Via Lattea Trail edizione 2010
Via Lattea Trail edizione 2009
Sito Via Lattea Trail
Sito Gli Orchi Trailers
Dal racconto dell'OrcoIng
Sestriere è
affascinante come non mai. Un candido
manto di neve riveste il paese
come in un mondo di fiaba, atmosfera vellutata dove il candore invernale quasi
spegne la mondanità.
E’ sera, una sera
d’inverno, ma molto particolare. Un esercito di appassionati, di semplici
amanti della corsa in natura invade il borgo rinomato per lo sfoggio di
ricchezza, di benessere.
Ma ormai non è più
tempo di ostentazione, prevale la moderazione
e la crisi economica porta anche una ventata di rigore.
Ricordo ancora
perfettamente l’ultima edizione quando il transito in paese avveniva praticamente
nell’indifferenza più assoluta dei villeggianti.
Oggi questo amato
ed odiato villaggio alpino con tutte le sue contraddizioni, accoglie una folta
pattuglia di trailers, quasi 800
partecipanti ad una edizione sicuramente più grandiosa e matura degli anni
precedenti.
L’organizzazione è
più capillare e soprattutto efficiente. Mau Scilla regna incontrastato.
Il centro sportivo
posto quasi alla testata del paese sotto
il Fraiteve permette un sicuro ritrovo dei partecipanti ed una accoglienza
calorosa fuori dal gelo della sera sul colle.
Altra cosa
rispetto alla spartana partenza da Sauxe, tra gli squallidi parcheggi ed una palestra non ancora
utilizzabile per precedenti impegni!
Ma tre Orchi, Moreno, Matteo e Mauro, verso le ore 16,00 sono già in coda per il ritiro di pettorale e
pacco gara, al calduccio del Palasport, tra
stands di scarpe e materiale tecnico da lustrarsi gli occhi come bimbi
al circo.
Il dibattito è
invero assillante sul tipo di abbigliamento da indossare, 3 strati, 4 strati,
giacca a vento, pile? Oppure calzamaglia e pantaloni aderenti? Doppi guanti, scaldacollo,
Berretto pesante?
Dubbio amletico, ognuno fa la sua scelta,
salvo poi pentirsene a breve.
L’unica cosa
davvero importante sono le scarpe, ma di questo nessuno osa parlare., tanto
sono personali e fonti di sofferenza. Ma tutti noi almeno optiamo per le chiodature in gomma da applicarsi sotto la suola. Chissa ’ a cosa serviranno
con tutta la fiocca che è caduta recentemente.
Però non importa,
fa quasi scaramantico e soprattutto ci
tranquillizza.
Già il viaggio in
taxi era passato nelle rimostranze
contro il nostro valoroso taxista-orco Moreno; e soprattutto nel controllo del
tassametro. Pian piano ne scopriamo i mille risvolti e sopratasse, per bagaglio, eccesso di
temperatura interna e soprattutto un
misterioso incremento tariffario progressivo e fisso che la gelida temperatura notturna non è stata
sufficiente a svelarci. Mah!
Comunque ore 17,45
tutti pronti al briefing e alla partenza
nella bellissima piazzetta
pedonale nel centro del paese, sotto le luminarie a raggiera. Ore 17,50,
contr’ordine, il Vate Mau Scilla annuncia tormenta e visibilità nulla in quota.
Si attende il responso degli uomini del soccorso alpino dislocati sul Fraiteve
per aggiornamenti meteo e quindi tutti
al caldo. Finalmente ore 18,30 Mau annuncia
un percorso ridotto fin quasi al Col Basset, ritorno e salita
intermedia al Motta e al Cit
Roc, un solo percorso di 17 k. Da adesso in poi le informazioni si riveleranno
fasulle e scarsamente attendibili. Altro che percorso ridotto.
Si parte dal centro
paese per poi prendere la strada del Col Basset, dove le abbondanti nevicate
degli scorsi giorni hanno accumulato una quantità enorme di neve, rendendo
veramente penosa sia la salita che la discesa. Il
giro di boa è praticamente al colle, ritorno avventuroso sullo stesso
percorso tra un incrociarsi di circa
700 trailers in salita e discesa. Per
prudenza procedo con le braccia a protezione del corpo onde impedire di essere
investito dai veloci discesisti nel buio
della notte. Dal paese rapida discesa
verso Borgata, naturalmente tra errori di percorso verso misteriose vallette
laterali e finalmente si trova la pista verso il Motta. Ma a questo punto
diventa chiaro che le informazioni pervenute non sono attendibili, la corsa
diventa durissima, la pista sale prepotentemente ed i km totali si allungano diventando in fondo quasi
22. Al rifugio Raggio di Sole ci comunicano che mancano 4 km !. Per mia tranquillità
interiore, ingenuamente sono disposto a crederci, ma la salita al colletto e la
rapida discesa gelata con un traverso bellissimo verso il Sestriere mi
rincuorano.
Le luci del paese
son appena sotto invitanti pronte ad
accoglierci. Siamo sotto il Sises, ma sorpresa, non si scende ma si deve salire
fino in cima agli impianti. Attimo di scoramento,
ma un trailer e Orco genuino della prima ora non si arrende e
finalmente vedo il colletto. Traverso in piano intorno alla stazione e giù diritti sulla pista , i chiodi non tengono e le scivolate sono d’obbligo,
ma nulla ormai ci ferma. L’arrivo in paese
è davvero entusiasmante tra una folla di turisti e di stranieri che non si era mai vista.
Impressionante il
parterre dei partecipanti con il vincitore, il francese e fortissimo Michel
Lanne in 2, 10’
, il secondo Fabio Bazzana, lo scialpinista
Barazzuol, e a seguire, incredibile a dimostrazione del livello
partecipativo,. Danilo Lantermino, Daniele Fornoni, Paolo Bert, Franco Agli e
Bruno Brunod 10°.
Quando ho sentito
di Brunod con un tempo fantastico mi
sono veramente commosso e mi sono ritornate in mente le sue parole di
quest’estate a Cheneil, dove impastando cemento con la betoniera mi aveva
esplicitato il suo desiderio di tornare a correre per piacere e divertimento.
Credo che il
comportamento di Bruno e la sua umiltà debbano
essere prese ad esempio da tutti noi che corriamo in montagna o che
soltanto partecipiamo con un tempo di 4 h, 45’ .
Grazie Bruno!
Grazie Scilla!
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