Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

ripiegamento tecnico ma fruttuoso nella Valle di Bellino.
La valle di Bellino è una laterale dx orografica della val Varaita. A Casteldelfino, ultimo avamposto prima di Pontechianale, si lascia la valle principale per addentrarsi lungo una tortuosa strada di montagna fino al Comune di Bellino, composto da varie frazioni tuttora abitate , Chiesa, Celle Chiazale e in ultimo S.Anna, alla chiesetta storica, un tempo frazione con molti residenti, ora frequentata solo nel periodo estivo; infatti la strada viene mantenuta aperta fino al Pian Melezet ed al rifugio omonimo, posto a quota 1812.
Il rifugio e la sua valle in inverno è meta di una moltitudine di sci alpinisti, che trovano in questo paradiso della neve moltissime mete,; a nord il Monte Faraut, rocca la Marchisa, Punta Sagneres, a Sud il Monte Ferra, la Testa di Malacosta, il Mongiia, , la Punta di Fiutrusa.
Ma la caratteristica principale è la elevazione di molte cime che superano i 3000 mt di quota, ragion per cui i dislivelli mediamente risultano sopra i 1200 metri e sempre con spostamenti decisamente notevoli,.
Si parte il venerdi per raccogliere finalmente una bella giornata di sole, dopo tanto maltempo e neve.

I nostri itinerari nei giorni di fine settimana vengono percorsi da 50/80 persone in media.
Ma oggi , venerdi, la compagnia è molto ridotta. Già la partenza viene dal Melezet, al caldo verso le 10,30 del mattino. Si percorre tutto il fondo valle fino a sant’Anna.
Oggi percorriamo il vallone principale di Traversagnan a circa 2000 mt per risalirlo lungamente in vista della cima principale. Raggiunto il piano a quota 2454 con le Grange Sagneres, si aprono i due diversi itinerari per la Rocca:
- dal colle Ovest della Marchisa
- dal colle Est della Marchisa
Lasciata la traccia a dx per il colle Ovest, puntiamo decisamente sulla sinistra della Gran Rocca, verso il colle Est alla quota di circa 2900 mt, traccia decisamente faticosa e alquanto ripida: alla nostra sinistra il colle di Sagneres possibile meta per il ritorno, alla dx la cresta che risale fino alla prima spalla; qui però cambia la neve e si rendono necessari i coltelli per affrontare la prima parte della cresta dapprima con un traverso alquanto ripido e poi la spalla terminale sul versante Sud fino alla croce di vetta a 3071 m. Giornata spaziale con una vista mozzafiato sulle valli Maira e Varaita e naturalmente con la presenza immanente del Monviso. Sono necessarie circa 4,30 ore. Discesa per la stessa traccia fino al Colle Ovest giacche la traversata al colle Sagneres risulta decisamente ostica in cresta, per poi puntare alla costa Sturana con discesa nel vallone di Reon.
Pendii totalmente vergini permettono di arrivare in vista della Antica miniera posta alla base della parete in una profonda spaccatura, per poi divallare fino alla gola terminale su neve ormai però resa pastosa dal grande caldo di questo strano Aprile. Finalmente alle 16,30raggiungiamo la strada di fondo valle e risalire gli ultimi metri fino al Melezet.
MONTE FARAUT
Secondo giorno e seconda gita di grande livello.
Dal Rifugio Melezet, stavolta ad ore mattutine compatibili con la presenza in valle si lascia il rifugio per puntare alla cima Faraut, quota 3046 mt.
Si risale ancora la valle fino a sant’Anna sulla pista di fondo, fino ai contrafforti terminali per poi imboccare l’ ultimo vallone trasversale a sinistra. Anche oggi giornata di grandi spostamenti, specialmente nella prima parte; dopo 1,5 ore abbiamo risalito solo 300 mt. Imbocchiamo il sentiero per l’Autaret e cominciano finalmente ad addentrarci nella stretta gola delle Barricate, con neve molto abbondante e assicurandoci che sulle soprastanti pareti rocciose non sono presenti accumuli abbondanti ed instabili; seguiamo integralmente il fondo della gola e con un'ultima ripida salita sbuchiamo sui piani superiori nei pressi di una baita. Occorrono almeno 45 minuti di percorrenza della gola tra pareti strapiombanti su entrambi i lati, ma a questo punto la visuale si apre a a 180° sulla cresta spartiacque..
Dai piani superiori, ci dirigiamo verso sud, percorrendo la larga vallata tra il M. Pence, il M.te Faraut e il Buc Faraut. Ben presto il pendio si fa molto più ripido per risalire il versante Nord del Monte Faraut; dopo circa 400m di dislivello si perviene al colletto poco a Ovest della larga vetta.
A questo punto la cima dista solo circa 15 minuti. La croce di vetta è quasi totalmente sepolta ma ci permette una rapida sosta. Anche oggi un caldo elevato ed un cielo plumbeo ci hanno alquanto disidratato. La discesa avviene sulle stesse tracce della salita, con neve decisamente bella fino al pianoro centrale, per poi ritrovarsi a combattere in una poltiglia informe fino alle gole di fondo valle. Lunga discesa fino la rifugio. Tempo totale anche oggi 6 ore.
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