Classifica Cross Reale 2019
Foto Cross Reale 2019
Dal racconto dell'OrcoSelena
Terza gara dell’anno per me, fa un caldo anomalo e mi sembra già passata una vita dal primo cross del 2019, corso con i piedi nella neve.
Assicuro il pettorale alla maglietta, poi appoggio un piede sul muretto per stringere meglio i lacci di una scarpa. OrcoGianni mi chiede se sono preparata.
Alzo lo sguardo. E’ una gara nazionale e per essere un cross è più affollato del solito, ma io sono rilassata, tant’è che realizzo di aver persino dimenticato il GPS. Sono lì per riprendere a correre, per allenarmi e per vedere come va. “Non troppo preparata”, rispondo a OrcoGianni, sorridendo.
Al via stavolta parto un po' più avanti “che tanto poi quei metri non li recupero più” penso.
Sono di buon’umore anche se mi rimbalza in mente il tempo irraggiungibile del mio primissimo cross.
Un rettilineo, poi una curva a sinistra, una discesa e una risalita ripida. Non sto andando male.
Ho in mente di raggiungere i primi due chilometri il prima possibile “tanto a quel punto sarò a metà” quel magico momento in cui avanzare è ufficialmente più conveniente che tornare indietro.
Ai lati del percorso c’è molto tifo oggi. Immagino di chiamarmi Anna, poi Martina, poi Fede…infondo l’energia è nell’aria e me ne prendo un po'.
A sensazione e da qualche albero già visto, capisco di essere a metà gara. Ma ultimamente succede qualcosa nella mia mente, verso il finale mi sento stanca. “Non sei abbastanza allenata, hai le gambe, ma non hai il fiato, una volta eri più veloce.”
Mi superano un paio di ragazze. “E poi chi te lo fa fare di soffrire, hai già avuto una pessima settimana.”
Mi supera anche una signora. “Lo vedi? Stai rallentando”.
Mi accorgo che sto guardando per terra da un po' e decido di rialzare lo sguardo. All’improvviso esco dalla mia mente e torno lì, nel parco, penultima curva prima del finale. Voglio dimostrarmi che un’idea è solo un’idea e che ha torto, non sto rallentando. Anzi, ora allungo il passo.
Qualcuno urla “Forza, vai!!!” Stavolta sento proprio il mio, di nome. Ai lati del percorso ci sono OrcoCamola e OrcoGianni che tifano per me. Mancano 200 metri e io supero tre, quattro, cinque persone.
E’ finita e sono felice. Non so quanto ci ho messo, ma so che è andata bene per me. Perché per cambiare basta una piccola idea positiva a cui ancorarsi.
E alla prossima gara, dopo la prima metà, penserò a quella volta che non ho rallentato.
OrcoSelena per OrcoJoack e tutti gli amici.
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