Dal racconto dell'OrcoIng (effrenato)
Gita da intenditori la salita con le pelli al Corquet.
Siamo qui lontano da ogni forma di civiltà, lontano dai
percorsi conosciuti, dai villaggi e lontano soprattutto da Gulliver. Qui non
trovi un’anima viva, gli scialpinisti
difficilmente vengono in questa via sul grande nord della Val d’Aosta e
pertanto mancano solerti scrittori ed
informatori che riportano notizie e
stelle su questo vastissimo sito di
montagna. La stragrande maggioranza degli sciatori si riversa sulle grandi classiche, su gite
collaudate di cui si hanno in tempo reale tutte le informazioni sullo stato
della neve, esposizione e consistenza alla ricerca della agognata Polvere!
Qui vieni solo
se conosci, se hai voglia di battere la pista per tutta la gita e se hai voglia di
ritrovarti solo in questo paradiso posto
proprio in fronte alla Becca di Nona e all’Emilius. Ma le condizioni meteo
degli ultimi giorni ci rassicurano, ovunque è soffiato un forte Foehn, la
temperatura è decisamente salita, neve crostosa e non trasformata quasi
ovunque ed è quindi logico optare per
una esposizione completamente Nord, percorso molto diretto senza traversate o
spostamenti in vallette laterali, e
soprattutto quasi completamente
nel bosco . Tutte condizioni che
dovrebbero garantire un’ottima qualità della neve.
Uscita dell’Autostrada Torino –Aosta a Nus. Un attimo e sei
a Fenis, di qui a Saint Marcel, patria del prosciutto. A questo punto comincia
una ardita e lunga strada di montagna completamente asfaltata che in circa 12 km ci arrocca alla frazione Les Druges quota 1567. Siamo saliti dal fondo
valle di ben 1000 metri ed abbiamo seguito le indicazioni per area attrezzata e
pista slittino.
Non una anima viva, tutto ricoperto da uno strato di gelo
candore. Si parte con gli sci da questa frazione e si seguono le tracce di una
pista nel bosco che con molti zig-zag e
spostamenti raggiunge faticosamente la
baita di Praz Permier, quota 2011.
Lascia l’ultima baita e l’ultima traccia , ci inoltriamo nel
bosco di faggi e con una risalita di circa 200 metri ed un grosso traverso
sulla dx, si raggiunge una grossa radura che da accesso al pendio finale. Da
qui ancora 300 metri, su pendii molto sostenuti ed una traccia da battere che
risulta molto faticosa, il Corquet ci sovrasta
con pendii molto innevati che generano dubbi sulla tenuta. Evitiamo
appunto un traverso basso a dx per risalire direttamente sotto la punta e
finalmente raggiungere la
cresta Ovest , con un traverso alto. La neve diventa dura
tanto da dover mettere i coltelli. Fortunatamente , dopo tanta ombra e freddo,
raggiungiamo il colletto in pieno sole .
Il Corquet a questo punto si presenta decisamente lavorato
dal sole e dal vento tanto da dover togliere gli sci e salire gli ultimi 150 m a piedi. La sommità a
quota 2527 è in realtà un grande plateau completamente verde con una croce in
legno alquanto spartana. Dalla cima sembra di toccare tutta la catena alpina
Aostana, dal Massiccio del Bianco alla grande cresta delle Jorasses, fino alla
Verte, Dolent e via via Velan, Combin, Cervino e Massiccio del Rosa. Insomma
è come fare con gli occhi tutto il Tor De Geants
Il ritorno avviene
sulle tracce di salita con la prima
parte a piedi e poi neve abbondante ma leggermente coesiva sui pendii ripidi.
La pineta dai 2200 ai 1570 del punto di arrivo diventa una esaltazione del Free ride con neve polverosa, serpentine tra gli alberi, qualche caduta e tanta gioia.
La pineta dai 2200 ai 1570 del punto di arrivo diventa una esaltazione del Free ride con neve polverosa, serpentine tra gli alberi, qualche caduta e tanta gioia.
Si impone una doverosa tappa alla piola nella frazione sottostante
dove l’ospitalità dei due giovani
gestori ti fa sentire di casa.
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