domenica 11 luglio 2021

Gran Trail Courmayeur (Ao) 10 Luglio 2021


Dalle note dell'OrcoPinor alla 55km

Premessa 
                                                Febbraio 2021

OrcoSmaug: Pa', che ne dici se facciamo insieme il GTC 55 a Luglio? E' il regalo del tuo 60esimo Genetliaco.

OrcoPinoR-Pensiero: Oh madre mia come faccio a dirle di no. Sono ormai anni che non faccio una  distanza e un dislivello  simile, mi spaccherò sicuramente. Ma quando mi ricapita? Gli dico di si, tanto chissà se la fanno con sta Pandemia da Covid19 in atto.

OrcoPinoR : Accidenti che bella idea. Sarebbe bello fare un Trail insieme. Padre e figlia  a contarsela e soffrire insieme per 55km e 3800D+. Ci sto. 

OrcoPinoR-Pensiero: Adesso che ricordo il 4 Luglio 2021 sono iscritto alla GF Maratona delle Dolomiti saltata nel 2020. Come mancare? Ed il 24 Luglio 2021  ho la GF del S.Gottardo saltata anch'essa nel 2020. GOD SAVE THE PIN...0.
 
                                                 Maggio 2021     
La conferma dall'organizzazione GTC arriva. Il GTC 2021 si farà. E sono tutti cavoli miei.
Abbozzo una preparazione per il Trail running, ma proprio abbozzo e confido sui chilometri fatti in bici.
Arrivano anche le conferme della GF Maratona delle Dolomiti e della GF S.Gottardo. Sarà un Luglio di fuoco. Il mio personale GRANDE SLAM.

Venerdi 9 Luglio 2021
La GF Maratona delle Dolomiti del 4 Luglio è già un lontano ricordo, ma non per i muscoli. 
Partenza da casa alle 10.00 per arrivare a Courmayeur alle 12.00. Il meteo è sereno e fresco. Il Monte Bianco spolverato di neve fresca dalla nevicata di ieri sera. alle 17.00 siamo al ritiro pettorali, presso il Mountain Sport Center di Dolonne, e già come nel 2016 siamo in coda. Mi spiace dirlo ma la disorganizzazione è palese, sotto gli occhi di tutti. Ad un certo punto la coda si ammutina e il caos regna sovrano. Saliamo al primo piano e le code sono saltate. La coda essenzialmente era dovuta alla consegna del Trasponder GPS (lo stesso del TOR, con 50euro richiesta come cauzione) e della foto con pettorale utilizzando come sfondo il Monte Bianco stampato gigante. Il Sito 100X100 Trail con il live, il giorno successivo, ha funzionato non bene (come per il Tor 2019) e delle foto ne avrei fatto anche a meno.
                                          la 55km 3800D+


Sabato 10 Luglio 2021

La 100Km
Alle 00.00 parte la 100K e 7900D+, presente l'OrcoRolfy agguerrito a terminare questa difficile prova. Ahimè dopo 800 metri uno dei concorrenti della 100K è stato colto da malore ed ha perso la vita. 😭
Al km 6, buona parte dei Trailers, almeno il 60%, sbaglia percorso gara mal segnalato, ed invece di procedere verso il rifugio Deffeyes, sopra la Thuile, procede per il tracciato della 55km. L'errore li farà salire per circa 3-4 km con 400D+. Non vi dico le incazzature.
OrcoRolfy chiede bene la sua gara in 21h di fatica.

La 55Km
Alle 7.00 parte la nostra 55KM e 3800D+ , con me OrcoSmaug caricatissima. Alle 6.20 siamo già alla linea di partenza con 9gradi. Start dato dal mitico Speaker di sempre Silvano Gadin .
I primi sei chilometri in discesa verso Prè Saint Didier, Corriamo come dannati per non sforare il cancello delle 10.30 al Vallone di Youlaz al 16km dove si uniscono i percorsi della 100km e la 55km. Dal Vallone Youlaz il paesaggio è magnifico, stupendo. Siamo sulla balconata della Val Veny e tutte le cime del Monte Bianco sono di fronte a noi. Orcosmaug più prearata di me, è sempre davanti ma volentieri mi aspetta e spesso mi sprona a non perdere tempo in inutili chiacchere con Trailers sconosciuti. Ristori fatti al volo, per arrivare a cena per tempo cosi da gustarci Pizza+Birra... cosi dice OrcoSmaug. Saltiamo anche stavolta, come nel 2016, il colle della Pyramides Calcares per neve dura. Pensiamo che al colle  Checrouit-MaisonVeille il dislivello sia tutto consumato. Ed invece no. Il percorso, prima di precipitarsi su Courma, fa ancora un girazzo  su sto svergognato monte che sovrasta Courmayeur. Lo Chetif.
Chiudiamo bene la gara insieme in 10h 20min. 
 


La 30Km
Alle 9.00 parte la 30km 2000D+. Dal Bertone OrcoSherpaMazinga e OrcoPatty procedono  lungo la Val Ferret.
Dopo la partenza dal Courmayeur Mountain Sport Center, la gara si dirige verso La Saxe e si imbocca il sentiero che si ricongiunge con la salita che porta al Rifugio Bertone. Poi prosegue verso la Val Ferret  il Rifugio Bonatti ed il vallone del Malatrà, a circa metà percorso. Poi ancora gli ultimi due colli per  tornare a Courma.
OrcoSherpaMazinga e OrcoPatty chiudono insieme in 6h 38min.


Dal racconto dell'OrcoRolfy alla 100km
100 , tre semplici numeri che era da tanto che stavo sognando. In questi anni ho corso praticamente ovunque, incrementando sempre il chilometraggio di volta in volta, alzando sempre di più l’asticella. Ovviamente ci sono voluti anni prima di pensare solo di correrne 100 tutti di un fiato. L’occasione arriva in questo 2021, ormai la distanza 50-60 km è diventata “quasi” ordinaria amministrazione (cioè sofferenza ancora accettabile) e il balzo verso le tre cifre è quindi inevitabile, d’altronde l’età è quella giusta e se non si prova quando si sta bene e se ne ha la possibilità sarebbe a parer mio un sacrilegio. 
A Courmayeur dal 9 all’11 luglio va in scena uno dei Trail più antichi e famosi d’Italia, il primo a proporre un percorso oltre gli 80 km a livello nazionale. Il Gran Trail Valdigne prima e Gran Trail Courmayeur dopo, dal 2007 è una vera e propria istituzione per tutti gli amanti del Trail. La distanza proposta quest’anno è di 100 km e 7900 metri di dislivello : un percorso fantastico immerso tra i giganti valdostani e l’onnipresente Monte Bianco. A febbraio faccio la proposta a OrcoSmaug che decide di iscriversi sulla distanza di 55 km insieme a OrcoPinoR, un’esperienza imperdibile tra padre e figlia, e infine convinco anche mia madre (OrcoPatty) per la distanza della 30 km. Gli Orchi sono pronti per un weekend di fuoco, non ci resta che attendere fino a luglio. 
Prenoto con largo anticipo un appartamento a Courmayeur per prepararmi tutti i pasti e non spendere una fortuna nei ristoranti valdostani e mi metto sotto con l’allenamento. Le restrizioni CoVid non aiutano di certo a chi ama viaggiare e scoprire nuovi posti come me , ma posso ritenermi fortunato, grazie alla mia vicinanza alle montagne in Val Sangone che mi permettono di macinare chilometri in un ambiente ideale per prepararmi alla grande sfida che mi attende. Arriva il fatidico giorno e mi presento al ritiro pettorali. Fin da subito si capisce che qualcosa non va : il Mountain Sport Centre è pieno di persone accalcate che attendono il proprio turno per ritirare il pacco gara . Come è possibile creare intasamenti e assembramenti con poco più di 1200 iscritti sulle tre distanze ??? Tutte le gare, sia Trail che Granfondo ciclistiche fatte nei mesi precedenti con numeri anche superiori di iscritti, non hanno avuto questi problemi e gli organizzatori del famoso Tor Des Geants non riescono a gestire un numero di atleti così ???!! bah!!! Alla fine tra intoppi e attese lunghe, riesco a ritirare il pettorale e torno a casa per riposarmi un po’ prima della partenza che sarà a mezzanotte dello stesso giorno. 
Faccio un’abbondante cena e mi metto nel letto per riposare, ma non riesco a prendere sonno, l’agitazione mi tiene sveglio e alla fine inizio a prepararmi. Il materiale, il cibo e  gli integratori sono stati testati attentamente nei mesi precedenti dopo numerosi sbagli ed errori , ma d’altronde solo così si impara. Riempio lo zainetto Salomon con le mie leccornie e mi posiziono la frontale in testa, sono pronto !! OrcoPatty è più agitata di me, (ovviamente come tutte le madri) e mi accompagna in macchina fino all’arrivo (non ci penso nemmeno a farmi il percorso di 1,5 km fino alla partenza con tutti quelli che dovrò affrontare). Arrivo sotto il tendone e vedo i trailers al buio con le frontali spente, schierati come un’esercito pronto ad andare in battaglia. Io un po’ titubante mi posiziono tra le prime file pronto come loro alla mia guerra personale anche se non ne sono più così convinto. Dopo l’iniziale Briefing sulle condizioni del percorso , parte il countdown dell’organizzazione, accendiamo le frontali, ormai non si può più tornare indietro. Partenza a razzo fino a Pre Saint Didier in leggera discesa , cerco di controllare velocità e arrivo al quinto chilometro in buona posizione per non rimanere imbottigliato lungo la stretta e lunga salita che inizia proprio da lì. Salgo di buon passo,  il serpentone di frontali nel buio della notte rende tutto magico fino quando , da sopra di me vedo piombarmi due corridori ,probabilmente i primi due che urlano : ” il percorso è sbagliato abbiamo preso quello della 55 km tornate indietro !!” . 
Rimaniamo tutti stupiti e per un attimo c’è la confusione più totale : chi continua a salire , chi scende giù travolgendo altre persone e chi non sa cosa fare. Io come un caprone vedendo che quasi tutti continuano a salire dicendo che il percorso è quello perché ci sono le bandierine , continuo a salire perdendo tempo prezioso. Alla fine ci rendiamo conto con altri trailers che effettivamente il percorso è sbagliato e torniamo indietro anche noi in cerca del percorso giusto. Arrivati al bivio sotto ripercorriamo il sentiero a ritrovo e troviamo “ La Scopa” che ci dice che il sentiero giusto è dall’altra parte del ponte, grazie al ca… penso. Averlo saputo prima !! Quanta energia sprecata, considerando quello che mi aspetta !! Cerco di rimanere calmo e inizio la mia rimonta , mi sento un po’ come Pantani ad Oropa nel ’99 quando gli saltò la catena della bici e dalle ultime posizioni recuperò fino a vincere la tappa in solitaria. Io purtroppo non sono Pantani e non ho lo stesso talento , ma riesco comunque a recuperare pian piano tante posizioni fino a quando il sentiero che sale al rifugio Deffeys  non si restringe e si formano lunghe code che mi costringono ad aspettare e quindi rallentare il ritmo. La situazione si aggrava ulteriormente quando arriva il tratto con corde fisse e catene che impone al gruppone di rallentare ulteriormente per non correre rischi. Superiamo questo tratto tecnico e saltando come un grillo riesco a superare qualcuno e giungo al rifugio Deffeys dove faccio la piacevole scoperta del brodino con Pasta, un toccasana in una notte movimentata e fredda come quella !! 
Mi sento rigenerato anche se fa molto freddo e mi aspetta una bella discesa umida tra le cascate del Rutor fino a La Thuille peccato che non si veda niente il paesaggio doveva essere molto bello. Giungo a La Thuille all’alba , non ci penso nemmeno a togliermi la giacca termica ci saranno si e no 0 gradi. Mi rifocillo al ristoro e parto per la lunga salita al Mont Nix 2848 M , primi tornati su asfalto fino alle baite di Youlaz dove bevo un tè caldo e riparto. La valle è sferzata da un vento gelido, si sentono solo il ruscello e i richiami delle marmotte e lontano sulle cime delle montagne intravedo qualche raggio di sole e sogno di essere lì sopra per potermi riscaldare. Continuo la salita recuperando qualche posizione e finalmente raggiungo il Mont Nix attraversando qualche nevaio. Mi si staglia davanti il Monte Bianco : è stupendo, il ghiacciaio con i suoi seracchi ,le sue guglie e pareti ripide e frastagliate si contrappongono al blu intenso del cielo in questa giornata senza nuvole. Affrontiamo un tratto in cresta, mi sembra di essere in un sogno, baciato dal sole con le montagne più belle del mondo davanti a me, non riesco a staccare lo sguardo da quel massiccio ipnotico dove è nato l’Alpinismo e dove eroi come Whymper , Walker , Cassin e Bonatti hanno scritto la storia. Continuiamo in cresta fino al Mont Fortin , nel quale si trova il ristoro  e poi giù tra i nevai che ancora abbondano rendendo molto più faticosa la corsa fino al Col Chavanne (2598M). Scavalliamo e con qualche saliscendi raggiungiamo il ventoso Col de la Seigne e poi ancora giù in discesa fino al rifugio Elisabetta. Durante questo tratto procedo veloce ma urto con il piede una pietra sfracellandomi al suolo.  Mi apro la mano e il ginocchio destro , penso che la mia gara sia finita. Mi rialzo subito ma non riesco a poggiare la gamba, me la prendo con me stesso e mi insulto da solo. La gara non è finita sono al 58esimo chilometro , non posso ritirarmi ora, mi devono sparare per fermarmi penso tra me e me. A fatica ricomincio a zoppicare e procedo verso il rifugio Elisabetta dove un bel panino al prosciutto e qualche dolcetto mi tirano su il morale. 

Il ginocchio va un po’ meglio continuo di buon passo fino al Lac Combal, l’adrenalina anestetizza tutto. Si continua sul classico sentiero balcone del Tour del Monte Bianco fino al rifugio sulle piste da sci di Courmayeur Maison Vieille e quindi giù fino alla Brenva dalla quale inizia l’inedita salita al Pavillon du Mont Frety (stazione intermedia dello Skyway Monte Bianco). Questa salita mi sfianca, non molla un attimo, in appena 4 chilometri si salgono 900 metri di dislivello. La base vita si trova nel padiglione e una volta dentro ne approfitto per un bel piatto di pasta e avvisare mia sorella che sono all’80esimo chilometro ancora vivo. Riprese un po’ le energie mi butto lungo la discesa che porta in Val Ferret : un’agonia, terreno ghiaioso e pendenze oltre il 40 % nel primo tratto mi tolgono quella poca forza che mi era rimasta nelle gambe. Arrivo in fondo alla discesa con due pezzi di legno che non ne vogliono più sapere di andare avanti, ma continuo senza pensarci troppo. Il ritmo non è più quello della prima parte di gara, mi superano due trailers che comunque riesco a mantenere a vista e giungo sulla splendida balconata della Val Ferret dove magicamente mi riprendo e giungo al Rifugio Bonatti recuperando le posizioni perdute. Da qui iniziano le ultime due salite nel vallone del Malatrà dove incontro un ragazzo di Imola che mi accompagnerà fino a Courmayeur. Incominciamo a parlare del più e del meno anche se a dire il vero non parliamo proprio , la stanchezza dei quasi 100 km ci fa sbiascicare ed emettere qualche verso strano ma nonostante tutto ci capiamo e continuiamo dandoci il cambio in salita.
Raggiungiamo il check point di Malatrà Giouè sono al 94 esimo km, i volontari ci dicono che mancano 6 km all’arrivo , ma ben presto capirò che sarà una grandissima cavolata. Con il morale alto continuo con il mio nuovo compagno d’avventura attaccando gli ultimo due colli  : Entre deux Sauts(2524 M) e Col Sapin (2435 M). Le salite sono finite, intravedo Courmayeur dall’alto e delle nuvole minacciose che vengono verso di noi. Dico ad Alberto che ci dobbiamo muovere , per due motivi : uno-non voglio prendere pioggia e venir colpito dai fulmini e due-  i miei parenti hanno prenotato un tavolo in pizzeria  per le 9 , devo arrivare in tempo. Sono le 7.40 circa di sera e penso che mezz’oretta basti per raggiungere il traguardo ma mi sbaglio di grosso. Inizia una discesa devastante dopo 100 km e quasi 20 ore di gara che ci fa costeggiare il versante della montagna invece di scendere. Io e Alberto non ne possiamo più , a ogni saliscendi imprechiamo contro l’organizzazione, ma ormai possiamo solo resistere e andare avanti per inerzia. Dopo una rampa al 40 % raggiungiamo l’ultimo ristoro dove leggiamo stupefatti 7,5 km all’arrivo. Stupiti chiediamo spiegazioni, il mio Garmin segna 103 km , ovviamente più del percorso per colpa della strada sbagliata nella notte, ma in ogni caso non avrebbe dovuto essere così lontano l’arrivo. Ormai mi fa schifo tutto, non riesco più a mangiare niente ma ho bisogno di energie, penso che la Coca Cola sia l’unica cosa che possa ingerire senza vomitare così ne bevo un po’ e riparto sconsolato con il mio compagno di dis-avventure . Magicamente ci riprendiamo e cominciamo a tirare in discesa io tengo d’occhio l’orologio continuamente pensando che così il traguardo arrivi prima , ma ovviamente nulla cambia. Incomincia a diluviare per fortuna siamo in mezzo al bosco e ci bagnamo poco , intravediamo l’asfalto della frazione L’Hermitage e da lì sappiamo che ormai ce l’abbiamo fatta , dico ad Alberto che lo farò passare prima all’arrivo dato che mi aiutato nella discesa, ma lui non ne vuole saperne dicendomi che è la mia prima 100 km e che l’ho tirato in salita quindi devo tagliare il traguardo prima io. Dopo un po’ di discussione decidiamo di tagliare il traguardo insieme , attraversiamo una Courmayeur semideserta sotto la pioggia mi sembra di essere arrivato da un viaggio lungo anni. 
Vedo il traguardo mi pare un sogno non ci credo , Alberto si sfila e mi dice di andare ,la prima 100 km è tua benvenuto nel mondo Ultra. Taglio il traguardo e non so neanche più chi sia e dove mi trovi e vengo accolto dalle mie fans : mia madre , Giada e Germana che con pazienza hanno aspettato anche sotto il diluvio. Dopo le foto di rito, saluto Alberto ringraziandolo di tutto e dandogli appuntamento per il Tor Des Geants il prossimo anno ,chissà. Si conclude così la mia prima Ultra distanza oltre i 100 km, un viaggio indimenticabile che non dimenticherò mai e spero di replicare in altri posti molto presto. I complimenti vanno anche agli altri Orchi che si sono comportati egregiamente sulle altre distanze : OrcoSmaug e OrcoPinoR hanno fatto amicizia lungo il percorso e si sono divertiti molto a quanto pare , OrcoPatty e OrcoSherpaMazinga si sono aiutati nella 30 km e cosa più importante di tutte sono arrivati sani e salvi passando una giornata a parer mio memorabile. Viva gli Orchi !!!


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