard - Risoul 19 Luglio 2014

Foto OrcoDavid Tour de France 2014 14a tappa
Foto OrcoPolare Tour de France 2014 14a tappa

Tra i francesi che si incazzano
che le balle ancora gli girano
e tu mi fai dobbiamo andare al cine
e vai, al cine vacci Tu
(P. Conte)

Dal racconto dell'OrcoDavid ovvero due Orchi al Tour de France
E' vero sembra il titolo di un film di Totò, ma in realtà è la cronaca di una giornata di festa a cui chi scrive e Orcopolare non hanno saputo rinunciare.
Non saprei motivare bene che cosa mi spinge a voler partecipare alla kermesse; sono un Orco parecchio orso, solitamente preferisco il silenzio delle montagne al vociare infinito di migliaia di persone. Non sono nemmeno un fanatico dello sport professionistico, in nessuna disciplina.
Eppure le tappe di montagna di Giro d'Italia e Tour de France mi hanno sempre affascinato. Penso che umanità più varia, concentrata in poco tempo e spazio si faccia fatica a trovare altrove.
Dal superciclistafigotuttointiro con bici da 6mila euro alle coppie in tandem, dagli spompati in sella a scassoni cigolanti alle migliaia di coppie di pensionati campermuniti che credo si sorbiscano tutte le tappe. Bambini di pochi mesi e ottuagenari da competizione. Lingue e accenti di tutte le nazioni e di tutte le regioni, comitive che fanno onore a birra, vino e gran fumeria di salamelle e costine.
Ah! è vero, ci sarebbe anche l'aspetto sportivo; il problema è che io di ciclismo professionistico capisco veramente poco, sono ammirato dalle gesta di atleti che sicuramente non temono la fatica ma altrettanto spesso rimango basito di fronte alle vicende extrasportive a tema doping intorno a questo sport (ma gli altri sport professionistici sono più puliti o meno controllati? dubbio che mi arrovella da sempre...). Infine, per giunta, non conosco che il nome e la faccia di tre o quattro corridori in tutto. Quest'anno però c'è  uno stimolo in più per andare in terra di Francia a tifare, il siciliano Nibali, primo in classifica, già vincitore di tre tappe ed in grande condizione di forma! Forza Vincenzo! Fai inc...re sti francesi! (cit. Paolo Conte)
Ma andiamo con ordine. Vengo a sapere che il 101mo  Tour de France passerà all'Izoard sabato 19 luglio e subito propongo agli orchi ciclisti la cosa. Purtroppo impegni sportivi e non, limitano molto la presenza. Pazienza, siamo io e Orcopolare e  di certo non saremo soli sul colle.
Privilegiando l'aspetto ludico a quello sportivo, decidiamo di partire alle 7:15 da Caselette e raggiungere Claviere in macchina, da lì inforcheremo le nostre specialissime. Il giro totale sarà di 70 km per 1700 metri di dislivello circa.
Alle 9:15 siamo a Claviere ed in poco tempo  arriviamo a Briancon  per imboccare  la strada verso il colle delle mitiche salite ciclistiche del tour (spesso anche del giro d'Italia). Il traffico della bella cittadina francese è come al solito abbastanza infernale, ma notiamo già in paese che la Grand Boucle sta creando fermento, con centinaia di ciclisti che girano per andare a trovare l'attacco della salita.
Le prime rampe mettono a dura prova più i nervi che gambe e fiato. Il traffico motorizzato non è ancora chiuso, le comitive di ciclisti si fermano per aspettare amici che si sono attardati, poi ripartono improvvisamente, qualcuno si inchioda sulle prime pendenze o ondeggia paurosamente alla ricerca della stabilità. Per un attimo devo ammettere che mi è presa la voglia di girare la bici e andare alla ricerca di strade meno affollate...Poi la salita, seppur mai troppo impegnativa fa un po' di selezione, il traffico veicolare diminuisce  e si riesce ad avere lo spazio vitale per pedalare in serenità.
Senza avere nelle gambe troppi km la salita all'Izoard non presenta difficoltà particolari. Noi abbiamo patito solo un po' la grande afa che ci ha accompagnato fino in cima e di certo non abbiamo corso, in 1h e 50' minuti circa eravamo in cima, fermandoci anche un paio di volte per fare rifornimento d'acqua e qualche foto. Sul colle ci sono già migliaia di persone, ci mettiamo diligentemente in coda per fare la foto sotto l'obelisco e poi decidiamo di ridiscendere di qualche centinaio di metri per trovare una postazione strategica per poter vedere il passaggio dei corridori. Intanto altri ciclisti arrivano in continuazione (gli ultimi 10 km sono chiusi al traffico veicolare, passano solo ciclisti ed escursionisti...)
Dalle 11:30 in poi è cominciata un altra storia, fatta per lo più di attesa. Il passaggio dei corridori è previsto intorno alle 16!!!
In qualsiasi altro posto non avrei resistito, più di 4 ore di attesa per 15 minuti di evento, ma chi ce lo fa fare! Invece il tempo scorre abbastanza velocemente. Alle 13:30 comincia a passare la carovana pubblicitaria del tour, una specie di minicarnevale fuori stagione che dispensa gadget e paccottiglia varia per la quale compiti signori, padri di famiglia, sono disposti a uccidere pur di averli.
Per la cronaca, anche noi Orchi racimoliamo qualcosa, ma non la tanto agognata maglietta a pois, vero must dello spettatore del Tour. Intanto continuano ad arrivare ciclisti...Ancora un po' di pausa, un alternarsi continuo di nuvole, sole, quattro gocce di pioggia, ne approfittiamo per una birretta (pagata meno che all'Aquila di Giaveno...).
Verso le 15.30 l'attesa si fa più spasmodica, cominciano a passare più macchine dell'organizzazione e qualche vettura di appoggio per i ciclisti (pensiamo alle mantelline in cima e agli ultimi rifornimenti), volano anche i primi elicotteri sopra le nostre teste. Corre voce che oggi i corridori se la siano presa un po' più con calma, il loro passaggio avverrà verso le 16:10 – 16:15.
Così è, i primi transitano intorno alle 16:10, all'Izoard passerà per primo Rodriguez, il primo della classifica degli scalatori mentre la tappa andrà al polacco Majka. Il nostro Nibali  arriverà secondo, in gran forma, aumentando il vantaggio sui rivali più diretti (lo spagnolo Valverde ed i francesi Bardet e Pinot). In poco più di un quarto d'ora lo spettacolo dei prof. è finito...ma ne comincia un'altro, è lo spettacolo di migliaia di biciclette che scendono a Briancon, “uno sciame d'api!” mi fa notare  l'Orcopolare, facendo riferimento alla mia altra passione.
In poco anche noi siamo nuovamente a Briancon e cominciamo la salita verso il Monginevro. Anche questa non sarebbe niente di difficile, 500 m. di dislivello in otto Km, ma un fastidioso vento contrario aggiunge un pizzico di fatica, soprattutto all'Orcopolare che per qualche km si mette alla testa di un furbo gruppetto di ciclisti che a dargli il cambio non ci pensa un attimo.
Alle 18.30 circa siamo alle macchine, è finita una bella giornata, un po' diversa dalle altre a cui siamo abituati come Orchi, oggi più  spettatori, che protagonisti ma ogni tanto è bello anche così.





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