domenica 24 febbraio 2013

Trail Bianco di Cesana (To) 24 febbraio 2013

Foto Trail Bianco di Cesana 2013
Classifiche Trail Bianco 2013
Sito Trail Bianco di Cesana
Edizione 2012

Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, 
il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto 
il meglio di me stesso: porto me stesso nel bene e nel male
(Renato Casarotto)


Dal racconto dell'OrcoMazinga (condito con editoriale sui fatti italiani)


Il dubbio mi assale impellente correndo sulla neve .
Ma si vota con la pancia e si corre con la testa?
O forse il suo contrario, si vota con la testa e si corre con la pancia (piena)?
Giornata quest’oggi di grandi eventi socio-politici e in parte sportivi.
In primis le attesissime elezioni politiche, che per la prima volta nella storia della Repubblica , si svolgono di inverno e sotto la neve. Sarà una coincidenza ma  si riscontra ovunque un desiderio catartico  di candore, di pulizia da un mondo vecchio e sfittico e cosa meglio della neve  può rappresentare tutto ciò. Rottura con il passato, ricerca del nuovo che solo la nostra classe giovanile ci può rappresentare. Nella presente odierna Italia  gelata dal freddo siberiano e dalla peggior crisi del dopoguerra, nella mancanza di lavoro e nella mancanza di progettualità, ci presenteremo con la nostra coscienza alle urne, dovere irrinunciabile e dovere soprattutto civico. Ci tureremo il naso , dimenticheremo  il triste passato e guarderemo finalmente in avanti, con il sorriso di fare una svolta.

La nostra non sarà  comunque epocale, perché tutte queste svolte portano conseguenze drammatiche  rivoluzionarie destinate storicamente a concludersi in una triste restaurazione.
Il sentiero  nel bosco sale lentamente e tutti i pensieri mi corrono impetuosi.
Ma cosa farò stasera con due schede, una gialla ed una viola?
Sarò all’altezza della situazione?
In Piemonte oggi sono caduti 15 cm di neve, Piazza Castello rivela un candore veramente raro che la vicina sede della Giunta  Regionale  probabilmente non ha saputo evocare, nonostante grandi speranze.
In secondo oggi il Papa ha pronunciato il suo Ultimo Angelus Domenicale, in piazza San Pietro di fronte ad una folla strabocchevole. La folla, elemento Manzoniano di spicco nei Promessi Sposi, si è stretta intorno al Capo  Spirituale, in evidente simbiosi con una figura carismatica di cui per la prima volta si è sentita orfana e non più protetta.

Dice Benedetto XVI , il Signore mi chiama a salire sul Monte per dedicarmi alla Meditazione ed alla preghiera. Se Dio mi chiama è perché Lo possa servire  con la stessa dedizione.
Per la Chiesa Cattolica questo è un momento epocale, una catartica discontinuità con il passato.
Ecco che ritorna per la seconda volta la nostra terrena necessità di Catarsi purificatrice.
In terzo luogo  appunto mentalmente su questa interminabile salita che anche Monti è salito in politica, speriamo tutti che ne discenda velocemente, abbiamo collettivamente  bisogno di sperare per i nostri figli, senza Spread tedesco o derivati da alta finanza bocconiana.

In quarto luogo altra notizia, Napolitano va a votare nel  seggio elettorale di Via  Panisperna.
Oddio, ma glielo hanno spiegato a questo signore  di 87 anni, che nel 1934 un gruppo di ragazzi ( i ragazzi di Via Panisperna) guidati da Enrico Fermi  ed in particolar modo Amaldi, Maiorana, D’Agostino, Pontecorvo, Rasetti ed Emilio  Segre’  seppero costruire le basi della nuova Fisica teorica  della Reazione nucleare, la scoperta  del decadimento dei neutroni lenti.
Tutti quelli citati si sono rivelati delle eccellenze mondiali della Fisica , giovani fisici di circa 30 anni che seppero progettare il futuro scientifico e preparare la  futura crescita Italiana, il vero New Deal.
Intanto arrancando su una lunga strada  che finalmente presenta neve fresata da un gatto, arriviamo  alla capanna Mautino.

Il dubbio amletico del mattino, in una gelida Cesana a -8°, ci faceva dibattere sul numero di strati di abbigliamento, 2 , 3 op 4?
Optiamo generalmente per 3 strati termici, e nello zaino una generosa riserva di altre 2 giacchette antivento,  ma alla Capanna  capisco che sono già sudato fradicio per il caldo.
Il terrorismo mediatico e meteorologico  ci ha paventato drammatiche congiunture di bufere di neve.
Ma il Lago nero e la Capanna Mautino sono al sole! Afferro due spicchi gelidi di arancio perché il the è finito, pazienza e via finalmente in discesa dopo circa 1h 50’ di salita.
Ma quale discesa, si percorre una pista infernale praticamente in piano nel bosco, girovagando su una neve smossa da Ritirata di Russia, in terribili fossi dai quali è davvero difficile uscire. Finalmente riprendiamo affannosamente una pista battuta decentemente che  quasi quasi ci riporta  in alto, in una allucinazione vedo un grande Resort alberghiero. Devo aver fatto confusione  nel biancore della neve e della scarsa visibilità, trattasi in realtà di una struttura militare a due piani. Mi sovviene che siamo in prossimità del confine Francese.
Comunque divallando velocemente arriviamo dopo una  ripida discesa in Bousson. E’ finita, mi dice uno del servizio, circa 1,5 k m di discesa., ed in un accesso di ottimismo   evito il ristoro. Infatti comincia il delirio, massacrante ritorno su una pista di neve  smossa in salita. Non corro, non cammino, mi trascino. Meno male che una deliziosa biondina con una attillatissima tuta mi fa da faro. Ma quanti anni avrà, 20 o 40? Infatti mi sorpassa nella discesa su Cesana, rivelando una vitalità inaspettata.
Dopo 3h e 50 ‘ arrivo sul traguardo, insieme ad altri 18 Orchi, incredibile successo di gruppo e dei due vecchietti ultrasessantenni!  

Conclusione: si vota con la pancia, scevri da inutili e dannose ideologie, per il nostro interesse e non per la grande industria tedesca, si vota per la nostra  immaginazione, per la nostra affermazione, per non dipendere dalla finanza, per tornare   ad affermare nel mondo la nostra industria  manifatturiera, per eliminare la burocrazia che ci sta divorando dal nostro interno quale mostro della genealogia Tolkeniana.
Cosa c’entra con il Trail Bianco di Cesana? Semplice si corre con la Testa , con la fantasia ed anche un po’ di speranza.






martedì 19 febbraio 2013

Cascate di ghiaccio Rio Giaset Piamprato Val Soana (To) 16 febbraio 2013

Dal racconto dell'OrcoPinoP
Prima salita: Renzo. Luzi e C. inverno 1980.
Dislivello    : 150 m.
Difficoltà    : D1 seguendo i muri più ripidi.
Esposizione : Ovest.
Quota         : 1600 m circa.
tempo S/D  : ore 4 circa

Sabato 16 febbraio 2013, rinuncio alla Mezza maratona a 5 cerchi di Pragelato per un'uscita con Filippo, Renzo Luzi e alcuni suoi allievi.

Ecco qui elencate alcune salite di Renzo con GianCarlo Grassi:

Goulotte Grassi - Ailefroide Occidentale - 3 luglio 1980 - Prima salita con Renzo Luzi e Franco Salino, parete nord-ovest, 730 m/TD+.
Cascata del Freney - Monte Bianco - 3 settembre 1980 - Prima salita con Marco Bernardi e Renzo Luzi.
Direttissima Gianni Comino Memorial Route o Phantom Direct - Grandes Jorasses - 19 giugno 1985 - Prima salita con Renzo Luzi e Mauro.


L'uscita di oggi per intraprendere una splendida cascata di ghiaccio in Valle Soana.
Renzo, Guida alpina della Valle di Susa,  e' stato nel 1980 il primo alpinista che ha scalato questa cascata di ghiaccio ... ed arrampicare con lui è per me un onore e uno stimolo a fare bene.
Ho attirato la sua attenzione per essermi migliorato rispetto allo scorso anno.... ma il merito è anche di Filippo che nelle uscite mi riempie sempre di preziosi consigli.
La cascata si trova attaccata alla frazione di Piamprato Soana nel comune di Valprato Soana (To) dell'omonima valle Soana.
E' una frazione come ce ne sono poche in Val Soana, ai confini orientali del Parco Nazionale del Gran Paradiso e sembra essere proiettati in un mondo antico.
Quello che si può dire è che se vuoi passare un giorno fuori dallo smog e chiasso... bhè Piamprato è il posto giusto.
Il ghiaccio si faceva accarezzare e spiccozzettare con piacere e la salita è stata davvero piacevole.
Le attrezzature utilizzate; buone picche e ramponi,un pò di pratica di arrampicata.
La temperatura era buona, circa zero gradi e alle 14.00 faceva persin caldo.
Abbigliamento adeguato; pantaloni e giacca gore tex, intimo caldo e pail, guanti termici almeno due paia, cosi che se si bagna il primo ne hai ancora uno di ricambio.
Al termine del trip ci siamo rifocillati all'agriturismo Aquila Bianca , posto accogliente e famigliare, dove con pochi euro è possibile mangiare bene e stare in allegria con i compagni di cordata.

domenica 17 febbraio 2013

Mezza Maratona a 5 cerchi Pragelato (To) 16 febbraio 2013

Foto Mezza Maratona a 5 Cerchi 2013
Classifica Mezza Maratona 5 cerchi 2013 21km e 10,5km
Edizione 2012
Edizione 2011
Sito Mezza Maratona a 5 Cerchi
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Percorso sulle piste da fondo della Val Troncea, le stesse  dell'Olympic Winter Games Torino 2006.
Due le gare, una mezza maratona di 21 km. e 10,5 km. La partenza avviene dal Centro Fondo di Pragelato Borgata Plan.

Dal racconto dell'OrcoGabry

Non vedevo l’ora che arrivasse il tanto desiderato momento:partecipare alla corsa podistica notturna sulla splendida pista olimpica di fondo di Pragelato per la "Mezza maratona a 5 cerchi"in Borgata Plan a Pragelato.
Premetto adoro la montagna e mi piace correre al buio....a maggior ragione se in compagnia dei miei amici orchi. Siamo un bel gruppo! Opto per il percorso ridotto 10,5 Km.Il pomeriggio promette bene, fa freddino (-8 ndr), ma non eccessivamente.
Ore 18:si parteee! Dopo 500 mt…aiuto…si sprofonda, la neve risulta molto farinosa. Che fatica …ma per fortuna e grazie agli organizzatori in seguito come per incanto il manto si presenta fresato alla perfezione.
La bellezza del paesaggio che mi circonda mi ripaga di tutta la fatica avvertita fino a quel momento e che mi accompagnerà per i prossimi 5 km, circa, tutti in salita. Assaporo il calare del sole, il cielo improvvisamente
appare più azzurro con l’imbrunire della sera, le stelle pian piano fanno capolino, appare la luna che sembra mi abbozzi un sorriso. Tutt’intorno un silenzio totale, odo solamente lo scrosciar dell’acqua che scorre lungo un torrente innevato.
Che splendore, il mio sguardo si posa spesso sul manto nevoso,che sembra cosparso di polvere di stelle, che magia, forse è passata Trilli! La mia mente è libera,dimentico lo stress e tutti i miei assilli. Quando mi accingo a tagliare il traguardo....Sorpresa! Alcuni ragazzi dell’organizzazione mi comunicano di essere la prima donna giunta all’arrivo.
Stento a crederci, sono al settimo cielo, ammetto,è stato facile, le mie avversarie sono solo due,Beatrice e Nadia. Ma non importa,ho il cuore contento e son felice! Trascorriamo una bella serata in pizzeria, rilassandoci ulteriormente.
Alla fine,le premiazioni. Che emozione!!! Applausi e festeggiamenti. Tanti premi sorteggiati …. e vinti anche dai miei amici orchi.   Che dire? W gli orchi e W la montagna.


giovedì 14 febbraio 2013

Scialpinismo Monte Facciabella Val d'Ayas (Ao) 13 febbraio 2013

Da racconto dell'OrcoIng (envied)


quota di partenza (m): 1830
quota vetta (m): 2619
dislivello complessivo (m): 790
difficoltà: MS :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Sud-Ovest
località partenza: Mandriou (Ayas, AO)

Itinerario da Antagnod- Mandriou
  
Rientrare in Val d’Ayas è come ritornare a casa dopo tanto tempo. La ampia conca soleggiata da mattina a sera ti si spalanca all’improvviso dopo 25 km di valle. Per poterla gustare appieno devi almeno arrivare a Lignod, l’antica porta del Comune, con il bellissimo forno nella frazione. E finalmente pervenire a Antagnod, il centro, sede del Comune di Ayas e ricca di un delizioso centro storico perfettamente riattato dai valligiani. Due montagne sovrastano la conca, a destra  il Facciabella, a sinistra la Becca di Nana 3000 mt. Inutile dire quanti ricordi di Estati trascorse a spasso per queste montagne, ma oggi transitiamo veloci verso Mandriou , la frazione più alta e punto di partenza della gita.
Veramente la meta sarebbe stata la Becca di Nana, ma l’ora tarda, la totale assenza di pista ed il canalone fortemente carico e posto  sottovento  ci fanno ritenere più saggio ripiegare verso il Facciabella.
Forse una mezza gita data l’esiguo dislivello,ma l’ambiente strepitoso ed il percorso su una bellissima neve meritano sicuramente la fatica del viaggio da Torino.
La chiesetta di Mandriou a quota  1830 ci accogli con un sole meraviglioso ed una vista impareggiabile su tutta la catena del monte Rosa.

 Inforcati rapidamente  gli sci, ci si dirige  velocemente su una bella traccia fino all’Alpe Vascoccia ed alla sua Chiesetta, a quota  2250.
Lasciamo a sinistra gli impianti della Miniera e puntiamo diritti su per il vallone. Il freddo intenso del fondo valle si è trasformato in  una mite temperatura, tanto da procedere in maglietta.
Ma  innalzandoci su per il vallone troviamo le prime folate di un freddo vento nordico che sul colle si trasformano in turbinii di neve. Occorre indossare tutto l’abbigliamento pesante di cui disponiamo.
La traversata dal Colle Vascoccia  mt 2559 fino alla cima del Facciabella è rapida e sferzata da un vento sempre più prepotente. Velocemente  ci addossiamo alla cima (2619 mt) e  prima di  ripartire troviamo il tempo di gustare  una incredibile vista a 360° sulla catena.
Comunque la discesa è superba giu’ diritti per i ripidi pendii iniziali su neve abbastanza soffice e comunque scarsamente rigata. Mandroiu è ad un tiro di schioppo e la parte finale ci regala anche  la polvere data la posizione più fredda.
Siamo arrivati in circa 12 persone del nostro gruppo aperto ma la giornata finisce solo in 9 ad Antagnod, al Petit Prince a gustare un enorme tagliere di salumi e formaggi, tra cui un ottima fontina  del locale caseificio.

lunedì 11 febbraio 2013

trekking Cesana - Lago Nero - Col Bousson (To) 10 febbraio 2013

Foto trekking Cesana-Lago Nero-Col Bousson (OrcoCamola)

Dal racconto dell'OrcoCamola
Cesana – Lago Nero – Col Bousson (“Passavano sulla terra leggeri”).

Domenica ho proprio voglia di pestare un po’ di neve.  Siamo a metà febbraio e non ho ancora fatto una gita sulla neve ….. che non sia una corsa.
Gli Orchi fanno una bella corsa alla Mandria, io sento qualche amico e propongo di andare al Col Bousson sopra Bousson di Cesana Torinese.  L’idea è quella di fare una bella camminata sulla neve e di dare un’occhiata al percorso del Trail Bianco di Cesana che si disputerà a fine mese.
Io Mario e Paolo partiamo da Rivoli alle sette e raggiungiamo Antonio, Giovanni e Fabio  al parcheggio di Bousson intorno alle 8.15. Il termometro segna -13 e scendere dalla macchina mette alla prova la nostra “orchitudine”.
La parte di montagna che percorriamo è molto bella sia per il manto nevoso sia per l’assenza di impianti di risalita. La zona è ideale per chi ama camminare con e senza ciaspole e la vicina Cima Bosco è una classica dello sci alpinismo.  Che meraviglia,  ci voleva proprio. Con un buon passo raggiungiamo il Lago Nero e poco dopo la Capanna Mautino.  Il freddo è intenso, beviamo velocemente te e caffè e ripartiamo subito per raggiungere il vicino Col Bousson.

Per il Trail Bianco (che si disputerà il 24/02), il colle, rappresenta il giro di boa. Noi siamo saliti lungo il tratto che la gara percorrerà  in discesa.  Sul colle si sprofonda e chi di noi è senza ciaspole fatica parecchio. Il panorama sulle montagne francesi è bellissimo. Rientriamo soddisfatti. Siamo ancora capaci di andare piano anche se in discesa, per giocare, ci lasciamo andare a qualche corsetta.
Alcune tracce di animali sono un capolavoro per gli occhi: essenziali, leggere, composte. Le mie sono pesanti e disordinate (… non è colpa mia se sono un Orco)
Per fortuna la natura mi manda sempre qualche messaggio. Su questa terra devo passare  ‘leggero’.
Se non lascio troppe tracce sarà più bello per chi passerà dopo di me. Giusto. Grazie per avermelo ricordato.
W gli Orchi


domenica 10 febbraio 2013

SciAlpinismo Monte Viridio Valle Varaita (Cn) 6 febbraio 2013

Dal racconto dell'OrcoIng


SCIALPINISMO AL MONTE VIRIDIO ( 2498 m

Gulliver e la Fioca Ven Mola impazzano.
Ed allora Mercoledì 6 Febbraio gli Evergreen del gruppo di Trekking e del Cai Torino  con tanto di Presidente decidono di andare a vedere questo famoso Viridio.
Già, nutrito gruppo di amici, probabilmente  quasi tutti pensionati o nei dintorni tra cassa integrati, mobilitati o peggio esodati alla Fornero.
La carta di identità, la crisi  economica e la locomotiva tedesca ha alfine creato un vasto gruppo di amici che insomma il Mercoledì si ritrova a spasso con le pelli di foca nelle vallate Piemontesi.
Oggi è giorno di trasferta decisamente più lunga, ma  nelle vallate Torinesi e Aostane, le scarse precipitazioni  e il vento di Foehn che implacabile soffia da giorni hanno reso il manto nevoso alquanto limitato e soprattutto scarsamente sciabile.; ragion per cui si decide, complice Gulliver, di partire per la Valle Varaita.
Si raggiunge Demonte, nella bassa valle e seguendo la strada per il colle Faunera, teatro di grandi avventure ciclistiche, si perviene by car a San Giacomo di Demonte, quota 1312 m.
La gita prevede il Monte Viridio a  quota 2498 con un dislivello complessivo di 1186 m ed un notevole spostamento.
Infatti a fine gita il GPS ci darà uno spostamento complessivo di quasi 17 km.
Si segue infatti lungamente la strada per il colle per oltre 5 km, fino agli ampi pianori del Gias Viridio a quota 1877 m. La lunga strada, la conversazione, le vicine elezioni con il conseguente dibattito da bar, ci fanno impiegare circa 1,45’ h. Qui finalmente si comincia  a fare sul serio. Il Viridio è sulla nostra testa, 600 metri più sopra.
Esposizione costante Sud-Est. Gita valutata MS con pendii perfettamente da sci, ampi ed una bella traccia ci portano direttamente sotto il colle che divide il Viridio dal  Viriblanc.
La maggior parte di noi con Gaspare, Costanzo, Bruno Finestre Cormo, Bruno Trekking ed altri decide di puntare al colle e in breve per crestina si raggiunge la cima.  Altri puntano a sinistra del Viridio su un bel pendio. Cima e gita affollata. Giornata meravigliosa, con vista diretta sull’Argentera, monte Matto. Vediamo anche la linea  del Canale di Lourousa. Sotto di noi precipizio su Castelmagno. Tempo impiegato nella salita 3, 15’
In discesa la prima parte è su neve  un po’ pesante , talvolta crosta portante.
La seconda metà ci regala invece già la neve trasformata primaverile. Peccato che le baite Viridio siano già li. Dopo, la lunga strada diventa invece scorrevole e tra rotaie, neve dura raggiungiamo velocemente  San Giacomo di Demonte . Bella sciata, complessivamente 3 stelle.

mercoledì 6 febbraio 2013

Racchette in Valle Sestriere (To) 3 febbraio 2013

Foto Racchette in Valle 2013 (Christian Olivetti)
Classifica Racchette in Valle 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Sito Racchette in Valle (Turin Marathon)
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoPolare
Ciao a tutti
intanto ne approfitto per presentarmi. Mi chiamo Christian e sono Caselettese da generazioni, pratico il Musinè (che sovrastà il paesino di Caselette-To), da quando ero bambino ma non si finisce mai di scoprirlo, ogni uscita si può rivelare una sorpresa.
Mi piace la corsa in generale anche se prediligo quella in montagna, a seguire le maratone stradali. Appartengo al gruppo degli Orsi Polari, quelli che si tuffano l'ultima domenica di gennaio nelle fredde acque del Pò. Stavo infatti pensando al nome in codice "ORCOPOLARE" cosa ne dite ??
Bene, passiamo alla ciaspolata di domenica scorsa che mi ha purtroppo lasciato un pò di amarezza !
Non sò se a qualcuno di voi è mai capitato di "sbagliare strada " durante una corsa, ebbene a me è successo domenica.
Che tristezza, soprattutto se si ragiona sul fatto che ad un punto cruciale (poco dopo il km 6 ), gli organizzatori non hanno pensato di mettere qualcuno a dare le giuste indicazioni !.
Così realizzato di aver sbagliato con un certo numero di compagni di sventura abbiamo ripercorso il tratto in senso contrario e poi imboccato finalmente il giusto sentiero. Nel frattempo i tempi ed il morale erano andati a farsi benedire !!A parte questo piccolo inconveniente e ciaspole in affitto simili a 2 canoe che impediscono qualsiasi movimento agevole, una giornata stupenda, in un contesto davvero strepitoso. Si forse un pò freddino (-10) ma per un Orco cosa volete che sia ... un saluto ... Orco Polare
CLASSIFICHE 
Uomini
1 Stephane Ricard FRA 31’19”
2 Alex Baldaccini ITA 33’33”
3 Gerd Frick ITA 32’34”

Donne
1 Isabella Morlini ITA 39’14”
2 Laia Andreu Trias ESP 39’41”
3 Djamila Bengueche FRA 42’45”

domenica 3 febbraio 2013

Racchette punta dell'Aquila Val Sangone 3 febbraio 2013

foto Racchette Punta dell'Aquila Val Sangone (To)

Dal racconto dell'OrcoIng

Beh, il nome di per se stesso è già altisonante.
Seggiovie Dell’Aquila  srl – Villaggio Alpe Colimbino (non Colombino) n° 1, Giaveno, Torino -Tel 011- etc    Si capisce benissimo che esiste solo  il n° 1 e poi il nulla.
Il sito ufficiale ci accompagna con Google maps e l’Omino di Street View- Con la telecamera  si vede l’ultimo tornante giusto in prossimità dello stacco segnalato dal  nostro onnipresente CAI per la Rocca Parei, la Villa adiacente ed un tratto di strada. Poi più nulla- Anche Google si è vergognato del nostro scempio! La famosa Alpe Colombino, come meglio ce la ricordiamo, è li davanti,  a circa 1250 m di quota , su un brullo piazzale in terra battuta, tra la pista del ghiaccio e la  ambiziosa casetta prefabbricata della scuola di Sci. Peccato che a corollario ci sia anche il famigerato Condominio anni 70. Sorto ad immagine ma non somiglianza  dello Ski total  delle stazioni Francesi  tipo Avoriaz o Tignes in formato petit,  riesce a condensare in una unica realtà, una pizzeria, bar, ristorante, mini condominio ed albergo. Pretesa invero eccessiva che infatti deve scontare la nostra megalomania degli anni del nostro boom, senza averne avuto gli investimenti e soprattutto la lungimiranza  di insediamento sul territorio in una valle povera che tutto aveva bisogno tranne che orrendi insediamenti  ricettivi di squallida presenza ed ancor peggio di  impianti di risalita meccanizzati per recuperare frotte di turismo domenicale che risalivano faticosamente la grande strada  Romana  che da Ponte Pietra, attraverso la Maddalena e Pra Fieul  adduce sull’Alte Vette.
Ma finita la ubriacatura del  Boom economico e  dello sci domenicale, il Condominio resta immutato a ricordarci le nostre passate velleità e  la nostra piccola Grandeur,  e  pur  continuando  a somministrare un pessimo caffe’ a € 1,10 , si percepisce chiaramente che moltissimo è cambiato.
 In circa 23 anni di dismissione dei famigerati impianti,  1 seggiovia e 3 skylift, lentamente il turismo eco-sostenibile  si sta riappropriando della montagna. Un turismo quasi a km 0  che in poco spazio-tempo ci proietta  nel cuore dell’Orsiera, giusto in faccia al Rocciavre’.
Scialpinisti, camminatori, racchettari, corridori,  Orchi –trailers, giovani ed un po’ meno giovani, anzi vecchi, donne per nulla alpiniste,  diventano  per un giorno i veri attori non protagonisti della montagna. La risalita della brutta pista che ancora ferisce il primo tratto della montagna fino al primo skilift,  è un tripudio della democrazia  alpestre, la vera democrazia del Pedestre Umanoide, che vede risalire per l’ acclive  pendio uno folto stuolo di  ansanti camminatori.
Ed ecco che 6 Orchi 6, Pino R, Pino Car, Marcello, Antonio, Praturlon ed il Mauro sottoscritto, dopo il caffè di cui sopra(sig!), decidono di affrontare la Lotta con L’Alpe (Colombino).
Beh le intenzioni invero erano smodate ma il caldo ed il Foehn ci rappresentano una risalita piuttosto spelacchiata.  Lasciate sci, pelli e qualche ciaspola , ci si incammina per la strada. La giornata meravigliosa in assenza totale di vento, incredibile, ci fa gustare la bellissima gita.

Finalmente troviamo tracce di neve verso la intermedia della seggiovia che presto si trasforma in una pista di neve dura. Le pedule permettono una veloce risalita, qualcuno calza le Ciaspole.
La crestina dopo l’arrivo del grande impianto è alquanto dura e occorre prestare attenzione all’appoggio. La facilità dei passaggi non deve far dimenticare  che una scivolata può essere  fatale su questi pendii. Comunque finalmente si arriva in cima. Vista eccelsa con tanto di fotografia panoramica e anche piccolo studio per una prossima gita esplorativa  per collegamento dalla punta fino ai Tre denti di Cumiana, passando per il Colle Esperina.
Unica nota dolente, che in punta, il duo Praturlon- Mauro, 133 anni tot,  deve aspettare lungamente la retrostante ed ansante schiera degli Orchi!



sabato 2 febbraio 2013

Bici MTB Morenica Trail Rivoli 2 Febbraio 2013

Foto bici MTB Morenica Rivoli (to)

Dal racconto dell'OrcoPinoR
In memoria di Gian Piero Cupia mancato a soli 33 anni il 25 aprile 1970, qui un estratto del suo libro "ALPIGNANO COM'ERA" stampato post mortem.


Circa 230 mila anni fa' il clima cominciò a  cambiare.
A tutta prima non parve essere nulla di catastrofico.
Il limite delle nevi persistenti scese a 1000-1200 s.l.m.: la temperatura media estiva diminuì di qualche grado; le precipitazioni annue aumentarono; gli esseri viventi dovettero avvertire il cambiamento, ma senza soffrirne troppo.
Poi il meccanismo climatico così messo in moto, parve non potersi più arrestare a causa del suo stesso procedere: le condizioni ambientali negative richiamarono altre precipitazioni che condensarono in neve finchè nevati e valanghe rovinarono tuonando nei circhi sottostanti e lungo i pendii delle montagne ad ammucchiarsi a valle e qui, continuamente alimentati si consolidarono in ghiaccio che cominciò ad avanzare.
L'avanzata durò 45 mila anni.
Era ormai la terza volta, dall'inizio di quel periodo della storia della terra che i Geologi avrebbero chiamato Pleistocene.
In cima alla nostra Valle scaldandosi fra loro vari rami, un solo fiume di ghiaccio sboccò per la stretta di Chiomonte a Susa; qui si fuse con quello che scendeva dal Cenisio e raddoppiata la mole si gettò alla conquista della pianura sottostante.
Rupi e creste dei contrafforti laterali scomparvero sotto la plumbea coltre; anche la vetta del Pirchiriano che avrebbe ospitato -molti millenni più tardi- l'Abbazia di S.Michele, ne venne coperta.
Le rocce erose, sbriciolate, striate, levigate, segnarono per sempre il cammino.
Infine, allo sbocco della vallata il ghiacciaio non più sostenuto sui lati dalle montagne, s'accascio dilagando nella pianure ed allargando la sua fronte in un amplissimo semicerchio.
Soltanto con il mutar delle condizioni ambientali, un clima più temperato provocò la lenta ritirata dei ghiacci, che tornarono ad annidarsi tra le vette ed i dirupi lasciando a segnare il limite estremo cui erano giunti, colline di detriti trasportate a valle nel millenario procedere; sabbia, ghiaia, ciottoli, massi immani.
Le morene. In qualche caso, esse crearono veri anfiteatri collinari (così detti per la loro disposizione a semicerchi), ed in tal modo nacque l'anfiteatro di Rivoli.

Ed è su questo splendido anfiteatro che oggi si svolge il nostro trip.
Ritrovo al castello di Rivoli con gli Orchi : Fiorenzo, PinoP, PinoR, Antonio, PieroNipote
A fare strada il Piero nipote dell'Orco PinoP.
La vendetta è un piatto che va consumato freddo. Così si dice,  e così è stato a parere mio.
Neofiti dei single track  che la collina morenica offre, sia io che l'OrcoAntonio e l'OrcoFiorenzo.
Addirittura l'OrcoFiorenzo credo che sia alla prima uscita in MTB.
Nessun problema sino al lago Pessina, ma una volta inforcati i single track, le difficoltà iniziano a palesarsi e il mezzo diventa un cavallo imbizzarrito che decide di fare ciò che gli pare.
Ripide salite su pietre viscide affioranti, ripide discese con massi disposti a piacere ... ci vincono e spesso e volentieri finiamo a terra.

L'OrcoFiorenzo con poca dimestichezza delle bici scopre l'esistenza delle marce, ma con un coraggio da leone le discese le aggredisce e le salite le vola.
Piero si prende la sua rivincita dopo il trip dell'autunno passato a cui rimando ;
Gita MTB al Collombardo
Abbiamo solo da imparare da questi ripidi e tecnici sentieri ma al fine arriviamo al Monte Cuneo (Moncuni) quasi sani e salvi.
Per la discesa Piero sceglie l'ormai famoso il sentiero delle radici, non propriamente facile e da fare a tutta velocità. Poi sempre su bei sentieri veloci chiudiamo il trip ritornando al castello.
Mi regalo una foratura che definitivamente mi farà decidere di cambiare una camera d'aria più volte riparata.