Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
1° Giorno – Champoluc St Jacques- Zermatt
Si comincia alla grande con clamoroso ritardo, partendo da Champoluc verso le 10 del mattino. Già perché ormai non si arriva più in auto a St Jacques, quindi ulteriore scarpinata su strada per prendere finalmente dopo circa mezz’ora il famoso vallone di Cime Bianche. Corsa contro il tempo perché tutto ci fa supporre che non riusciremo a prendere ultima funivia da Trochener Steg per scendere verso Zermatt. Il vallone che presto sarà sede del nuovo mega impianto funiviario si presenta lunghissimo, tanto da richiedere circa 3,5 ore fino al Colle Superiore di Cime Bianche a quota 3000 mt. Vallone molto selvaggio fino ai Laghi superiori, appena sotto la Gobba di Rollin, poi si apre la vista su Cervinia e il sottostante pianoro dove parte la grande funivia di Cime Bianche fino al Plateau Rosa, 3500 mt. A questo punto ci ritroviamo sul tetto del giro ed occorre discendere il ghiacciaio svizzero sede dello sci estivo fino all’arrivo della grande funivia di Trockener Steg per almeno 2 ore di rotolamento su neve infradicita dal grande caldo. In realtà non abbiamo nulla per ghiaccio, scarponi o ramponi e tanto meno corde, ma l’unico vero pericolo è cadere nelle rigole di scorrimento della neve di fusione che diventano via via più larghe e soprattutto più impetuose. Raggiungiamo la funivia appena in tempo per le ultime corse verso Zermatt. Da questo punto parte anche il tratto funiviario fino al piccolo Cervino, sede attualmente di un enorme lavoro di rifacimento dello intero impianto compresa la stazione di arrivo posta come un nido d’aquila sulla cima del Piccolo Cervino. Per oggi basta, si scende con la cabinovia completamente rifatta fino a Zermatt con un lunghissimo percorso aereo ed un salasso di quasi 50 franchi!
Zermatt al solito è colossale, un grande luna park della montagna per i turisti di tutto il mondo, non ci rimane che trovare il nostro albergo, addirittura un ostello con sistemazione abbastanza spartana
2° Giorno– Zermatt – Europa Hutte
3° Giorno – Europa Hutte – Grachen
Inizia così la traversata di tutta la valle di Zermatt sul sentiero balcone posto sulla destra orografica che richiederà 2 giorni completi per un totale di circa 15 ore di cammino con pernottamento al rifugio Europa Hutte, posto quasi nel centro del percorso. Si risale quasi fino a Sunnega, vicino al Gornegrat per poi prendere finalmente il grande sentiero che attraverserà tutta la valle ad una quota compresa tra i 2200 ed i 2600 metri. Tempo bellissimo, spettacolare vista del Cervino da Nord e da Est, traversando tutta la grande catena dei Mitscabel con una serie impressionante di 4000 metri culminanti nel Dom. Dopo circa 8 ore di cammino, tra gallerie paravalanghe e morene siamo in vista del rifugio Europa, ma a questo punto ci si para davanti un nuovissimo ponte tibetano strallato con due grandi tiranti, con una unica campata di circa 500 metri, il più lungo ponte al mondo, appena ultimato nel 2017. Lentamente lo percorriamo per limitare le oscillazioni e fermandoci spesso in fase di incrocio con gli escursionisti, una esperienza davvero unica, con una esposizione notevole sulla sottostante vallata!
4° Giorno – Grachen –Saas fe
Finalmente Grachen , il secondo paese svizzero con divieto di circolazione per i mezzi a motore. Partenza di buon mattino per raggiungere il soprastante colle a quota di 2000 metri circa ed iniziare in tal modo il grande sentiero balcone della valle della Visp, che in circa 6 ore nette di cammino ci porterà a Saas fe. Il sentiero corre lungo tutta la valle con una notevole esposizione sul sottostante fondovalle posto circa 800 metri più in basso; un viaggio entusiasmante sulla altra faccia dei Mitschabel, con parecchi punti attrezzati con mancorrenti metallici; il panorama è eccezionale ma credo che in pochi lo possano apprezzare data la notevole esposizione e la necessità di prestare attenzione al percorso senza inciampare. Verso le 16 raggiungiamo Saas Fe alla ricerca del nostro albergo. Albergo economico invero, trattandosi di una struttura senza personale di servizio, camere anche discrete ma tutto il resto è caro come il fuoco. Siamo sotto lo Stralhorn, l’Alphubel, Allalinhorn e Rimpifschorn, un paradiso assoluto per gite di alta montagna e soprattutto per le traversate in scialpinismo. Un carosello di impianti funiviari e un MetroAlpin sotterraneo permette dei facili avvicinamenti a tutte le montagne.
5° Giorno – Saas Fe – Macugnaga
Si parte in Bus da SaasFe fino al lago di Mattmark a quota 2197. Sul coronamento della diga, prima di iniziare la traversata è d’obbligo una sosta per ricordare la strage dei nostri operai italiani negli anni 1950 durante la costruzione della diga a seguito di una disastrosa valanga. Comunque in meno di 2 ore, nonostante la lunghezza sensibile, raggiungiamo il Passo di Monte Moro a quota 2985 metri con il sottostante Rifugio Oberto. Una bellissima Madonnina colore Oro sovrasta le due grandi valli, ma soprattutto significa il ritorno in Italia e ad una cucina superba. Basta Svizzera, ci attende un enorme piatto di maltagliati fatti in casa con ragù, indimenticabili con una bottiglia di vino! Inizia a piovere ma dobbiamo ancora scendere per circa 1500 metri fino a Macugnaga, sotto una pioggia via via più fitta fino al bellissimo centro della Valle Anzasca per concludere con una grande cena.
6° Giorno – Macugnaga – Alagna
Pioggia diffusa quasi tutto il giorno per raggiungere l’imbocco della sottostante val Quarazza ed il bellissimo lago delle Fate e una lunga risalita fino al Colle del Turlo a quota 2738 metri. Tempo infernale, vento e freddo ci accompagnano nella lunga discesa fino al sottostante rifugio Pastore. Anche oggi sono almeno 8 ore di cammino; quando raggiungiamo il rifugio siamo ormai bagnati come pulcini. Ospitalità eccezionale in questo rifugio- albergo a 5 stelle di tipo diffuso in tutte le baite della frazione, con servizi sparsi ovunque.
7° Giorno – Alagna .- Gressoney
Invece di scendere ad Alagna, abbandoniamo il percorso classico del TMB per risalire la stretta valla del rifugio Calderini e risalire per percorsi sempre più aspri oltre l’Alpe Bors, Alpe la Balma e Le Miniere a quota 2500 metri. A questo punto risaliamo la bastionata rocciosa su un sentiero decisamente ripido ed esposto fino all’altipiano superiore a quota 3000 metri, in corrispondenza dell’Istituto Mosso, e del rifugio citta di Vigevano, ormai chiuso. E qui siamo al colle d’Olen, dove si ritrovano le vestigia dello storico rifugio Gugliermina, distrutto da un incendio anni orsono. Ancora una ora di cammino e raggiungiamo finalmente il sottostante lago del Gabiet ed il rifugio, che è praticamento ormai un bellissimo alberghetto di alta montagna. Sole e birra!
8° Giorno – Gressoney – Champoluc
Siamo all’ultimo giorno, discesa a Stafal e bus fino a La Trinite. Poi torniamo sulla conosciuta Alta Via n° 1 fino ad Alpenzu e al colle Pinter a 2900 metri. La lunga discesa fino al centro di Champoluc richiede quasi 3 ore, passando attraverso le bellissime frazioni di Cuneaz e Crest.
Proprio al Crest sono in corso enormi lavori di sbancamento per far posto ai nuovi impianti funiviari, meglio scendere velocemente a valle fino alla Chiesa di Champoluc con i grandi ricordi di tutta un passato.
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