Classifica Val Maremola Trail 2020
Sito Val Maremola Trail
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Edizione 2015
Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Questa è la Liguria, terra aspra dove non trovi mai nulla di scontato.
Ogni passo lo devi conquistare, combattere, assimilare e comunque saperlo apprezzare.
Nulla a che fare con i nostri trail anche di vera montagna, ove però le difficoltà sono sempre concentrate al massimo nei passaggi sui valichi. Il resto è sempre un girovagare su sentieri sempre molto conosciuti.
Siamo a Pietra ligure e dintorni, ovvero un viaggio tra i sentieri più accidentati e sconnessi che si possa immaginare tra i comuni di Tovo san Giacomo, Gorra, Finale , Borgio Verezzi, Pietra Ligure.
Una cavalcata tra mille punte e montagne dove ad ogni discesa accidentata corrisponde una salita mozzafiato; vedere il profilo altimetrico per credere, Correrlo per capirlo e per sentirlo tuo.
Credo anzi che intervenga una importante componente sadica degli organizzatori nel ricercare i sentieri più complicati, ma noi siamo fatti così accettiamo tutto e anzi masochisticamente in fondo lo cerchiamo per poterlo poi apprezzare di più.
Ma basta poco per tramutare una affascinante prestazione sportiva in una grave problematica fisica.
Appena passata l’ultima difficile salita a quattro mani, nella successiva discesa di cresta, trovo una ragazza stesa sul sentiero , completamente inerme ed aiutata in qualche modo da un concorrente.
Abbiamo cercato di confortarla, coprendola con i pochi indumenti caldi ed il telo termico.
Non riusciva assolutamente a parlare, anzi sembrava totalmente assente ad ogni tentativo di intavolare un qualche dialogo.
In breve tempo sono arrivati i soccorritori della Croce Rossa che naturalmente hanno provveduto a stabilizzare l’infortunata in attesa di trasportarla alla vicina ambulanza sul strada sterrata presente sul colle o di fare intervenire l’elicottero del soccorso.
A questo punto naturalmente la mia presenza era totalmente inutile, visto anche l’efficiente intervento del personale di soccorso; senza dover necessariamente incorrere in incidenti o traumi fisici, abbiamo però percepito direttamente che tipo di prestazione fisica si richieda ad un concorrente su percorsi tecnici molto complessi ed impegnativi.
Ma in Liguria, fatto salvo una piccola striscia di balneazione, tutto diventa aspro e sottratto ad una orografia complessa, scavata e lavorata a terrazze quasi ovunque nel corso dei secoli.
Basta solo percorrere la orrenda discesa che da Verezzi scende quasi a picco sul mare al cimitero di Borgio, per poi risalire lungo un panoramico sentiero fino alla cava di Verezzi ed al Sentiero dei carri Matti, dove si celano i bei siti di climbing della zona.
Si cammina zig zagando all’interno della cava e poi su una bellissima aerea cresta sul mare della Caprazoppa.
Occorre naturalmente prestare molta attenzione e concentrazione al percorso senza lasciarsi distrarre dal paesaggio marino sottostante e da tutto il golfo; soprattutto guardare per terra ma anche leggermente più sopra per evitare di incornare grossi rami posti di traverso sul sentiero.
Insomma una capocciata terribile, però non ho inciampato!
Qui la fa da padrone il calcare con la sua Pietra di Finale, pietra consumata e dilavata dagli agenti atmosferici fino a creare dei veri campi arati in prossimità delle dorsali di cima.
Ma la Liguria ed in particolar modo Finale Ligure vengono ormai frequentati assiduamente dal turismo straniero alla ricerca dei percorsi naturalistici selvaggi, impegnativi ma in un contesto paesaggistico favoloso. E Final Borgo diventa la capitale italiana dell’Outdoor, quasi una piccola Chamonix nostrana. Si contano sette bellissimi negozi di attrezzatura sportiva in un borgo di pochi abitanti, ovunque puoi incontrare in qualsiasi stagione trailer che corrono sui sentieri, escursionisti , ciclisti in Mtb; ed alla sera tutti nei locali del borgo nelle piazzette, sotto le topie a bere birra e raccontarsi della avventure trascorse.
Comunque ormai la gara ha assunto un taglio decisamente internazionale con partecipanti provenienti da molte nazioni.; basti dire che i russi hanno conquistato la seconda posizione maschile e la prima femminile. Meno male che il cuneese Quaglia ha distrutto il russo Yuri Bischaev nella orrenda discesa finale, lasciandolo a più di 2 minuti indietro.
Chissà come è sceso a rotta di collo; Beh io in quel punto però mi sono tenuto alle corde…
Ultima piccola notizia, il giovane Mathieu, figlio del grande Bruno Brunod si è ritirato. Ovvero non basta il sangue nobile per volare, almeno per ora.
Un grande plauso agli organizzatori sempre perfetti
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