Dal racconto dell'OrcoIng
quota di partenza (m): 1050
quota vetta (m): 2160
dislivello complessivo (m): 1110
difficoltà: MS :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Nord-Est
località partenza: Inizio strada impianti Palit (Chiusi) Valchiusella -Traversella,( TO)
Venerdì il meteo prevede uno squarcio alquanto limitato tra una serie di perturbazioni infinite che hanno finito per scaricare in montagna una notevole quantità di neve come probabilmente da anni non vedevamo.
Ormai lo spessore del manto nevoso si misura in svariati metri quasi ovunque.
Infatti si riescono a fare in questo periodo di fine Febbraio inizio marzo anche le classiche gite invernali.
Oltretutto l’itinerario è decisamente molto sicuro, il tracciato con difficoltà MS esclude qualsiasi problema di valanghe. Naturalmente Gulliver ci aiuta perché la gita al Palit è veramente una primizia praticamente misconosciuta agli sci alpinisti non strettamente Canavesani.
Il nostro mentore che ci ha preceduto il giorno prima scrive di gita bellissima come non ha mai trovato al Palit. Evidentemente doveva essere un locale che si è battuto tutte le montagne circostanti.
Già la Val Chiusella non ha certamente fama di grandi mete sciistiche, ed allora con Bruno Prati, compagno di Maratone e di serramenti, è gioco forza provare gite nuove e soprattutto a pochi km da casa.
Dopo aver lasciato la Pedemontana di Ivrea si imbocca la Vallata per una serie impressionante di piccoli e dolci paese molto soleggiati data la aperta conformazione orografica. Comunque passato Vico, ci si infila in imbuto stretto fino a raggiungere Traversella e soprattutto Fondo, che come dice il nome, è praticamente il terminale della vallata. Posto angusto di per se stesso, oggi poi, con tempo invernale nebbioso, farebbe passare la voglia a chiunque.
Infatti dalla partenza da Fondo e per tutto il tempo della gita non si incontra neppure il classico cane.
Ma qui siamo a Palit, stazione invernale di altri tempi, anni 80, dove , in piena frenesia da sci alpino , bastava un pendio ben esposto a Nord per costruire il classico Skilift.
Erano comunque anni dove evidentemente non mancava la voglia di crescere, di fare.
Presto nasce una bella seggiovia e addirittura due Skilift.
Infatti, lasciata la macchina a Fondo di risale strada costruita appositamente per arroccare alla partenza degli impianti, che oggi noi percorreremo con gli sci. A quota 1200 circa.. A questo punto si risale praticamente la prima parte della pista, ormai devastata, per salire per bei pendii abbondantemente innevati fino alla stazione di arrivo dell’impianto, con tracce di archeologia industriale da stazione Ski total.
Da qui in avanti si risale per le grande dorsale che costituisce praticamente il contrafforte della Cima Palit, che non viene citata sulla scadente cartografia del IGC.
Ma qui finisce anche la visibilità; un folto nebbione ci avvolge costringendoci a seguire pedestremente la pista già tracciata. Senza vedere praticamente nulla, tanto che quando finisce la pista dobbiamo desistere dal procedere ulteriormente. Fortunatamente perché capiremo di essere arrivati in cima sia dall’altimetria, sia da un breve squarcio che ci fa capire di essere in cresta e sotto di noi il vuoto del versante Nord.
Discesa breve ma remunerativa su bella neve polverosa fino a metà della pista. Dopo tutto da dimenticare, fortunatamente Fondo ,in tutti i sensi, è vicino.
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