mercoledì 11 giugno 2014

Bici Bdc Aosta colle del Gran S.Bernardo (Ao) 11 Giugno 2014

Foto Bici Bdc Aosta Colle Gran S.Bernardo

Dal racconto dell'OrcoPinoR
La sveglia alle 4.30 a.m. come si addice ai veri cacciatori di colli.
L'attesa per poter ambire a questo trofeo è stata lunga ed il periodo per poter salire al famosissimo Colle del Gran San Bernardo 2473 slm è breve.
In pratica i mesi a disposizione sono Giugno, Luglio, Agosto,  ma occorre tener conto delle condizione climatiche del colle assai bizzose per cui i giorni a disposizioni si riducono drasticamente.
A dire il vero la pianificazione oggi 11 Giugno 2014 , prevedeva il tour in Bdc; Oulx, Colle della scala, Nevache, Briancon, Colle dell'Izoard, Colle del Monginevro, Cesana, Oulx.
Ma un po' per il rischio di temporali pomeridiani un po' per la scarsa preparazione decidiamo per l'ascesa in bici da strada al Colle del Gran S.Bernardo.

Un'unica strada porta al colle del Gran S.Bernardo, la statale nr.27.
Dalla mia  esperienza personale, la statale nr.27 che va al colle è percorsa da mezzi pesanti ed un copioso traffico di autoveicoli. Sopratutto nei fine settimana la ss27 viene utilizzata per imboccare il traforo T2 del Gran S.Bernardo che collega l'Italia alla  regione del Vallese Svizzero.
Il ritrovo e partenza con OgreDoctor e OrcoDavid alle 5.30 a.m. da Alpignano(To) con una macchina contenente tre bici e tre Orchi.
Evitiamo quindi il traffico pesante con l'alzataccia e la scelta di un mercoledì lavorativo per essere in sella ad Aosta alle 7.30 a.m.
Troviamo un parcheggio antistante l'Ospedale Regionale di Aosta, proprio dove inizia il Viale Gran San Bernardo. Ad Aosta siamo a quota 580 slm ed i 35km e 1900D+ ci porteranno a quota 2473 slm del Colle del Gran San Bernardo.
Il traffico cittadino settimanale ad Aosta sembra impazzito, la rotonda antistante l'Ospedale una giostra infernale ed occorre in bici prestare la massima attenzione.
Ma appena inizia il Viale Gran S.Bernardo il traffico scema, e con una bella salita al 7% usciamo lentamente fuori dal caos cittadino. Alla nostra sinistra ci fanno compagnia, la vista, del monte Emilius e della Becca di Nona, teatro della gara Aosta - Becca di Nona che ha visto negli anni la partecipazione di tanti Orchi.
Dopo pochi  chilometri ecco la strada statale nr.27 che ci porterà su in cima, il traffico veicolare e mezzi pesanti scarso e la giornata con un cielo ed un sole da incorniciare.
Adesso ci fa da panorama la Valpelline e la bastionata del Gran Combin. Ma non è qui che ci porta la statale, questa gira a destra per portarci nella valle del Gran San Bernardo attraversando il paesino caratteristico di Etroubles dove ci fermiamo in centro paese a riempire le borracce.
Da Etroubles, in quattro chilometri, ci spostiamo all'ultimo paesino prima del colle, St.Rhemy-en-Bosses. Splendido paesino montano che è anche una delle tappe dell'ormai conosciutissimo TOR DE GEANTS. Una gara di corsa da 330km e 24000D+ che partendo da Courmayeur in senso antiorario percorre tutta la Valle D'aosta utilizzando in sequenza i sentieri dell'Alta Via nr.2 e nr.1.
Nel 2012 St.Rhemy-en-Bosses è stato il punto di arrivo della gara causa il maltempo e l'impercorribilità del colle di Malatrà che mette in comunicazione la Val Ferret.
Due Orchi OrcoRaffa  e OrcoSteu avevano chiuso qui a St.Rhemy-en-Bosses la gara TOR DE GEANTS 2012

Dal paesino di ST-Rhemy-en-Bosses 1600 slm conviene fare l'ultimo rifornimento idrico, seguono dal paese circa 14km e 900D+ e sono a mio parere i chilometri paesaggisticamente più belli.
Le pendenze mai eccessive, qualche strappo al 9%-10% ma niente di impossibile.
Si alternano dapprima le folte e ricche pinete, poi ai 2000 slm il deserto d'alta quota con bastionate, picchi e le cime ancora innevate dalle abbondanti nevicate di quest'inverno.
Il manto stradale perfetto essendo la strada rimessa in sicurezza tra il 2008 ed il 2009.
A quota 2300 slm procediamo affiancati da muri di neve ed immagino qui al colle il passaggio del giro d'Italia del 1973 e il Tour de France del 2009.

Eccoci arrivati in cima al Pian di Giovo, il nome derivante dall'antico tempio qui dedicato a Giove Pennino.
Fa bella mostra di se il laghetto del Gran S.Bernardo ancora ghiacciato.
Per arrivare al colle occorre passare la frontiera Italo-svizzera presidiata. Nessuno ci intima il classico ALT e proseguiamo verso l'agognato colle.
L'Ospizio degli Agostiniani, aperto tutto l'anno, in questo periodo è in restaurazione, imbracato da teli ma comunque ben visibile in tutta la sua mole.
Una sosta al bar svizzero appena dietro il colle per due birre piccole ed un caffè, il tutto strapagato dieci euro.
Mentre ci prepariamo per il ritorno, una fuggevole vista di due cani S.Bernardo. I molossoidi allevati qui al colle che fungevano da deterrenti per i male intenzionati e d'aiuto per i pellegrini.
La sosta  per rifocillarci la facciamo in Italia appena sotto il colle in una baita-bar, con il classico tagliere Valdostano di salumi e formaggi ed un sole da ustioni gravi.


1 commento:

  1. Come sempre, complimentoni a tutti! Tanta invidia; io qui alle prese con la Tasi e voi in quei magnifici luoghi in bici!

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