domenica 31 agosto 2014

Ultra Trail du Mont Blanc UTMB 29 Agosto 2014

Foto UTMB 2014 Partenza
Foto UTMB 2014 Race
Foto UTMB 2014 Arrivo
Foto UTMB PTL 2014 Arrivo
Classifiche UTMB CCC OCC PTL TDS 2014
Sito UTMB
Sito Gli Orchi Trailers

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Edizione 2012
Edizione 2010
Edizione 2009

Dal racconto dell'OrcoEle Finisher UTMB  168km 9600D+

Che soddisfazione, Finisher UTMB... 44 ore di fatica, tra fango, pioggia e sole, crisi di sonno, dolorini e miracolose riprese. Ezio Leonino mi ha sopportato per più di 140 Km, un buon tratto anche OrcoGreg.
L'assistenza preziosa di Mauro Nepote è stata determinante per arrivare a Chamonix (Orchi lo prenotiamo per quando faremo il Tor?)






Dal racconto dell'OgreDoctor Finisher UTMB 168km 9600D+


Sono a casa. Guardo la statuetta dell’Orco dell’Anno. Sembra sorridere e dirmi: adesso mi hai davvero meritato.
Faccio fatica a dormire nonostante siano passati due giorni. Le emozioni della gara sono ancora lì a fior di pelle. L’adrenalina dell’arrivo, il pubblico, gli amici, l’abbraccio di mia  moglie
E infine l’agognato premio del finisher: il gilet con scritto “Finisher UTMB 2014”!
Molti diranno “tutta questa fatica per un gilet”, “siete solo un gruppo di pazzi scatenati”, “fate cose estreme per esorcizzare il tempo che passa” e via dicendo.
Forse un motivo razionale non c’è o non riesce ad arrivare a livello cosciente per essere espresso a parole, ma solo chi ha provato l’ebrezza di una gara come l’UTMB può capire e apprezzare l’impresa.
Perché di impresa si tratta: resistere per più di 40 ore, sopportando la pioggia battente, correre nel fango, allontanare dalla mente il dolore dei tuoi muscoli che urlano pietà, rimanere sveglio e concentrato per tutto il tempo a dispetto del tuo corpo che cerca di fermarti, ingurgitare gel e minestrine, resistere alla solitudine in mezzo alla notte buia senza più nessuno con cui condividere la fatica.
Dentro di me una vocina diceva: non mollare e colle dopo colle cresceva la consapevolezza che sarei arrivato alla fine per me stesso e per gli amici che non ci sono riusciti e che comunque hanno aspettato pazienti il mio arrivo.
La “Tete aux vents”, ultima delle 10 salite: tripudio di gioia, con davanti lo spettacolo del massiccio del Bianco, comincio a correre all’impazzata, mi butto in discesa come se non avessi sulle gambe 160 km e 9600 metri di dislivello.
Non vedo l’ora di arrivare e finalmente dopo l’interminabile discesa de La Flegere, quando il sentiero lascia il posto al nastro grigio dell’asfalto ecco l’OrcoPino che mi aspetta sorridente e mi accompagna alla fine.
Corriamo insieme come abbiamo fatto l’anno passato alla TDS, una corsa folle a tutta manetta con le ultime inaspettate risorse fino all’urlo liberatore sotto il traguardo.

E’ fatta, ora è davvero finita! Good Job OgreDoctor!

Il bagaglio di emozioni e ricordi è enorme, faccio fatica a descriverle con le parole, ma su tutte spicca la salita al Col de la Seigne. Il mondo buio che mi ha accompagnato per tutta la notte rischiarato solo dalla luce della frontale lascia il posto al giorno che nasce.
Ed è un alba radiosa quella che mi si para davanti.
La luce allontana le tenebre e con essa arriva anche il calore del sole.
Guardo stupefatto il mondo davanti a me che prende lentamente forma.
Non più ombre indistinte, ma i nitidi profili delle montagne, delle splendide vette che mi circondano, delle valle che mi attende: è tutto di una bellezza infinita!


Dal racconto dell'OrcoGreg Finisher UTMB 168km 9600D+
Ho sempre pensato che per un trailer riuscire a partecipare all’UTMB fosse già una grande soddisfazione, viste le gare qualificanti che bisogna aver fatto con la somma dei punti acquisiti e poi l’estrazione a sorteggio, ma riuscire anche a terminarla nei tempi stabiliti dall’organizzazione mi riempie di un’ immensa felicità. Mi procura una rinnovata dose di autostima che risulta sempre utile nei momenti di difficoltà quotidiana e in una realtà sociale certamente non rosea. Avevo già provato nel 2010 (gara annullata al 21 km a Saint Jervais per pericolo di frane causa pioggia intensa), poi nel 2012 (gara ridotta a 105 km 6000m D+ a causa della neve) e finalmente quest’anno, nonostante le prime 5 ore di pioggia e fango, le condizioni meteo hanno permesso lo svolgimento regolare della gara .
Sono felice per tanti motivi, ma per due principalmente: il primo sicuramente è legato al fatto di aver terminato questo ultratrail e il secondo di averlo vissuto intensamente, sentendomi bene sia fisicamente che mentalmente. Ero terrorizzato dal pensiero del possibile riacutizzarsi dei dolori alla schiena che mi avevano costretto, a dicembre, a subire un intervento chirurgico di decompressione alla colonna vertebrale o dal soffrire di mal di stomaco, con vomito e spossatezza fisica, come regolarmente mi era accaduto nelle ultime gare ben più brevi. Ma qui, in questa gara, mi sono sempre dosato, ho cercato di essere sempre costante, sono sempre riuscito ad alimentarmi regolarmente e poi………ci ho sempre creduto.

Neanche una leggera ma dolorosa storta alla caviglia intorno al 100° km mi ha fatto venire meno la volontà di arrivare al traguardo. Mi sono ripetuto più volte ”non sento poi tanto dolore” e sono andato avanti.
Anzi, quando mancavano solo più una quarantina di km e circa 2000D+, con Ezio abbiamo decisamente accelerato, preoccupati senza motivo, di arrivare troppo giusti agli ultimi cancelli. Poi nella discesa verso Chamonix abbiamo tolto il freno e quegli ultimi 8 km sono stati, almeno per me, un godimento mentale: stai arrivando al traguardo, superi tanti trailer che sono più stanchi e acciaccati di te e vanno lenti e poi sai che tante persone, amici e famigliari, ti stanno aspettando per festeggiarti.
Ho nella mente immagini di vallate verdi e rigogliose, di montagne e ghiacciai immensi, di volti di tanti trailers dai lineamenti così diversi, ma tutti uniti da uno scopo comune.
Centinaia di volontari, presenti ovunque, che sono stati eccezionali per l’assistenza e la cordialità, di persone comuni incontrate sui sentieri o nei centri abitati che hanno gioito con noi e ci hanno incoraggiato a non mollare.
Ho avuto al fianco tanti Orchi come Matteo, Pino, Gaetano, Antonio e poi Eleonora e Ezio, ho avuto amici inaspettati come Livio e Michele che mi hanno accompagnato e incoraggiato per un tratto di percorso con rumorosi campanacci e trombette e mi hanno dato utili consigli per proseguire.
Un pensiero va anche a Mauro che seguiva Eleonora e Ezio, ma che è servito anche a me.
Ho avuto una moglie che, anche nei momenti di tensione pre-gara, quando pensi di non farcela e sei più taciturno, mi ha sempre spronato a far vedere di che pasta siamo fatti noi appassionati di corsa in montagna.
Un grazie a tutti e W gli orchi trailers.


Dal racconto dell'OrcoPinoR ritirato a St.Gervais dopo 21km

Parto da casa il mattino stesso dell'Utmb, ma la mente e il cuore sono minati da altri pensieri...non sono riuscito a rimanerne asettico.
Ciliegina sulla torta che ha contribuito ad acuire il tutto (ma era una scemenza) l'interruzione dell'autostrada che porta al traforo del Bianco all'altezza di Courmayeur causata da una frana.
Arrivo a Chamonix con il cuore in gola, c'e' qualcosa che non và, forse troppe aspettative... ma poi per cosa ?...forse la serata che preannuncia cattivo tempo ... ma  durerà solo poche ore, tutte storie.
Il pranzo portato da casa; pasta , patate, banane, torta ... non va giù.
Vado a riposare in albergo sperando di dormire un'oretta visto che questa mattina gli occhi si sono sbarrati alle 5.00 a.m.
Controllo il bumbardin ed i BPM sono alti ....troppo.
In modo ossessivo compulsivo ricontrollo il meteo...gesti nervosi e assurdi.
Riposo in camera mezz'ora non di più e poi ricontrollo lo zaino... troppo pesante con l'acqua sono a 4kg...ed il camelBag non và ... ma OrcoPinoR tutte ste cose le tiri fuori adesso?.
Sono pronto per partire...ma non sono convinto, la testa è altrove.
Forse troppo scarico!!!
Forse dovevo venire a Chamonix un giorno prima per farmi caricare dall'atmosfera...
Forse...Forse se... del senno di poi ne sono piene le fosse.
Ritrovo con gli altri Orchi alla Piazza dell'Amicizia davanti alla chiesa.
Dalle foto traspare il viso tirato... OrcoPinoR dove sei?
Alle 17.30 come un chirurgo, il temporale arriva preciso.

La montagna ci avverte "QUI COMANDO IO"

Partiamo e la lacrima scende a vedere tutti questi tifosi che ci salutano.
Si corre nella fiumana (ma non siamo il Quarto Stato del Pellizza  .. anzi...)  con i 2500 trailers partenti per 8km fino a Les Houches, ci cerchiamo per non perderci...
Inizia la salita al colle de Voza localita Deleveret, poi la discesa fangosa e bagnata a St.Gervais primo cancello orario delle 21.30
Siamo a St.Gervais alle 20.50, in anticipo buono sulla chiusura del cancello.
La mia voglia di continuare si spegne con la motivazione... il mio Utmb 2014 finisce qui.
Forza Orchi BON COURAGE vi aspetto a Chamonix per gioire insieme.



Dal racconto dell'OrcoMamy ritirato a St.Gervais dopo 21km


Ebbene  si anche  io ho fatto parte  di  quel  manipolo di Orchi  che……sognavano… in grande!!!!!
La  sventura,e non solo quella,  ha voluto che  anche io come  l’Orco Pino  mi ritirassi  a Saint Gervais
Innanzi   tutto davvero un grande  plauso ai soci  che  hanno chiuso la gara: mi son allenato per un anno con altri due  amici che  hanno passato il traguardo e vi assicuro che  dai loro racconti ho avuto la percezione  della enorme  sofferenza fisica  e psichica  che bisogna  provare  per essere finischer  UTMB .!!
Quindi come gridava il pubblico francese: bravo’! bravo’!   A tuttti i finischer!!!
Per noi ritirati che facciamo parte di una bella squadra  di 850 concorrenti,rimane il rimpianto ma ,mi si consenta, non solo quello.
RIMANE DAVVERO UNA  SENSAZIONE  DI AVER FATTO PARTE , ANCHE  SE ATLETICAMENTE PARLANDO SOLO PER POCHI KM, DI UN EVENTO UNICO, MONDIALE A TUTTI GLI EFFETTI!
Mai dimenticherò ‘ lo start sotto la pioggia battente,commosso  con un groppo in gola incredibile,con la sensazione  nella pelle che tutti stavano sentendo le stesse cose! il tocco magico della colonna sonora poi mi ha raggelato ….e pensavo: sii sii  ci sono anche io!
Sul cosa è successo dopo, anzi prima  del ritiro, ognuno ha le sue spiegazioni ..o meglio sta ancora cercandole.
Io ho vissuto l’incredibile  esperienza  che appena  iniziata la salita dopo Le Houches, come avevo studiato e stra studiato, ho estratto i bastoncini pieghevoli per iniziarne l ‘uso.
Bene follia, pazzia ma … NESSUNO DEI DUE  SI COMPONEVA!
Ho smanettato  con le mani fradice  di acqua,ho passato i medesimi ai miei due  soci … ma niente ..no si montavano!Quel benedetto pulsante  che doveva bloccarli in nessuno dei due  bastoni funzionava. SEMPLICEMENTE PAZZESCO!
In stato oramai di agitazione totale , mi son fiondato in un bazar di materiale sportivo: ho strisciato come un pazzo la carta di  credito ed ho acquistato un  diavolo di  nuovo paio di bastoncini.
POI son ripartito ovviamente perdendo almeno 300 posizioni e….li ..il cervello stressato,inebetito da questo evento  ha dato ordine  ai muscoli di non funzionare! Procedevo a stento, sentivo le gambe  come  mai avessero corso;le braccia molli non spingevano….UN TRACOLLO! EMOTIVO!
COSI è iniziato l’inizio della fine…
Tornato in albergo, tornato a casa ho passato momenti continui di ricerca dentro di me,per capire  cosa  sia successo.
Stress da prestazione; eccessiva emotivita  del mio carattere;troppo attesa dell’evento; mancato controllo dei bastoncini…..poche palle(!)…queste ed altre le motivazioni sentite   e pensate.
Un lungo e piacevole colloquio al bar  della mattina  degli arrivi dei primi,con l’ORCO PINO ha iniziato a farmi digerire la defaiance.
Oggi per capire almeno il mio stato di allenamento  mi son sparato   una salita  di  oltre 1600 mt  di dil e… visto il rendimento ottimo mi son gia piu tranquillizzato.
E’ stata la testa……pace….
Sara ‘ per la prossima  sfida!
Un grande  disse  a proposito del TOR DE GEANTS: “ SOGNA IN GRANDE  ED OSA FALLIRE” .

Si , son sereno : l’ho fatto!

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