Foto Cro Magnon & Trail Marguareis 2014
Classifica Cro Magnon 2014
Classifica Trail Marguareis 2014
Classifica Neander-Trail 2014
Edizione 2012
Edizione 2010
Dal racconto dell' OgreDoctor
E' ormai l'alba della domenica e tre orchi (OrcoMegaflex - Gaetano, OrcoTartaro - Matteo e OgreDoctor - Antonio) tagliano il traguardo di Cap d'Ail alla Plage Marquet. Sono passate 25 ore e 47 minuti da quando, molto più baldanzosi, sono partiti da Limone Piemonte.
E' stata una gara molto dura, forse più di quanto ci aspettassimo (su 292 partenti solo 193 all'arrivo). Abbiamo dato fondo a tutte le energie fisiche e mentali, ma alla fine siamo passati sotto l'arco del traguardo, tutti insieme, così come è stato per tutta la durata della gara.
Soddisfatti? Indubbiamente sì, più per aver portato a termine la prova che per la bellezza del tracciato. Ci aspettavamo tutti molto di più, considerando il blasone della gara.
Tirate le somme, eccettuati i passaggi al Fort Central, al Fort Tabourde, al Pas de l'Incise e al Col du Corbeau, tutti nei primi 76 km per arrivare a Breil sur Roya, il resto è un interminabile susseguirsi di strade forestali e sentieri disseminati di pietre ("discese tecniche").
La bellezza del tracciato è tutta racchiusa nel TRAIL DEL MARGUAREIS!
Il tratto da Breil sur Roya a Cap d'Ail, anonimo e noioso, è stato parzialmente nobilitato dal passaggio nel villaggio medievale di Peille, davvero grazioso. Per il resto non abbiamo messo la testa fuori dal bosco, se non per pochi istanti, assaporando una brezzolina ristoratrice e godendo di quell'attimo di sollievo prima di rituffarci nell'opprimente caldo umido del bosco; data la quota molto bassa di questi ultimi 50 km, non potevamo aspettarci null'altro.
Anche i premi per i finisher in una gara di 126 km costata circa 120 euro (1 euro a km) hanno lasciato un sapore amaro: una misera t-shirt di cotone e un cappellino della Montura. E noi che ci eravamo illusi di poter sfoggiare lo splendido gilet con scritto "Finisher Cro-Magnon 2014", che alcuni degli organizzatori indossavano alla partenza, probabilmente destinati ai vincitori della competizione.
I ristori, abbastanza forniti, sono sembrati un po' troppo lontani, in particolare quello di Peille, a cui si giunge dopo un infinito girovagare fra i boschi e continui saliscendi con l'unico scopo evidente di fare dislivello e km, perché di panorami nemmeno l'ombra.
Ma veniamo alla nostra gara.
Siamo partiti con l'intenzione di tenere una media che ci permettesse di arrivare fino in fondo senza massacrarci...o almeno quella era l'intenzione perché è sufficiente dare un'occhiata ai tempi intermedi per capire che non è andata secondo pronostico: 12 ore e poco più per coprire i primi 76 km fino a Breil sur Roya e 13 ore per fare i restanti 50!
Al Rifugio dell'Amicizia, ristoro solido e liquido (sia benedetto il brodo) ci raggiunge Mirko, che corre sulla distanza breve (si fa per dire: 76 km) e il terzetto diventa un quartetto fino a Breil sur Roya, cancello orario per noi e fine gara per Mirko.
Un'ampia tensostruttura ci attende a Breil, dove sono state recapitate le nostre borse con il materiale di ricambio. Puzziamo in maniera indecente, ma dopo 76 km di sudate, le nostre magliette tecniche non ne possono proprio più. Cambiati gli abiti, le scarpe e rifocillati adeguatamente, si riparte. Direzione Sospel al 91 km. Le energie cominciano a scarseggiare, messe a dura prova dal caldo umido, ma arrivati a questo punto si va fino alla fine, a costo di strisciare.
E' così sia, innestato il pilota automatico arriviamo al tanto sospirato villaggio di Peille (incredibile c'è anche la pasta al sugo, che va giù come l'acqua e poi il brodo e poi il formaggio...). La tentazione è quella di chiudere gli occhi e dormire, con le gambe che lanciano segnali sconfortanti. Probabilmente qualche fotografo ci anche sorpresi con gli occhi chiusi nel disperato tentativo di racimolare qualche energia residua.
Ma inesorabili ripartiamo, siamo a 15 km dall'arrivo, 111 già macinati, che sarà mai quell'ultima salita! Una sì, ma solo sulla traccia altimetrica...su e giù, su e giù e ancora su e giù...
Ormai ci siamo, siamo a La Turbie (la latina Turbia). Giusto un attimo per buttare l'occhio allo splendido Trofeo di Augusto, pacificatore delle Alpi Marittime e di nuovo in marcia attraversando Il rilievo a scarpate della costa, caratteristica del bacino idrografico monegasco, fino alla Plage Marquet a Capodaglio o Capo d'Aglio, toponimo originale storico italiano, nella Contea di Nizza e nel regno di Piemonte-Sardegna sino al 1860, prima della sua erezione a comune autonomo, con il nome di "La Turbie-sur-Mer" (Turbia sul Mare), facciata marittima del comune di Turbia, prima di distaccarsene nel 1908 e divenire comune autonomo con il nome di Cap-d'Ail.
Ci salutiamo, provati, ma felici!
Matteo e Gaetano devono recuperare il camper a Limone Piemonte e sperano in un provvidenziale passaggio promesso da una trailer valdostana. Io raggiungo faticosamente l'albergo dove sono alloggiato con la famiglia, svegliando, per fortuna solo mia moglie. Mi butto subito in vasca e poi a dormire fino alle 2 del pomeriggio, in tempo per raggiungere la moglie e i bimbi alla Plage Marquet.
La gara è finita e così come quando sono arrivato venerdì mattina, non c'è nessuna traccia del CRO-MAGNON e del suo recentissimo passaggio.
W Gli Orchi
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