Sulle Tracce del TOR DES GEANTS Alta Via nr,1 (Ao) Luglio 2016
Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
In tempi non sospetti di grande e doppio TOR de Geants riprendiamo la nostra avventura sulle tracce del TOR. Ormai siamo alla terza ed ultima parte.
Lasciato agli inizi di Luglio la parte finale della alta Via n° 1 della val d’Aosta da Cuney fino al Bonatti, sempre con mio fratello Roberto ed Ugo , decidiamo di percorrere in Agosto interamente la alta Via n° 2 da Coumayeur a Donnas, adattandola alla grande corsa della Valleè.
Il tratto da Courmayeur fino a la Thuile era però troppo conosciuto a seguito dei trails della Valdigne e della TDS, ragion per cui si decide di partire da La Thuile con un dispiegamento di una auto in paese e un’altra a Donnas, punto di arrivo in bassa valle. Siamo ormai al 18° grande trekking estivo su tutte le Alpi Italiane, francesi e Svizzere e sembrava eticamente corretto percorrere un vero Trekking quasi a km 0, vicino a casa e limitando al massimo gli spostamenti veicolari. In realtà avevo già percorso la Alta Via n°2 da Courmayeur a Valsavaranche circa 45 anni orsono quando il percorso era ancora abbozzato e si procedeva tra vecchi rifugi in stato di semi abbandono tipo lo Scavarda o il vecchio Bezzi, percorrendo però tutte le cime delle montagne. In anni moderni di trails estremi mi sembrava però interessante percorrere le tracce del TOR ai lembi della Alta Via.
In breve il primo giorno va tutto in logistica di auto e risalita da La Thuile al rif Deffeys a quota 2500 mt. Il laghetto ci accoglie con una folla di turisti e semi alpinisti. Qualcuno tenta il Ruitor, molti passeggiano fino alla morena del ghiacciaio, ma pochissimi percorrono la alta via.
Infatti il mattino del secondo giorno, partenza con vista del ghiaccio che però abbandoniamo molto presto per risalire una valle detritica fino al Passo Alto a 2860 mt. Il passo è lento, nessuno ha voglia di correre in questo ambiente selvaggio dove siamo fuori dal mondo. Abbiamo ormai lasciato la pianura e i nostri problemi di lavoro e famiglia; ci ritroviamo praticamente da soli per intere giornate con i nostri pensieri, poca voglia di parlare, molto di assaporare il silenzio assordante della montagna, laggiù in fondo troviamo Promoud ed il suo bivacco a quota 2000. Veramente trovo un alpeggio e ne vengo respinto piuttosto brutalmente dal proprietario il quale mi dice che del bivacco non sono rimaste neanche le tracce dopo la solita slavina invernale. Piuttosto normale in un fondo valle estremamente valangoso in cui tutte le conifere sono piuttosto giovani!. Comunque ambiente veramente bucolico, ma non si puo perdere tempo, occorre risalire lungamente fino al colle della Crosatie a quota 2838 con una ripidissima discesa su lac du Fond.
Con sorpresa transitiamo dalla lapide dedicata al giovane Cinese che perse la vita nel Tor di circa tre anni orsono. Rivivo per un attimo il tormento di questo trailer sfinito dalla fatica nella notte e nella bufera ma mi guardo fare bene dal fare facili moralismi.
E’ la nostra natura di portare avanti i nostri limiti. Ma vedo Planaval sul fondo della Valgrisanche e la lunga risalita fino al paese di valgrisanche proprio sotto la diga. Già ma la diga di Beauregard è stata notevolmente ridotta di altezza negli ultimi 5 anni, praticamente affettata di 52 metri con una funzione di laminazione delle piene a seguito del fenomeno ormai conosciuto della Deformazione Gravitativa Profonda di Versante che tende a comprimere i due versanti della montagna e il relativo arco strutturale.. Attualmente la diga resta visibile solo per una altezza di circa 20 metri con un impatto ambientale estremamente ridotto.
Il terzo giorno ci vede risalire il versante destro del lago e raggiungere dopo circa 3 ore lo Chalet de l’Epee in tempo per un caffe ed il successivo col Fenetre a quota 2840 metri. Ci attende la solita lunga discesa fino all’abitato di Rhemes Notre Dame. Paese delizioso con molto turismo escursionistico in tutta la grande valle. Ma anche qui i percorritori della Alta Via sono molto scarsi e per la stragrande maggioranza stranieri. Il nostro albergo è veramente strategico con vista panoramica:
Grande Rousse - 3.607 m - Tsanteleina - 3.606 m -Grande Traversière - 3.496 m - Punta Calabre - 3.445 m - Gran Vaudala - 3.272 m – la Granta Parey - 3.386 m - montagna simbolo della valle.
Punta di Galisia - 3.345 m - Becca della Traversiere - 3.337 m - Becca di Tos - 3.302 m -
E soprattutto una cena superba!
Quarto giorno, tappa non impegnativa di circa 6/7 ore ma con attraversamento in quota al Col Entrelor a quota 3002. praticamente 1300 metri di dislivello con pendenza abbastanza dolce nella valle di Entrelor fino al Colle omonimo e decisamente molto frequentato dagli escursionisti. Misero spuntino al sacco tra molti merenderos dotati di ogni ben di Dio! Anche oggi lunghissima discesa a mezza costa fino alla frazione di Orvielles posta su un dolce ripiano della valle fino al fondo della Valsavaranche . Oggi siamo di fronte al versante Nord del Gran Paradiso con le sue tre grandi Vie di ghiaccio, alla Nord del Ciarforon e alla Nord della becca di Monciar. Riprende la discesa piuttosto ripida fino a Eaux Rousses a quota 1658, proprio nelle braccia di un bellissimo albergo tre stelle diffuso in tutta la frazione. Cena e servizio eccessivamente pretenzioso per noi escursionisti, ma dormire tra morbide lenzuola e piumino è sempre piacevole!
Anche oggi tempo superlativo ma nella notte si avvicina la perturbazione, proprio in occasione della tappa con cima Coppi posta sul colle Loson a quota 3299.
Sono praticamente un dislivello di 1700 metri. Si inizia con un cielo nuvoloso e decisamente fresco dopo il caldo dei giorni scorsi fino ad incontrare la nevicata con pioggia gelata sopra i 3000 metri. L’arrivo al Colle in mezzo alla bufera ci obbliga ad indossare praticamente tutti gli indumenti a disposizione, fino al piumino portato per scaramanzia. La discesa al rifugio Sella richiede circa 2 ore con il maltempo e scarsa visibilità, ed altre 2 ore a Cogne. La tappa prevedeva il trasferimento fino a Lillaz ma visto che il servizio bus è gratuito, ci è sembrato dignitoso approfittarne.
La penultima e sesta tappa riserva un meraviglioso viaggio nel Vallone di Urtier con lungo spostamento e lievi pendenze fino a raggiungere in circa 3,5 ore il rifugio Sogno ed il soprastante colle Fenetre a quota 2827 metri. Tutto il susseguente vallone di Torrent è un invito ad inforcare la Mountain Bike con dolce discesa al lago Miserin e relativo Santuario della Mdonna delle nevi posto sulle rive dell’omonimo lago. Siamo qui proprio sotto la Rosa dei Banchi e costeggiando lo sbarramento artificiale del lago in breve raggiungiamo Dondena, e la relativa strada sterrata che sale dalla valle inferiore. Evitiamo strettamente la strada seguendo le tracce del Tor fino a Chardonney e Champorcer. Oggi sono circa 30 km percorsi in 9 ore. Alberghetto in fondo al paese e deliziosa cena. Ultima tappa si abbandona il percorso della Alta Via che transita lungamente in due giorni di cammino da Champorcher a Donnas e si prendono i segni della corsa fino a Pontbosset. Qui con provvidenziale cartina recuperiamo un antico percorso vallivo che transita sul versante destro orografico del torrente Ayasse tra antiche borgate in strato di abbandono fino a raggiungere la civiltà ad Hone e successivamente Donnas.
Per noi finisce qui ma il prossimo Tor prosegue lungamente…
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