lunedì 1 febbraio 2016

VXT#1: Valle Susa Extreme Adventure (1 tappa) Caselette - Musinè - Monte Curto - Arpone- Civrari 31 Gennaio 2016

Foto VXT#1: Valle Susa Extreme Adventure (1 tappa)

Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni.
(Jeremy Irons)

Dalla relazione dell'OgreDoctor





difficoltà: EE
quota partenza (m): 380 – Casellette – Piazza Conte Cays
quota massima (m): 2234 - Punta della Croce (Civrari)
Lunghezza (km): 31
dislivello complessivo (m): 2950
punti appoggio: Rifugio del Colle del Lys




Il periplo dell’intera valle Susa partendo da Casellette con la salita del Musinè per raggiungere Rivoli con il suo magnifico castello è il sogno.
Un sogno lungo 300 chilometri con 25.000 metri di dislivello positivo.
In molti lo definirebbero un incubo!

Quello di oggi è stato un assaggio, l’inizio del viaggio: 23 km e 2900 metri di dislivello circa per arrivare da Casellette alla Punta della Croce, dove la traccia al momento si interrompe.
dalla cima del Civrari abbiamo rivolto lo sguardo verso la Lunella e più in là verso il RocciaMelone, intravedendo i sentieri da percorrere per arrivarci.
La prima tappa si snoda nel catino della Val Messa, mantenendosi il più possibile in cresta, in senso contrario, rispetto a quanto siamo abituati a fare durante la Maratona Alpina di Val della Torre.
E così, alternando sudore a facezie abbiamo salito il Musinè, il Monte Curto e l’Arpone passando dal Santuario della Madonna della Bassa per poi scendere verso il Colle del Lys.
Breve sosta per mangiare qualcosa e via verso il Colle della Frai, aggirando gli impianti di risalita, tristemente privi di neve.

Dal colle della Frai si sarebbe potuto salire il Rognoso e scendere al colletto che separa questa piccola cima dalla cresta Est del Civrari, risparmiando teoricamente del tempo e dei chilometri, ma come recita bene il nome è una montagna “rognosa” da salire.
Optiamo per il sentiero che passa sotto la Falesia di Mompellato, incastonato in un magnifico bosco di faggi secolari, che ci mena alla Borgata Suppo.
Da questa piccola borgata parte il sentiero per il colletto, oggi ritracciato di fresco. La tracciatura finisce poco sopra le Muande Nubbia, una vecchia baita ormai distrutta. Buttando l’occhio a destra della baita si vedono degli ometti che si mantengono sulla destra del canalone e che raggiungono il colletto. Si può, comunque, salire dritto per dritto avendo il colletto a vista.
Il dislivello in cima al colletto prima di attaccare la salita della cresta Est è gia di circa 2500 metri e il primo pezzo della salita si presenta piuttosto ripido. Sono le prima uscite dell’anno con dislivelli e chilometraggi così severi e le gambe cominciano a presentare il conto.
La cresta è in alcuni punti affilata, ma mai esposta e pericolosa, per cui si raggiunge la cima con le sue due croci di vetta, agevolmente.
Ci gustiamo la solitudine e il paesaggio. La realtà supera sempre il sogno!

Sono ormai le due del pomeriggio e le ore preventivate per “la passeggiata” si sono moltiplicate.
Decidiamo di evitare la salita alla Sapei e al Rocca Sella e di scendere alla Borgata Comba di Celle con il sentiero di Fontana Barale.
Dopo 9 ore e 31 km arriviamo a destinazione, recuperando la macchina che avevamo lasciato la sera precedente e con la quale raggiungiamo la località di partenza: Casellette.
Siamo tutti e quattro stanchi, ma soddisfatti.
L’appuntamento, dunque è al disgelo quando le vette che ci si parano davanti in cima al Civrari saranno sgombre da neve!.
Un'altra bella giornata di amicizia e montagna.


W Gli Orchi

1 commento:

  1. Grandi!
    Al “Tor des Géants” in patois valdostano si potrebbe contrapporre il “Virolè d’la Valsusa” in piemontese…
    Un sogno da 300 km e 25000 mD+ che porterebbe ai confini della realtà…
    Io inizio a chiudere gli occhi! ;-)

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