domenica 28 giugno 2015

Skyrace Trofeo Chaberton Cesana Torinese(To) 28 Giugno 2015

Foto Trofeo Chaberton 2015 OnTheRace (84 foto)
Foto Trofeo Chaberton 2015 Punta Chaberton (410 foto tutti gli atleti)
Video Trofeo Chaberton 2015
Classifica Trofeo Chaberton 2015
Sito Trofeo Chaberton

Edizione 2010 Chaberton Marathon
Edizione 2009 Chaberton Marathon
Edizione 2008 Chaberton Marathon

Cime pacificate,
le frontiere inesistenti
per poter correre e urlare
un grido liberatorio:
"Abbasso la guerra
evviva lo Sport" (R.G.A.)

Dalla cronaca dell'OrcoPinoR

Era il lontano 1964 quando iniziava la storia di questa corsa ad anello intorno e sulla cima del Monte Chaberton.
Molti Orchi non erano ancora stati forgiati nelle officine di Saruman. Gli echi della seconda guerra mondiale non erano ancora spenti. Il muro di Berlino appena costruito.
Ma i ragazzi di Cesana già si sfidavano su e giù per il Monte Chaberton 3130 slm.
Lo guardi dal paese di Cesana, lo Chaberton, e viene istintivo chiedersi: "Chissà quanto impiego ad andare in cima e tornare?". L'amico che hai di fianco magari
davanti ad un bicchiere di birra ti "Cissa" ("ti carica" in piemontese ndr) dicendoti: "Sono sicuro di batterti e metterci meno tempo di te".
Ecco, penso sia nata cosi, per sfida, per gioco, questa storica Skyrace.
Del 1992 la 28° ed ultima edizione. Poi più nulla fino a quando nel 2007 Gianni Mallen organizza l'edizione zero ad invito della Chaberton SkyMarathon versione skyrunnig.
Gianni è un vero appassionato della corsa in montagna. Un motore nelle gambe da Skyrunner. Ha corso la sua prima Chaberton, pensate, nel 1967.

La SkyMarathon organizzata da Gianni segna le edizioni dal 2007 al 2010.

Oggi viene ripristinato il vecchio percorso con un chilometraggio maggiore per via dell'impossibilità di seguire il vecchio tracciato, rischioso per gli atleti.
Il percorso si snoda con partenza da Cesana Torinese(To), segue la frazione di Fenils. Si prosegue per Grange Quagliet, il colle Chaberton a 2700slm. Si tocca la punta dello Chaberton a 3130 slm per poi scendere a Claviere(To). Per la discesa su Cesana ci si immerge nelle suggestive Gorge di S.Gervasio e l'ormai famoso ponte tibetano. Il tutto per 25km  e 2000D+.

Un grazie a nome di tutti gli Orchi va all'associazione Bousson di corsa che con un'organizzazione maestosa ci ha permesso di vivere questa splendida giornata di corsa in natura.
Oggi sono diciannove gli Orchi alla partenza, la skyrace è stata inserita quale prova del Trofeo Orco dell'anno.
OrcoBee e OrcoMagoo in cima al monte Chaberton, di servizio, per scattare ben 410 fotografie a tutti gli atleti che transitavano.
La partenza data alle 9.22 a.m. in attesa che l'elicottero avesse la possibilità di effettuare le riprese video.
Il meteo perfetto ha permesso lo svolgimento della gara in tutta sicurezza, con un sole che ha fiaccato ma non domato la resistenza degli atleti.
La gara ha visto vincere Claudio Garnier per gli uomini in 2he 59min e l'inossidabile Alma Rrika per le donne in 3h 26min.
A proposito ... in classifica in ottima posizione anche Gianni Mallen classe 1943 con lo stratosferico tempo di 3h 53min.
Per gli Orchi buoni piazzamenti per quasi tutti, qualche caduta senza gravi conseguenze, tutti arrivati per godersi un ristoro finale a base di pizza ed anguria.










venerdì 26 giugno 2015

Lavaredo Ultra Trail Cortina d'Ampezzo(Bl) 26 Giugno 2015

Classifica Laveredo Ultra Trail 2015

Dal racconto dell'OrcoMirco

Per  iscriversi ad una ultra ci vuole sempre un pò  di  sana  follia,  quando con il dito indice dai il famoso “enter”  non devi essere  nelle tue piene facoltà mentali, altrimenti non lo faresti.                  
La volontà di iscrivermi alla LUT, inizialmente  nasce  per gioco, pre-iscrizione gratuita. Gratuito!!!  si fa tutto, anche perché sicuramente non mi prenderanno, basta pensare al  numero chiuso di pettorali e a quanti ne faranno richiesta.        
Dopo una settimana lo squillo del telefonino. E' un sms  “complimenti sei stato estratto,  conferma la tua iscrizione alla lut 2015 “                                                                            
Credo sempre al destino e  quindi mi iscrivo.
Pochi allenamenti una gara un po lunga, la 66km  del Trail del Monte Soglio e poco altro.
Arriva il giorno sono l’unico Orco atleta ufficialmente iscritto alla LUT, mi sembra di essere  il portabandiera della  repubblica del Tongo all’apertura dei giochi olimpici invernali.
Essere solo a volte può dare dei vantaggi ma in una gara cosi lunga personalmente  non ne vedo. Confidente di trovare qualcuno, qualche atleta con cui  hai scambiato due parole o una battuta in qualche sperduto trail, ed  essendo del  tuo livello, potrebbe diventare il compagno di avventura. Guardandomi qua e la, all’interno del padiglione espositivo dei vari sponsor,  incontro per primo   Daniele Fornoni (atleta piemontese ndr),  poi OrcoEle con Stefano Ruzza e team Vibram al completo. Il livello è decisamente elevato, non saranno certo loro i miei compagni di viaggio.
Magari riuscissi a incontrare il mio vecchio  amico OrcoLivio, ma da due giorni  ogni tentativo è stato vano, la solita segreteria telefonica.
Siamo a 3 ore dalla partenza e Livio continua ad essere irraggiungibile,  quando ormai sono  rassegnato all’idea  di fare 120 km in solitudine, mentre mi accingo a fare i primi preparativi, sento da lontano una voce familiare poi come per magia vedo spuntare   Livio:  “che piacere   incontrarti”, adesso la LUT può partire.
Ore 23,00,  siamo in quattro; io OrcoLivio  e due sui amici , Diego 1  e Diego 2. Scambiamo  due parole per togliere la tensione e conoscerci meglio ma  è gia ora. La LUT  è partita,  decisamente  spettacolare, vedere 1300 trailers in centro di Cortina  correre  tra i negozi super  griffati,  ti rendi conto  che i tempi sono cambiati e che  il sano vecchio spirito trail  è forse tramontato, siamo infatti tutti super  tecnologicamente griffati,  pantaloncini  tecnologici,  lampade  frontali “intelligenti “, bastoni  in super  carbonio, si, oggi questo connubio lusso e trail  non è così fuori luogo,  ma  dopo  i  primi km tutto questo non ha più valore, d’ora in avanti conta solo la testa  e le  gambe.

Fatti i primi 40 km   su sentieri che sembrano  autostrade sterrate e  salite  decisamente abbordabili, ci troviamo  a  lago di Misurina,  foto di rito.

ripartiamo, i miei pensieri vanno subito ad un rapido conteggio ottimistico,” già fatto  1/3 di gara, sono venuto fino qui per  fare  una  gita tra le Dolomiti ? “Il prima segnale che  non sarà cosi arriva subito dopo,  saliamo su un  discreto pendio verso le tre cime di  Lavaredo  Rifugio Auronzo, posto   tappa con relativa sacca per cambiarci.
Svolto  il  rito del cambio, ci accingiamo a consumare  una minestrina alle 7,30 del mattino,  non desideri di meglio.
Ripartiamo siamo rapidamente sotto le famose tre cime di Lavaredo, altra foto di rito.

Si riparte  per il lungo discesone che ci porterà  a Ciamabanche, ma a questo punto rimaniamo solo in tre , Diego  2  il  più giovane non c’è la fa  e deve abbandonare  ,siamo al 67 km.
Ripartiamo   verso Forc Lerosa una incantevole vallate in quota,  durante la discesa  devo fare i conti con le solite vesciche e allora cosa di meglio che mettere n°2 compeed .
Arrivati al ristoro di  Malga Rastua  ci sentiamo euforici,   alla partenza  ci concediamo anche  un paio di   saltelli  a ritmo di  musica  che  ci stava accompagnando  in sottofondo.
Ma  saranno  gli ultimi  momenti  di  divertimento da li in avanti la musica  cambia.
Ci troviamo  al km 85   nella val Travenanz,  luogo che il Padreterno costruendo le Dolomiti si è dimenticato, la salita da percorrere è un sentiero stretto e sdrucciolevole con dei passaggi veramente pericolosi, basterebbe un nulla, un piede messo male, un leggero malore per finire nel  vuoto.
Per fortuna a noi non accade nulla e non accadrà nulla a nessun trailers,  ma la tragedia, se  non viene fatto qualcosa, è solo rimandata.
Dopo  alcuni chilometri si spalanca davanti ai nostri occhi una vallata desertica una immensa pietraia con al centro un torrentello che ci obbliga ad attraversamenti continui, arriva per completare l’opera  un violentissimo temporale,  tuoni e fulmini un nubifragio misto acqua e grandine, ci obbliga a trovare un rifugio, lo facciamo sotto dei massi, ma dopo una decina di minuti i tuoni e fulmini si sono attenuati, anche se la pioggia è aumentata, dopo un rapido consulto a tre decidiamo di ripartire.

Finalmente scolliniamo, ma il temporale  non molla, siamo fradici, io devo fermarmi sotto una specie di galleria perché ho freddo e devo mettermi la termica sotto il goretex. Mi congedo dai miei compagni e gli  annuncio che probabilmente  al prossimo ristoro mi ritirerò.
Ultimate  le operazioni  di svestizione e ri-vestizione, riparto dopo  una decine di minuti il cielo comincia a rasserenarsi, come per magia anche io  sto meglio.
Allora rivedo la mia decisione di ritirarmi, arrivo al ristoro Col Gallina siamo al  95° km,  ritrovo  i miei compagni, rimasti li  in attesa per salutarmi, convinti del mio imminente ritiro.
Comunico la decisione  di continuare, loro sono infreddoliti  da una pungente aria, bagnati,  fermi ormai da  almeno 20 minuti.
Con un grande spirito di gruppo, attendono pazienti le mie operazioni di rifornimento e ulteriore cambio abbigliamento, mentre rapidamente cerco di reintegrare  un po di zuccheri, mi scambio alcuni sguardi con i miei compagni. Sono sguardi  che ti danno  la forza di continuare e la consapevolezza che in quel momento così delicato eravamo diventati un vero team e che insieme avremo  portato al termine la gara.
La salita che ci porta  al Rifugio Averau  è di quelle  veramente  impegnative. Siamo sfiniti, ma con dolce sorpresa il gentilissimo personale del  rifugio ci offre un  piacevolissimo tè misto erbe,  lo carico di zucchero per recuperare insperate  energie .
Ripartiamo convinti che  ormai  siamo vicini alla famosa discesa finale verso Cortina, ma ci sbagliamo  dobbiamo risalire per poi  ridiscendere ed arrivare  al  Passo Giau ennesimo ristoro, siamo  al km 101, ci informano che ormai a parte due brevi  salite, siamo  arrivati.
Ripartiamo dopo  aver consumato della  fresca macedonia,  la prima salita  è veramente  semplice ma quando intravvediamo la rampa finale della seconda,  ti viene voglia  di  buttare tutto per terra  e  aspettare.
Non sai chi e che cosa, allora ti rendi conto che devi andare avanti devi farcela devi sconfiggere la stanchezza e la logica, inizia di nuovo a piovere  la salita è una rampa, si sale a stento, passo dopo passo con grande fatica arriviamo in cima, è fatta, d’ora in avanti sono  8 km di discesa, due voli per il fango e la stanchezza,  arriviamo al traguardo  nella piazza di Cortina. Siamo  finischer   della LUT.    



Raid Rocciamelone 3538 slm Night & Day Valle di Susa(To) 24 Giugno 2015


Raid Rocciamelone Day dal racconto dell'OgreDoctor

Foto Raid Rocciamelone Day 2015

Se vuoi vedere le valli, sali in vetta ad una montagna; se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola; se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa.
(Kahlil Gibran)

I dati grezzi:
quota di partenza (m): 470 (Foresto
quota massima (m): 3538
dislivello complessivo in salita (m): 3068
dislivello complessivo in discesa (m): 3068
lunghezza (km): 25
tipo itinerario:  (sentiero - difficoltà EE)

Per quelli come me che lavorano a Torino, oggi è festa patronale, per OrcoMegaFlex un giorno di ferie e per OrcoMazzinga un giorno come tanti altri, visto che è in pensione! Scherzo Mauro non te la prendere!
Tutti e tre abbiamo, però, in comune una gran voglia di montagna e un’intera giornata da dedicare a questa passione.
Il percorso per tutti è nuovo, per lo meno nella prima parte; non siamo mai saliti in vetta da Foresto. Le altre salite “integrali” le abbiamo fatte da Susa.
La scelta si è rivelata azzeccata e le 8 ore impiegate fra la salita e la discesa hanno lasciato un senso di compiutezza e appagamento come poche volte mi è capitato.
Il “sentiero dei ginepri” che si arrampica verso l’Alpe Tour, lasciandosi a destra le pareti bianche dell’orrido, è di rara bellezza, i pascoli intorno all’alpe un vero incanto.
Questa parte del tragitto vola via in un attimo, accompagnata dal tamburellare del battito cardiaco e con lo sguardo rapito in estatica contemplazione.
Due incontri inaspettati prima di arrivare alla Riposa: uno spettacolare giglio di San Giovanni con la sua splendida livrea arancione e un cerbiatto appena nato, momentaneamente abbandonato dalla madre sul sentiero, spaventata dal nostro chiassoso arrivo.
Il tempo è incerto, la meta purtroppo celata ai nostri occhi.
Per un attimo pensiamo di aver sbagliato giornata, ma salendo al Cà d’Asti, improvvisamente, il Rocciamelone si spalanca davanti ai nostri occhi.
Non è cambiato il clima, siamo noi che salendo ci siamo lasciati letteralmente alle spalle le nuvole.
Il mondo sembra diviso in due metà speculari, come un’esemplare metafora della vita: il bene e il male, il bianco e il nero, lo jin e lo yang.
Ci godiamo il momento!
Dalla cima, all’ombra della statua di Maria, la spaccatura fra sopra e sotto, fra luce e tenebra è ancora più evidente: un sole maestoso illumina le cime delle montagne tutt’intorno: solo le più alte emergono dalle nuvole. Quassù ad un passo dal cielo è tutto chiaro, luce, caldo.
Non so come sia il paradiso e se davvero esista, ma vorrei che fosse così.
Poi la magia finisce, come tutte le cose, ci rituffiamo nel grigiore delle nuvole e in un attimo ne siamo avvolti, ma una piccola porzione di quella “luce” ci rimane dentro, ci riscalda, ci ricorda che la nostra anima si nutre di infinito.

Semplicemente Grazie!


Raid Rocciamelone Night dal racconto dell'Orco730OrcoVentura & OrcoCamola

Foto Raid Rocciamelone Night 2015

Dal racconto dell'Orco730
I ‘dati grezzi’ li lascio esporre all’Ogredoctor e prendo in prestito dall’OrcoZoppo la sua tipica espressione ‘SPETTACOLO!’ per riassumere in una parola il pensiero di ognuno di noi di fronte al meraviglioso panorama sul Roccia by night.
Gli animi più gentili hanno sentito anche un groppo in gola e per quanto mi riguarda ho trattenuto a stento le lacrime.
Nulla come il fascino ed il silenzio dell’alta montagna mi fa sempre sentire serena e in pace con me stessa, ma ieri sera la luce particolare del sole al tramonto ha amplificato queste sensazioni all’ennesima potenza.
La partenza da La Riposa verso le ore 18 è avvenuta con tempo nuvolo e incerto, tant’è che alcuni Orchi hanno ipotizzato un eventuale ritorno anticipato.
Queste affermazioni, fatte senza convinzione naturalmente, mi hanno un po’ rincuorato, perché già dal mattino non mi sentivo in forma, lo stomaco dava segnali poco rassicuranti, e la salita ai 3538 mt del Roccia mi stava preoccupando.
Ma giunti a Cà d’Asti, le nuvole,  che fino a quel momento guardavamo dal basso coprire il cielo blu,   si sono trasformate in un immenso mare bianco ai nostri piedi.
In quel momento, ma forse anche prima, ho pensato che per nessun motivo avrei rinunciato alla meta.
In punta intorno alle ore 20, solo il tempo per cambio d’abbigliamento e infinite foto di rito,  poi subito giù di corsa verso le auto, fra risate, cori e urli scarica-stress.
E  così anche il mio mal di stomaco ha trovato pace.
La serata si è conclusa con un inaspettato terzo tempo, in un pub di Susa con birra,
panini e tante altre risate. GRAZIE AMICI

W la montagna!
W gli Orchi!
Dal racconto dell'OrcoVentura

Il 24 giugno 2015 è un giorno che ricorderò a lungo...perché ho avuto la fortuna di vedere uno spettacolo indimenticabile ed emozionante, condividendolo con un bel gruppo di Orchi. Siamo saliti al Rocciamelone...ma è stato un po' come salire in paradiso.
Ieri sera siamo partiti in mezzo alle nuvole e alla nebbia con la speranza di trovare un po' di sereno in quota.
Fino a poco sotto Ca d'Asti siamo stati immersi nelle nuvole cariche di umidità, ma ad un certo punto la nebbia ha iniziato a diradarsi lasciando intravedere qualche raggio di sole e sprazzi di cielo azzurro sempre più ampi, ancora qualche passo, ancora un po' più in alto ed eccolo il sole, ecco che all'improvviso tutto cambia e si viene catapultati in un'altra dimensione fatta di cielo, sole, montagne che spuntano da un tappeto spumeggiante di nuvole! Gli occhi fanno fatica ad abituarsi a tanta bellezza...l'anima si riempie di immagini che rimaranno per sempre.
Più si sale e più tutto diventa stupendo, il Rocciamelone ci regala uno spettacolo unico, mi sento privilegiata a farne parte, mi rendo conto di quanto basti poco per essere felici, di quante cose abbiamo anche se non lo sappiamo, basta saperle vedere ed apprezzare.
La natura è sempre maestra e ci offre metafore si vita perfette...la vita è una continua salita, piena di ostacoli, a volte la visibilità e poca...ma continui a salire e non ti arrendi cercando qualcosa, sperando di uscire dalle nuvole e trovare il sereno, e se ci credi, ti impegni e non ti scoraggi lo trovi....succede! Esci dal grigio e trovi un cielo blu cobalto che ti aspetta e un mare si nuvole bianche sotto di te, quelle che prima ti sembravano impenetrabili e minacciose all'improvviso diventano uno spettacolo bellissimo e capisci che solo attraversandole potevi essere premiato, la ricompensa è la che ti aspetta, sta a solo a te raggiungerla, e puntuale arriva. La montagna mi ha sempre insegnato tanto...è lei lacmia prima maestra...è li che sono e sarò sempre davvero io...la mia dimensione perfetta.

Grazie Rocciamelone del regalo che ci hai fatto ieri...eri già nel mio cuore ma da ieri lo sei un po' di più.

Dal racconto dell'OrcoCamola
Il Rocciamelone è come il Musinè, una montagna per la quale ogni volta bisogna  trovare una motivazione o un modo originale per salire.
Con i 3000 metri non si scherza e l'idea di salire di sera non va presa alla leggera.
Durante il giorno si vedono molte nubi incombere sulle montagne ma le previsione parlano chiaro: precipitazioni assenti.
Ok si parte. Nove Orchi sono della partita pronti ed attrezzati di tutto punto per gli zero gradi della vetta.
Di nubi ne troviamo ma dal Cà D'Asti in su sono un 'mare' sotto di noi. Il cielo blu cobalto e la calda luce del tramonto rendono la camminata carica di emozioni.
Sono le otto e tranta quando sbuchiamo in vetta e come racconta Orco730 è un momento particolare. Si piange, si ride, ci si fa i complimenti per la pazzia.
L'ombra del Rocciamelone si distende immensa sul mare di nubi ad est.
E' tutto cosi chiaro, definito: le creste, le vette i nostri volti.
Non so ...sarà patetico, sarà infantile ma per me la sensazione è di gratitudine. Non so bene verso chi e perchè.
Solo grazie dal profondo perchè anche se la vita è complicata, quando meno te lo aspetti capita sempre qualcosa di 'bello'.
"Hei Fiorenzo certo che basta davvero poco ... ".
"Si Andrea siamo fortunati".
Grazie mille? No Grazie 3538!
W gli Orchi

giovedì 25 giugno 2015

Bici Bdc Alpignano - Susa - Colle del Monginevro - Briancon 24 Giugno 2015

Foto Bici bdc Alpignano - Susa- Colle Monginevro- Briancon

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Dalla conversazione con Germana qualche settimana fa:
Germana: Che ne diresti se per S.Giovanni andiamo in gita in quel di Briancon? potresti venire in bici.
OrcoPinoR: Una proposta così non me la sarei mai aspettata. Non posso rifiutare.
Germana: Una volta a Briancon carichi la bici in macchina e poi si ritorna a casa tutti insieme.
OrcoPinoR: E' perfetto, ho fatto le verifiche, nella 500L ci sta una bici smontata delle ruote. Quindi cinque passeggeri, una bici e rimane ancora posto per zainetti e ammennicoli vari.


I numeri:
Partenza   : Alpignano 350 slm
Percorso   : SS24 fino al colle del Monginevro 1800 slm
Dislivello : 1700D+ circa
Distanza   : 100km circa
Arrivo      : Briancon(Francia) 1300 slm
Consigli   : luci di posizione per i tunnel dopo Cesana Torinese
La gita inizia non bene per via di un incidente in MTB occorsomi lunedì 21 giugno 2015, antecedente S.Giovanni. All'inizio di una facile discesa, ho perso il controllo della MTB imbizzarrita e sono ruzzolato per terra ancora prima di essermi accorto di ciò che stava per succedere.
I postumi della caduta mi regalano una contusione toracica e costole ammaccate. Dopo cinque ore di Pronto Soccorso ed escluse le fratture, torno a casa dolorante e sofferente.
Il giorno dopo va meglio, e Mercoledi 24 Giugno 2015 festa patronale di Torino si parte alle 7.15 in bici Bdc alla volta di Briancon.
Le costole ammaccate, il respiro non proprio semplice. Le gambe però, quelle, girano rotonde.
Il meteo previsto ottimo,  ma il mattino presto non si sarebbe detto. Nuvole nere come la notte a Ovest. temperatura +15°.
Per mia fortuna a Caprie(To) trovo due ciclisti e mutuamente facciamo un bel trenino fino a Borgone di Susa(To), dove loro si fermano a fare colazione.
Arrivo a Susa dopo 1h e 30min. Le gambe, sempre loro, due stantuffi, in barba alle costole doloranti.

E' la prima volta che intraprendo in bici la salita che da Susa(To) porta a Gravere(To). L'ho sempre fatta in senso inverso almeno quattro volte.
Si sale e si scende in un continuo cambio di ritmo, fino alla salita di Exiles(To) che mi porta sopra l'abitato di Salbertrand(To), dove nel piccolo cimitero di fronte al Parco Naturale, riposa mio padre.

A Salbertrand 1000 slm, faccio rifornimento di liquidi alla fontana costruita nel 1500 d.c. Consumo una barretta energetica per affrontare lo spostamento a Oulx(to) 1100slm e l'ascesa a Cesana Torinese(To) 1350 slm, distante 9km da Oulx.

Da Cesana Torinese in 6km e 400D+ si arriva a Claviere(To) ultimo comune in terra italica prima della Francia.
Sono dubbioso sul percorso dacchè nell'autunno 2014 è stata inaugurata la nuova galleria collegante Claviere a Cesana.
La vecchia galleria quest'inverno era chiusa al traffico con grossi Jersey di cemento. Questa primavera mi sono premunito di telefonare all'azienda turistica di Claviere chiedendo se la vecchia galleria sarebbe stata ripristinata per l'estate. La risposta è stata affermativa: "la vecchia galleria sarà messa a disposizione per velocipedi e mezzi autorizzati".
Percorrere questa vecchia galleria in  assoluta solitudine è stato, a dire il vero, strano. Nessun mezzo è transitato e nessuna bici. In galleria ci sono solo io, come se fossi in un libro fantasy, e più precisamente alle miniere di Moria.
A Claviere mi aspetta un fresco venticello ed un cielo blu cobalto. Incontro un ex-collega e ne approfitto per mangiare un panino, cambiarmi e scambiare quattro chiacchere.

Il colle del Monginevro  1800slm, con la cittadina omonima è ormai conquistato. Pregustavo la discesa veloce a Briancon(Francia) ma gli onnipresenti armigeri del Dio Eolo me lo impediscono. Un ventaccio che spira da Ovest mi convince a tirare i freni più del dovuto.

Mi presento puntuale alle 12,30 al ristorante "Le Gavroche" per la tartiflette a base di: patate, formaggio Reblochon, cipolle. Un perfetto piatto da post 100km in bdc.
Al termine del pranzo mi viene omaggiato, dalla famiglia, in modo goliardico, un diplomino da ciclista che serberò e mostrerò con orgoglio.

lunedì 22 giugno 2015

Raid Monte Petit Tournalin 3207 slm da Barmaz in Valtournanche(Ao) 21 Giugno 2015

Foto Raid Petit Tournalin

Dal racconto dell'OrcoBee

Il calendario, impietoso, dice che siamo arrivati al  21 giugno, domenica, solstizio d'estate.
Quest'anno tra gare, tempo incerto (nei fine settimana, si intende...) e altri impegni vari non ero ancora riuscito a frequentare la montagna al di sopra dei 2000 metri.
Non che fosse mancata qualche scappata qua e la, ma con il termine frequentare intendo soprattutto dedicare un po' più di tempo di una rapida ascesa con scarpette e zainetto, attività peraltro divertente praticata con gli amici orchi.
Con OrcoCamola, già da giovedì, viste le favorevoli previsioni meteo, prospettiamo una di queste uscite e concordiamo subito che la modalità sia escursionistica, al più di alpinismo facile; al bando per un giorno tempi e dislivelli.
Dopo un po' di consultazioni decidiamo per la Valtournanche e una cima sopra la conca di Cheneil, se sarà Roisetta, Grand o Petit Tournalin lo decideremo la mattina di domenica.
Al sabato reclutiamo ancora Ogredoctor che reduce da qualche acciacco decide anche lui di regalarsi una uscita leggermente più “slow” come piace dire oggi.
Alla fine decidiamo  per il Petit Tournalin, anche dietro mia richiesta perchè sono reduce da una salita il giorno prima al nostrano Roubinet, che mi lascia le gambe piuttosto di legno.
Per le quote più alte, ad inizio estate occorre  ancora ragionare come in primavera. Non sapendo bene la situazione neve decidiamo quindi di caricarci piccozze e/o ramponi, hai visto mai...
Cheneil ci accoglie con una temperatura piuttosto bassa, complice folate di vento che di fatto ci accompagneranno fino in cima.
ecidiamo di affrontare il Petit Tournalin dal versante della val d'Ayas, passando per il colle di Nana. Questo versante è totalmente pulito da nevai e si presenta come una salita faticosa tra rocce rotte ma di fatto priva di difficoltà oggettive.
Arrivati in punta, in meno di tre ore (alla faccia della lentezza!!), decidiamo di scendere per il versante opposto che va a finire nella forcella che divide il Petit dal Grand Tournalin (non ci saliremo, lo lasciamo per la prossima volta, ci diciamo).
Oggi questo tratto si rivela uno dei più divertenti della gita; si presenta infatti come un lungo pendio di neve  né “sfondosa” né troppo dura che di fatto ci evita più di 200 metri di dislivelo su pietraia.
Dopo la neve il sentiero del ritorno oltrepassa, in leggera discesa e con notevole spostamento un alternarsi di praterie di alta montagna costellate di centinaia di fiori, ruscelli e cascate. Nel frattempo il vento freddo si è calmato e sinceramente la voglia di scendere diminuisce, ci stordiremmo ancora volentieri per qualche ora della bellezza del posto.
Torniamo verso Cheneil, dove ci fermeremo per una meritata birra e poi verso le macchine, per un ritorno in pianura, un po' a malincuore ma con la giusta ricarica che ci ha dato questa giornata, complice sempre lei, la montagna!
W gli Orchi, w la montagna!


domenica 21 giugno 2015

Corsa podistica "LA MANDRIA" Venaria Reale(To) 21 Giugno 2015


Dall'intervista all'OrcoTerra

D: 18° Edizione della corsa a "LA MANDRIA" nello splendido parco omonimo antistante l'ormai famosa Reggia della Venaria Reale.
Partenza dal Borgo Castello, residenza della "Bella Rosin" amante del primo re D'Italia Vittorio Emanuele II. Che ne pensi di quest'evento. 
R: Il Parco della Mandria è stato il mio terreno di allenamento per tanti anni. Lavoravo qui vicino, per l'azienda Aeritalia già Alenia Spazio.
Anni fa con Alenia Spazio abbiamo organizzato una gara che ha coinvolto tantissimi atleti provenienti da tutti i paesi europei. Circa mille partecipanti.

D: Come ti è parsa la partecipazione degli atleti.
R: Alla manifestazione hanno partecipato circa 500 atleti di tutte le categorie.

D: Come giudichi la logistica, il tracciato di 10km e l'organizzazione della manifestazione.
R: Un po problematico il ritiro dei pettorali, abbiamo aspettato per finalizzare l'iscrizione. Ma non più di tanto.
Il percorso si snodava all'interno del Parco con punti di riferimento l'entrata "Ponte Verde" e l'entrata "I tre Cancelli" di Druento.

D: Com'e' andata la tua gara.
R: La mia gara e' andata bene, ho impiegato 42minuti. Davanti a me l'OrcoPippo che ho inseguito tutta la gara. Ma alla fine l'ho preso.

D: Cosa ne pensi del terzo tempo... cioè ristoro finale, docce, premi.
R: Il ristoro finale direi ottimo e ben organizzato. Thè caldo panini con la marmellata. Il pacco gara era tutto alimentare.

D: Quali i tuoi prossimi impegni sportivi.
R: Il mio prossimo impegno sportivo sarà probabilmente il Trofeo Chaberton del 28 Giugno 2015 a Cesana Torinese

Grazie OrcoTerra e buone corse.


martedì 16 giugno 2015

Urban Park Trail della Colletta Torino(To) 14 Giugno 2015

Foto Urban PArk Trail della Colletta 2015
Classifica Urban Park Trail della Colletta 2015

Dall'intervista all'OrcoPippo
D: 5° Edizione dell'Urban Trail del parco della Colletta in Torino, alla confluenza dei tre fiumi: Po, Dora Riparia e Stura di Lanzo. Com'è andata.
R: E' andata bene. Bello il sito gara posto nel centro sportivo del Cral Trasporti Torinesi.

D: Come ti è parsa la partecipazione degli atleti,  il meteo non prometteva una giornata soleggiata.
R: Dopo che il meteo prevedeva per la giornata di domenica un tempo bruttissimo, gli atleti erano ben felici di correre in assenza di pioggia, visto che nell'edizione precedente diluviava ed il terreno era brutto.
D: Come giudichi la logistica, il tracciato e l'organizzazione della manifestazione.
R: La logistica di partenza nell'area del Cral GTT adiacente l'ingresso del parco della Colletta.
Sono state effettuate 12 partenze per le categorie adulti e 6 per quelle giovanili in modo da permettere di gareggiare esclusivamente con gli iscritti della stessa categoria.
Dopo la procedura di spunta si entrava nel box di partenza in attesa del proprio turno.
Il percorso si snodava interamente all'interno del parco della Colletta.
D: Qualche personaggio tra i partenti ti ha colpito particolarmente.
R: Il mitico E. Nasini ormai soprannominato lo Speaker Mitraglia.

D: Com'e' andata la tua gara.
R: La mia gara e' andata bene, ma poteva andare meglio. Mi sono dovuto fermare un attimo per problemi di allergia causata da qualche pianta. Sono arrivato 6° ma ne premiavano cinque.

D: Cosa ne pensi del terzo tempo... cioè ristoro finale, docce, premi.
R: Il ristoro finale direi ottimo e ben organizzato con parecchi volontari disponibili.
Tra i servizi offerti: deposito borse, spogliatoi, servizi igienici,  docce e bicchieri di amido di mais biodegradabili ai ristori.
Pacco gara con maglietta di cotone. I premi suddivisi per categoria.

D: Quali i tuoi prossimi impegni sportivi.
R: i prossimi impegni sportivi di questa settimana sono:
La certosa di Collegno(To) di sera giovedi' 18/06/2015, e la gara al parco della Mandria a Venaria(To) domenica 21/06/2015

Grazie OrcoPippo e buone corse.