venerdì 31 agosto 2018

SkyMarathon Trofeo KIMA - Filorera Val Masino(So) 26 Agosto 2018

Classifica Trofeo Kima 2018
Video Trofeo Kima 2018
Sito Trofeo Kima

Edizione 2012

Dal racconto dell'OrcoKambu

Driiiin…..ore 4:40, sveglia, inesorabile, il territorio è ancora buio tutto intorno… ma dove sono ?!
Ora si, ora ricordo, ieri ho salutato quasi in estasi (e un po’ sfacciatamente) al piccolo market di Filorera, Kilian Jornet ed Emilie Forsberg: allora solo una cosa mi può aspettare nelle prossime ore: la 23° edizione del mitico Kima! Il trail più ‘alpinistico’ delle nostra catena montuosa. Nei suoi 52 km e 4200 metri di dislivello si attraversano 7 colli rocciosi, ognuno ben fornito di catene di ausilio per la progressione in salita e discesa rendendo un po’ più dolci passaggi che sarebbero altrimenti un buon III grado di arrampicata !!!
E così mi preparo velocemente nel campeggio vicino alla partenza della gara. Mi accorgo subito, purtroppo, che l’estate ha ben pensato di finire qualche ora prima lasciando una ‘gradevole' temperatura di soli 7° alla partenza (a soli 870 metri di quota...).
Nel briefing alla partenza alle 5:45 ci comunicano infatti che la partenza prevista alle 6:30 deve essere ritardata per presenza di troppo ghiaccio lungo le levigate placche di granito che ci attendono. E così cominciano a trascorrere i minuti di una snervante attesa, si vocifera di un semplice ritardo ma anche di un accorciamento del percorso (recepito da me e credo anche quasi da tutti gli altri corridori in maniera dispiaciuta ma anche come una piccola liberazione…).
Alle 8:10 invece partiamo con l’annuncio (addirittura tradotto in francese ed inglese da interpreti ufficiali) gaudente ed esaltante che percorreremo il Kima nella sua totalità!
Partenza ovviamente su asfalto per fare allungare un po’ il gruppo dei circa 250 i partenti. Visto il pensiero della gara piuttosto lunga, parto con un passo molto tranquillo; risultato: dopo circa 500 metri mi ritrovo senza più nessuno dietro insieme alle scope!  Decido allora di accelerare un po’…
La giornata è fredda ma spaziale come cielo: terso, cobalto, senza una nuvola. Verso i 2000m di quota compaiono già le prime montagne importanti del gruppo, su tutte il monte Disgrazia, superba cima rocciosa che emerge da candidi ghiacciai

E di li a breve il primo colle: bocchetta Roma, 2900 metri di quota: roccia, catene, pietraie. Praticamente da qui sino al rifugio Allevi è un continuo alternarsi di corsa su pietraie con blocchi di enormi dimensioni e immensi liscioni di granito bianco leggermente inclinati: uno spettacolo per me, la vera corsa in montagna che avevo sempre sognato.
Dal rifugio Allevi al successivo rifugio si corre invece su sentieri che percorrono magri pascoli di alta montagna, passando però anche qui per tre belle forcelle rocciose attrezzate. Riesco a passare (non di molto in realtà!!) al di sotto del tempo dei cancelli orari che sono fissati proprio in questi tre punti e mi rendo conto proprio al rifugio Gianetti che riuscirò ad arrivare alla fine nel tempo di 11 ore. Da qui solo un ultimo colle posto a circa 2600 metri al cospetto di montagne come il pizzo Badile ed il Cenalo. Poi 16 km, ma tutta discesa, sino all’arrivo a Filorera. Qui arrivo con il tempo di 10:00:43 (alla partenza pensavo che sarebbe stato un trionfo scendere sotto le dieci ore … e ci è mancato proprio poco!!) stanco sì, ma con gli occhi e la mente ancora pieni di visioni verticali, superbe, spettacolari di uno dei teatri della nascita dell’alpinismo moderno.
Queste poche parole riassumono troppo brevemente questo corsa, c’è solo una cosa da fare per sentirla davvero: allenarsi, andare in montagna ed andarla a fare!!!

Dal racconto dell'OrcoNauta
Per chi non lo conoscesse, il KIMA, è una gara che si svolge con cadenza biennale a Filorera una deliziosa frazione di ValMasino nella Valtellina in provincia di Sondrio.
Il percorso che si preannuncia molto duro, si sviluppa sulla distanza di 52 km e 4200 metri di dislivello positivo attraversando sette passi alpini sopra i 2500 slm.
Il tracciato è molto particolare. I primi 7 km in salita sono su asfalto. Altri 7 km tra boschi e pratoni fino a raggiungere il primo dei 5 rifugi (rifugio Ponti 2559 slm) e da qui si arriva al tratto spettacolare della bocchetta Roma posto a 2894 slm.
Su questa cresta affilatissima, di enormi massi granitici, si affronta la prima ripidissima discesa attrezzata con catene e gradini ferrati.
Da qui comincia la vera gara, un saliscendi di circa 25 km da percorrere saltando da un masso all’altro attraversando gli spettacolari e verticalissimi passi Cameraccio 2950 slm, Torrone 2508slm, Averta 2551slm, Qualido 2647slm, Camerozzo 2765slm e Barbacan 2570 slm.

Se si riesce a stare nei cancelli, un po’ più generosi delle edizioni precedenti, si inizia la discesa finale di altri 15 km che riporta al traguardo di Filorera.
52km 4800D+

Per me è la prima volta che partecipo a questa manifestazione che richiama atleti da tutto il mondo e che conta, alla partenza, numerosi professionisti della specialità (vedi Kilian Jornet Burgada vincitore e recordman,  quest'anno, in 6h 9min).
Ho prenotato la sistemazione per il weekEnd diversi mesi prima. Arrivo il venerdì per potermi ambientare. Sul posto incontro due dei miei compagni di avventura l’OrcoKambu e Daniele Campigotto del Gio’ 22 che ha già corso e finito il Kima 2 volte.
Il sabato, giorno prima della gara principale, si svolge un trail di 14 km (kimatrailrunning) a cui assistiamo in una bella mattinata di sole. Nel pomeriggio dopo il ritiro dei pettorali si svolge il briefing obbligatorio per tutti i partecipanti.
La giornata diventa fredda e piovosa come da previsioni e si comincia a vociferare di un possibile cambio di percorso.
Per me la tensione è un po’ troppo alta ma cerco di pensarci il meno possibile, da qui in avanti si pensa alla partenza di domani che è fissata alle 6,30.
Dopo una notte quasi insonne alle 4,30 mi alzo e faccio colazione e mi preparo per presentarmi puntuale alle 5,45 ai gonfiabili della partenza per le operazioni di rito.
Fa molto freddo, tutti sono pronti ma l’organizzazione prende tempo. Per ragioni di sicurezza, e dopo il sopralluogo dell’elicottero decidono di posticipare la partenza alle 8.00 senza cambiare il percorso. Il trofeo Kima si correrà per intero con il limite di 11 ore per completarlo.
Ore 8 , si parte, il “serpentone” si muove. Io mi sono preparato abbastanza bene per quest’evento ma ero troppo teso prima della partenza.
I primi km vanno via bene e cerco di non strafare, come da consigli, per amministrare le energie.
Davanti a me c’è Daniele è leggermente dietro c’è l'OrcoKambu che mi raggiunge alla bocchetta Roma primo cancello. Mi sorpassa e va via agile sulla prima discesa tecnica.
Mi sento bene e mi muovo veloce sulle grosse pietre. Arrivo fino al primo ristoro (gara con rifornimenti quasi solo liquidi) Bivacco Kima, mi fermo un attimo e riparto direzione Passo Cameraccio primo salitone attrezzato.
Su un saliscendi sempre sulle rocce “tak” mi inciampo e come tante volte cado, ma stavolta picchio con violenza la testa su di una pietra.
Sono un po’ spaventato, ho una ferita sulla tempia e sono in mezzo al nulla. Un deserto di pietra.
Un concorrente dietro di me si ferma per verificare le mie condizioni. Dopo un controllo sommario decido di ripartire.
Mi gira un po’ la testa e perdo sicurezza, ma decido di andare avanti e vedere cosa succede. Voglio raggiungere il Passo Cameraccio dove posso farmi medicare dal soccorso alpino(stop di circa 20 min), Al Passo mi disinfettano la ferita (ho pensato di ritirarmi).
Decido di andare avanti, la testa mi fa un po’ male e non mi sono neanche accorto di essermi fatto male ad un ginocchio (3 punti di sutura).
Il panorama che mi accompagna da quì in avanti è decisamente alpinistico, pareti verticali, distese di roccia e pochissima vegetazione.
Nonostante abbia accumulato un po’ di ritardo passo il secondo cancello del rifugio Allievi e, anche se con poca convinzione, provo a raggiungere in tempo l’ultimo cancello entro le 8,15 ore al rifugio Giannetti. Purtroppo lo raggiungo con circa 20 minuti di ritardo, dopo aver “arrampicato” sui 150mt  verticalissimi del Passo Camerozzo, ma non posso più continuare la gara. Scendo comunque per altri 1500 dal sentiero obbligato che porta a Filorera.
OrcoKambu chiude il Trofeo Kima in 10 ore GRANDE Luca! e Daniele in 10 ore e 35.
Purtroppo, e mi dispiace, dopo più di 8 ore di fatica ed un cavolo di contrattempo mi hanno fermato. Sono, comunque, contentissimo di aver percorso il 90% di questa stupenda è durissima gara.
Consiglio a chiunque non soffra di vertigini di provare a partecipare almeno una volta a questa ,selettiva, Sky marathon (1200 richieste di pettorali per 250 posti disponibili).
Penso che tra due anni ci riproverò!


domenica 26 agosto 2018

30° Memorial Partigiani Stellina Susa(To) 26 Agosto 2018


Foto Memorial Partigiani Stellina 2018
Video Memorial Partigiani Stellina 2018
Classifiche Memorial Partigiani Stellina 2018
Sito Memorial Partigiani Stellina

Edizione 2011
Edizione 2008

Dalle note dell'OrcoPinoR
Trentesima edizione per il "Memorial Partigiani Stellina"  in ricordo di Giulio Bolaffi comandante della "Divisione Stellina". Nome di battaglia Aldo Laghi.
Gara storica che quest'anno si rinnova con nuovo sito web e ritorno all'originale percorso ante 2010. con passaggio alle Grange Savine; terreno di battaglie, nel 1944, tra Partigiani e NaziFascisti.

La gara è valida quale 5a tappa EOLO FIDAL Mountain Classic Cup.


Organizzatore d'eccezione Paolo Germanetto, responsabile nazionale Fidal della corsa in montagna e presidente della società Atletica Susa.
Partenza, già da qualche anno, sotto il famoso Arco di Augusto a Susa(To).
Al via, in una giornata fresca di fine estate, circa 160 atleti. Presenze importanti tra gli stranieri.
OrcoSmigol unico Orco al nastro di partenza che ben figurerà nella classifica generale.
Partenza puntuale alle 9.00. Il percorso affronta il primo  tratto in discesa per poi attraversare il centro storico di Susa e dirigersi verso il comune di Mompantero dove inizia il sentiero dei Partigiani.
Buoni i tempi degli atleti. Vincono la gara due stranieri continuando a dare alla manifestazione un respiro internazionale.
La vincitrice della categ. femminile l'irlandese Mc Cormack Sarah


 Il vincitore della categoria Maschile il norvegese Bugge Johnathan

giovedì 23 agosto 2018

1° Rampegada Sauze di Cesana(To) 12 Agosto 2018

Classifica 1° Rampegada Sauze di Cesana 2018

Dal racconto dell'OrcoSmigol

Da Sauze di Cesana (1540m) a Cima del Bosco (2376 m) 9km D+836.
Il contesto è sempre la mia amata Alta Valle di Susa e reduce per il secondo anno dal Sommellier Express, il giorno successivo partecipo alla prima Rampegada.
Nell’organizzazione si capisce che c’è la voglia di fare bene, il tutto a conduzione famigliare e con una quarantina di partecipanti.
Domenica 12 agosto la partenza si prospetta con una bella mattina che si avvia ad essere soleggiata e calda.
Il gonfiabile è posizionato davanti all’Hotel Cima del Bosco e lo start verrà dato previo accompagnamento umano a mo’ di safety car fino al ponte.
Da qui inizia lo sterrato con una salita costante con tornanti e senza particolari strappi; fondo corribile praticamente una strada bianca carrozzabile.
Il sottobosco ombreggiato ma non particolarmente panoramico permette di correre per tutti i 9 km mantenendo un’andatura costante.
Nel pugno di partecipanti però nomi di gente conosciuta e forte che corre in montagna (Scaini padre e figlia solo per citarne qualcuno), che ti smerigliano in scioltezza durane la salita.
Sono l’unico Orco ma accompagnato dal mio coach Sergio Benzio, da alcuni compagni di team sport2win  e dal Presidente della Podistica Mauro Fontana.
Lungo il percorso ristori liquidi volanti con gli alpini che distribuiscono bottigliette di acqua, non si molla e si continua a salire almeno per quel che mi riguarda col mio passo e cercando di guadagnare qualche posizione.
 Aggravante, il sentiero costellato di buse costringono a cambi di direzione e lunghezze di passo differenti, ma siamo in montagna e questa è tutta natura.
Gli ultimi 500 metri sono balisati con cartelli che indicano la distanza mancante e poi la sommità con piccolo ristoro e una grande vista.
Se non si e’ troppo distratti, a un centinaio di metri una cappelletta ed una vista ancor più bella.
Qualche amico è già arrivato, ma si aspetta ancora qualcuno per scendere insieme trotterellando e chiacchierando non ci si accorge dei 9 km (interminabili comunque! ) di discesa.
Ma la vera sorpresa è il terzo tempo molto abbondante con teglie di pizza, focaccia, crostate e toma a pezzettini. Non mancano nemmeno i liquidi, e grande generosità nei premi.
Scappo prima delle premiazioni ed i miei amici mi ritirano un premio di categoria consistente in due barattoli di miele e cosa volere di piu’.
Una gara in un bel posto, organizzata in maniera semplice con uno spirito amicale, di collaborazione e di promozione del territorio.
Al prossimo anno!

martedì 21 agosto 2018

Bici Bdc Valle di Gressoney(Ao) 21 Agosto 2018


Foto Bici Valle di Gressoney 2018
Video Bici Valle di Gressoney 2018M

Sito Cacciatori di Colli

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Delle 15 vallate della Valle D'Aosta,  la Valle di Gressoney o del Lys è una di quelle a me preferite. All'ingresso della Valle D'Aosta, relativamente vicino casa e con al fondo, della lunga valle, il massiccio del Monte Rosa con "4000" da urlo.
Vividi i miei ricordi al Tour del Monte Rosa e all'alpinistica ascesa alla Capanna Regina Margherita sul Monte Rosa a quota 4610slm.

Con tre Orchi "Cacciatori di Colli" decidiamo questa cicloturistica che da Ivrea(To) porta al fondo della Valle del Lys. Il punto di arrivo sarà Staffal una frazione a 1850slm nel piccolo comune di Gressoney La Trinitè. Staffal è molto frequentata sia in inverno per gli impianti sciistici sia in estate come base di partenza per i trekking e le gite alpinistiche sul massiccio del M.Rosa.
OrcoVic sfoggia la sua nuova bici. Una spaziale Bianchi modello "Sempre" a cui deve ancora prendere le misure. La "ragazza" scalpita e si imbizzarrisce, ma verrà presto domata.
La partenza da Ivrea ideata per collegare geograficamente la pianura alla montagna, il Canavese alle Alpi, il Piemonte alla Valle D'Aosta.

I numeri del percorso
- partenza da Ivrea(To) ore 8.30 all'inizio di Via Aosta.
- Pont Saint Martin(Ao) dopo circa 17km
- Staffal fraz. Gressoney la Trinitè dopo 55km e 1650D+



per un totale di 110km e 1650D+

Il mattino, anche se Agosto inoltrato, il traffico di mezzi motorizzati è generoso ma sopportabile.
La strada statale nr.26 sempre molto frequentata ed a ben pensarci sarebbe stato meglio percorrere la meno trafficata provinciale nr,69 che da Banchette porta a Quassolo, Quincinetto e poi a Pont Saint Martin. Ma con il senno di poi ne son piene le fosse.
Finalmente da Pont, la strada s'inerpica e la strada è poco frequentata cosi da lasciarci pedalare e goderci i lunghissimi 38km che ci porteranno al fondo della Valle del Lys.
Scorrono veloci i paesini, le pendenze sempre abbordabili. A Gaby il bivio per Niel  ed il colle di Lausoney a 2400slm, tappa importante dell'ormai famosa gara di UltraTrail il Tor des Geant. Nel 2016 venimmo a far da supporto con OrcoSherpaMazinga all'OgreDoctor che partecipava alla massacrante gara.
Da Gaby s'inizia a grimpare per accedere allo splendido pianoro di Gressoney St.Jean. In questo pezzo di vallata, da Gaby in poi, i toponimi si Germanizzano. La vallata è stata colonizzata intono al XXII secolo dalla popolazione Svizzero-Vallese i Walser. Notiamo le tipiche case coloniche Walser con i vecchi balconi utilizzati per far asciugare il fieno. Il dialetto Patois qui risente degli influssi tedeschi.
Troverete le Stube le birrerie tipiche tedesche. Ho apprezzato l'ottimo formaggio prodotto all'alpeggio Alpenzu, sui sentieri che portano al Colle Pinter. Questo tipico prodotto è protetto dal DOP "Toma di Gressoney".
A Gressoney St.Jean la vista sul massiccio del monte Rosa è magnifica. Il paesino una bomboniera. Da visitare se ne avete voglia il meraviglioso Castel Savoia ed il museo Pecoz.

Qui, a St.Jean, si svolgono le gare di Trail Running:
- Monterosa Walser Trail 114km 8240D+
- Tot Dret  130km 12.000D+
- Presso il palazzetto dello Sport, la base vita del Tor des Geant 330km 24.000D+

Proseguiamo verso Gressoney la Trinitè a 1700slm. Nuvole minacciose si addensano sui ghiacciai perenni del M.Rosa. Pioviggina a tratti e procediamo senza dubbi.
Arriviamo a Staffal a quota 1850slm, soddisfatti ed affamati. Consumiamo i nostri panini autoctoni ed inforchiamo le bici verso valle per non finire sotto i temporali previsti nel pomeriggio. Per chiudere la gita ci concediamo il caffè della "staffa" a Gresssoney St.Jean al bar della famiglia di Arianna Follis ex-campionessa di sci di fondo ed una breve sbirciata al negozio dello speciale fotografo di montagna Davide Camisasca.


martedì 14 agosto 2018

Bici Bdc Pian della Mussa - Val D'Ala(To) 14 Agosto 2018

Foto Bici Bdc Pian della Mussa 2018
Sito Cacciatori di Colli

Dalle note dell'OrcoPinoR


Pedalata post-Genetliaco oggi 14 Agosto 2018. Era da tempo che desideravo ciclare in Val D'Ala.
OrcoSilver, lo scorso anno ha aperto la strada ai "cacciatori di Colli".
I ricordi del percorso sono quelli fatti in macchina. Ma come al solito si sveleranno fasulli per la bici.
Mi farò ispirare da Toni Ortelli che al Pian della Mussa, nel 1927, scrisse i testi del famoso canto "La Montanara"

Ecco i freddi numeri:
- Partenza da Alpignano ore 7.45
- Arrivo al Pian della Mussa 1850slm alle ore 11.00
- Ritorno ad Alpignano ore 13.00


 per 120km 1850D+

Le strade con scarsissimo traffico motorizzato, su tutto il percorso, mi hanno fatto apprezzare la strettissima Val D'ala sita nelle Alpi Graie ed incuneata tra la Valle di Viù a Sud  e la Val Grande a Nord.
Veloci si giunge a Ceres(To) dove arriva ancora la Ferrovia. Da Ceres ad Ala di Stura le pendenze si fanno interessanti.
Giungo a Balme 1400slm,  con l'inconsapevolezza degli ultimi 5km che portano al Pian della Mussa.
Qui a Balme alcuni dei suoi abitanti, agli inizi del XX secolo, abbracciarono la professione di guida alpina e accompagnarono i pionieri dell’alpinismo torinese e italiano alla scoperta delle più alte vette delle Alpi Occidentali.

Il Bar Caffè centrale, mi strizza l'occhiolino per una sosta. Ma tiro decisamente dritto curioso di saggiare le pendenze successive. E sono 5km di passione per guadagnarsi il pianoro del Pian della Mussa a quota 1850slm. Salendo, tra boschi di conifiere, si notano le costruzioni dell'azienda SMAT gestrice dell'acquedotto che rifornisce la città di Torino. L'acqua viene prelevata dalla diga del Lago della Rossa alimentato a sua volta dal ghiacciaio omonimo.

Circa 2km la lunghezza del  pianoro del Pian della Mussa che termina con il rifugio "Città di Cirie" base per le escursioni alpinistiche. Prima del rifugio fa bella mostra di sè il  monumento dedicato alla Madonna dei Bersaglieri.
Consiglio, per chi non c'è mai stato, la breve escursione dal Rif. "Citta di Cirie" al Rif. "Gastaldi" per ammirare il catino montuoso della Bessanese e della Ciamarella.




mercoledì 8 agosto 2018

Bici MTB 20k UltraTrail 700km 20.000D+ Pinerolo(To) -->Finale Ligure(Sv) 3 Agosto 2018

Foto 20k UltraTral 2018
Tracciato Gpx 20k UltraTrail Mtb 700km 2018
Tracciato Gpx 20k UltraTrail Road 1200km 2018
Tracciato Gpx 20k UltraTrail Road 650km 2018

Sito Cacciatori di Colli
Sito 20k UltraTrail


Estratto dal regolamento della manifestazione
700km 20.000D+ da Pinerolo(To) a Finale Ligure(Sv)

Il 20K Ultra Trail è un’avventura in totale auto-sufficienza, questo significa che ci si dovrà gestire sotto tutti gli aspetti. Come e dove procurarsi cibo e acqua, come-dove-quando e se dormire. Si dovrà provvedere da soli a sistemare tutti gli eventuali guasti meccanici al proprio equipaggiamento.
Sono naturalmente vietati gli aiuti “esterni” quali mezzi al seguito e supporto pianificato lungo il percorso.
L’organizzazione si occuperà di trasportare i vostri bagagli e le eventuali sacche porta bici alla zona di arrivo.

- I partecipanti devono percorrere l’intero percorso indicato nella traccia GPS
- Sono vietati tutti gli aiuti esterni. Cibo ed equipaggiamento devono essere recuperati o acquistati dai partecipanti lungo il percorso
- Ogni biker è responsabile del corretto funzionamento del sistema di tracking GPS (carica delle batterie del dispositivo GPS)
- 2 giorni di inattività equivalgono alla squalifica
- Casco e luci sono obbligatori (oltre a ciò che è espressamente indicato nel kit obbligatorio)
- E’ responsabilità dei partecipanti conoscere le leggi dei paesi in cui si transita
- I partecipanti devono viaggiare con lo spirito dell’autosufficienza e della parità di condizioni tra tutti i bikers.
- L’arrivo è previsto a Finale Ligure – Finalborgo.
- Non ci sarà un tempo massimo ma noi vi aspetteremo al traguardo fino alle 22 di venerdì 10 agosto, termine ultimo per ricevere la medaglia di Finisher e momento in cui si starà svolgendo il 20K’s party. Dopo tale data ci si dovrà autocertificare all’arrivo e non si sarà più coperti dall’assicurazione personale

Dalla cronaca dell'OrcoPinoR

3 Agosto 2018
Partenza in Piazza del Duomo a Pinerolo (TO) ore 22.00 direzione colle del Cro' in Val Lemina
                                                La partenza da Pinerolo

4 Agosto 2018 (Da Pinerolo a Sestriere) 
Messaggio dell'OrcoRaffa:
"Ciao orchi!!! Allora ... dopo 22ore di bici arrivata alle 20.00 a Sestriere!!! Tanto dislivello..tanti km ma soddisfatta...ora a nanna che domani si riparte!!!"



5 Agosto 2018 (Da Sestriere a Bardonecchia)
Messaggio dell'OrcoRaffa:
"Oggi salita lunga al forte Jafferau sopra Bardonecchia(To).  Nel primo pomeriggio  abbiamo preso il temporale quasi in cima, per cui ci siamo fermati in un  riparo al forte ad aspettare che passasse. Ci siamo fermati poi a Bardonecchia sia per asciugare la roba sia perché arrivavamo tardi a Nevache per dormire Ed avevano paura di non trovare un albergo sul tardi.
Comunque bene. Oggi abbiamo fatto pochi km ma comunque siamo nella nostra ipotetica tabella di marcia."

6 Agosto 2018 (da Bardonecchia a Guillestre)
Passando dal Colle del Granon poi Briancon  ed il colle dell'Izoard

7 Agosto 2018 (col de Vars)
GoPro ActionCam Terzo giorno

Il primo partecipante, Francesco Ioverno  al 20k arriva a Finale Ligure dopo 3GG e 18h

Messaggio dell'OrcoRaffa:
"Pedalati 100km duri... ma portati a casa"

8 Agosto 2018 (dalla Francia per il Colle della Maddalena)
Arrivati in Valle Stura, 200 km al termine.

9 Agosto 2018 (Da Limone Piemonte a Ormea)

10 Agosto 2018
OrcoRaffa Finisher della 20K UltraTrail
Messaggio dell'OrcoRaffa:
"Avventura dura quanto bella ... Terminata ieri! Che dire una nuova esperienza. 
per me ma altrettanto bella.. ho visto posti magnifici.. il tempo non è sempre stato clemente...ma siamo riusciti ad arrivare a Final Borgo!😊😊😊 

Il momento più difficile è stato al forte Jafferau, durante il temporale. 
Il più bello... ce ne sono stati tanti... la strada del rifugio Gardetta dopo il temporale su un prato al tramonto."

martedì 7 agosto 2018

Bici Bdc Alpignano-->Forno Alpi Graie - Val Grande di Lanzo(To) 7 Agosto 2018

Sito Cacciatori di Colli

Dalle note dell'OrcoPinoR

Le Valli di Lanzo sono vallate sconosciute a molti italiani. Difficili  da viverci per via degli stretti e freddi fondovalle. Abbandonate in fretta quando la vicina Torino ha offerto lavoro stabile e retribuzione assicurata. Come non dare ragione ai montanari che hanno lasciato questi monti.
Ma d'estate i piccoli paesi della vallate riprendono vita:
- Valle di Viù (splendido il Lago di Malciaussia al fondo della Valle)
- Val d'Ala (con Balme che ha visto nascere l'alpinismo in Italia e le prime guide alpine)
- Val Grande (la valle più settentrionale con il GRANDE fondovalle finale)

Delle tre vallate quella frequentata assiduamente dai ciclisti credo sia la Valle di Viù. La più lunga delle tre, e termina con l'arcigna salita che porta al Lago di Malciaussia a quota 1800slm.
Ma anche la Val D'ala è apprezzata per via del pianoro del Pian della Mussa a 1850slm.
La Val Grande, la più corta delle tre come lunghezza, è un po' snobbata.

L'ultima mia volta in Val Grande con L'OrcoCapitano per una breve gita da Forno Alpi Graie al rifugio Daviso. Un'escursione a piedi di 10km e 1100D+ con piacevole pranzo al rifugio gestito dal Cai di Venaria.

Oggi però si pedala. Ecco i numeri:
- Partenza Alpignano ore 8.00
- Arrivo a Forno Alpi Grazie dopo 56km ore 10.20
- Ritorno ad Alpignano alle 12.15 per lo stesso tragitto dell'andata.

per un totale di 112km e 1250D+

Sono partito alle 8.00 per approfittare delle fresche temperature mattutine e macinare,senza la caldazza,  i 30km chilometri fino a Lanzo Torinese(To), comune da cui prendono il nome le VALLI DI LANZO.

Da Lanzo s'inforca la provinciale SP1 e si prosegue fino a Cerres(To),  dove al bivio si gira decisamente a destra per la Val Grande.
Pendenze sempre accessibili e veloci. Mai strappi cattivi e bei falsopiani pedalabili. Ho inserito raramente il 34 all'anteriore. I paesini che si attraversano sono animati da turisti piemontesi trasferitesi per il fresco e le belle passeggiate a disposizione.
L'arrivo a Forno Alpi Graie ti fa capire, dalla conformazione delle territorio, che il manto asfaltato finisce ed inizia il mondo montano dei sentieri con vista sulle magnifiche vette scintillanti delle mitiche Alpi Graie.



sabato 4 agosto 2018

Bici Bdc Susa colle Iseran (Francia) 3 Agosto 2018

Foto Colle Iseran 2018

Edizione 2017
Edizione 2016
Edizione 2014

Sito Cacciatori di Colli

Dal racconto dell'OrcoZoppo
Quando il Capitano chiama il Gregario risponde; "presente"....
Per oggi 3 Agosto 2018 mi propone il Colle de L'Iseran da Susa(To).
Come si fa a dir di no. Oltre tutto non ci sono mai stato. Neanche in macchina.
Appuntamento alle ore 6.00 a Susa(To). Si parte presto così che si pedala con il fresco in questa torrida estate Europea.
Il primo colle di giornata è il Moncenisio con i suoi 30 km di salita. Ormai la conosco quasi come le mie tasche. La fatica è ancora lontana. In cima al "Monce" una sosta mangereccia e via giù per il bivio di LansleVillard. Da lì in poi per me è tutto nuovo fino in cima al colle dell'Iseran.
Ma prima occorre salire al Colle de la Maddalena 1750 slm, che dopo la discesa del Moncenisio mi ha mette già alla prova. Corto, questo colletto di 300D+,  ma non molla mai. E la crisi mi arriva.
Il capitano se ne accorge e molla anche lui. La crisi è passeggera e si riprende con una buona pedalata verso il pianoro di Bessan paradiso del Biathlon.
Si arriva ai piedi della fatidica salita al colle Iseran. Dai gli ultimi 10 km e siamo in cima.
Io sinceramente ne ho visti(segnati sul cartello stradale) 14 km di salita alla vetta. Vabbè tanto bisogna arrivare.
La salita, da Bonneval sur Arc a 1800slm, inizia subito con pendenze da paura. Per fortuna poi molla. Vengo rapito dai panorami mozzafiato e quindi non mi accorgo della fatica. Si fa per dire.

L''arrivo al colle e da brivido non per il freddo ma per l'emozione di averlo conquistato.
Il tempo di cambiarci, mangiare qualcosa e bere una coca offerta dal capitano (costo 4 euro azz che cara). Seguono le foto di rito e via giù per il ritorno quasi tutto in discesa cosi che le gambe possano recuperare un po'.
Il ritorno è come l'andata, a parte l'ultima salita per il colle del Moncenisio. Si tagliano ben tre km di salita da LansleBourg. La bollita del ciclista è assicurata ed il vento contrario fa anche la sua parte.
Dai però in cima al Moncenisio c'è il premio: la birra.
Il tempo di scolarcela e si riparte. Appena inforcata la bici si scatena l'inferno ma non da noi, ma dal meteo matto di questi giorni. Si passa dal caldo tropicale ai temporali amazzonici. Veniamo violentemente investiti da  pioggia, vento e grandine.
La discesa che a noi piace, stavolta la facciamo sempre attenti a non cadere nelle curve col manto stradale bagnato. Ci becchiamo il temporale fin quasi a Susa. Non importa, mica si può aver tutto. Esistono anche gli imprevisti.
Alla  fine del giro i numeri dei gps ci dicono che abbiamo pedalato per 140 km e 4000D+ con tanta fatica e tantissima emozione per aver conquistato il mitico  Col de L'Iseran.
Quando il capitano chiama il gregario risponde... ma il più delle volte è il capitano a far da gregario.😎