giovedì 2 maggio 2019

Cà Bianca 37° edizione Cafasse (To) 1 Maggio 2019

Classifica Ca' Bianca 2019
Sito U.S. Cafasse

Edizione 2018
Edizione 2013

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Tre Orchi alla classica gara del 1° Maggio, festa dei lavoratori ma non dei podisti.
In effetti Cafasse appare già dalle prime ore del mattino inghirlandata a festa, come non la avevo mai vista.
Addirittura viene chiuso il centro del paese per lasciare spazio alle varie attività organizzative inerenti  la corsa; tutto il paese sta  vivendo per la corsa!  Gli alpini provvedono a  sistemare i varchi di delimitazione stradale, spazi per la ambulanza del 118 nel bel mezzo della zona di ritrovo,    tavoli per il ristoro posti in bella mostra all’esterno, e tutta la vecchia chiesa adibita a distribuzione dei pacchi gara, infine premiazione nel locale palestra con partenza sotto lo starter gonfiabile. Nulla a che fare con la organizzazione  ruspante  degli anni 90  con  vecchi pettorali riciclati dagli anni precedenti.
Ormai siamo in piena maturità organizzativa  e parlando con i dirigenti della USACAFASSE trovo una particolare attenzione ai minimi dettagli, circa 60  volontari  sul percorso ormai conosciutissimo, macchine della AIB  nei posti chiave del percorso e    nutrita assistenza alla cima Coppi del giro.  E poi viene chiusa la provinciale della val di Lanzo  in due punti, alla uscita dal paese inizialmente per lo stretto tempo necessario in fase di partenza e controllo dei carabinieri alla uscita dal famoso tunnel  al rientro in Cafasse. Molte squadre sono dotate di radio per i collegamenti interni e trovo Fornelli  con la pettorina del fine corsa pronto a vigilare su tutti. Insomma la Sicurezza la fa da padrona ovunque, un particolare da notare i due estintori da 6 kg  fuori del locale di distribuzione.
Ma l’anima locale di paese riemerge  con la presenza costante  del marchio Fantolino e  soprattutto della sua titolare nonchè presidentessa del Cafasse che vigila con la  sua presenza signorile su  tutta la organizzazione: naturalmente le uova sono la caratteristica  pregnante dell’evento con una distribuzione direi capillare,  fresche nel pacco gara, sode sul tavolo del ristoro e riscuotono un meritato successo al posto delle trite merendine di plastica; uova , panini con prosciutto e the, qualche pintone di barbera ma  strettamente  niente bibite, panettoni  o dolciumi. Insomma una cosa decisamente salutistica per i poveri podisti  abituati agli avvelenamenti da  cibi industriali imbustati o bevande dagli improbabili colori sgargianti, regno dei coloranti.
Comunque i podisti  dimostrano una volta di più di essere restii alla programmazione mediante esasperati  siti di  pre-iscrizione sempre più complicati. Infatti risultano iscritti al giorno precedente circa 120   atleti e nonostante le iscrizioni fossero chiuse, saggiamente al mattino della gara  vengono registrati almeno altrettanti nuovi concorrenti.
In fondo non siamo alla Ultra trail del Monte Bianco; questa , cari signori,  è la vecchia,  cara,  corsa in montagna dove ci presentavamo al mattino della gara per la iscrizione. Oggi poi il meteo perfetto ci ha regalato un percorso velocissimo.  Salita a Monasterolo per la solita strada   asfaltata e poi una bella mulattiera ci fa raggiungere la Ca Bianca con immediato giro di boa sui sentieri perfettamente  ricostruiti nella  pineta con una  dolce pendenza  fino a raggiungere   il punto più alto di scollinamento.

Tecnicamente tutto il sentiero di salita con i suoi innumerevoli  tornanti  è corribile  da atleti in buona forma fisica; infatti raggiungiamo la nostra vetta  camminando ma senza particolari  problemi di affaticamento, cosa che permette di affrontare ad un buon ritmo di corsa tutto il  lungo traverso orizzontale sulla collina, verso Est. Inizia una spettacolare discesa  su un sentiero in terra battuta, non scivoloso grazie alla umidità del suolo che permette un ritmo decisamente veloce senza inutili rischi,  e raggiungere  cosi tutta la pista tagliafuoco orizzontale di fondo valle. Lunghissima traversata che tuttavia richiede di essere corsa ad un ritmo decisamente sostenuto e finalmente la solita discesa  dove occorre centrare  il tubo- tunnel di attraversamento sotto strada. Tutto molto ben segnalato  e anche queste zone   tecniche sono state  transennate e messe in sicurezza con assistenza capillare del personale. Pochissima acqua nel tunnel permette di raggiungere indenni il grande pratone ed il paese.
Oggi le nostre care podiste la fanno da padrone, son ovunque con  53 partecipanti su un totale di 238 partenti, ma con una presenza decisamente qualificata sia per età che per prestazioni.
Insomma un ritorno al passato con la mente al futuro della corsa in montagna!

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