Dal racconto dell'OrcoBee
Ho sempre sentito nominare il fantomatico “giro dei sette ponti” o anello del Grandubbione, sia nella versione bipede che sulle due ruote di una mtb, ma non sono mai riuscito a farlo.
Tra l'altro il dubbione e la sua variante in grande sono sempre state fonte di battute (scontate) sulla strada per raggiungere le località montane dell'alta Val Chisone, soprattutto prima della nascita di varianti e circonvallazioni.
Propongo allora agli altri Orchi questo giro che conosco ovviamente solo da letture di relazioni, cartine e ispezioni “dall'alto”.
Noi Orchi, frequentatori più assidui delle valli susa e sangone ammiriamo infatti più spesso dalla nostrana punta Aquila lo stretto vallone modellato dal Rio Grandubbione, che da quelle pendici nasce per poi scendere verso il torrente Chisone nel del versante orografico sinistro dello stesso.
E' un giro quindi ad alto rischio “ravanatorio”, trattandosi di quote basse, boschi, e numerose strade e sentieri di collegamento..
Preso dall'ansia di non sbagliare troppo mi leggo un bel po' di relazioni, tutte concordi nel sottolineare la bellezza di questo angolo di bassa montagna vicino a Pinerolo.
Rispondono all'appello in tre, OrcoCiccillo, 730 e Greg. Alle 8 si parte da Orbassano e dopo un caffè a Villar Perosa siamo alla frazione Dubbione di Pinasca, pronti per partire alle 9 circa.
Il punto di partenza avviene, neanche a farlo apposta vicino ad un pote sul rio Grandubbione, il Ponte di Annibale. Una leggenda narra infatti che il grande condottiero Cartaginese ordinò ai suoi uomini la costruzione di un ponte sul torrente per agevolare il rasporto di vettovaglie e masserizie, in realtà il ponte è una costruzione del XVIII secolo, ma pensare agli elefanti sopra quelle pietre è sicuramente più affascinante.
Pronti via, la strada sale subito molto decisa, in pochi metri diventa sentiero e si infila in boschi fitti di castagni e querce. Come immaginavo le varianti sono molteplici ma tutto è ottimamente segnalato da una segnaletica attenta e precisa, basta solo ricordare il nome della borgata successiva presso cui si vuole passare. La segnaletica ha come fattor comune la denominazione del vallone: “grandubbione, un vallone che profuma d'antico”.
Il nome è azzeccato; si respira in questi boschi, lungo questi sentieri, nelle case sparse, nelle borgate al sole, nel torrente che risaliamo e nei ponti che lo scavalcano più volte, un passato, neanche tanto lontano, fatto di lavoro duro, di vite votate al sacrificio, di territorio modellato e trattato con cura per ricavarne umili risorse per il sostentamento.
Scegliamo, per salire, la variante più panoramica, toccando le borgate Tagliaretto, Traversi e la chiesetta di serforan per poi sbucare sulla strada asfaltata appena sotto la borgata di Serremoretto.
Da qui si attraversa ancora una volta il rio e si sale in direzione Colle del Besso, passando prima la baita sociale del Cai di Pinasca e poi un bel bosco di faggi in discreta pendenza.
Il colle del Besso è a circa 1450 m. da cui si ha una ottima visuale sulla valle. Ma la vista non è verso la val Chisone, bensì la “nostra” valsangone! Tutta 'sta strada per vedere Giaveno. (la cosa però scatena fantasie di prossime avventure orche*).
Questo sarà il nostro punto di arrivo, da cui decidiamo di scendere facendo lo stesso itinerario di salita perchè non sappiamo bene quanto tempo ci prenderà un possibile anello di discesa dal colle attraverso la borgata Cavalleria.
La discesa avviene con un po' più di prudenza perchè una marea di foglie ricopre il sentiero e il volo d'angelo è sempre in agguato...Ritornati alla chiesetta del Seforan decidiamo però di allargare il giro, correndo per un po' lungo una carrozzabile sterrata che ci porterà verso la borgata di Serremarchetto e da lì, di nuovo per boschi a Dubbione.
La macchina è parcheggiata vicino ad una fontana ed un piccolo spazio attrezzato di panche e tavoli. Ne approfittiamo per cambiarci con calma e per un thè caldo ed un ottima fetta di torta.
Alla fine saranno circa 21 km e 1300 metri di dislivello in un bel posto...che profuma d'antico ma che vale la pena rispolverare, e riproporre, anche in altre stagioni.
W la montagna! W gli Orchi!!
X next TA
*perchè non raggiungere la val chisone con un mezzo pubblico e poi via colle del Besso (punta dell'Aquila per i più arditi) provare scendere per la val sangone e via collina morenica tornare dalle parti Rivoli sulle proprie gambe?, State sintonizzati per la prossima primavera...
Nessun commento:
Posta un commento