lunedì 4 agosto 2014

Ice Trail Tarentaise Val d'Isere (Francia) 13 Luglio 2014

Foto Ice Trail Tarentaise 2014
Video Ice Trail Tarentaise 2014
Classifica Ice Trail Tarentaise 2014
Sito Ice Trail Tarentaise

Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoEle

Nel 2014 ho avuto più continuità negli allenamenti senza essere costretta a lunghe soste per acciacchi da neofita, come mi era successo negli anni precedenti.
Dietro c'è molta attenzione e una applicazione quotidiana preventiva, volta a favorire l'elasticità muscolare .
Non mi alleno tantissimo. La mia giornata è presa tutta dal lavoro e durante la settimana di corsa faccio ben poco.  Alla mattina presto pratico quotidianamente Ashtanga Yoga, uno yoga dinamico che sviluppa equilibrio e una  buona capacità cardiovascolare e di forza su braccia e gambe.
Alla sera vado in palestra, dove,come corsa faccio solo qualcosa sul tapis roulant, due-tre volte alla settimana, e, in relazione al periodo, spinning o nuoto.
Come allenamenti in montagna, considero le gare stesse.
Il mio calendario segue in linea di massima quello di Stefano, che nel 2014 prevedeva
all'inizio gare di raggio breve e medio, anche su strada, finalizzate a migliorare la velocità, e poi, nella seconda parte della Primavera ed Estate, partecipazione ai trail, tra cui alcuni di livello internazionale.

Qeste sono le gare che ,ad oggi, ho terminato quest'anno.
Maratonina San Gaudenzio a Novara  21km
Mezza di Vittuone  21km
Maratona di Ferrara  42 km
la corta del Maremontana 22 km
Maratona Apina di Val della Torre  42km
Maratona del Riso 42km
Trincea Trail 26 km
Tail del Monte Soglio  63 km (44 effettivi)
Rigantoca Night Trail 63 km  
Ultramarathon Chamonix 85 km
Ice Trail Tarantaise 65 km
Giir di Mont 32 km

più qualche gara breve, tra cui la storica Corsa ai Piani a Tavagnasco.

Ricordo con più piacere quelle in cui ho fatto meno fatica e in cui alla fine la gara è andata meglio.
 Su strada sono la Mezza di Vittuone, due settimane dopo aver preso le misure alla Mezza di San Gaudenzio a Novara, e la Maratona del Riso a Santhià il 1° maggio, dove andando ad un ritmo sempre costante, sono arrivata bene e ho fissato il mio primo vero tempo in maratona: 3.36'.
Ho avuto un leggero calo nel finale, ma mi è piaciuta molto: soli 350 partecipanti, giornata fresca, e lunghi rettilinei dove correre tranquilli tra le risaie. La Maratona di Ferrara corsa a metà marzo non era andata bene, avevo sofferto molto nella seconda parte, ma mi è servita come esperienza.

Dopo il Maremontana corto, fatto per riprendere confidenza coi sentieri, sono tornata a correre la Maratona Alpina di Val della Torre, che era stato il mio primo trail nel 2011. Purtroppo ho avuto una giornata non buona, e pur non avendo grossi problemi fisici, ho fatto un tempo simile a 3 anni fa.
Da fine maggio ho fatto alcune gare in week-end consecutivi.
Mi è  piaciuto il Trincea Trail, dove ho corso bene e mi sono divertita. La includerei tra le mie più belle gare.
Il Trail del Monte Soglio invece non è andato benissimo, perché per il secondo anno è stato accorciato per il maltempo, e con la pioggia ho avuto problemi con gli occhiali che si appannavano.
La settimana successiva ho corso il Rigantoca Night Trail, in Liguria. L'ho fatto perché non avevo in calendario gare  in notturna, ma in vista dell'UTMB dovevo provare una notte fuori.
La notte è andata bene, si partiva dal centro di Genova, Piazza de Ferrari, a mezzanotte. E' stato bello correre i primi chilometri col gruppo compatto per i primi km all'interno della città.
Una volta iniziati i sentieri, è stata molto più dura di quanto immaginassi, in quanto i terreni sassosi tipici dei sentieri liguri mi hanno massacrato i piedi per tutte le ore di gara.
Dall'esperienza notturna mi è sembrato di capire  che un momento  delicato è il passaggio dalla notte al giorno, perchè il ritmo circadiano è sfasato, e possono insorgere problemi di vario genere, come i disturbi gastro-intestinali.

Le due gare più impegnative sono state la Ultramaratona di Chamonix e l'Ice trail Tarentaise, entrambi in terra francese.
Questo ambiente internazionale l'avevo già un po' vissuto l'anno scorso alla Trans d'Havet, all'Ice Trail Tarentaise e alla TDS e non mi faceva più impressione come era successo due anni fa alla CCC.

La Ultramaratona di Chamonix, valevole anche Campionato mondiale ISF, è stata un po' travagliata come gara.Dopo poche ore ho avuto dolore ad una caviglia per una botta al malleolo e per dei continui colpettini che mi davo da sola con l'altro piede.
La partenza era al buio alle 4 del mattino: si vedeva una unica luce sulla montagna, quella dell'Aiguille du Midi. I ghiacciai biancheggiavano, non c'era una nuvola. Dopo una oretta ha  cominciato ad albeggiare e mi sono goduta lo spettacolo dell'alba sul Monte Bianco.
Il percorso era bellissimo: prima il balcone da La Flégère alla Tète aux Vents, poi il Col de Corbaux e il Col de la Terrasse sui nevai, e nella seconda parte l'Aiguillette du Possettes e l'ultima salita fino al Mère de Glaces.
Proprio in quest'ultima parte mi sono trovata in difficoltà psicologicamente. Dopo la stazione del Montenvers, si correva un lungo tratto in mezzacosta fino all'ultimo ristoro del rifugio di Plan de l'Aiguille, ma sembrava interminabile. Vedevo Chamonix sotto, ma anziché scendere, sembrava ci stessimo allontanando. Poco dopo le 2 di notte sono riuscita comunque a terminare questa durissima gara.
La Ultra di Chamonix è un po' diversa dai trail che si fanno di solito: oltre ai nevai, aveva tratti attrezzati con catene, piccole ferrate in salita e in discesa, complessivamente poco corribile. Proprio una ultrasky marathon.
L'Ice Trail Tarentaise era stata tra le mie gare già l'anno scorso, ma nelle condizioni di forma in cui ero e senza esperienza di corsa sulla neve, era già stata un'impresa finirla.
Quest'anno è andata molto meglio, mi sono divertita e ho terminato un'ora e venti prima.
E' un bel trail, con l'ascesa iniziale (dopo circa 10 km di gara) del ghiacciaio de la Grand Motte, dove è obbligatorio l'uso delle catene da neve per arrivare in cima a 3.600 m.
Il resto del percorso prevede tre vette, sempre con lo stesso schema: salita su neve, traverso su neve, e discesa, prima con neve, a volte scivolando sul sedere, poi su pietraie o sentieri comunque difficili.
Quest'anno sembrava esserci meno neve rispetto allo scorso, e anche più fresca. Avevo paura dei cancelli orari perchè lo scorso anno terminai al limite. Essendo però ormai più abituata a correre sulla neve (anche grazie ad un paio di winter trail e ciaspolate invernali), ho corso molto meglio e sono arrivata contenta e senza grossi problemi.
Infine ho fatto il famoso Giir di Mont, a Premana, vicino a Lecco.
Anche qui, dato il livello, temevo di non stare nei cancelli, però sono andata molto bene e mi sono divertita. Sono riuscita a correre parecchio, anche in salita. Le discese erano abbastanza tecniche, su sentieri scalonati, ma non impossibili. C'era tantissimo pubblico,  mai vista tanta gente incitare gli atleti, nememno alle manifestazioni legate all'UTMB. Un entusiasmo generale, mi chiamavano persino per nome e non nego che mi facesse piacere.

Non saprei dire quale sia stata la mia miglior gara finora: su strada sicuramente la Maratona del Riso, mentre nei trail non saprei, in fondo corro per portarli a termine. Arrivare al traguardo della difficile Ultramaratona di Chamonix è stato sicuranente un bel risultato, con una soddisfazione comparabile o maggiore ad un buon tempo su strada.
Adesso in calendario rimane solo un ultimo trail, l'Ultra Trail du Mont Blanc a fine agosto. Non mi resta che allenarmi ancora un poco, senza esagerare, e arrivare riposata e desiderosa di compiere quel lungo viaggio.

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