martedì 18 marzo 2014

SciAlpinismo Monte Basodino 3273 slm Riale (Formazza VB) 16 Marzo 2014

Foto Scialpinismo Monte Basodino

Dal racconto dell'OrcoIng
Basodino con sulla Sx la cresta finale
quota di partenza (m): 1730
quota vetta (m): 3273
dislivello complessivo (m): 1543
tipo itinerario: ghiacciaio
difficoltà: BSA :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Nord-Ovest
località partenza: Riale (Formazza, VB)
punti appoggio: Rif. Maria Luisa 2157 m


Si ricomincia finalmente con lo scialpinismo più vero, ambiente di alta quota , montagne selvagge e severe, nulla di impegnativo ma gite che richiedono  una preparazione fisica buona e soprattutto conoscenza della montagna, con grandi spostamenti, manovre con le pelli, salite e discese , progressione continua in ambiente severo. Attraversamento di  ghiacciai.
Le difficoltà tecniche sono invero limitate,  gita classificata BSA, ma le condizioni climatiche la fanno da padrone in tali dimensioni.
Bocchetta del Kastel

Siamo nella parte più profonda della nostra Regione, tanto a Nord che più non si può.
La Val Formazza è certamente l’ultima propaggine della terra Piemontese, che si protende  come un cuneo  infilato in terra Svizzera, da una parte il Cantone Tedesco con l’Alta valle del Rodano, a sinistra, dall’altra il Cantone Italiano che degrada verso  Locarno ed il Lago Maggiore.
E’ terra quindi di profondi contrasti, un’enclave Svizzera in terra Italiana, nella Provincia del VCO, talchè tutto assomiglia  ad un cantone Sweiss.
Ed è anche il punto più lontano geograficamente dalla capitale Sabauda; sono infatti 215 km di lunga strada  che ai tempi del ns Cavour dovevano essere un viaggio nel tempo.
Oggi, grazie al ns beneamato concittadino  Nicolazzi,  sono circa  175 km di autostrade e superstrade  fino a Domodossola, tanto da comprendere le ragioni della formazione della nuova Provincia, sicuramente la più decentrata e  la più necessaria da un punto di vista amministrativo.
Ma a Domodossola  comincia il viaggio verso il profondo Nord, ancora 40 km di lunga Val Formazza, in una terra che via via perde i suoi caratteri Italiani per  assumere le sue vesti nordiche  con la sua vasta influenza della Comunità Walser. Lasciamo presto Crevaldossola  e la valle di Varzo con l’Alpe Veglia, per poi oltrepassare Varzo ed il bivio per  la Val Di Devero con le terme di Crodo.  Sempre più su fino a Premia,  e poi Formazza  fino a raggiungere le Cascarte del Toce.
Finalmente l’ultimo avamposto, Riale, a quota 1750 mt, appena sotto i grandi laghi  dei bacini idroelettrici  di Morasco e del Sabbione.
Riale è una bellissima località Walser ad immagine delle borgate Di Alagna di cui si nota la toponomastica tipicamente Tedesca. Riale è in effetti località di sci a misura d’uomo, tanto fondo, percorsi con le ciaspole e le pelli, gli impianti si sono fermati più a valle. Qui non servono, ci basta la voglia e la passione di camminare in un ambiente innevato. Tantissima neve tanto che sembra di essere in una trincea appena fresata
Ma Riale per noi è il punto di partenza; si va sempre più a Nord e lasciata fortunatamente l’auto, che non ne potevo proprio più,  inforcati sci e pelli si comincia a percorrere lungamente la strada   sterrata  che adduce fino al Passo di San Giacomo, confine posto a 2313 mt, proprio sopra la Val Bedretto, punto di partenza di molte comitive Svizzere.
Ma in realtà  siamo su una  pista  che in circa due ore di lento cammino  ci conduce fino alla diga del Lago di Toggia posto a 2191 mt. Appena sotto lo sbarramento artificiale   si individua il nostro rifugio, Maria Luisa, a quota 2150 mt.
Costruzione perfettamente inserita nel paesaggio, pietra e legno che però oggi noi intravvediamo appena sotto una massa enorme di neve che copre le finestre del piano terra.
Rifugio ottimamente  organizzato, molti Svizzeri, pochi, gli sci alpinisti Italiani;
Ad onta delle previsioni Meteo perfette, una bufera ci sorprende  sotto il rifugio, tanto da indossare tutto quello che possiedo. Ma l’ambiente interno  è accogliente.
Al mattino, ad onta sempre delle famose previsioni di alta pressione, bufera e vento da Nord; la partenza viene posticipata al massimo per godere della influenza del Sole che sicuramente dovrà farsi vedere, e alle 8,0 bisogna pur lasciare le comodità ed il tepore del nostro rifugio, non senza avere  avere indossato strati su strati di abbigliamento. Mi sembra di essere un palombaro, ma l’età , la tosse, l’influenza etc.. mi consigliano di stare abbottonato.. in tutti i sensi.!

In due ore si raggiunge finalmente il passo Kastel a 2714 mt, dopo avere passato un enorme altipiano, svariate baite ed il famoso canale molto valangoso.
Vista   limitata viste le condizioni sul versante Ticinese e quindi calzati i coltelli si inizia una traversata verso Est  su terreno duro in leggera discesa fino a raggiungere il ghiacciaio del Basodino
Si  risale a questo punto  lungamente tutta la valle glaciale sospesa  posta sotto la cima Kastel  e con un ampio giro  verso sinistra sotto la cime del Pizzo Cavergno si raggiungono i contrafforti del Basodino e la  sua Cresta Est.
Siamo a circa 3150 mt, circa 100 mt sotto la cima che è proprio li sopra,  ma la pessima giornata, il fortissimo vento e soprattutto la scarsa visibilità ci fanno desistere.

Ormai la pista di salita è scomparsa, la neve sta diventando un campo arato ed indurito dal vento, il buon senso e la avvedutezza della nostra età ci consigliano di lasciare perdere la cima. Di qui in poi  ci aspetterebbe salita con piccozza e ramponi, ma oggi non ci sono proprio le condizioni, e bisogna anche trovare la via di discesa!
Ma finalmente l’alta pressione prevale sul microclima locale e finalmente torna il sereno, seppur sempre con vento. Già il vento è la dominante della gita tanto da  penalizzare salita ed discesa.
Si ritorna a valle divallando ma sciando invero molto poco; l’importante non farsi male tra neve ventata, crostosa, e via via sempre più marcia. Faticosa risalita con pelli e coltelli alla Bocchetta Kastel e finalmente giu al rifugio e a Riale scorrendo sulla bella strada che sta diventando meta ambita di tantissimi ciaspolatori. Torino è ancora molto lontana.


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