Dal racconto dell'OrcoIng (foto Vittorio Duregon)
La Domenica dopo la serata del 21 degli Orchi in punta al Musinè, viene dedicata ad una attività di scoperta o ricerca di nuovi itinerari.
Le vallate Torinesi sono ricche di percorsi naturalistici ed
è dunque il momento di individuare nuovi itinerari o meglio aprire i nostri
orizzonti su nuovi percorsi locali di
allenamento, oltre il già consunto Musinè, Aquila, Sacra di San Michele o Val della Torre.
Vittorio Durengon con fiuto e preventiva conoscenza di alcune zone limitrofe, propone pertanto il
trail al Pietraborga ( Quota 926 slm)
Il Pietraborga costituisce l’ultima propaggine della costiera
che partendo dal Monte Sangiorgio sopra
Piossasco si dipana fin contro la cava di Trana,
costituendo un baluardo naturale della Val Sangone. Esso fronteggia in tutta la
sua lunghezza la ben più lunga dorsale
che parte dai Tre Denti di Cumiana e che
attraverso il Freidour, , arriva fino alla Punta dell’Aquila ed al Col della
Russa, per poi qui innestarsi nel gruppo Orsiera Rocciavre.’
Il trail autogestito parte da Sangano, quota 348 ml, lasciando l’auto circa 500 mt dopo l’intersezione della strada
statale di Sangano, nei pressi della sbarra che da accesso alla polveriera ed
alla casa soggiorno..
Le indicazioni sono la frazione Le prese ed
il cippo dei partigiani. Infatti dopo circa 1 km di ottima strada
sterrata completamente ricostruita, si
giunge al famoso cippo , testimonianza della morte di circa 10 partigiani avvenuto in seguito ad uno scontro armato
contro una colonna tedesca per la conquista della locale polveriera. Qui
comincia il sentiero per le frazioni Le Prese, ma noi si prosegue per circa 100
mt fino al termine della sterrata e iniziare il sentiero che prosegue sulla
dorsale che domina Sangano e che in
circa 40’
ci porterà sulla sommità del Pietraborga. Sentiero corribile per 2/3 del suo
sviluppo e che nella parte terminale diventa
leggermente più ostico ma comunque sempre ben tracciato. La cima del
monte è un punto panoramica eccezionale con vista dal Monviso a tutta la catena alpina. Discesa di circa 80 mt fino
a raggiungere la sottostante strada sterrata che sale da Pratovigero e che
percorreremo per circa 2 km
sul filo del grande crestone del Monte Sangiorgio, fino a toccare il Sito
Celtico. Grande sorpresa nel vedere
questo fantastico agglomerato di Menhir locali che rivelano una antica storia
databile al 4° millennio a.C. e
sicuramente offrono tracce di un
primitivo insediamento, per la cui descrizione rimandiamo al seguente estratto
del cartello presente in loco:
“Tra le testimonianze del megalitico torinese,
rientra a pieno titolo l’area del monte PietraBorga nei comuni di Trana e
Sangano. La valle si svilupa alla sinistra dell’omonimo fiume, restringendosi ad imbuto
nella zona di Trana, dove lo sperone del monte citato divide la alta valle dai comuni sottostanti di
Sangano, Reano e la
pianura Torinese. La posizione dell’area fu scelta nell’antichità come luogo defilato e soprattutto per l’ottima
visibilità, oltre che per la ricchezza di sorgenti e l’esposizione solare. In sito sono
conservate le vestigia di una area
culturale megalitica, presentandosi come raggruppamento di grossi Menhir di
notevoli dimensioni., databili intorno al Neolitico finale-prima età del rame,
4000 – 2800 a .C.
Si nota una evidente
frequentazione posteriore intorno all’età del Ferro (VII –I sec a.C.)
testimoniata da alcune coppelle incise
su roccia, mentre sono rintracciabili cruciformi medioevali in funzione
esorcizzante del più antico culto pagano, che trova riscontro nelle leggende
locali che collegano il pianoro alle streghe, (Masche) e agli spiriti del bosco. Le stesse incisioni si
ritrovano anche nella zona del rifugio del Gravio, datate intorno al 1300 d.C.
Tale area è in
contatto visivo con altre testimonianza
megalitiche del Monte Ciabergia a Sant’Antonino di Susa. Si nota anche un raffronto con il sito francese del Monte Lohere nel
Massiccio Centrale nella Languadoc settentrionale, del tutto simili per la
disposizione e tipologia dei Megalti, ovvero realizzati con pietre trovate in sito.”
Proseguendo nella
nostra corsa in piano si raggiunge in
breve le antenne dei ripetitori e infine si lascia la sterrata per proseguire
in cresta ed in discesa su un malagevole sentiero fino alla Montagnazza (892
slm) ed al colle di Pre (836 slm). Qui incrociamo la strada sterrata che porta
alla frazione Le prese e che percorreremo in leggera salita appunto fino alla
fraz Le prese inferiore. La strada prosegue, ma a questo punto conviene
innestarsi su un bel tracciato naturale da Mountanbike che a rotta di
collo in mezzo al bosco in circa 20’ ci permette di ritrovare la
polveriera e la strada asfaltata.
Sono circa 14
km di percorso con un Dislivello positivo e negativo di
circa 700 mt e un tempo di percorrenza di circa 2h 15’
Ma questo è solo il principio. Dal Colle di Pre comincia un
altro sentiero che in circa ½ ora ci porterà sul Monte San Giorgio ed un altro
itinerario da studiare e trovare per poi ritornare a Sangano. Altra storia.
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