Video Ice Trail Tarentaise 2015
Classifica Ice Trail Tarentaise 2015 65km 5000D+ ITT
Classifica Ice Trail Tarentaise 2015 32km 2500D+ Altispeed
Classifica Ice Trail Tarentaise 2015 18km 1300D+ Balcon
Sito Ice Trail Tarentaise
Edizione 2014
Dal racconto dell'OgreDoctor alla 65km dell'ITT
“Un trail in montagna non è atletica!
Partiamo da questa affermazione di Kilian Jornet, il più grande interprete di questa disciplina, per provare a raccontare le 13 ore di emozione della Ice Trail Taranteise.
Ieri abbiamo vissuto una vera esperienza di skyrunning che solo corse che percorrono sentieri di alta quota riescono a regalare.
Dal momento della partenza a Val d’Isere, bellissima stazione sciistica a 1825 metri di altezza, fino all’arrivo, non siamo mai andati sotto i 2400 metri, salendo la cima della Gran Motte (3653) e dell’Aiguille Pers (3386) e passando per ben 4 colli fra i 2900 e 3000 metri: una lunghissima cavalcata di 65 km e 4680 metri di dislivello positivo.
Il sito la definisce la “laurea del trailer” e in effetti questa corsa, la più alta in Europa, richiede una preparazione fisica, mentale e un allenamento specifico alla quota e alle difficoltà alpinistiche, che non possono essere sottovalutati.
158 abbandoni (31,35%) su 504 concorrenti alla partenza, la dicono lunga sull’asprezza della gara, resa ancora più difficile dal caldo, che in questo vero e proprio deserto d’alta quota non ci ha dato tregua.
I 346 superstiti, escludendo i top runners, che fanno corsa a sé, possono davvero dire “io c’ero e ci sono riuscito”. Al di là del tempo e delle classifica, quella sudata maglietta, rappresenta un simbolo di un’impresa strappata con le unghie e con i denti e alla fine meritata!
Al pari dei gilet da finisher delle gare dell’UTMB rimarrà fra i tesori da custodire e rimirare con nostalgia, quando presto o tardi e a malincuore, dovremo abbandonare queste folli imprese.
Molti penseranno che organizzare corse di questo tipo, con passaggi su ghiacciaio (bellissimo il crepaccio terminale alla base della Gran Motte, magnificamente protetto con una scala,
dall’organizzazione), tratti esposti, passaggi di arrampicata con difficoltà di II e III grado, sia una follia, ma un’attenta lettura del sito e della classificazione di questa gara, avrebbe dovuto scoraggiare chi non ha un minimo di esperienza in montagna e proviene unicamente dall’atletica: la ITT non è un trail.
Ieri abbiamo visto scivolare più di un atleta sul pendio ghiacciato della Gran Motte e ovviamente indossando i pantaloncini corti, a dispetto del materiale obbligatorio, controllato in verità alla partenza in maniera che dire sommaria è dire poco. Si fa in fretta a devastarsi le gambe: ma qualcuno ha detto agli atleti che cadere sul ghiaccio o neve ghiacciata e come sedersi sulla carta vetro?! ovviamente non possiamo compiacerci delle urla di dolore della povera malcapitata, ma un pelino più di attenzione a volte non guasterebbe.
Non tutti saranno d’accordo con me, in particolare coloro che vivono con ansia, certi tipi di difficoltà in montagna, ma la gara è da 10 e lode!
Spettacolare dall’inizio alla fine.
Non molla mai, quando pensi di aver finito di salire, ecco che la mente perversa degli organizzatori, ti piazza un’altra rampa. La salita al Tunnel Lessierres (3000 metri) al 56 km, quando arrivi al Col dell’Iseran e dentro di te pensi “finalmente si scende” è una mazzata! un autentico muro da salire su roccia friabile con le ultime energie residue.
Più morti che vivi, lasciamo l’OrcoPolare a Val’d’Isere, dove si tratterrà ancora un altro giorno con la famiglia e riprendiamo la via di casa, concedendoci una pizza a Pre Saint Didier. Decidiamo, infatti, di passare per il passo del piccolo San Bernardo, per non fare la strada del Colle dell’Iseran, poco protetta e pericolosa date le nostre precarie condizioni di veglia: rivediamo con piacere e nostalgia i luoghi della TDS 2013: ma questo è un altro film, un altro album di indimenticabili ricordi!
Un'altra splendida giornata da ricordare, quella dell'Altispeed in Val d'Isère.
È difficile riuscire a rendere a parole cos'ha significato partecipare a questa gara, a questo viaggio, perché alla fine è questo lo spirito con cui io vivo i trail, la competizione non mi appartiene o per meglio dire è solo con me stessa, sfidare i miei limiti e vedere fino a dove posso arrivare.
Immaginavo che il percorso dell'Altispeed mi avrebbe regalato belle emozioni, ma ha superato le mie aspettative, ho capito già salendo in macchina verso il Col de l'Iséran che stavamo andando in un posto stupendo che mi avrebbe tegalato una giornata speciale, e così e stato! Come sempre è capitato ultimamente la compagnia è sempre ottima, quella dei compagni Orchetti, non smetto mai di dire che non potevo finire in società migliore, io che di agonismo non so nulla e mi sono svegliata alla tenera età di 35 anni ad iniziare a partecipare a delle gare....e tutte sono state delle esperienze importanti che mi hanno aiutato a credere di più in me stessa, la mia terapia anti-stress!
Ma sto divagando....sono troppi i pensieri e alla fine escono confusi, ieri ho "vissuto" uno dei percorsi e dei "mini-viaggi" più belli fino ad ora, me lo sono goduto al 100%, ero felice e lo spettacolo che avevo davanti agli occhi rendeva quasi nulla la fatica. Ci sono stati due momenti in cui mi sono davvero emozionata, la prima nella salita all'Aguille Pers....quando si è aperto il tratto finale per raggiungerla ho urlato "che spettacolo!!!". Poi nell'ultima ripida salita verso il tunnel...
nelle orecchie parte una canzone che adoro, "Hopeless Wanderer" dei Munford&Sons (vagabondo senza speranza), e allora si che scende la lacrimuccia! Perché io mi sento un po' così, vagabonda innamorata di avere un cielo sopra la testa piuttosto che un tetto, ma è più giusto dire "hopefull", piena di speranza, mi si addice di più! Quando sono arrivata in cima sorridevo a 36 denti....mi hanno detto: "tu est pas fatigué....tu est encore en train de sourire! C'est bien ça!" Ho risposto che ero stanca, ma la bellezza del posto me la faceva dimenticare, ero fortunata ad essere lì e li ho ringraziati per aver organizzato una gara così bella! Loro hanno ringraziato me dicendomi che era bello vedere persone così felici fare fatica!
Concludo questo poema pressoché privo di dati tecnici, ieri hanno contato solo le emozioni che ho vissuto, complice il momento di transizione e il periodo che richiede ricordi belli per cancellarne di brutti....beh missione compiuta! Ne ho uno bellissimo ed ora guardandomi indietro ricorderò questo giorno come un giorno felice...un giorno di vita vissuta a pieno, di quelli che ti lasciano il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore!!!
Tutto è possibile....bisogna solo crederci e non arrendersi mai!
Grazie a tutti i compagni di avventura per la compagnia, a Gaetano che mi ha aspettata un secolo e a Mauro e Ugo che ci hanno ospitato per la notte risparmiandoci il montaggio/smontaggio tenda, che fortuna! Alla prossima avventura, gara o in qualsiasi modo la intendiate, comunque sarà sempre una splendida esperienza!
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