martedì 17 luglio 2018

SkyRace Becca di Nona (Ao) 15 Luglio 2018

Foto Aosta - Becca di Nona 2018
Classifica Aosta - Becca di Nona 2018
Sito Aosta - Becca di Nona

Edizione 2010
Edizione 2012
Edizione 2016

Dal racconto dell'OrcoCamola

Quando da Aosta guardi la Becca di Nona ti assale un certo turbamento.

"Caspita ... devo salire lassù?"

Ebbene sì, il nome della gara parla chiaro: Aosta (Piazza Chanoux) Becca di Nona (3142 slm). In mezzo 13 km con 2500 metri D+. In contemporanea si corre anche "l'Aosta - Comboè" che termina nell'omonima conca sulla distanza di 9 km e 1500 m D+.
Otto sono gli Orchi che decidono di cimentarsi con questo 'vertical'; mille i partecipanti!
Alle 7 ci incontriamo al ritiro pettorale, tutti un po' storditi dalla levataccia e concentrati sulla complicata logistica della gara. In base al tempo dichiarato parto nella griglia n.3.
Ore 8.30: si parte! Un km in piano e a Charvensod comincia subito la salita.
La tentazione di superare è tanta ma come ho immaginato la pendenza non molla mai, devo gestire al meglio la fatica.   
I primi km li soffro un po', in particolare patisco gli sterrati ripidi impossibili da correre. Per fortuna il caldo non è eccessivo, si forma qualche coda nei passaggi obbligati ma niente di che.
Bellissimo invece è il tifo delle persone. Nei pressi delle borgate diversi gruppi folcloristici accolgono i corridori con musica e danze.   
Arrivo alla conca di Comboè insieme a OrcoDavide. Qui si chiude la prima gara (2110 slm) e finisce la fatica di OrcoZoppo.
Prima del traguardo una ripida strettoia in salita forza il passaggio degli atleti tra due ali di folla. Il tifo è pazzesco. I Campanacci e le grida di incoraggiamento mi fanno dimenticare la fatica accumulata.
Mangio qualcosa e senza fermarmi continuo per affrontare la parte di salita più montagnosa che porta in vetta. La conca di Comboè è stupenda ma non faccio in tempo a distrarmi che subito la salita riprende inesorabile. La vegetazione scompare e il sentiero passa su tratti di pietraia e dossi morenici lavorati dalle valanghe.
Attraversiamo qualche macchia di neve ed una decisa impennata ci porta ai 2912 m del Col Carrel, dove è ubicato il bivacco Federigo Zullo.
Sto bene anche se la vista della cresta che porta in vetta mi scoraggia un po'; pensavo fosse più vicina.
Il tifo che arriva dall'alto annuncia però che la fatica sta per finire.
Guardo l'orologio ... e con i neuroni in carenza di ossigeno dico al tipo che ho davanti: "Dai che la chiudiamo in tre ore!". Lui si gira,  mi guarda ... abbassa la testa e parte in quarta.
Lo seguo pentito di aver parlato. Il gioco funziona e l'arrivo in vetta è condito da una bella emozione.
Ridiscendo a Comboè con Davide e Luca e ritrovo subito Paolo e Gaetano. La festa è al culmine. Giovani e meno giovani suonano e cantano brani della tradizione ... tutto è molto spontaneo ... bello.
Nonostante l’uso della funivia di Pila il rientro ad Aosta è lungo e faticoso. Pacco gara e pranzo sono allestiti a Charvensod dove incontriamo Adrian e Rezart. Ultime foto e via.
Che giornata!
Gara, montagna e compagni di avventura da '10 e lode'
L'hashtag della gara è #iofacciolabecca ... direi che un #WgliOrchi oggi calza a pennello.

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