domenica 14 giugno 2015

SkyRace autogestita Gli Orchi nel Vento - Fraz. Adret S.Giorio di Susa(To) 13 Giugno 2015

Foto SkyRace autogestita Colle del Vento

Dal racconto dell'OgreDctor
Mutiamo tutti, da un giorno all'altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano. (Grazia Deledda - Premio Nobel per la letteratura nel 1926).



I dati grezzi:
quota di partenza (m):1143 (Adret o Adrit)
quota massima (m):2225 (Colle del Vento)
dislivello +              : 1300
lunghezza (km)      : 17
tipo itinerario        :  (sentiero - difficoltà E)
località partenza   : Parcheggio ad Adret



Piove, non piove, diluvia non diluvia...dai che magari una finestra almeno sabato mattina...ma che giramento di cabasisi!
Nimbus (antica divinità del Pantheon degli Orchi) alla fine sentenzia "Cielo: in parte soleggiato al mattino tra addensamenti e nuvolosità variabile, con cieli più nuvolosi tra Biellese, Lys, Sesia e Verbano; in giornata qualche spazio di sole tra nubi temporalesche in accentuazione e momenti più nuvolosi. Precipitazioni: nelle notte tra venerdì e sabato forti rovesci e temporali tra valli saluzzesi, torinesi, valdostane (specie settori orientali), del Biellese, Sesia e Ossola e in parte su pianure tra Pinerolese, ovest Torinese, Canavese, Biellese, Sesia, Verbano, alto Novarese, con locali nubifragi e grandine; altri temporali intensi con pioggia abbondante su Scrivia e Tortonese. Al mattino pausa in gran parte asciutta ….".

E’ quanto basta per dare la svolta ad un fine settimana nel quale si era appalesato lo spettro funesto dell’IKEA, la versione adulta dei Lego Technic!

Dove andare dunque! Mumble…Mumble….Aprendo un cassetto della memoria, quella ovviamente a lungo termine, tipica di noi “anziani” mi sovviene un ricordo di una gita di 15 anni orsono, stile CAI, quando uno scarpone da solo pesava quanto tutta l’attrezzatura con cui scorrazzo oggi per le montagne: il colle del Vento.
Perché no?! Mettiamoci un po’ di km, una spruzzatina di creste e un dislivello digeribile in una mattinata incerta ed ecco che dalla fedele Fraternali spunta fuori un magnifico anello di 17 km e 1300 metri di dislivello: la SkyRace "Gli Orchi nel Vento"!
Adret, Gravio, Alpe Mustione, Lago Rosso, Colle del Vento, Monte Muretto, Colle Salancetta, Monte Salancia, Piano dell’Orso, Alpe Fumavecchia, Certosa di Monte Benedetto e nuovamente Adret!

Vidit Ferrer!

6.30 solito posto…cosa non si fa per la pace familiare! Ma poi alla fine che si dica torno alle 12.00 o torno alle 13.00, la risposta è sempre la medesima “è questa l’ora di…”, qualcosa anche qui è cambiata, solo che non è più la mamma a pronunciare questa frase!
La nostra casereccia SkyRace, amici Orchi è stata bellissima, è valsa la levataccia, ormai una costante dei nostri sabati; una gioia per gli occhi, una pace per il cuore.
In questo mondo in perpetuo mutamento in cui “La vita passa e noi la lasciamo passare come l'acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca”, solo la Montagna sembra non cambiare mai o soggiace a leggi temporali diverse e più lente di noi comuni mortali.
Tutto è come l'avevo scolpito nella memoria: il colle del Vento, che forse proprio per il fatto di essere lì a separare due versanti, ha due facce diverse: una verde che declivia dolcemente verso l’Alpe di Giaveno, l’altra severa impervia, modellata dall’impeto dell’acqua che ora più che mai, gonfiata dal disgelo e dalle piogge attraversa la valle del Gravio confluendo e gonfiando l’omonimo torrente; da una parte le creste dei Picchi del Pagliaio, dall’altra la cresta che cavalchiamo come novelli Connor MacLeod nel film Highlander e che ci apre davanti il grandioso spettacolo della natura. Il “Roccia” con quel pennacchio di neve fresca sembra quasi il Cervino!
Fedeli al nostro continuo mutare, arrivati ad Adret, smettiamo i panni dei mitici corridori tarahumara o di una loro sbiadita versione e torniamo alla civiltà, nei tempi previsti, concedendoci anche una birretta (non guasta mai).
Nel cassetto della memoria dove vado a riporre la versione aggiornata di questa gita, con un me stesso di 15 anni più vecchio, ci infilo anche l’immagine di alcuni quadrupedi striati con a seguito una mamma un po’ più in carne: raramente mi è capitato di imbattermi in un gruppo di piccoli cinghiali, così da vicino e in pieno giorno.

Di cristiani nemmeno l’ombra!
W Gli Orchi, W la Montagna

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