Foto Tour della Val Maira 2015
Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
A distanza di due anni esatti ritorniamo in Val Maira per la classica route di scialpinismo di fine anno. Eravamo allora nella vallone di Unerzio, laterale destra orografica da Ponte Maira, e precisamente con base al rifugio Viviere a quota 1709 metri, proprio sopra Chialvetta.
Quest’anno piccolo spostamento nel vallone Marmore ,altra Valle laterale destra, che si stacca dal solco principale della Maira nei pressi di Ponte Marmore.
Si tratta infatti di un enorme vallone solcato dal Torrente Marmore, che dopo circa 5 km raggiunge su una strada scoscesa e strettissima il paese di Marmora a quota 1230 metri dove la valle si divide in due rami secondari. A sinistra risale lungamente in direzione Sud verso il colle del Mulo, a destra verso Canosio e a seguire il villaggio di Preit ed il passo della Gardetta. Stavolta abbiamo prenotato in una locanda nella frazione Vernetti di Marmora. La borgata, sede di comune, ha subito un profonda ristrutturazione ed in essa è stato ricreato in una numerosa serie di abitazioni rurali addossate l’una all’altra questo alberghetto diffuso, sapientemente realizzato in pietra e legno, in un incantevole scenario alpino, frequentato da numerose comitive di appassionati di montagna.
Per fama e conoscenza la Val Maira è la patria indiscussa dello scialpinismo con centinaia di gite proposte nella storica guida occitana e nella cartina Chaminar en val Maira, dalle grandi classiche tipo Oronaye, Autovallonasso e Oserot alle straconosciute Midia, Estellette o Boscasso.
Ma adesso la neve langue tristemente, a sud il livello è posizionato a circa 2600 metri, verso Nord a circa 2200. Ma tutto è assolutamente non sciabile anche a quote elevate. Solo strisce e colate terribili di ghiaccio verde. Un inverno come non si era mai visto anche a mia memoria che purtroppo comincia ad allungarsi indietro nel tempo.
Naturalmente eravamo perfettamente a conoscenza della situazione ma con mio fratello Roberto ed Ugo su decide di partire ugualmente. L’ambiente con o senza neve è sempre affascinante ed esistono anche un mare di gite escursionistiche. Marmora è un paese affascinante, che ha conosciuto un periodo certamente prosperoso nel tempo passato. Il nome deriva dall’estrazione e lavorazione delle pietre da costruzione, sin dai tempi della dominazione del marchesato di Busca, poi di Saluzzo ed infine dei Savoia.
Era un Comune prosperoso e popoloso sin dall’età medioevale e Ancora negli anni 50 godeva di una certa prosperità; attualmente vive principalmente sulla attività turistica che si sta rivitalizzando notevolmente con la riscoperta delle valli e borgate da parte del turismo locale e soprattutto dal Nord Europa alla ricerca di itinerari affascinanti e di ottima ristorazione.
Il primo giorno si punta direttamente a Preit, a quota 1541, con meta il sentiero escursionistico TRM, ovvero il Tour della Rocca Meja. Si risale la strada carrareccia di fondo valle, interdetta al traffico anche se senza neve, fino alle Grance Selvest., per poi deviare verso Nord ed aggirare il monte Bert: ma l’ora tarda ci fa ripiegare su una variante più breve del Tour che ci permette di raggiungere il Lago Nero a quota 2240 e il soprastante colletto. Ma siamo a Nord e cominciamo ad entrare nel regno della neve. Lasciamo pertanto Rocca Meje alla nostra sinistra per scendere più rapidamente verso la Valle principale del Preit e la sottostante strada di fondo valle. La parte alta presenta grandi colature di ghiaccio che ci obbligano a varie diversioni. Impossibile usare i ramponi data la discontinuità del percorso e pertanto occorre prestare molta attenzione. Peccato non aver potuto percorrere per mancanza di tempo e condizioni della montagna tutto il periplo della Meje attraverso il Passo della Valletta, il colle del Mulo ed il Colle del Preit. Merita senz’altro una gita completa di un intero giorno.
Il secondo giorno, viste le condizioni della montagna con la impraticabilità dei versanti Nord, si decide di spostarsi fino alla testata della valle principale, al paese di Chiappera, dove lasciamo l’auto al Campo Base. Zona conosciutissima dagli alpinisti liguri e piemontesi per le pareti soleggiate del gruppo Provenzale Castello e le innumerevoli vie di arrampicata. Credo che non esista alpinista di medio e buon livello che non abbia percorso almeno una via classica di arrampicata sulla Torre Castello, sulla vicina Rocca, e sulla Provenzale.
Quest’ultima poi presenta sulla cresta Sud una facile via normale di salita con passi di 1° e 2° grado, in grado di accontentare anche i neofiti. Oggi però puntiamo al giro escursionistico del gruppo, con partenza dalla Chiappera e risalita fino al colle Greguri a quota 2309, proprio sotto le grandi pareti calcaree della Provenzale. Siamo in pieno Sud, praticamente in condizioni autunnali senza tracce di neve. Per soddisfare la voglia di cime puntiamo sul sentiero della GTA fino al monte Eighier, quota 2556, tra rovine dei baraccamenti militari e vari Bunker. Sole, temperatura mite consigliano una sosta prolungata con panorama mozzafiato sull’intera vallata e naturalmente sul vicino Monviso. La discesa ci permette con un lungo giro di contornare il gruppo Castello e ritornare a Chiappera attraverso la Valle Maurin.
Il terzo giorno ritorno sui nostri passi fino a Chiappera per puntare attraverso la Valle dell’Autaret fino al Monte Bellino. Una buona strada bianca permette di arrivare con l’auto fino alla quota 2000 delle Grange Collet. Parcheggio in pieno prato, freddo intenso e partenza veloce verso il Monte Bellino. Altro percorso della GTA che collega la Chiappera alla valle di Bellino. La prima metà si svolge interamente nel grande vallone quasi pianeggiante dell’Autaret tra prati a pascoli e grange disseminate ovunque, per poi risalire velocemente al Colle di Bellino a quota 2813 m.
Finalmente al Colle la sospirata neve, ma siamo in pieno Sud e si cammina agevolmente su ripidi nevai fino a raggiungere la Cima di Bellino a quota 2937. Anche oggi sole ma con temperatura decisamente inferiori. A nord si apre tutta la valle di Traversiera che risale con lungo spostamento da Acceglio per mezzo di una strada militare, fino sotto il Bellino ed il vicino rifugio Carmagnola.
Eccezionale gita questa di Mountain bike da Acceglio al Bellino e discesa per il Maurin fino a Chiappera per grandi appassionati!
Tre giorni di facile escursionismo in un meraviglioso ambiente alpino!
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