venerdì 27 novembre 2015

Raid Notturno Punta Aquila di Giaveno(to) 25 Novembre 2015


Dal racconto dell'OgreExtreme
Salita alla punta dell’Aquila al chiaro di luna.

Una delle tante sere. Una qualunque sera. Rientri a casa dalla giornata lavorativa. Pian piano ti spogli dei  ritmi e dei problemi del quotidiano e provi ad immergerti nella tranquillità della tua sfera personale. Al semaforo distrattamente alzi la testa in attesa del verde e dietro compare appena fuori dall’orizzonte, nitida, pervasa di luce soffusa la magica sagoma della Luna, quasi a chiamarti, a chiedere attenzione.
Arrivi a casa, posteggi l’auto e lei sempre li, sempre più presente. E’ irresistibile ora. Il suo splendore questa sera non può e non deve passare inosservato.
E così entri in casa velocemente ti cambi, due cose in uno zainetto e via in macchina verso una qualsiasi montagna che ti permetta di avvicinarti a lei ammirandola da vicino.
Arrivo all’alpe Colombino, il parcheggio è stranamente deserto. Che la montagna stasera sia tutta per me?
Velocemente lascio l’avamposto della civiltà e mi ritrovo dopo pochi minuti in un’altra dimensione.
Conosco questa montagna come le mie tasche, ma questa sera appare diversa, magicamente trasformata dalla luce della Luna che impone la sua autorità sempre più forte man mano che salgo di quota.

Mi prende per mano, mi chiede attenzione e allora eccomi a scattare qualche foto, qua e là, facendo un giro di orizzonte, gioco ad individuare le sagome sempre più nitide delle montagne vicine e lontane. Ma questa sera il gioco è troppo facile. E così mi riprende per mano e mi indica la strada da seguire. Sì, è quella dei ricordi e delle emozioni che hanno segnato questo anno di corse e di montagna. Riaffiorano così pensieri, emozioni, sensazioni ormai passate e nascoste e che improvvisamente si risvegliano e mi pervadono animo e cuore.
In questi frangenti provo come sempre profonda gratitudine nei confronti di chi mi ha donato e insegnato la passione per la montagna e per le cose semplici della vita dove le proprie emozioni sono il fondamento di tutto il proprio esistere.
Quella stessa Luna che tre mesi prima mi rischiarava la discesa dal col du Tricot durante la TDS ora mi rischiara questa solitaria salita all’Aquila, montagna di casa che molte volte diventa rifugio e luogo dove ritemprare anima e corpo.
Arrivando in vetta, anche se la temperatura invita a iniziare velocemente la discesa, mi lascio trascinare in una profonda immersione nelle mie emozioni esaltate da un panorama “lunare”. Ma è tempo di scendere e così corricchiando agevolmente mi riporto ahimè verso la realtà delle cose, del quotidiano e della vita di tutti i giorni e di tutte le sere… E la montagna?
Lei lì; sempre lì ad aspettarmi, con pazienza e con la Luna che di notte continuerà a rischiarare i miei passi.

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