Dal racconto dell'OrcoIng (Indomito)
Il tempo sta volgendo decisamente verso l’Estate, anche se
domani è la festa del’Epifania.
Le vacanze invernali stanno per finire, domani c’è il Cross
di Scarmagno, ragion per cui optiamo per una gita veloce con rientro casalingo
altrettanto rapido.
Pertanto puntiamo sul vallone di Pallanfrè, nei pressi di
Limone Piemonte.
Pallanfrè costituisce una laterale della vallata principale
Vermenagna, teatro della extreme-race Cromagnon. Difatti dalle sue cime si può osservare
tutto il percorso in terra Italiana, da Limone fino al Colle della Boaria e via
via lungo la cresta di confine tutte le fortificazione della linea difensiva
Francese.
Ma Pallanfrè è soprattutto una valle incontaminata che,
lasciata in Vernante la strada statale
del Colle di Tenda, si dipana in direzione Nord-sud verso la Francia, e verso il suo punto terminale costituito dalla
Rocca dell’Abisso.
In condizioni normalmente invernali, essa è soprattutto un paradiso dello scialpinismo. Trattandosi
di una valle laterale cieca, non presenta colli transitabili e vive di uno
splendido isolamento. Dalla borgata posta al termine della strada interna dopo
circa 8 km
da Vernante, si possono percorrere svariati ed interessanti itinerari sci alpinistici, quali il Monte
Colombo(2261 m )
, il Ciotto Mien (2378 m ),
il monte Garbella ( 2306 m ),
il Monte Pianard (2306) e per ultima la Becca d’Orel ( 2394 m ), la vetta più a
Nord.
Calzati gli sci nel
parcheggio dell’ultima borgata a quota 1364 m . i pendii soleggiati
si presentano però già parzialmente spogli con un clima ed un paesaggio
tipicamente primaverile. La prima parte del fondo vallivo, come sempre è ancora
bene innevata, ed invece di puntare al colle tra la Pianard e La Becca d’Orel,
puntiamo decisamente a dx della grande
dorsale che fa da contrafforte sud alla Becca. Una grande morena fortemente
acclive crea un canale tipo Half Pipe, già molto pelato, che costituisce la via
di discesa preferenziale degli accumuli nevosi soprastanti e di tutta la roccia
fortemente degradata, tipica delle Marittime. Ma ormai il Foehn degli ultimi
giorni e le temperature canicolari hanno ridotto di molto lo strato nevoso e
tutte le slavine sono ormai già scese. Infatti, nella parte mediana dove il
grande imbuto tende a restringersi , si possono notare i resti di una grande e
recente slavina. Certamente l’itinerario è da percorrersi in primavera con neve
assolutamente sicura, ma oggi è per l’appunto il primo giorno di primavera!
Comunque su pendii abbastanza sostenuti, si perviene in
circa 2 ore alla sommità del colle Sud Est della Becca d’Orel a circa 2300 m . La parte terminale
della becca verso Nord oggi è però difficilmente percorribile senza ramponi,
ragion per cui optiamo di fermarci sul
colle. Panorama grandioso su tutte le Marittime, sul Viso fino al Rosa e la
Pianura.
La neve in discesa si presenta fortemente coesiva nella
prima parte alta , per poi, finalmente
trasformarsi nella parte centrale. Il fondo valle è praticamente una pista battuta, ma fuori
dal tracciato si ritrova uno brutta crosta.
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