Sito U.S. Cafasse
Edizione 2018
Edizione 2013
Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Tre Orchi alla classica gara del 1° Maggio, festa dei lavoratori ma non dei podisti.
In effetti Cafasse appare già dalle prime ore del mattino inghirlandata a festa, come non la avevo mai vista.
Addirittura viene chiuso il centro del paese per lasciare spazio alle varie attività organizzative inerenti la corsa; tutto il paese sta vivendo per la corsa! Gli alpini provvedono a sistemare i varchi di delimitazione stradale, spazi per la ambulanza del 118 nel bel mezzo della zona di ritrovo, tavoli per il ristoro posti in bella mostra all’esterno, e tutta la vecchia chiesa adibita a distribuzione dei pacchi gara, infine premiazione nel locale palestra con partenza sotto lo starter gonfiabile. Nulla a che fare con la organizzazione ruspante degli anni 90 con vecchi pettorali riciclati dagli anni precedenti.
Ormai siamo in piena maturità organizzativa e parlando con i dirigenti della USACAFASSE trovo una particolare attenzione ai minimi dettagli, circa 60 volontari sul percorso ormai conosciutissimo, macchine della AIB nei posti chiave del percorso e nutrita assistenza alla cima Coppi del giro. E poi viene chiusa la provinciale della val di Lanzo in due punti, alla uscita dal paese inizialmente per lo stretto tempo necessario in fase di partenza e controllo dei carabinieri alla uscita dal famoso tunnel al rientro in Cafasse. Molte squadre sono dotate di radio per i collegamenti interni e trovo Fornelli con la pettorina del fine corsa pronto a vigilare su tutti. Insomma la Sicurezza la fa da padrona ovunque, un particolare da notare i due estintori da 6 kg fuori del locale di distribuzione.
Ma l’anima locale di paese riemerge con la presenza costante del marchio Fantolino e soprattutto della sua titolare nonchè presidentessa del Cafasse che vigila con la sua presenza signorile su tutta la organizzazione: naturalmente le uova sono la caratteristica pregnante dell’evento con una distribuzione direi capillare, fresche nel pacco gara, sode sul tavolo del ristoro e riscuotono un meritato successo al posto delle trite merendine di plastica; uova , panini con prosciutto e the, qualche pintone di barbera ma strettamente niente bibite, panettoni o dolciumi. Insomma una cosa decisamente salutistica per i poveri podisti abituati agli avvelenamenti da cibi industriali imbustati o bevande dagli improbabili colori sgargianti, regno dei coloranti.
Comunque i podisti dimostrano una volta di più di essere restii alla programmazione mediante esasperati siti di pre-iscrizione sempre più complicati. Infatti risultano iscritti al giorno precedente circa 120 atleti e nonostante le iscrizioni fossero chiuse, saggiamente al mattino della gara vengono registrati almeno altrettanti nuovi concorrenti.
In fondo non siamo alla Ultra trail del Monte Bianco; questa , cari signori, è la vecchia, cara, corsa in montagna dove ci presentavamo al mattino della gara per la iscrizione. Oggi poi il meteo perfetto ci ha regalato un percorso velocissimo. Salita a Monasterolo per la solita strada asfaltata e poi una bella mulattiera ci fa raggiungere la Ca Bianca con immediato giro di boa sui sentieri perfettamente ricostruiti nella pineta con una dolce pendenza fino a raggiungere il punto più alto di scollinamento.
Tecnicamente tutto il sentiero di salita con i suoi innumerevoli tornanti è corribile da atleti in buona forma fisica; infatti raggiungiamo la nostra vetta camminando ma senza particolari problemi di affaticamento, cosa che permette di affrontare ad un buon ritmo di corsa tutto il lungo traverso orizzontale sulla collina, verso Est. Inizia una spettacolare discesa su un sentiero in terra battuta, non scivoloso grazie alla umidità del suolo che permette un ritmo decisamente veloce senza inutili rischi, e raggiungere cosi tutta la pista tagliafuoco orizzontale di fondo valle. Lunghissima traversata che tuttavia richiede di essere corsa ad un ritmo decisamente sostenuto e finalmente la solita discesa dove occorre centrare il tubo- tunnel di attraversamento sotto strada. Tutto molto ben segnalato e anche queste zone tecniche sono state transennate e messe in sicurezza con assistenza capillare del personale. Pochissima acqua nel tunnel permette di raggiungere indenni il grande pratone ed il paese.
Oggi le nostre care podiste la fanno da padrone, son ovunque con 53 partecipanti su un totale di 238 partenti, ma con una presenza decisamente qualificata sia per età che per prestazioni.
Insomma un ritorno al passato con la mente al futuro della corsa in montagna!
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