Foto Trekking Isola del Giglio 2017
Dal racconto dell'OrcoMami
“L’isola è depositaria di millenni di storia. Parte dell’Isola è Parco Naturale e conta 25 specie di orchidee selvagge".
Cosi’ iniziava la presentazione del GiglioTrail pubblicata sul relativo sito.
Affascinati dall‘idea ma non volendo attendere la primavera e non volendo cimentarsi in un trail ..eccoci nelle vacanze di Natale, il 27 dicembre, sbarcare dal traghetto a Giglio Porto.
Dopo una navigazione breve ma” intensa “con mare forza 6 e raffiche di vento a 27 nodi, scendiamo storditi sulla banchina assolutamente deserta; siamo si e no 15 persone e di cui solo noi “forestieri".Orcomami e signora (che anela essere anch’essa nostra socia al nome di Orcozavorra!)
Iniziamo cosi’ una quattro giorni di trekking mare-montano all’insegna del sole, del vento, della grandine e dei grandi silenzi.
PRIMO GIORNO : Giglio Castello-Campese-Cala Pozzarelli/Faraglione
Di ambientamento, percorriamo la mulattiera che da Giglio Castello scende a Campese per poi proseguire, su sentiero stretto e tagliato nella roccia a strapiombo sul mare, fino al Faraglione ed alla Cala Pozzarelli.
Appena imboccato il sentiero n. 12 per raggiungere Campese , si scatena una tempesta d’aria ed acqua che mette a dura prova il nostro equipaggiamento. Fortunatamente i materiali testati nei trails non tradiscono e proseguiamo senza grossi problemi. Curioso il condensarsi delle gocce d’acqua fino a formare una fitta grandinata che rende l’ambiente magico con all’orizzonte neri cirri–strati che accarezzano il mare.
La mulattiera lastricata scende ripida tra terrazzamenti di vigneti del famoso vino Ansonaco.
Passiamo nei pressi di un vecchio forno. Giunti sulla spiaggia si risale su un sentiero attrezzato e via via arriviamo al Faraglione. Una torre naturale che sorge dal mare. Siamo al tramonto e si deve tornare ora alla base, con un bus assolutamente tutto per noi.
Veniamo investiti da una grandinata eccezionale che imbianca tutta l’isola e la rende in una veste invernale, inusuale. La fortuna ci fa assistere ad un evento che ci dicono raro .Anche il mare, come la montagna, riesce sempre a sorprenderci e stupirci.
SECONDO GIORNO,Porto-Poggio della Pagana-Punta del Capel Rosso-Punta del.Sasso Dritto -Cala delle Cannelle-Porto
La musica cambia. Il programma prevede 25 km e dislivello importante . La giornata , dopo le furie di ieri, si presenta totalmente serena.
Oggi il menù prevede 2 puntine, 1 faro ed una caletta.
Grazie al sole splendido camminiamo ore e ore tra sentieri ancora ricoperti di grandine,tra rigogliosa macchia mediterranea e strapiombi sul mare , alberi di fichi d’india.Ecco ora siamo in punta al Poggio della Pagana con la sua croce. La vista spazia libera sul mare ed il profilo ell’Isola di Montecristo ci ammalia .
Dopo le prime 4 ore giungiamo al Faro del Cappel Rosso, estremo lembo a sud dell ‘Isola. Momenti magici, mare a perdita d’occhio, profumi di origano .
Vorremmo non ripartire più da quegli scogli lisci a strapiombo sul mare appoggiati al faro, ma il pomeriggio di trekking ci aspetta, ancora.
E’ la volta della risalita al Sasso Ritto, poi con il sentiero n. 19 giu ‘ verso la Cala delle Cannelle ,angolo di mare alle porte di Giglio Porto, ove chiudiamo dopo 7,55 ore la nostra giornata maremontana.
TERZO GIORNO: G. Castello- G.Porto'-Punta del Fenaio-Cala dell Arenella-,Campese
Ci vede impegnati nel percorrere il famoso lastricato dei primi del secolo che collega Giglio Castello con Giglio Porto. Era l’unica via di comunicazione per il trasporto delle merci dal porto all’interno dell’ isola a dorso di muli.
Muri a secco e lose piatte alternate a gradini si snodano per 400mt di dsl in un sinuoso salire. Si esce dal tempo e si percepisce il difficile sopravvivere sull ‘isola dei tempi passati.
Tocchiamo Cala dell’Arenella tramite un sentiero attrezzato.
Poi imboccato il sentiero n. 4, facciamo tutto il periplo del capo del Fenaio, giungendo all’estremo nord dell’ isola, al faro omonimo.
Gabbiani e mare blu, vento di libeccio e infrangersi di marosi. Spettacolo puro. E’ ora di riprendere il cammino per chiudere il percorso di oggi su Giglio Campese attraversando uliveti e vigneti sopiti nella veste invernale.
Chiudiamo questi splendidi giorni, con un QUARTO GIORNO soft che ci porta alle due cale delle Cannelle e delle Caldane percorrendo un mozzafiato sentiero in mezza costa sul mare .L’arrivo alle Caldane è degno delle immagini di Robinson Crosue!.
Solo la triste vista dello scoglio su cui si incagliò la nave da crociera "Concordia" (13 Gennaio 2012 ndr) ci riporta alla realtà.
QUARTO GIORNO: Porto-sentiero sud -Cala delle Cannelle-Calà delle Caldane-Calà degli Alberi-Porto
Finisce il nostro viaggio fuori dal tempo e finisce anche il 2017.
E’ stato un modo diverso di chiudere l’anno ma ancora una volta la natura ci ha arricchito.
Grazie Giglio
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